venerdì 17 marzo 2017
"Qualcosa" Chiara Gamberale (2017)
LA TRAMA:
La Principessa Qualcosa di Troppo,fin dalla nascita,rivela di possedere una meravigliosa ma pericolosa caratteristica:
non ha limiti,è esagerata in tutto quello che fa.
Si muove troppo.
Piange troppo.
E,soprattutto,vuole troppo.
Ma quando,per la prima volta,un vero dolore la sorprende,la Principessa si ritrova "un buco al posto del cuore".
Com'è possibile che proprio lei,abituata a emozioni tanto forti,improvvisamente non provi più nessuna?
Smarrita,Qualcosa di Troppo prende a vagare per il regno e incontra così il Cavalier Niente che vive da solo in cima a una collina e passa tutto il giorno a "non fare qualcosa di importante".
Grazie a lui,anche la Principessa scopre il valore del "non fare",del silenzio,perfino della noia:
tutto quello da cui è abituata a fuggire.
Tanto che,presto,Qualcosa di Troppo si ribella.
E si tuffa in Smorfialibro,il nuovo modo di comunicare per cui tutti nel regno sembrano impazziti.
S'innamora di un Principe sempre allegro,di un Conte sempre triste,di un Duca sempre indignato e,pur di non fermarsi e di non sentire l'insopportabile "nostalgia di Niente" che la perseguita,vive tante,troppe avventure.
Fino ad arrivare in un misterioso luogo color pistacchio e capire perchè "è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura".
IL MIO GIUDIZIO:
Qualcosa di Troppo,figlia di Qualcuno di Importante e di Una di Noi (nomi che,già di per sé,sono tutto un programma!) sin da piccola è esagerata in tutto:
sente troppo,vuole troppo...ma in questo suo essere tutta "troppo",
finisce per non essere mai "abbastanza".
Non a caso,gli altri ragazzini "abbastanza" del regno non la possono soffrire e la isolano e,
solamente quando si omologherà al gruppo tramite "Smorfialibro"
(una sorta di antesignano di Facebook che consiste nell'appendere un lenzuolo alla finestra del castello,con il proprio ritratto ed i propri pensieri riportati sopra),verrà accettata dagli altri.
Un giorno,passeggiando per le campagne del suo reame e piangendo disperata a causa di uno straziante dolore,conosce uno strano personaggio che risponde al nome di Principe Niente e che trascorre le sue giornate a "non fare cose",supportato dalla signora Madama Noia.
Grazie a lui,con il tempo,Qualcosa di Troppo imparerà che perdere tempo,in realtà,non è una perdita di tempo.
Perché solo grazie alla noia,al non riempire ogni secondo della nostra giornata con qualche (spesso inutile) attività,potremo arrivare a conoscerci e a entrare in contatto con la vera parte di noi.
Capirà che bisogna fare pace col vuoto che abbiamo dentro,coccolarlo,ripulirlo,per poterlo poi,come si fa con una bottiglia,colmare con qualcosa di buono.
Che le persone migliori sono quelle che non ci danno "troppo" ma "un pò di tutto" e che,cosa più importante,"non ci tolgono niente".
Comprenderà anche che le cose devono arrivare piano piano,che non si può e non si deve volere tutto e subito e che anche il "niente" ha un suo valore.
In virtù di ciò,anche la dedica ad inizio libro,fatta da Chiara al suo ex marito: "Grazie di niente" che,di primo acchito,può apparire sarcastica,assume quindi un altro significato.
Un piccolo racconto leggero ma profondo,che offre tanti spunti di riflessione.
Una favola moderna,che piacerà sia ai piccini che ai grandi e accompagnata da delle simpatiche illustrazioni che danno un valore aggiunto alla narrazione.
IL MIO VOTO:
Resto dell'idea che la Gamberale abbia dato del suo meglio con "Le luci nelle case degli altri" e che sia assai azzardato paragonare,come ho letto da più parti, questa sua ultima opera al "Piccolo Principe".
Una storia comunque originale,dolce e divertente allo stesso tempo e di piacevole lettura.
LA SCRITTRICE:
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