LA TRAMA:
In questo libro, l'autrice affronta temi importanti, reali, toccanti e profondi.
Racconta di origini da ritrovare, di antichi insegnamenti dei nonni, di ritorni alla propria terra, di rispetto per il lavoro, di sacrifici e tanto sudore, di vigneti da accudire e di terre da coltivare, all'insegna di "pane e fatije", ovvero "pane e lavoro".
Le storie narrate si svolgono nel territorio abruzzese, terra natia dell'autrice, la quale fa parlare i propri personaggi con frasi e dialoghi nel suo dialetto, ovviamente scrivendone la traduzione di seguito.
Infine, conclude questo suo lavoro con una fiaba, anch'essa con richiami molto espliciti alla natura, ai boschi e ai campi incontaminati, i cui protagonisti sono una coccinella e un tronco che ci parlano di valori come l'amicizia e la solidarietà.
IL MIO GIUDIZIO:
È con grande piacere che mi appresto a recensire questa opera prima di Edda,
mia amica di Facebook e "signora che sorride", da un aneddoto che lei stessa ha raccontato sui social qualche anno fa:
una bimba, riferendosi a lei, continuava a chiedere a sua mamma di portarla dalla "signora che sorride"perché, con i suoi piccoli occhi innocenti, era così che la figurava:
una signora sempre sorridente.
Infatti Edda, il cui motto è "A passo svelto e a testa alta", è esattamente così,
un'esplosione di ottimismo,vitalità e determinazione; nonostante la vita l'abbia messa in ginocchio più di una volta, visto che il destino e la natura non hanno lesinato dolore e sofferenza alla sua amata terra d'origine: l'Abruzzo.
mia amica di Facebook e "signora che sorride", da un aneddoto che lei stessa ha raccontato sui social qualche anno fa:
una bimba, riferendosi a lei, continuava a chiedere a sua mamma di portarla dalla "signora che sorride"perché, con i suoi piccoli occhi innocenti, era così che la figurava:
una signora sempre sorridente.
Infatti Edda, il cui motto è "A passo svelto e a testa alta", è esattamente così,
un'esplosione di ottimismo,vitalità e determinazione; nonostante la vita l'abbia messa in ginocchio più di una volta, visto che il destino e la natura non hanno lesinato dolore e sofferenza alla sua amata terra d'origine: l'Abruzzo.
Se andate a guardare il suo profilo Facebook, vedrete che non c'è una foto in cui lei non compaia radiosa e smagliante.
Mette gioia solo a guardarla.
Mette gioia solo a guardarla.
I racconti sono ambientati proprio nella sua regione natia e, per renderli ancora più reali, veraci ed evocativi, i dialoghi sono stati scritti per lo più in dialetto (con la traduzione a fondo pagina, ovviamente!).
Il leitmotiv di ognuno di loro è, in un certo qual modo, il dolore:
la sofferenza per una malattia fisica o emotiva, quella per una vita travagliata o per un terremoto che, in pochi secondi, ti ha portato via tutto; l'amarezza di chi deve rinunciare a un amore a causa delle diverse estrazioni sociali o di chi vorrebbe solo lavorare onestamente per vivere (pane e fatijie),
e invece viene inesorabilmente sfruttato.
Ma non è un dolore sterile, fine a se stesso.
la sofferenza per una malattia fisica o emotiva, quella per una vita travagliata o per un terremoto che, in pochi secondi, ti ha portato via tutto; l'amarezza di chi deve rinunciare a un amore a causa delle diverse estrazioni sociali o di chi vorrebbe solo lavorare onestamente per vivere (pane e fatijie),
e invece viene inesorabilmente sfruttato.
Ma non è un dolore sterile, fine a se stesso.
Perché, secondo l'autrice, che vede la scrittura come strumento di riflessione,
nella vita bisogna essere resilienti:
le difficoltà che, inevitabilmente, incontriamo sul nostro cammino, devono servire a rafforzarci e renderci persone migliori.
nella vita bisogna essere resilienti:
le difficoltà che, inevitabilmente, incontriamo sul nostro cammino, devono servire a rafforzarci e renderci persone migliori.
Ogni storia inizia con una citazione d'autore e, le vicende narrate, semplici ma delicate e commoventi allo stesso tempo, ci parlano di solidarietà, sentimenti arcaici ed amicizia.
Di vita vissuta nei campi, dove si deve faticare col sudore della fronte; dove, dopo aver seminato, si devono aspettare mesi e mesi prima di vedere sbocciare i frutti del proprio lavoro.
Il che, se ci pensiamo bene, è anche un po'la metafora dell'esistenza stessa, dove raramente si può avere tutto e subito.
Di vita vissuta nei campi, dove si deve faticare col sudore della fronte; dove, dopo aver seminato, si devono aspettare mesi e mesi prima di vedere sbocciare i frutti del proprio lavoro.
Il che, se ci pensiamo bene, è anche un po'la metafora dell'esistenza stessa, dove raramente si può avere tutto e subito.
La favola finale, invece, vede protagonisti una giovane coccinella e un (finto) burbero tronco cavo e, come tutte le favole che si rispettino, ha un insegnamento, una morale da darci.
In questo caso il messaggio è un inno alla vita, alla speranza, alla solidarietà e alla gratitudine.
Un invito al cambiamento, all'evoluzione, ad abbandonare la zona comfort per lanciarci in nuove "avventurose avventure".
Perché siamo in questo mondo, su questa terra, per vivere appieno la nostra esistenza, non per crogiolarsi in un limbo infecondo.
In questo caso il messaggio è un inno alla vita, alla speranza, alla solidarietà e alla gratitudine.
Un invito al cambiamento, all'evoluzione, ad abbandonare la zona comfort per lanciarci in nuove "avventurose avventure".
Perché siamo in questo mondo, su questa terra, per vivere appieno la nostra esistenza, non per crogiolarsi in un limbo infecondo.
IL MIO VOTO:
Una piccola antologia di racconti evocativi e commoventi che toccano le corde dell'anima,
scritti con garbo e semplicità e che offrono spunti di riflessione ma, allo stesso tempo,
tanta speranza e ottimismo.
Perché, forse, non tutta l'umanità è così brutta come ci vogliono fare credere.
Consigliato!
LA SCRITTRICE:
Nessun commento:
Posta un commento