LA TRAMA:
Emma Barbaro:
una ventiquattrenne veronese dalla personalità deviata,con disturbi emotivi e affettivi,aggressiva e incapace di relazionarsi con gli altri.
Veste come una punk,estremo gesto di ribellione nei confronti della classica famiglia perbene che l'ha adottata all'età di 3 anni.
Poi,in una chat conosce Morticia,con la quale si intende a meraviglia.
Viene invitata a passare le vacanze a casa sua,in un paese sperduto sull'Appennino emiliano e per Emma si prospetta finalmente un'estate lontana dai genitori,con la possibilità di dimostrare al mondo che sarà in grado di cavarsela da sola,senza l'aiuto di nessuno.
Alla vigilia della partenza,però,strane sensazioni e ammonimenti la rendono inquieta...
Avrà fatto la scelta giusta,salendo su quel treno?
Ma soprattutto:
che informazioni ha,oltre al nickname,sull'amica virtuale?
Il carattere allegro e ottimista di Morticia,dimostrato in chat,si riflette davvero anche nel mondo reale?
Oppure...
IL MIO GIUDIZIO:
Dopo essermi tanto appassionata a "La strada della follia",non potevo non leggere anche le altre opere di Nicola che lo stesso si è gentilmente offerto di spedirmi (grazie,grazie,grazie e ancora grazie!!!)
"L'amica"...ma si può definire veramente tale una persona con cui si è scambiato solo poche frasi,nascosti dietro il nickname di una chat?
"L'amica", un thriller psicologico che,per certi versi,sconfina nell'horror e che avvince e scorre fluido sin dalle prime pagine.
In un'alternanza fra sogno (o meglio dire,incubo) e realtà,l'autore è bravo a creare una suspance emotiva che molto spesso cede il posto al terrore vero e proprio.
Emma:cinica e strafottente,maleducata e arrogante,egoista e diffidente,insensibile e supponente.
Convinta di poter bastare a se stessa e di non aver bisogno di nessuno,
tanto da arrivare a considerare il suo miglior amico un coltello a serramanico che porta sempre con sè.
Però ispira una simpatia immediata perchè appare evidente,già nel suo modo di presentarsi (taglio di capelli alla punk e corpo martoriato dai piercing),
che dietro a quella corazza che si ostina a voler indossare,
si nasconda,in realtà, una ragazza fragile e insicura,
abbandonata piccolissima dalla sua vera madre e cresciuta da dei genitori adottivi che le hanno dato materialmente tutto ma,probabilmente,non ciò di cui avesse davvero bisogno:
un amore vero e incondizionato e la certezza di essere amata per quella che è,o meglio,a dispetto di ciò che è.
Invitata,a ridosso del suo compleanno,a trascorre qualche giorno a casa di una ragazza conosciuta in una chat di amanti dei film horror,
Emma inizia ad avere strani incubi e presentimenti che,
arrivata nello sperduto borgo sull'Appennino emiliano dove risiede questa sua nuova amica,
si trasformano ben presto in un'inquietante realtà la quale le si palesa sottoforma di incontri con personaggi abbastanza sui generis che da subito la mettono in guardia e la invitano ad andare via,a scappare il prima possibile,perchè questa Morticia/Veronica non è chi dice di essere.
Ma,come si suol dire,"il paese è piccolo e la gente mormora":
nei villaggi,abitati perlopiù da persone anziane,antiquate e bigotte,una ragazza giovane,bella e disinibita può suscitare invidie e maldicenze.
Quindi....le chiacchiere del paese sono solo chiacchiere?
I fantasmi sono solamente nella testa di Emma o Veronica nasconde davvero qualcosa di losco?
Ed è proprio vero che il bene trionfa sempre sul male?
Una storia al cardiopalma dove,in un alternarsi continuo di colpi di scena,
i buoni diventano cattivi e i cattivi diventano buoni,
fino a un finale davvero imprevedibile e sbalorditivo che conferma ancora una volta Nicola come "il signore del "niente è come sembra"
IL MIO VOTO:
Squisitamente terrificante!
Consigliato agli amanti del genere.
Se avete intenzione di leggerlo,come ho fatto io,prima di andare a dormire....munitevi anche di una bella scorta di camomilla e valeriana,perchè ne avrete bisogno!!!!!
LO SCRITTORE:
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