..come ci si sente separati dentro,quando ci si separa da qualcuno che abbiamo davvero amato.
Mi sento un criceto che corre sulla ruota delle solite dipendenze e delle solite nostalgie.
Mi piaci.
Mi piaci tanto.
Mi piace come pensi,come muovi le mani.
Mi piaci quando sorridi anche se credi di non esserne più capace.
E'mai possibile che se quello che ti è capitato ti ha formata ma ti ha anche deformata...è mai possibile,a quel punto,che tu sia destinata a incontrare solo uomini che non potranno mai capire niente di te,e proprio per questo ti troveranno irresistibile,o uomini che ti capiscono e proprio per questo si allontanano,spaventati?
Ti capisco e non mi spaventi.
"Andiamo di là e facciamo l'amore"
"Ma chi?"
"Tu e io"
"E quando?"
"Adesso"
Funziona così:
che arriviamo a un punto.
Prima di quel punto,ne abbiamo la certezza assoluta:
è già successo tutto.
Perchè quello che conta è che l'avevamo incontrata.
Forse non l'avevamo riconosciuta subito:fa lo stesso.
Comunque l'avevamo incontrato:l'occasione.
Il disincanto tiene a bada l'insoddisfazione che tiene a bada il disincanto che tiene a bada il desiderio.
Intanto qualcuno si diverte.
E'sempre lui,quel vecchio demente:il tempo.
Che fa l'unica cosa che sa fare:passa.
Così,un giorno,mentre pensavamo che fosse giusto,mentre non ci pensavamo,era solo naturale che non succedesse più niente,così,un giorno:ecco.
Un giorno sì.
Fra 7 miliardi di persone che in ogni istante si incontrano,si parlano,si baciano,si accarezzano un ginocchio,si mandano una mail,prendono un aperitivo,mentre una ne insegue un'altra e quella insegue se stessa:sì.
Tocca di nuovo a noi.
A me?
Proprio a te.
E sta già succedendo.
Cosa?Cosa è che sta succedendo?
Che t'innamori.
Io?
Tu.
No,no.
Sì,sì.
Non sono pronto.
Nessuno lo è.
Non ci credo più.
Problemi tuoi.
Sarà un casino.
Sì.
Qualcuno si farà del male.
Probabilmente tutti.
O magari...
O magari no.
Comunque non ho tempo.
Lo troverai.
Non ne ho bisogno.
Invece sì.
Non ne ho voglia.
In verità?
In verità ho paura.
Tanto ormai è successo.
E quando?
Adesso.
Lidia ha sbaraccato l'autostima da un bel pò.
Anzi,a dirla tutta,i suoi tentativi di ostentare quello che la gente comunemente chiama orgoglio o amor proprio non sono mai risultati troppo credibili a nessuno.
E se ti innamori di una donna,sorpresa:
quella donna,all'improvviso,diventa l'unica che te lo fa ammosciare.
I miei amici e io proviamo solo a tenerci stretti per proteggere le nostre cicatrici.
...un paese rimbambito,ancora spaventato dall'idea di una matrimonio fra omosessuali,che nel frattempo,in Italia e nel mondo esistono le più incredibili realtà e che ognuna di loro,senza nemmeno pensarci,si considera una famiglia.
Ho detto basta all'amore ma non a te.
Hai sempre preferito essere libero piuttosto che felice.
Chissà in quale "Chissà dove" se ne vanno le persone quando non ci amano più.
Con il mio corpo e con il mio cuore non ti sei dato tanto da fare.
Figurati se ci riusciresti con la mia anima.
Aveva quel mix di vulnerabilità e distacco.
Veniva da proteggerlo e da tenerlo accanto a sè.
Per chi è paralizzato dall'idea dell'abbandono,un matrimonio infelice rappresenta una garanzia.
Insomma,l'infelicità comunque non riserva nessuna sorpresa,no?
E'che si fa presto a dirlo:Adesso.
Ma Adesso non si pensa.
Adesso arriva.
Adesso fa tutto da solo.
Infatti lo invochiamo.
Infatti fa paura.
Come qualcosa che nessuno ci ha lanciato contro eppure ci arriva addosso.
Fa da solo.
Forse questo Adesso non porterà nulla di buono nelle esistenze a cui sta puntando,
ma peggio di quanto avete fatto voi è difficile che possa fare.
Quindi almeno lasciategli libero il passaggio.
Solo così potrà arrivare dove deve.
Aggirando le umiliazioni,
perdendosi in una ferita per riemergere in un neo,
solo così potrà fare breccia.
Fra una richiesta che evapora in un silenzio,
fra i rancori,la nostalgia,la miseria,la stanchezza...tutta quella stanchezza.
Solo così potrà fare breccia.
Così come Adesso,
un Adesso che ci è riuscito,che è arrivato dove doveva,sta provando a insistere.
A forzare le sbarre del momento.
Sul Pianeta Noi si deve creare quest'equilibrio matto fra l'attenzione massima e il chissenefrega.
Ma vi pare che non avevate un cassetto segreto o l'imbottitura di un cuscino dove nasconderla,tutta quella rassegnazione?
Ma vi pare che prima di chiudervi in una macchina,accendere il motore e restare fermi lì,ad aspettare,avete dovuto scrivere a vostro figlio "Ti amo"?
Che cosa significherà,un giorno e per sempre,per vostro figlio,sentirsi dire "Ti amo"?
Significherà sentirsi dire:me ne andrò.
Non è vero che lo pensava ogni tanto.
E non è vero nemmeno che non lo pensava.
Era sempre con lei,come una specie di pellicola trasparente.
Spalmata fra lei e ogni pensiero.
Fra lei e ogni gesto,ogni decisione.
Qualcosa che le avevano lasciato addosso le sue mani.
O forse qualcosa che le aveva lasciato dentro quando avevano fatto l'amore.
"E che,mi basta così poco?" si domandava,al di qua della pellicola.
"Mi basta una bella scopata?"
Quindi non poteva essere quello.
Non poteva essere solo quello.
Fra i maschi che nella vita l'avevano attratta c'era una vaga somiglianza.
Erano tutti uomini mancati.
Bambini marci o destinati a marcire.
Non importava che lavoro facessero:
il lavoro che avevano scelto era solo un girello per sgambettare nella nursery che per loro era l'esistenza.
Erano tutti,a modo loro,dei disadattati:proprio come lei.
Abitanti di quell'Isola dei Disadattati:proprio come lei.
Abitanti di quell'Isola della Vita Immaginata che per lei era stata un rifugio.
Ma che poi era diventata una prigione.
Perchè,passando da un bambino marcio all'altro,lei fatalmente aveva incontrato lui,in persona.
Dei bambini il più bambino.
Dei marci il più marcio.
Lei lo implorava di muoversi e di andare avanti,di cercare insieme nuove cascate e nuovi nascondigli:
e lui la implorava di affondare con lui.
Lei si era imbarcata su quell'Arca senza Noè,bloccata da un'eterna tempesta nel mare che separa la Vita Immaginata dalla Vita Quella Vera.
Un'arca dove si era sorpresa di trovare altri animali della sua stessa razza:
passeggeri in fuga da un sogno che li aveva traditi alla ricerca di una promessa che non sapevano nemmeno loro quale fosse.
Persone che alla loro età avrebbero dovuto avere dei figli.
Persone senza figli.
Persone figli.
Persone ferite,confuse,convinte sotto sotto di non avere fatto le vaccinazioni giuste per resistere,
una volta che l'Arca fosse attraccata definitivamente al porto della Vita quella Vera.
Se la complicità che ci lega non fosse una salvezza,ma una sciagura,se fosse questa la tempesta che impedisce all'Arca di attraccare definitivamente alla Vita Quella Vera?
Però,come faremmo a sopportare questa traversata,altrimenti?
Ti sembra di non essere in fuga,di non essere alla ricerca:di essere,semplicemente,alla deriva.
In mezzo al mare agitato dalla tempesta dei tuoi alibi e delle tue nostalgie che costeggia quella vita così vera,così spietata.
Non capiva niente di quello che era successo,ma sapeva che dentro quell'abbraccio,
un abbraccio sgomento,un abbraccio sicuro,stretto,un abbraccio dove era stato bello rimanere,dove sarebbe stato bello ritornare,fosse solo per realizzare che non era niente di che..e su,dai:
era giusto un abbraccio...c'era qualcosa che la riguardava.
A te le parole non mancano mai,soprattutto se devi esprimere qualcosa che senti e le vomiti ancora prima che un pensiero o un'emozione l'autorizzi.
Macchie enormi diventavano puntini,a confidarsi con lui.
Che occhi pieni di cose.
Occhi che corrono,scappano e che però ti frugano dentro,senza aver bisogno di fissarti.
Appena l'aveva vista entrare in casa,il suo primo pensiero era stato:
vorrei strapparle via quella gonna.
Il secondo era stato:
meglio tenerla lontano.
Il terzo non era stato un pensiero e lo aveva messo a fuoco dopo aver fatto l'amore con lei e averla tenuta stretta.
Quando l'aveva tenuta stretta a sè,gli era successa quella cosa strana.
Che poi si era trasformata in un ricordo incontaminato.
"Questo sono proprio io:abbracciami",gli era sembrato che gli dicesse il corpo di Lidia.
"Questo sono proprio io:ti abbraccio",gli era sembrato che rispondesse il suo corpo.
E i corpi mica sono dei buffoni.
I corpi non sbagliano.
Le persone affascinanti sono pericolose.
Sono bugiarde
Sono fragili.
T'ammazzano.
S'ammazzano.
Le persone affascinanti non esistono:
sono riflessi che passano su uno specchio stregato che ti fa vedere quello che hai bisogno di vedere tu.
Ma non l'aveva più cercata,nonostante ogni giorno scoprisse di avere qualcosa da dirle.
Adesso è solo Adesso.
Un momento in cui rimanere mentre c'è.
Senza fuggire,perchè è una fuga in sè.
Senza sperare,perchè è una speranza in sè.
Io?
Tu.
No,no.
Sì,sì.
Non sono pronto.
Nessuno lo è,in verità.
In verità ho paura.
Ma tanto ormai è successo.
E quando?
Adesso.
Il dolore è un'esperienza eccezionale che ci costringe a un faccia a faccia con la nostra identità più profonda.
Il dolore è una cosa normale.
E ci serve per andare avanti.
"E'arrivata l'ora di provarci"
"A fare cosa?"
"Ad andare avanti.A fare come loro.A vivere,insomma"
Se questo bisogno d'amore che non mi abbandona mai,altro non è che il nome più comodo da dare al buco che ho dentro.
Una piccola malformazione congenita.
Un guasto.
Un vizio.
Un'illusione ottica per cui mi pare di chiedere tutto agli altri,mentre in realtà non chiedo mai niente,
se chiedere è,inevitabilmente,dare.
Posso e voglio permettere a un momento di diventare un periodo.
Posso e voglio andare incontro a quello che ci sta capitando.
Posso e voglio dargli l'opportunità di rivelarmi cos'è.
L'amore è solo il sogno di un ubriaco.
Sarebbe giusto che tutti avessimo almeno un bonus da giocarci quando,
nell'infinità delle persone contro cui andiamo a sbattere,
ci pare di riconoscerne una.
E'un evento talmente straordinario che meriterebbe tutta la nostra completa attenzione e,
a quel punto,il mondo dovrebbe aiutarci,dovrebbe concederci un permesso.
Ci si mette in aspettativa perchè i corpi s'ammalano o s'ingravidano.
Perchè le teste impazziscono.
Ma i cuori?
Per quei muscoli involontari,rossi buffoni,non si prevede nessun permesso speciale.
Problemi familiari,influenza,lutto:
sulle giustificazioni per saltare un giorno di scuola,
sui cartelli appesi alle saracinesche abbassate,non appare mai scritto "Innamoramento".
Dovremmo essere addestrati a non perdere chi,nel tutto uguale,fa la differenza.
A riconoscere il suo valore mentre c'è e non quando è ormai di spalle,per sempre lontanissimo.
Devo essere io a rinunciare a qualcosa se,fra il tutto e il niente,è proprio qualcosa che mi interessa,adesso.
Perchè ogni tanto bisogna cambiare.
Magari sbagliare.
Comunque andare avanti.
Per me non è un problema niente.
Come niente è un rimedio.
La tua voce è diversa.
E'elettrica come quando ti pare che la vita,grazie a una qualche stronzata che ti sei messa in testa,
possa avere un significato.
E mi chiedo solo in quale nuova illusione ti stai andando a ficcare.
Sei bello.
E le tue spalle mi incantano come a te incantano le mie tette e non dire di no:
ci hai incollato gli occhi.
Per prima cosa la smetterò di dare retta a quelli bravi solo a inseguire una pazza e a illudersi che con lei potranno fermarsi e cambiare.
Quelli così non si fermano.
Quelli così non cambiano e quando incontrano una donna matura ma è pronta a costruire davvero qualcosa,una come me,o la sposano e la tradiscono,
oppure la usano per tradire quella che hanno sposato.
Da quando il tempo.quel cagnolino scodinzolante e fedele che è il tempo.si è rimesso a lei e la lascia fare.
Pareva un vecchio demente.
Un bambino sfacciato.
Un adolescente insolente e viziato.
Di colpo è suo.
La segue con quelle 4 zampette e agita la coda come dirle: e adesso?
Adesso compro una piantina grassa e mi faccio spiegare dal fioraio com'è che devo innaffiarla.
Adesso leggo questo libro.
Adesso ascolto questa canzone.
Adesso vado in una multisala e dalle 3 alle 5 vedo un film.
Dalle 5 e mezzo alle 7 un altro film.
Adesso sono a disposizione di quello che mi sta succedendo.
Perchè è solo parlando d'altro che succede.
Succede che fra tutte le persone che corrono e si accalorano e parlano fitto al telefonino e ti costringono a prendere atto dell'assoluta mancanza di senso,loro e dunque anche tua,
una ti convince che invece un senso ce l'hai.
Succede che fra tutte le persone senza senso.una ti pare che ce l'abbia.
Ma devi darle tempo.
Devi darti tempo.
Sembra esaurirsi completamente nelle emozioni che vive.
Toccarlo e avere l'impressione di imparare ogni giorno a suonare meglio uno strumento prezioso.
Perchè Adesso arriva.
Adesso fa tutto da solo-
Però mira alla parte più spellata di te.
Quella dove faceva sempre freddo.
Finchè,per la prima volta.non si è allungata quella mano caldo.
Quella dove.da quando quella mano calda si è sottratta,fa ancora più freddo di prima.
Quella dove tutto è assiderato.
Morto.
Rimbambito dal "mai più".
Niente può raggiungerti e,se qualcuno ci prova,a te il suo tentativo non pare un dono,ma un attentato:
e gli ringhi e lo mordi.Mentre quel vecchio bambino di 14 anni continua a dispensare giorni.
Lunghi.
Vuoti.
Tutti uguali.
Corti.
Pieni.
Tutti uguali.
Non hanno senso e ti sembrano nemici.
Non pretendono di avere senso e sono tuoi complici.
E'grazie a loro che il ghiaccio comincia a sciogliersi dentro.
E'per colpa loro che una mano può spingersi di nuovo fino a lì.
Vuole darti una carezza?
Sì.
A te pare comunque che voglia darti uno schiaffo?
Sì.
Fatto sta che permetti a quella mano di entrare.
Non te ne accorgi,ma glielo permetti.
E permetti a quell'adolescente in fasce di 100 anni che è il tempo di andare a farsi un giro.
Ma nemmeno di questo ti accorgi.
Nemmeno questo sai.
Sono altre le cose che,a questo punto,sai.
Tutti e 2 a questo punto sanno che la vita unisce e la vita separa.
Tutti e 2 sanno che,se hai il cuore separato,lo seghi anche ai disgraziati che incontri.
E nemmeno te ne accorgi.
Loro vorrebbero ricostruire il tuo,tu seghi il loro:
tutti e 2 lo sanno.
Tutti e 2 sanno che fare del male a chi non c'entra niente fa male.
Tutti e 2 sanno che chiedere tutto all'amore fa sì che,quando l'amore vacilla.non ci sia nient'altro a cui aggrapparsi.
Come sanno che non chiedere niente all'amore fa sì che l'amore non ti perdoni di non averlo fatto partecipare.
Tutti e 2 sanno che l'amore può dipingerti a usare come un'arma le ferite aperte che l'altra persona ti aveva consegnato,pregandoti di fare attenzione,di accarezzarle e di provare,magari,chi lo sa,a chiuderle insieme.
Conosce il rumore che fa una porta quando si chiude.
Conosce il rumore che faceva quella porta quando all'inizio si apriva e tu eri in cucina e pensavi:
"Finalmente è tornato!"
Il rumore che faceva quella porta quando poi si apriva e tu,stesa sul letto,guardavi il soffitto e pensavi:
"Oddio no..è tornato".
Il rumore che fa il silenzio,soprattutto questo conosce:
il rumore che fa il silenzio.
Un dolore così esige delle spiegazioni.
Ma quelle spiegazioni non arriveranno mai.
Arriveranno domande.
Quelle sì.
Dove?
Quando?
Perchè?
Ci siamo presi.
Ci siamo persi.
Infanzia contrassegnata da un forte ma indistinto senso di estraneità rispetto ai coetanei che la porta a considerarsi,a fasi alterne,vertiginosamente inferiore o vertiginosamente superiore.
Comunque diversa.
E'sempre stata propensa a cogliere nell'inafferrabilità di un uomo un motivo d'attaccamento anzichè un invito a desistere.
E'l'unica persone che riesce a interessarmi quasi quanto i cazzi miei.
2 traumatizzati come loro.
2 figli a prescindere.
2 che dal futuro sono ancora in convalescenza...
La scelta opportuna sarebbe salutarsi affettuosamente,dirsi "Buona fortuna" e non avere mai più a che fare l'uno con l'altra,
se non per gli auguri di compleanno,magari,un messaggio ogni tanto,un saluto..."Spero tu stia bene!Divertiti questa estate!Grazie.anche tu!"
E'allora incoscienza?
O coraggio?
Quello che adesso non li fa sentire un potenziale numero.ma di nuovo loro stessi.
E li infila in un letto,di notte,allacciati,dopo aver fatto l'amore una volta e ancora un'altra volta.
Il mio dramma è che mi drogo di emozioni forti.
Dove hai nascosto la mia armatura?
Non la trovo più...
Non riesce a concepire questo vizio di vivere sempre di scarto:
o un attimo prima o un attimo dopo.
Perchè scattare subito una foto,anzichè godersi il tu per tu con quel capolavoro?
Per riguardarla un domani,quando l'oggi sembrerà mitico.grazie al semplice merito di essere diventato ieri?
Conoscere veramente un'altra persona è un gran casino.
Oggi so che discutere l'amore fino a quel punto,porta a non sapere più niente dell'amore.
Anzi,si rischia di perdere di vista ancora di più le sue regole.
E l'unica validità è che,in amore,le regole non ci sono.
Noi potremo salvarci.
Ma non l'un l'altro.
Ognuno da se stesso.
Grazie all'altro.
Perchè non posso incontrare una persona che mi faccia sentire un pò meno straniera?
Un pò meno persa?
E perchè tutti gli altri sì,possono incontrarla,e infatti la incontrano?
Quale forma di razzismo sentimentale impedisce che pure a noi possa capitare qualcosa di semplicemente giusto?
Allora è per questo che ci siamo lasciati?
Per non lasciarci mai?
Perchè l'amore mette a rischio tutto,ogni giorno.
E dire basta all'amore,come hai detto tu,è l'unica garanzia per non perdere mai la persona che ami?
"Vedi,io non sono bravo come te a manifestare quello che penso"
Ma sì che lo sei!
E per dirglielo gli bacia un occhio,gli bacia l'altro.
Ma sì che lo sei!
Lo fai solo a modo tuo.
Come tutti.
Con la differenza che tu pensi cose diverse da tutti.
O comunque che a me sembrano così.
Il che,appunto,le rende diverse.
Paure,io non vi mollo.
Ma voi non mollate me.
Tenetemi per mano.
Sennò qui finisce che cado.
E che succede se cadi?
Succede che magari cambio.
E'un debole e come tutti i deboli è pericoloso.
Perchè adesso,oltre alle tue paure,ci sono pure le paure dell'altro.
Perchè,quando ti cerco il viso,tu lo abbassi o lo alzi?
Perchè cadi in pensieri che non devono mai avere niente a che fare con noi.
se ti ammalano lo sguardo sempre vivo che hai e ti fanno spingere la fronte con le dita,proprio come stai facendo adesso?
Dove vai,quando cadi?
Dove cadi?
Si comporta così perchè vuole sfidarti.
Essere innamorato di te lo fa sentire indifeso e allora ha bisogno di attaccare.
A condividere qualcosa non la si perde,anzi,la si guadagna.
Ha avuto paura.
E così mi ha persa.
Ha preferito chiudere subito con me,piuttosto che avere un confronto.
Me la invento,questa smania assassina di fuggire sempre,sempre,non importa di preciso dove.
L'importante è che sia lontano,lontanissimo da quello che mi è più vicino?
Io,negli ultimi mesi,provo a ragionare in termini di ricchezza,anzichè di confusione.
Abbiamo delle vite ricche.
Di sbagli e di ferite,certo.
Ma anche di legami che a quegli sbagli e a quelle ferite sono sopravvissuti.
Sarebbe artificioso e quindi inutile liberarci di quei legami.
Lo sforzo è quello di tenere tutto assieme.
Però è sempre uno sforzo.
Quelli che ce la fanno al primo giro,che invecchiano con la sola persona che un giorno,sempre più lontano,gli ha mosso una pallina all'altezza della pancia,non devono fare nessuna fatica.
Sono dei paraculi,perchè hanno al fianco e dentro di loro,come se fosse una bussola,un uomo e una donna:
sempre quello.
Sempre quella.
I figli che magari sono venuti.
Un posto da considerare casa,appunto.
Ma lo sforzo di farsela bastare sempre e comunque,l'esistenza con quella persona?
A dire il vero,più che dei paraculi,quelli che ce la fanno al primo giro,se i compromessi che accettano non sono eccessivi,sono da Premio Nobel.
Qualcosa dentro si è messo a bruciare.
O forse si è spento.
E'andata meglio a me,che da subito ho avuto a che fare con le controindicazioni del venire al mondo,
o a te,che almeno hai avuto la possibilità di stringere un patto di fiducia con l'amore?
Se non accettiamo di stare male,quando ci tocca,non potremo mai sperare di stare davvero bene.
"Se non accetti le tue fragilità,come potrai mai capire quelle di tua figlia?"
"Che ne puoi sapere tu,di cosa significa avere un figlio?Sei brava a pontificare di amore e di dolore,perchè affronti la famigerata vita vera solo in teoria,dall'eterna adolescente viziata che sei!"
"Che ne puoi sapere tu.Che ne puoi sapere di cosa significa,alla mia età,non avercelo,un figlio"
Ci si innamora pure dei desideri degli altri.
Io sembro debole,
scoperta di fronte al vento delle mie inquietudini e del mondo.
Invece,forse,il debole sei tu.
Perchè il mondo tu lo sfidi.
Sfidi le persone che ti hanno abbandonato:
ti sei abituato a dimenticarle.
Sfidi le difficoltà che la vita ti mette davanti,
perchè spariscano prima di investirti.
Io no,io non faccio così.
Io sfido sempre e solo me stessa:
se qualcuno mi ferisce,se una difficoltà mi travolge,mi lascio investire.
Cerco di capire dov'è che mi sono fatta male,
cos'è che ho perso e cos'è che non perderò mai.
Crollo,ma poi mi rialzo.
Mentre tu non crolli,ma nemmeno ti sei mai alzato in piedi.
Strisci.
Da un giorno all'altro,da una relazione all'altra,da una delusione a un rimedio.
Che ne puoi sapere tu.
Che ne puoi sapere tu di cosa significa,alla mia età,non avercelo,un figlio.
Che ne puoi sapere tu di cosa significa non avere neanche la scusa di un figlio,
neanche quel conforto,
quel conflitto santo in cui potersi annullare e dimenticare di sè,
neanche quella distrazione da quest'incessante guerra coi limiti,con le paure,
in questa sfida ridicola,però necessaria,per comprendere cos'è che di noi possiamo cambiare,
e cosa invece no,non possiamo cambiare,
e con cui quindi dobbiamo fare pace,
anche se vorremmo essere diversi,migliori di così.
Ma altrimenti saremo condannati a restare in contatto solo con quello che riusciamo a gestire:
cioè con nulla che abbia anche solo vagamente a che fare con l'amore.
Invece,voilà,se abbiamo figli,tutti questi discorsi possiamo considerarli cazzate,
teorie da adolescenti eterni e viziati,
e dall'amore per quei nostri figli ci sentiamo garantiti e di quell'amore ci riempiamo la bocca.
Ma se non accetti le tue fragilità,come potrai capire quelle di tua figlia?
Più un uomo di è di ostacolo alla cosiddetta felicità,più ti solleva dalla fatica di renderti conto che l'ostacolo sei tu.
Non riesco sinceramente a capire perchè non ti arrendi,
perchè non realizzi di essere incapace di vivere e non ti metti tranquilla,
invece di litigare,prenderti a ceffoni sul muso,cercare di stanare motivazioni recondite,
falsi sè o altre delizie del genere.
Se ti piace insistere,comunque,io tifo per te.
Non importa la situazione in cui è invischiata una persona quando la incontriamo.
Ci sarebbe da preoccuparsi se incontrassimo qualcuno senza vincoli,senza ombre e disponibile all'istante.
Una persona che a 40 anni non ha un passato invadente con cui confrontarsi sarebbe immatura o psicopatica.
E comunque la vera differenza la fa la persona,non la situazione in cui si trova.
Tutto qui.
E'un uomo talmente difficile,talmente compromesso da tutto quello che ha passato.
E'un disturbato travestito da Mister Famiglia.
Ci hanno messo mesi ad ammetterlo,presi com'erano dallo sforzo di dimenticarsi,anzichè trovare una maniera per ritrovarsi.
Amarsi è senz'altro un'impresa,
ma continuare a incrociare persone senza mai che nessuna,dico nessuna,si incastri per davvero nella tua vita è una condanna,un'allucinazione.
Dove la metti la pazienza di sopportare i tuoi estenuanti cambi d'umore?
Per non parlare del vizio di usare la verità come una clava,credendo che agli altri arrivi come un bacio in fronte.
E la tentazione che hai di psicanalizzare pure la feta grigliata?
E la tua perenne e irritante insoddisfazione?
E'che ci sono 7 miliardi di persone al mondo.
Ma fondamentalmente si dividono in 2 categorie.
Ci sono quelle che amiamo.
E poi ci sono tutte le altre,che sono tantissime.
Le prime,invece,sono poche.
E parlano troppo o parlano poco.
Hanno un'infanzia da riparare.
Sono spaventate.
Sbagliano tutto.
Non gli perdoniamo niente.
Ma possiamo perdonargli tutto.
La loro storia non ci riguarda.
Ma la loro storia diventa la nostra.
Ci confermano che siamo affascinanti.
Che siamo soli.
Che abbiamo 2 tette esagerate.
Ci costringono a cambiare quello che riusciamo a cambiare e a fare pace con quello che non potremo cambiare ma.
Per questo amarsi è un'impresa.Tuttavia qualcosa in comune,le persone che amiamo e tutte le altre,ce l'hanno:
fanno come gli pare.
Possono andare via quando vogliono.
In un caso ci lasciano addosso un vago rimpianto.
Se le amiamo,invece,ci devastano.
Eppure da qualche parte,sotto le costole,all'altezza della pancia,resteranno per sempre.
Quindi al "per sempre" tanto vale non pensare e pensare invece:
lui è qui.
Lei è qui.
Adesso.
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