martedì 26 aprile 2016
"Cercami nel vento" Silvia Montemurro (2016)
LA TRAMA:
Camilla vive di note sparse nel vento.
Studia al conservatorio e la musica è il suo mondo.
Abita in un paesino vicino a Milano,lo stesso dove è nata e che,a differenza delle sue amiche,
non è ancora riuscita a lasciare.
Chissà,forse un giorno lo farà,per tentare di colmare quell'inquietudine che ogni tanto la prende.
Teo,invece,in paese è appena arrivato e ha ancora negli occhi il mare della sua Sardegna.
Lo stesso che da piccolo fissava ogni giorno dalla finestra,a casa di sua nonna.
Lì,con il naso incollato al vetro,faceva scoperte straordinarie,più istruttive di un libro di scuola.
Forse è per quello che,una volta cresciuto,ha preferito rimboccarsi le maniche e mettersi subito a lavorare,anzichè studiare.
Ed è proprio davanti a quella finestra che Teo ha iniziato a osservare le persone e a catalogarle,decidendo che,se mai avesse dovuto infilarsi in una delle sue assurde categorie,c'era solo una cosa che voleva essere:un solitario.
Camilla e Teo si incontrano in un giorno qualunque,in un bar qualunque.
Ma,in quel momento,qualcosa accade.
Perchè è sempre una cosa innocua a cambiarci l'esistenza.
Terra e mare.
Luce e ombra:
Camilla e Teo sono 2 opposti che,dopo essersi brevemente respinti.si attraggono.
L'amore tra loro è così intenso e unico da illuderli di essere invincibili.
Ma la vita li costringerà presto a una prova terribile.
Allora potranno vincere o soccombere.
Potranno farlo insieme o da soli.
Nulla è già scritto e amarsi sarà l'unico modo per non lasciarsi spezzare.
IL MIO GIUDIZIO:
Conosco Silvia ormai da diversi anni,
grazie ai racconti che pubblica per la rivista "Confidenze".
Poi,qualche mese fa,
con mio enorme piacere,sono stata contattata direttamente da lei,
che nel frattempo aveva scoperto questo mio blog,
e siamo diventate amiche su Facebook.
Apprezzando il suo stile narrativo (proprio grazie ai romanzi brevi di cui sopra),
ho acquistato il suo ultimo libro a scatola chiusa,
senza nemmeno conoscerne,se non a grandi linee,la storia,
ma devo dire che,
sin dalle prime pagine,sono rimasta conquistata dai 2 protagonisti e dalle loro vicende.
Camilla,ventenne dei giorni nostri,dal carattere dolce,romantico e sognatore,
con la sua passione per l'inventare storie dietro ai panni che vede stesi alle finestre o con il vezzo di paragonare le persone a degli strumenti musicali,
ricorda molto l'Amelie Poulain dell'omonimo film.
Teo,con la sua personalità introversa ed introspettiva,
la sua passione per Rino Gaetano e Fabrizio De Andrè (ma quanti punti si è acquistata Silvia,citando nel suo romanzo i miei cantautori preferiti!!!),
il doloroso segreto che si porta gelosamente nel cuore,
fa pensare invece ad un eroe romantico di inizio 800.
E io,non so perchè,forse per l'aria tormentata che lo caratterizza,
me lo sono sempre immaginato con la fisionomia ed i tratti di Luigi Tenco.
Generalmente evito di spoilerare nelle mie recensioni ma,in questo caso, è difficile evitarlo,
visto che l'argomento è il perno centrale della narrazione:
andando avanti con la lettura,ho realizzato con orrore che "la prova terribile" di cui si parla nella trama in copertina,
altro non è che una patologia che Camilla si troverà ad affrontare.
Dico con orrore perchè,dopo aver fatto indigestione da bambina dei vari "Incompreso","L'ultima neve di Primavera","Love story" e simili,
ho iniziato accuratamente a evitare romanzi o film dove si parli di malattie e morte.
Motivo per cui non ha mai letto best seller del tipo "Bianca come il latte,rossa come il sangue" oppure il tanto declamato "Tutta colpa delle stelle".
Però,e anche la stessa Silvia me lo ha confermato quando le ho fatto presente il problema,
"Cercami nel vento" non è il classico drammone strappalacrime che fa leva sul dolore per attirare consensi.
Anzi.
Si parla sì di dolore e di morte ma,in realtà, è un inno alla vita.
La malattia viene raccontata da 2 punti di vista.
Il primo analizza gli effetti "pratici" che trasfigurano non solo il corpo ma anche e soprattutto l'anima e che portano ad alterare i rapporti con le persone,persino con quelle che credevamo più intime e vicine.
Il secondo descrive "il fottuto bastardo" (termine con cui Camilla definisce il male che l'affligge) come una sorta,appunto,di inno alla vita che porta a riscoprire la meraviglia e la gioia delle piccole cose a cui,troppo spesso,nemmeno facciamo più caso e di cui dobbiamo,invece,godere giorno per giorno,attimo per attimo.
"Cercami nel vento" fa sognare ma,soprattutto,fa tornare la voglia di farlo.
E' un invito a guardare al futuro con occhi diversi perchè niente di ciò che ci è donato ci è dovuto nè tantomeno ci è garantito per sempre.
Come canta Vasco:
"la vita è un brivido che vola via",
e proprio per questo va apprezzata al massimo,
nella sua bellezza,quanto nella sua caducità.
Grazie a Teo e Camilla scopriamo che l'amore vero può esistere,
che va oltre ogni apparenza e si nutre solo di emozioni e sentimenti.
Con una scrittura scorrevole e coinvolgente,ricca di frasi su cui fermarsi a riflettere,
Silvia mantiene vivo l'interesse del lettore dalla prima all'ultima pagina e si configura come una criminologa che sa anche parlare d'amore.
Anzi,le riesce davvero molto bene.
IL MIO VOTO: Molto buono!
LA SCRITTRICE:
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