Sapore di Libri
BLOG DI RECENSIONI LETTERARIE E CITAZIONI.
venerdì 6 settembre 2024
giovedì 5 settembre 2024
"Niente di vero" Veronica Raimo (2022)
LA SCRITTRICE:
Frasi dal libro "Niente di vero" di Veronica Raimo
Per mia madre, il telefono certifica la nostra permanenza sulla Terra, in caso di mancata risposta non esistono altre spiegazioni che una cessata attività vitale.
Il fallimento non è la cosa peggiore, la cosa peggiore è l'indecisione, il bilico. C'è una parte di te che non riesce a lasciarti eppure non ti appartiene già più.
Non c'è niente che faccia schifo quanto il provare schifo per qualcosa.
So che resterà nella mia vita perché le coppie smettono di esistere, le persone no.
Si chiamava Francesca ma aveva deciso di cambiare il suo nome in Glenda. Esiste già una Francesca nella vita di ognuno, sosteneva.
Perdo un mucchio di tempo nella mia vita, ma odio dover aspettare.
domenica 4 agosto 2024
sabato 3 agosto 2024
"L'età fragile" Donatella Di Pietrantonio (2023)
La protagonista de "L'età fragile" è Lucia, che ha 50 anni, vive a Pescara, fa la fisioterapista e, da pochi mesi, è separata da Dario; i due si sono fidanzati dopo "il fatto" (esattamente come l'unica superstite della strage del Morrone, che aveva conosciuto il suo attuale marito durante quella tragica vacanza). Lucia e Dario hanno una figlia, Amanda, di 20 anni che si è trasferita a studiare a Milano ma, complice il periodo del Covid, rientra a Pescara per trascorrere il lockdown con la madre. In realtà il lockdown è solo una scusa: Amanda, in seguito a uno scippo subito nella città lombarda, senza essere stata soccorsa e aiutata da nessuno, ha perso entusiasmo per la vita e fiducia nel mondo, è diventata diffidente e ansiosa e ha deciso di interrompere gli studi. Lucia si trova quindi di fronte a una ragazza apatica, lavativa e scontrosa, che si trascina inerme dal letto al divano senza nessuno stimolo né obiettivo. Non sa cosa fare per scuoterla da questo torpore. Lucia sa bene, avendolo sperimentato sulla propria pelle, che "l'unica nostra eredità sono le ferite" e ripensa che, quando è avvenuto "il fatto", lei aveva la stessa età di Amanda.
Della Di Pietrantonio, qualche anno fa, avevo letto "L'Arminuta" che mi era piaciuto veramente tanto. Ho apprezzato anche questo ultimo romanzo, vincitore del Premio Strega 2024 fra l'altro, per il suo stile asciutto ma scorrevole e coinvolgente, qualcosa a metà fra un poliziesco e un articolo giornalistico. Però, arrivata a fine lettura, è come se ci fosse qualcosa di incompiuto, alcuni personaggi (ad esempio Rubina, la vicina di casa) sono soltanto abbozzati mentre la figura di Amanda non si comprende del tutto: è presente nella narrazione ma è sfuggente, è come se non ci fosse. Oltre al punto di vista di Lucia, sarebbe stato interessante, secondo me, avere anche quello della figlia.
L'AUTRICE:
Frasi dal libro "L'età fragile" di Donatella Di Pietrantonio
Tutto ciò che esce dalla bocca mi disturba. Più della bava, le parole, a volte.
A un certo punto la vita accelera. Dopo resta tutto fissato a un' immagine, a un suono del momento. Sì torna sempre lì.
Eravamo giovani ma non invincibili. Eravamo fragili. Scoprivo da un momento all'altro che potevamo cadere, perderci e persino morire.
La vita segreta dei figli. Sappiamo che esiste, ma non siamo mai pronti a toccarla. Restano per sempre angeli senza sesso nel chiuso delle nostre teste. Indifferenziati, mai del tutto partoriti.
È già successo, non c'è niente di nuovo. È vero, ma mentre diamo un nome a ciò che è già successo io mi sento mancare.
La differenza di colore è netta eppure non dà fastidio. Significa che lì c'era una ferita che è stata curata.
Non so se parlo alla bambina che si attarda o alla donna che sarà. Ma i figli quando cominciano a essere davvero grandi?
Nessun posto è sicuro, dove arriva l'uomo può portare il male.
La natura è bella per i ricchi, non se devi lavorare come uno schiavo.
La bellezza intorno a noi non ci riguardava. Non ammiravamo la natura, dovevamo combatterla. Bastava un temporale sul grano maturo a impoverirci. Lottavamo contro il vento, le malattie degli animali e i parassiti delle piante. La natura che ci nutriva era la stessa che ci affamava.
La strada c'è già da qualche parte ma lei deve ancora trovarla.
Lei non può più perdere tempo, gli anni passano, gli altri vanno avanti, occupano posti...ma non capisce che lei a quella corsa non ci partecipa.
Forse la nostra unica eredità sono le ferite.
martedì 9 luglio 2024
"Cuore nero" Silvia Avallone (2024)
LA SCRITTRICE: