Fuggivamo e nessuno di noi sapeva da cosa.
Correvamo e nessuno di noi sapeva quanto.
L'unica cosa chiara per tutti era la meta.
Ricordo che a un certo punto la mia corsa è finita e mi sono tuffata per prima in quella palla enorme e il sole mi ha accolto e sono esplosa.
In un attimo sono stata una cosa unica e diversa:
quel calore era su di me e quella luce era dentro di me.
Io non sapevo di quale bearmi per prima ma in quella leggerezza e in quella gioia sapevo di esistere.
Io sono felice.
Io sono amata.
La felicità è una cosa che si vive e alla quale non vanno mai poste domande,altrimenti la felicità fugge perché non conosce nessuna risposta.
L'amore è un insieme senza fine di risposte che arrivano senza mai aver posto nessuna domanda,perché nessuno è mai abbastanza capace d'amore per arrivare a porre quella giusta.
...tutti quelli che hanno aperto ferite senza curarsi se si sarebbero rimarinate o no.
Tutti quelli che hanno guardato il mondo dall'alto.
Tutti quelli che lo hanno sostenuto sulle loro spalle dal basso.
Gente troppo stanca di pensare e che ha deciso di accettare quello che verrà cone diretta conseguenza di quello che è stato.
E così un'umanità con alle spalle secoli di storia,di scienza e di artitesi a cercare di prendere le distanze dal regno animale,si è comportata esattamente come gli animali.
Non sapevo se davvero sarebbe stata la fine del mondo.
La sola cosa che mi interessava era assistere alla fine del mio mondo.
Nell'istante stesso in cui ho deciso che non me ne sarei andata,ho smesso di interessarmi a quello che avrebbe fatto i resto dell'umanità.
Quelli che si fossero salvati avrebbero ripercorso su strade diverse lo stesso cammino con la paura come unico motore e la speranza come unico lontano punto di attracco.
Eccomi,sono la donna che hanno voluto che fossi e tutte quelle che vorrei.
Tutte le cose che mi hanno spezzato i fiato e le dita,che mi hanno incendiato la carne e la mente,quando morivo credendomi in vita.
Chiunque sono,chiunque sia stata è acqua che non macina,è terra già bruciata.
Vedendo quella meraviglia di cannocchiale,a quell'opportunità di vedere cose che a occhio nudo non si potevano vedere,mi è venuta spontanea una domanda:
perché perdere tempo a guardare cosa facevano gli esseri umani,quando lo si poteva impiegare a guardare cosa facevano le stelle?
In quel cinema ho visto decine e decine di film da sola.
Una sorta di zitellaggio culturale poco socievole ma molto piacevole.
Ecco la libreria più fornita della città,quello che fa fuggire l'uomo stolto e atterrisce il saggio.
Perché è il solo che ha coscienza della sua ignoranza,del fatto che per quanto impari cose ce ne saranno sempre altre di cui non sa nulla.
In qualche modo si dovrà ripartire da zero,un numero magico,oltre il quale non si può che crescere.
Ci sono occasioni in cui si desidera talmente piacere a certa gente che non ci si cura di sapere se quella gente ci piaccia o meno.
L'amore,come l'amicizia e la fede,non si possono riprodurre a comando.
Se uno ha voglia può uscire a comprarsi alcool,droga o sesso,mentre non è possibile dire:
"Adesso esco e mi innamoro".
Così come non è possibile dire:
"Da questo momento smetto di essere innamorato".
Il ricercatore più ricco del mondo sarebbe quello capace di mettere a punto una pillola in grado di far dissolvere all'istante anche la più rapace forma di innamoramento.
Avrei già inventato anche il nome della medicina: Disamorpl.
Si dice che il tempo sia in grado di farlo,ma è una terapia lunga,difficile,dolorosa e nemmeno troppo sicura.
La sua grande capacità di ironia diventava,con estrema eleganza,autoironia senza mai sconfinare nell'amarezza o nell'autocpmmiserazione.
Lei era disposta a sopportare qualunque disagio e sacrificio pur di diventare donna.
Io,che donna lo ero,quasi mai trovavo il coraggio di esserlo davvero.
Ci sono situazioni in cui le parole sono l'oro degli sciocchi:per quante te ne vengano in mente non possono avere il valore del silenzio.
La trappola era quella di sentirmi speciale nel momento e nel modo sbagliato,quando avevo avuto mille occasioni in passato di dimostrarmi speciale nel modo giusto.
In una cosa siamo diversi dagli animali:sappiamo ridere.
Questa,forse,è l'unica cosa che ci differenzia dal resto degli esseri viventi.
Ma quanto poco questa qualità è stata capita,utilizzata,premiata!
Quanto poco sappiamo rifugiarci nel riso e nel sorriso,mentre viviamo con una disperata paura della morte.
Quante volte,invece di ridere,tiriamo fuori dalla tasca il cellulare per controllare i messaggi!
Uno dei limiti fondamentali degli esseri umani,forse la causa principale della nostra infelicità sta nella difficoltà a quantificare il tempo,non nella misura,ma nella memoria.
Se ogni uomo potesse ricordare ogni singolo istante della sua vita,se avesse il dono di poterla ripercorrere passo passo,sono certa che l'esistenza sembrerebbe a tutti molto più lunga.
E invece è sempre una incessante,strenua,perduta battaglia contro il tempo.
Si canta,si balla,si ride e si sale.
E a ogni giro di volta salendo si cade così in basso da perdere il senso alle nostre parole.
Così in alto da accorgersi che neanche il vento le vuole...ed è l'ultimo giorno di sole.
È l'ultimo giorno di sole.
domenica 28 gennaio 2018
"L'ultimo giorno di sole" Giorgio Faletti (2017)
LA TRAMA:
"L'ultimo giorno di sole" è anche l'ultimo racconto scritto da Giorgio Faletti.
Mentre tutti fuggono alla ricerca di un improbabile luogo dove potersi salvare da una imminente esplosione solare,una donna decide di restare nel paese dove è nata e di guardarsi dentro.
Racconta a se stessa e al mondo che scompare ciò che ha visto e chi ha incontrato,le cose che ha vissuto e quelle che ha sognato.
E canta per esorcizzare il buio.
O per accoglierlo nel modo migliore,nel segno di una commovente tenerezza per le cose umane.
Il racconto è diventato e tornerà a essere uno spettacolo teatrale.
IL MIO GIUDIZIO:
E'stata un'emozione pazzesca,un vero colpo al cuore,trovare casualmente questo romanzo di Faletti nello scaffale del reparto libreria di un centro commerciale.
Mi ricordo che,proprio il giorno prima di apprendere della sua morte ,
mi ritrovai a chiedermi quando Faletti ci avrebbe deleziato con un altro dei suoi thriller.
E invece,poche ore dopo,la tragica notizia.
"L'ultimo giorno di sole",opera postuma,sembra quasi un addio alla vita che Giorgio ha voluto regalare ai suoi lettori.
Non so se quando l'ha scritto già sapesse di essere malato ma,da questa storia,
traspare proprio la consapevolezza di una persona che si accinge a vivere gli ultimi momenti della sua esistenza terrena.
Linda Pizzini ha 35 anni,è orfana di entrambi i genitori,ha un ex impiego in un'agenzia di viaggi,
un ex marito fedigrafo,nessun figlio e delle amicizie perse per strada,
un pò per necessità un pò a causa del destino.
Venuta a conoscenza che,il tal giorno e alla tal ora,una tempesta solare con epicentro proprio nelle vicinanze della zona in cui risiede,porrà fine al genere umano,
a differenza di tanti altri suoi concittadini che cercano un'illusoria salvezza in un non bene identificato angolo di mondo,
non essendo pronta ad affrontare un mondo peggiore nello stesso modo in cui non è pronta ad affrontare un mondo migliore,
decide di restare e andare incontro,a testa alta,a quello che sarà.
Si trova così a camminare per Via Roma,la via principale della sua città,
una città ormai completamente deserta ,
osservando i vari negozi e le abitazioni abbandonate,
commentando fra sè e sè la vacuità del mondo e ripercorrendo mentalmente i momenti salienti della sua vita e le persone che ne hanno fatto parte.
Scritto in parte in prosa e in parte in rima (le canzoni nello spettacolo teatrale),
con dei paragrafi completamente privi di punteggiatura,
a sottolineare lo sgorgare senza sosta dei pensieri di Linda;
a tratti ironico ed esilarante (le cognate Simonelli sono assolutamente spassose!),
a tratti poetico,struggente e commovente,
l'autore affronta con delicatezza e maestria una serie di temi quantomai attuali:
dal tradimento,alla solitudine,alla transessualità.
Non ci sono brividi di paura o assassini senza volto a cui dare un'identità in questa ultima opera di Faletti,al contrario essa si configura come un inno alla vita,
nonostante l'imminenza della morte (sia quella della protagonista che dello stesso scrittore) ma anche un inno all'essere sempre se stessi,fino alla fine,senza mai omologarsi alla moltitudine.
IL MIO VOTO:
Un ultimo regalo,dolce,struggente e delicato,che Faletti ha voluto fare ai suoi affezionati lettori.
Un romanzo breve godibilissimo e ricco di spunti di riflessione.
Vale la pena di leggerlo e di rimpiangere un autore che non finirà mai di mancarci.
LO SCRITTORE:
sabato 27 gennaio 2018
Frasi dal libro "Siddharta" di Hermann Hesse
Così tutti amavano Siddharta.
A tutti egli dava gioia.
Tutti ne traevano piacere.
Ma egli,Siddharta,a se stesso non procurava piacere.
Non era di gioia a se stesso.
Non portava gioia in cuore.
Eccellente cosa i sacrifici e la preghiera:
ma questo era tutto?
Davano i sacrifici la felicità?
Anzi,era poi giusto,era un atto sensato sacrificare agli dei?
E dove si poteva trovare Dio,dove abitava,dove batteva il suo eterno cuore?
Dove altro mai se non nel più profondo io,in quel che di indistruttibile ognuno porta in sé?
Ma dove,dov'era questo Io,questa interiorità,questo assoluto?
Non era carne e ossa.
Non era pensiero e coscienza.
Dive,dunque,era?
Era questo che bisognava trovare:
scoprire la fonte del proprio Io e impadronirsene.
L'anima tua è l'intero mondo.
Tutto non era degno dello sguardo dei suoi occhi.
Tutto mentiva.
Tutto puzzava.
Puzzava di menzogna.
Tutto simulava un significato di bontà e di bellezza.
Tutto era incoffessata putrefazione.
Amaro era il sapore del mondo.
La vita,tormento.
Una meta si proponeva Siddharta:
diventare vuoto.
Vuoto di sete,vuoto di desideri,vuoto di sogni,vuoto di gioia e di dolore.
Morire a se stesso,non essere più lui.
Trovare la pace del cuore svuotato,nella spersonalizzazione del pensiero rimanere aperto al miracolo.
Questa era la sua meta.
Che è la concentrazione?
Che è l'abbandono del corpo?
Cos'è il digiuno?
Tutto questo è fuga di fronte all'Io.
È un effimero stordimento contro il dolore insensato della vita.
La stessa evasione,lo stesso effimero stordimento prova il bovaro all'osteria,quando tracanna bicchieri di acquavite.
Allora egli non sente più il proprio Io.
Non sente più le pene della vita.
Prova un effimero stordimento.
Troviamo conforti.
Troviamo da stordirci.
Acquistiamo abilità con le quali cerchiamo di illuderci.
Ma l'essenziale,la strada delle strade non la troviamo.
Dolore era la vita.
Pieno di dolore il mondo.
Ma la liberazione dal dolore s'era
trovata:
l'avrebbe trovata chi seguisse la via del Buddha.
Govinda,amico mio,ora tu hai fatto il passo.
Ora tu hai scelto la tua strada.
Tu sei sempre stato mio amico.
Sempre tu mi hai seguito a distanza di un passo.
Spesso avevo pensato:
"Non farà mai un passo da solo,senza di me."
Ed ecco,ora sei diventato un uomo e scegli da te la tua strada.
Possa tu percorrerla fino alla fine,amico mio!
Possa tu trovare la liberazione!
Le opinioni non contano niente.
Possono essere belle o brutte,intelligenti o stolte
...ognuno può adottarle o respingerle.
Ma la dottrina che hai udito da me,non è mia opinione e i suo scopo non è di spiegare il mondo agli uomini avidi di sapere.
Un altro è il suo scopo:,la liberazione dal dolore.
Questo è ciò che Gotama insegna.
Voglia il cielo che i tuoi pensieri non siano errori!
Non tocca a me giudicare la vita di un altro.
Solo per me,per me solo,devo giudicare,devo scegliere,devo scartare.
Il Buddha mi ha derubato,ma è ben più prezioso ciò che mi ha donato.
Mi ha derubato del mio amico,di colui che credeva in me e che ora crede in lui.
Ma mi ha fatto dono di.me stesso.
Conoscere le cause ultime...è solo per questa via che le sensazioni diventano conoscenze e non vanno perdute,ma al contrario si fanno essenziali e cominciano a irradiare ciò che in esse è contenuto.
In verità,nessuna cosa al mondo ha tanto occupato i miei pensieri come questo mio Io,
questo enigma che io vivo,d'essere uno,distinto e separato da tutti gli altri.
Che io non sappia nulla di me,che Siddharta mi sia rimasto così estraneo e sconosciuto,
questo dipende da una causa fondamentale,una sola:
io avevo paura di me e prendevo la fuga davanti a me stesso.
Ora Siddharta non me lo voglio più lasciar scappare!
Dal mio stesso Io voglio andare a scuola,voglio conoscermi,voglio svelare quel mistero che ha nome Siddharta.
Si guardò intorno come se vedesse per la prima volta il mondo.
Bello era il mondo.
Variopinto,raro e misterioso era il mondo!
Qui era azzurro,là giallo,più oltre verde.
Il cielo pareva fluire lentamente come i fiumi.
Immobili stavano il bosco e la montagna.
Tutto bello.
Tutto enigmatico e magico.
E in mezzo v'era lui,Siddharta,il risvegliato,sulla strada che conduce a se stesso.
Il senso e l'essenza delle cose erano non in qualche cosa oltre e dietro di loro,ma nelle cose stesse,in tutto.
Io,che volevo leggere il libro del mondo e il libro del mio proprio io,ora sono desto.
Mi sono risvegliato oggi e nella realtà oggi nasco per la prima volta.
Egli,che nella realtà si trovava come un risvegliato o come un nuovo nato,doveva ricominciare interamente la sua vita.
Ma lui,Siddharta,a quale comunità apparteneva?
Di chi condivideva la vita?
Di chi avrebbe parlato il linguaggio?
Nessuno era così solo come lui.
Vedeva il sole sorgere sopra i monti e tramontare oltre le lontane spiagge popolate di palme.
Di notte vedeva ordinarsi in cielo le stelle,e la falce della luna galleggiare come una nave nell'azzurro.
Vedeva alberi,stelle,animali,nuvole,arcobaleni,rocce,erbe,fiori,fiumi e ruscelli.
Vedeva la rugiada luccicare nei cespugli al mattino,alti monti azzurri e diafani nella lontananza;
gli uccelli cantavano e le api ronzavano;
il vento vibrava argentino nelle risaie.
Tutto questo era sempre esistito nei suoi mille aspetti variopinti.
Sempre erano sorti il sole e la luna.
Sempre avevano scrosciato i torrenti e ronzato le api.
Ma nel passato tutto ciò non era stato per Siddharta che un velo effimero e menzognero calato davanti ai suoi occhi,considerato con diffidenza e destinato a essere trapassato e dissolto dal pensiero,poichè non era realtà.
La realtà era aldilà delle cose visibili.
Ma ora il suo occhio liberato si indugiava al di qua,vedeva e riconosceva le cose visibili.
Cercava la sua patria in questo mondo.
Non cercava la realtà,nè aspirava ad alcun aldilà.
Bello era il mondo a considerarlo così:
senza indagine,così semplicemente,in una disposizione di spirito infantile.
Belli la luna e gli astri.
Belli il ruscello e le sue sponde,il bosco e la roccia,la capra e il maggiolino,i fiori e le farfalle.
Bello e piacevole andar così per il mondo e sentirsi così bambino,così risvegliato,così aperto all'immediatezza delle cose.
Così fiducioso.
Questo ho imparato dal fiume:tutto ritorna!
Possa la tua amicizia essere il mio compenso.
Tutti sono riconoscenti,mentre avrebbero diritto essi stessi alla riconoscenza.
Questi beni appartengono a lui in proprio ed egli ne dona solo ciò che vuole dare e solo a chi vuole.
E lo stesso è per le gioie dell'amore.
Bella e rossa è la bocca di Kamala,ma provati a baciarla contro il volere di Kamala e non ne trarrai una goccia di dolcezza,da quella bocca che tanta dolcezza sa distillare.
L'amore si può mendicare,comprare,regalare,si può trovare per caso ma non si può estorcere.
Dal momento in cui formulai il mio proposito,seppi anche che lo avrei attuato.
Se tu getti una pietra nell'acqua,essa si affretta per via più breve fino in fondo.
E così è di Siddharta,quando ha una meta,un proposito.
Siddharta non fa nulla.
Siddharta pensa,aspetta e digiuna ma passa attraverso le cose del mondo come la pietra attraverso l'acqua.
Senza far nulla,senza agitarsi viene scagliato ed egli si lascia cadere.
La sua meta lo tira a sè,poichè egli non conserva nulla nell'anima propria che potrebbe contrastare questa meta.
Questo è ciò che Siddharta ha imparato.
Questo è ciò che gli stolti chiamano magia,credendo che sia opera dei demoni.
Ognuno può compiere opere di magia.
Ognuno può raggiungere i propri fini.
Se sa pensare.
Se sa aspettare.
Se sa digiunare.
"Siddharta è un bell'uomo.Il suo sguardo piace alle donne e per questo la fortuna gli corre incontro"
"Così sia,mia maestra.Possa sempre piacerti il mio sguardo e possa sempre da te corrermi incontro la fortuna".
Scrivere è bene ma pensare è meglio.
Molte cose apprese Siddharta:ascoltò molto e parlò poco.
Non si ottiene piacere senza dare piacere.
Guadagnava?
Intascava il guadagno con indifferenza.
Perdeva?
Ci faceva su una risata e diceva:
"Oh guarda!Anche questa è andata male!"
Non mi sgridare caro amico!
Non è ancora mai successo che sgridando si concludesse qualcosa.
"Perchè non sei tornato subito? Perchè hai sciupato tempo e denaro? Hai voluto fare solo un viaggetto di piacere?"
"Certo!Certo,ho viaggiato per mio piacere.Per che altro mai? Ho conosciuto uomini e paesi,ho goduto cortesie e confidenze,ho trovato amicizie.
Vedi,amico:se io fossi ripartito subito in fretta e pieno di dispetto appena visto sfumato l'affare,allora tempo e denaro sarebbero stati realmente perduti.Ma così ho trascorso belle giornate,ho imparato,ho goduto la compagnia di amici e non ho danneggiato me nè il prossimo col dispetto e con la fretta."
Quando venga il giorno in cui tu ti debba accorgere che questo Siddharta fa del danno,allora dì una parola e Siddharta se ne andrà per la sua strada.
Ma fino ad allora restiamo soddisfatti l'uno dell'altro.
Tu sei come me.
Sei diversa dalla maggior parte delle altre persone.
Tu sei Kamala e nient'altro.
In te c'è un silenzio,un riparo nel quale puoi rifugiarti in ogni momento e rimanervi a tuo agio.
E anche a me succede così.
La maggior parte degli uomini,Kamala,sono come una foglia secca che si libra e si rigira nell'aria e scende ondeggiando al suolo.
Ma altri,pochi,sono come stelle fisse che vanno per un loro corso preciso.
E non c'è vento che le tocchi.
Hanno in se stessi la loro legge e il loro cammino.
"Dove vai,amico?"
"In nessun posto vado.Sempre siamo in cammino noi monaci.Sempre in moto da un luogo all'altro,viviamo secondo la nostra Regola,predichiamo la dottrina,raccogliamo elemosine e passiamo oltre.Sempre così.Ma tu,Siddharta,dove vai?"
"Anche io mi trovo in una condizione come la tua,amico.Non vado in nessun posto.Sono soltanto in cammino:vado errando."
"Vai errando.Ma pochi vanno in pellegrinaggio con simili abiti,con simili scarpe e con capelli acconciati a quel modo.Ma ho incontrato un pellegrino simile,io."
"Ma ora,oggi,tu hai incontrato un pellegrino simile,con queste scarpe e con questi abiti.Ricordati,caro:rapida si volge la ruota delle apparenze.
Effimero è il mondo delle apparenze.
Effimeri sono i nostri abiti e la foggia dei nostri capelli e i nostri stessi corpi.
Io porto abiti da persona ricca,hai visto bene.Li porto perchè sono stato ricco."
"E ora,Siddharta,che sei,ora?"
"Non lo so.Ne so meno di te.Sono in cammino.Fui ricco e non lo sono più.E ciò che sarà domani,io non lo so."
Proprio questa era stata la sua grande malattia:
non saper amare nulla e nessuno.
Nulla posseggo.
Nulla posso.
Nulla ho imparato.
Meraviglioso!
Ora che non sono più giovane,che i miei capelli sono già mezzi grigi,che le forze mi abbandonano...ora ricomincio da capo,dall'infanzia!
Strano destino,davvero!
Ma che via fu questa!
Sono dovuto passare attraverso tanta sciocchezza,tanta bruttura,tanto errore,tanto disgusto e delusione e dolore,solo per ridiventare bambino e poter ricominciare da capo.
Ho dovuto provare la disperazione.
Ho dovuto abbassarmi fino al più stolto di tutti i pensieri.
Al pensiero del suicidio,per poter rivivere la grazia.
Per poter di nuovo dormire tranquillo e risvegliarmi sereno.
Dove può ancora condurmi il mio cammino?
Stolto è questo cammino.
Va strisciando obliquamente.
Ma vada come vuole.
Io sono contendo di seguirlo.
Di questo mi devo lodare:d'averla fatta finita con quell'odio contro me stesso e con quella vita squallida.
Bravo,Siddharta!
Dopo tanti anni di pazzia,finalmente hai di nuovo avuto una buona idea.
Hai fatto qualcosa.
Hai sentito cantare l'usignolo nel tuo petto e lo hai seguito.
Ora se ne accorgeva.
Che porzione dura di dolore.
Che porzione dura di miseria egli avesse sorbito e risputato in questi ultimi tempi,
masticandola fino alla disperazione e alla morte.
Ancora a lungo avrebbe potuto restare in quell'inferno se non fosse giunto semplicemente a questo:
il momento della perfetta sfiducia e disperazione.
Che egli avesse provato questa disperazione,questa profondissima nausea e non vi fosse soggiaciuto,
che l'usignolo,con la sua fresca voce canterina ancora vivesse in lui;nonostante tutto,questo formava ora la sua gioia.
Questo era adesso il motivo del suo riso,della luce che gli illuminava il volto sotto i capelli grigi.
E' bene sperimentare personalmente tutto ciò che si ha bisogno di sapere.
E ora lo so:non solo con la mente.
Ma lo so con i miei occhi e col mio cuore e col mio stomaco.
Buon per me che lo so.
Ecco cosa vedeva:
l'acqua del fiume correva e correva,eppure era sempre lì.
Era sempre e in ogni tempo la stessa.
Eppure in ogni istante era un'altra!
Oh,chi potesse afferrare questo mistero e comprenderlo!
Tra le sue virtù questa era una delle più grandi:
sapeva ascoltare come pochi.
Accoglieva a sè tutte le parole,tranquillo,aperto,tutto in attesa e non ne perdeva una.
Non vi era in lui nè lode nè biasimo,semplicemente ascoltava.
Lo hai imparato dall'acqua:è bene discendere,tendere verso il basso e cercare il profondo.
Io non sono un sapiente.
Non so parlare e non so nemmeno pensare.
So soltanto ascoltare ed essere pio.
Altro non ho imparato mai.
Non era forse il tempo la sostanza di ogni pena?
Non era forse il tempo la sostanza di ogni tormento e d'ogni paura?
E non sarebbe stato superato e soppresso tutto il male,tutto il dolore del mondo,non appena si fosse superato il tempo,non appena si fosse trovato il modo di annullare il pensiero del tempo?
Tu hai sofferto ma vedo che non è entrata tristezza nel tuo cuore.
Chiuse gli occhi,chiuse il cuore al mondo esterno e si ribellò contro il destino.
Con lui non gli erano piovute pace e felicità,bensì dolore e affanno.
Tuttavia lo amava e aveva più caro il dolore e l'affanno con lui che pace e felicità senza di lui.
Non sarà poco il suo soffrire:orgoglioso e duro è già il suo cuore e molto devono soffrire gli uomini come lui.
Molto devono errare.
Molte ingiustizie commettere e caricarsi di molti peccati.
Sai che c'è più forza nel molle che nel duro.
Sai che l'acqua è più forte della pietra e che l'amore è più forte della violenza.
Non lo leghi tu forse in catene con il tuo amore?
Non lo svergogni ogni giorno e non gli rendi la vita ancor più dura con la tua bontà e con la tua pazienza?
Credi dunque,amico,che la vita del dolore qualcuno se la possa risparmiare?
Forse,perchè gli vuoi bene,vorresti risparmiargli sofferenze,dolore e delusione.
Ma anche se tu morissi per lui 10 volte,non potresti sollevarlo della più piccola particella del suo destino.
Gli era mai dunque successo di perdere a tal punto il proprio cuore?
Aveva mai amato a tal punto una creatura umana,così ciecamente,con tanto dolore,con tanto insuccesso,eppure con tanta felicità?
Taceva e aspettava.
Ricominciava ogni giorno la muta lotta dell'affetto e la guerra silenziosa della pazienza.
Perchè nella pazienza era un maestro.
E si perdeva per amore.
Per amore diventava un povero stolto.
Egli fa quel che hai trascurato tu di fare:prende cura di sè e va per la propria strada.
Ahimè,io ti vedo soffrire ma tu soffri dolori dei quali si dovrebbe ridere e dei quali tu ben presto riderai.
Siddharta intuì che era un pazzo desiderio quello che l'aveva sospinto fin qui.
Egli non poteva aiutarlo e non doveva vincolarsi a lui.
Profondamente sentì in cuore l'amore per lui,come una ferita e sentì insieme che la ferita non gli era data per rovistarci dentro e dilaniarla ma perchè fiorisse in tanta luce.
In luogo del desiderio che l'aveva tratto fino a qui,stava ora il vuoto.
Triste si pose a sedere e sentì qualcosa morire nel cuore.
Sentì il vuoto e non vide più nè gioia nè scopo.
Tanti uomini posseggono questo dolcissimo fra tutti i beni,perchè io no?
Anche i cattivi,anche i ladri e i briganti hanno bambini e li amano e ne sono amati.
Soltanto io non posso averne.
Lo pensava e nutriva in cuore l'amore e la tenerezza per lui.
Si lasciava consumare dal dolore.
Commetteva tutte le pazzie dell'amore.
Non da sè si sarebbe mai spenta questa fiamma.
Tutto ciò che non è stato sofferto e consumato fino alla fine si ripete e sempre si soffrono di nuovo gli stessi dolori.
...ognuno teso alla sua meta,ognuno in preda alla sua sofferenza.
Ecco che non riusciva più a distinguere le molte voci,le allegre da quelle in pianto,le infantili da quelle virili.
Tutte si mescolavano insieme:lamenti di desiderio e riso del saggio,grida di collera e gemiti di morenti...tutto era una cosa sola.
Tutto era mescolato e intrecciato.
E tutto insieme,tutte le voci,tutti i desideri,tutti i dolori,tutta la gioia,tutto il bene e il male,tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire,era la musica della vita.
E se ascoltava attentamente questo fiume,questo canto dalle mille voci,percepiva il Tutto,l'Unità.
E allora il grande canto delle mille voci consisteva di un'unica parola:perfezione.
"Di cercare non ho mai tralasciato e mai cesserò di cercare.Questo mi sembra il mio destino."
"Tu cerchi troppo.Quando qualcuno cerca allora accade facilmente che il suo occhio perda la capacità di vedere ogni altra cosa,fuori da quella che cerca,e che non riesca a trovar nulla,non possa assorbire nulla perchè pensa sempre unicamente a ciò che cerca.
Perchè ha uno scopo ed è posseduto dal suo scopo."
Tanti hanno bisogno di molti cambiamenti e devono portare ogni sorta di abito...e io sono uno di quelli,amico.
La saggezza non è comunicabile.
La saggezza che un dotto tenta di comunicare ad altri ha sempre un suono di pazzia.
La scienza si può comunicare ma la saggezza no.
Si può trovare,si può vivere,si possono fare miracoli con essa ma dirla e insegnarla non si può.
Di ogni verità è vero anche il contrario.
Mai un uomo è interamente santo o interamente peccatore.
Il peccatore che io sono e che tu sei,è peccatore,sì,ma un giorno sarà di nuovo Brahma.
Un giorno raggiungerà il Nirvana,sarà Budda.
E questo "un giorno" è un'illusione,è soltanto un modo di dire!
Il peccatore non è in cammino per diventare Budda.
No!
Nel peccatore è,già ora,oggi stesso,il futuro Budda.
Il suo avvenire è già tutto presente.
Ognuno deve venerare in sè il Budda potenziale,il Budda in divenire,il Budda nascosto.
Il mondo è perfetto in ogni istante.
Ogni peccato porta già in sè la grazia.
Tutti i bambini portano già in sè la vecchiaia.
Tutti i lattanti la morte.
Tutti i morenti la vita eterna.
Ma non è concesso all'uomo di scorgere a che punto sia della sua strada.
Nei briganti si cela il Budda e nel Brahmino si cela il brigante.
E allora tutto è bene e tutto è perfetto.
Per questo a me par buono tutto ciò che esiste:la vita come la morte,il peccato come la santità,l'intelligenza come la stoltezza.
Tutto richiede solamente la mia amorosa comprensione.
Tutto è bene e nulla mi può far male.
Ho appreso,nell'anima e nel corpo,che avevo molto bisogno del peccato e della più ignominiosa disperazione per imparare ad amare il mondo,per smettere di confrontarlo con un certo mondo immaginato,desiderato da me ma per lasciarlo invece così com'è e amarlo e appartenergli con gioia.
Le parole non colgono il significato segreto.
Tutto appare sempre un pò diverso quando lo si esprime.
Ciò che è tesoro e saggezza di un uomo suona sempre un pò sciocco alle orecchie degli altri.
Le cose si possono amare ma le parole non si possono amare.
Forse è questo che impedisce di trovar pace:le troppe parole.
Sono più importanti gli atti della mano che le opinioni.
Non nella parola e nel pensiero vedo la grandezza,ma nella vita e nell'azione.
L'amore mi sembra di tutte la cosa principale.
La sofferenza di un eterno cercare era scritta nel suo sguardo.
La sofferenza di un eterno non trovare.
A tutti egli dava gioia.
Tutti ne traevano piacere.
Ma egli,Siddharta,a se stesso non procurava piacere.
Non era di gioia a se stesso.
Non portava gioia in cuore.
Eccellente cosa i sacrifici e la preghiera:
ma questo era tutto?
Davano i sacrifici la felicità?
Anzi,era poi giusto,era un atto sensato sacrificare agli dei?
E dove si poteva trovare Dio,dove abitava,dove batteva il suo eterno cuore?
Dove altro mai se non nel più profondo io,in quel che di indistruttibile ognuno porta in sé?
Ma dove,dov'era questo Io,questa interiorità,questo assoluto?
Non era carne e ossa.
Non era pensiero e coscienza.
Dive,dunque,era?
Era questo che bisognava trovare:
scoprire la fonte del proprio Io e impadronirsene.
L'anima tua è l'intero mondo.
Tutto non era degno dello sguardo dei suoi occhi.
Tutto mentiva.
Tutto puzzava.
Puzzava di menzogna.
Tutto simulava un significato di bontà e di bellezza.
Tutto era incoffessata putrefazione.
Amaro era il sapore del mondo.
La vita,tormento.
Una meta si proponeva Siddharta:
diventare vuoto.
Vuoto di sete,vuoto di desideri,vuoto di sogni,vuoto di gioia e di dolore.
Morire a se stesso,non essere più lui.
Trovare la pace del cuore svuotato,nella spersonalizzazione del pensiero rimanere aperto al miracolo.
Questa era la sua meta.
Che è la concentrazione?
Che è l'abbandono del corpo?
Cos'è il digiuno?
Tutto questo è fuga di fronte all'Io.
È un effimero stordimento contro il dolore insensato della vita.
La stessa evasione,lo stesso effimero stordimento prova il bovaro all'osteria,quando tracanna bicchieri di acquavite.
Allora egli non sente più il proprio Io.
Non sente più le pene della vita.
Prova un effimero stordimento.
Troviamo conforti.
Troviamo da stordirci.
Acquistiamo abilità con le quali cerchiamo di illuderci.
Ma l'essenziale,la strada delle strade non la troviamo.
Dolore era la vita.
Pieno di dolore il mondo.
Ma la liberazione dal dolore s'era
trovata:
l'avrebbe trovata chi seguisse la via del Buddha.
Govinda,amico mio,ora tu hai fatto il passo.
Ora tu hai scelto la tua strada.
Tu sei sempre stato mio amico.
Sempre tu mi hai seguito a distanza di un passo.
Spesso avevo pensato:
"Non farà mai un passo da solo,senza di me."
Ed ecco,ora sei diventato un uomo e scegli da te la tua strada.
Possa tu percorrerla fino alla fine,amico mio!
Possa tu trovare la liberazione!
Le opinioni non contano niente.
Possono essere belle o brutte,intelligenti o stolte
...ognuno può adottarle o respingerle.
Ma la dottrina che hai udito da me,non è mia opinione e i suo scopo non è di spiegare il mondo agli uomini avidi di sapere.
Un altro è il suo scopo:,la liberazione dal dolore.
Questo è ciò che Gotama insegna.
Voglia il cielo che i tuoi pensieri non siano errori!
Non tocca a me giudicare la vita di un altro.
Solo per me,per me solo,devo giudicare,devo scegliere,devo scartare.
Il Buddha mi ha derubato,ma è ben più prezioso ciò che mi ha donato.
Mi ha derubato del mio amico,di colui che credeva in me e che ora crede in lui.
Ma mi ha fatto dono di.me stesso.
Conoscere le cause ultime...è solo per questa via che le sensazioni diventano conoscenze e non vanno perdute,ma al contrario si fanno essenziali e cominciano a irradiare ciò che in esse è contenuto.
In verità,nessuna cosa al mondo ha tanto occupato i miei pensieri come questo mio Io,
questo enigma che io vivo,d'essere uno,distinto e separato da tutti gli altri.
Che io non sappia nulla di me,che Siddharta mi sia rimasto così estraneo e sconosciuto,
questo dipende da una causa fondamentale,una sola:
io avevo paura di me e prendevo la fuga davanti a me stesso.
Ora Siddharta non me lo voglio più lasciar scappare!
Dal mio stesso Io voglio andare a scuola,voglio conoscermi,voglio svelare quel mistero che ha nome Siddharta.
Si guardò intorno come se vedesse per la prima volta il mondo.
Bello era il mondo.
Variopinto,raro e misterioso era il mondo!
Qui era azzurro,là giallo,più oltre verde.
Il cielo pareva fluire lentamente come i fiumi.
Immobili stavano il bosco e la montagna.
Tutto bello.
Tutto enigmatico e magico.
E in mezzo v'era lui,Siddharta,il risvegliato,sulla strada che conduce a se stesso.
Il senso e l'essenza delle cose erano non in qualche cosa oltre e dietro di loro,ma nelle cose stesse,in tutto.
Io,che volevo leggere il libro del mondo e il libro del mio proprio io,ora sono desto.
Mi sono risvegliato oggi e nella realtà oggi nasco per la prima volta.
Egli,che nella realtà si trovava come un risvegliato o come un nuovo nato,doveva ricominciare interamente la sua vita.
Ma lui,Siddharta,a quale comunità apparteneva?
Di chi condivideva la vita?
Di chi avrebbe parlato il linguaggio?
Nessuno era così solo come lui.
Vedeva il sole sorgere sopra i monti e tramontare oltre le lontane spiagge popolate di palme.
Di notte vedeva ordinarsi in cielo le stelle,e la falce della luna galleggiare come una nave nell'azzurro.
Vedeva alberi,stelle,animali,nuvole,arcobaleni,rocce,erbe,fiori,fiumi e ruscelli.
Vedeva la rugiada luccicare nei cespugli al mattino,alti monti azzurri e diafani nella lontananza;
gli uccelli cantavano e le api ronzavano;
il vento vibrava argentino nelle risaie.
Tutto questo era sempre esistito nei suoi mille aspetti variopinti.
Sempre erano sorti il sole e la luna.
Sempre avevano scrosciato i torrenti e ronzato le api.
Ma nel passato tutto ciò non era stato per Siddharta che un velo effimero e menzognero calato davanti ai suoi occhi,considerato con diffidenza e destinato a essere trapassato e dissolto dal pensiero,poichè non era realtà.
La realtà era aldilà delle cose visibili.
Ma ora il suo occhio liberato si indugiava al di qua,vedeva e riconosceva le cose visibili.
Cercava la sua patria in questo mondo.
Non cercava la realtà,nè aspirava ad alcun aldilà.
Bello era il mondo a considerarlo così:
senza indagine,così semplicemente,in una disposizione di spirito infantile.
Belli la luna e gli astri.
Belli il ruscello e le sue sponde,il bosco e la roccia,la capra e il maggiolino,i fiori e le farfalle.
Bello e piacevole andar così per il mondo e sentirsi così bambino,così risvegliato,così aperto all'immediatezza delle cose.
Così fiducioso.
Questo ho imparato dal fiume:tutto ritorna!
Possa la tua amicizia essere il mio compenso.
Tutti sono riconoscenti,mentre avrebbero diritto essi stessi alla riconoscenza.
Questi beni appartengono a lui in proprio ed egli ne dona solo ciò che vuole dare e solo a chi vuole.
E lo stesso è per le gioie dell'amore.
Bella e rossa è la bocca di Kamala,ma provati a baciarla contro il volere di Kamala e non ne trarrai una goccia di dolcezza,da quella bocca che tanta dolcezza sa distillare.
L'amore si può mendicare,comprare,regalare,si può trovare per caso ma non si può estorcere.
Dal momento in cui formulai il mio proposito,seppi anche che lo avrei attuato.
Se tu getti una pietra nell'acqua,essa si affretta per via più breve fino in fondo.
E così è di Siddharta,quando ha una meta,un proposito.
Siddharta non fa nulla.
Siddharta pensa,aspetta e digiuna ma passa attraverso le cose del mondo come la pietra attraverso l'acqua.
Senza far nulla,senza agitarsi viene scagliato ed egli si lascia cadere.
La sua meta lo tira a sè,poichè egli non conserva nulla nell'anima propria che potrebbe contrastare questa meta.
Questo è ciò che Siddharta ha imparato.
Questo è ciò che gli stolti chiamano magia,credendo che sia opera dei demoni.
Ognuno può compiere opere di magia.
Ognuno può raggiungere i propri fini.
Se sa pensare.
Se sa aspettare.
Se sa digiunare.
"Siddharta è un bell'uomo.Il suo sguardo piace alle donne e per questo la fortuna gli corre incontro"
"Così sia,mia maestra.Possa sempre piacerti il mio sguardo e possa sempre da te corrermi incontro la fortuna".
Scrivere è bene ma pensare è meglio.
Molte cose apprese Siddharta:ascoltò molto e parlò poco.
Non si ottiene piacere senza dare piacere.
Guadagnava?
Intascava il guadagno con indifferenza.
Perdeva?
Ci faceva su una risata e diceva:
"Oh guarda!Anche questa è andata male!"
Non mi sgridare caro amico!
Non è ancora mai successo che sgridando si concludesse qualcosa.
"Perchè non sei tornato subito? Perchè hai sciupato tempo e denaro? Hai voluto fare solo un viaggetto di piacere?"
"Certo!Certo,ho viaggiato per mio piacere.Per che altro mai? Ho conosciuto uomini e paesi,ho goduto cortesie e confidenze,ho trovato amicizie.
Vedi,amico:se io fossi ripartito subito in fretta e pieno di dispetto appena visto sfumato l'affare,allora tempo e denaro sarebbero stati realmente perduti.Ma così ho trascorso belle giornate,ho imparato,ho goduto la compagnia di amici e non ho danneggiato me nè il prossimo col dispetto e con la fretta."
Quando venga il giorno in cui tu ti debba accorgere che questo Siddharta fa del danno,allora dì una parola e Siddharta se ne andrà per la sua strada.
Ma fino ad allora restiamo soddisfatti l'uno dell'altro.
Tu sei come me.
Sei diversa dalla maggior parte delle altre persone.
Tu sei Kamala e nient'altro.
In te c'è un silenzio,un riparo nel quale puoi rifugiarti in ogni momento e rimanervi a tuo agio.
E anche a me succede così.
La maggior parte degli uomini,Kamala,sono come una foglia secca che si libra e si rigira nell'aria e scende ondeggiando al suolo.
Ma altri,pochi,sono come stelle fisse che vanno per un loro corso preciso.
E non c'è vento che le tocchi.
Hanno in se stessi la loro legge e il loro cammino.
"Dove vai,amico?"
"In nessun posto vado.Sempre siamo in cammino noi monaci.Sempre in moto da un luogo all'altro,viviamo secondo la nostra Regola,predichiamo la dottrina,raccogliamo elemosine e passiamo oltre.Sempre così.Ma tu,Siddharta,dove vai?"
"Anche io mi trovo in una condizione come la tua,amico.Non vado in nessun posto.Sono soltanto in cammino:vado errando."
"Vai errando.Ma pochi vanno in pellegrinaggio con simili abiti,con simili scarpe e con capelli acconciati a quel modo.Ma ho incontrato un pellegrino simile,io."
"Ma ora,oggi,tu hai incontrato un pellegrino simile,con queste scarpe e con questi abiti.Ricordati,caro:rapida si volge la ruota delle apparenze.
Effimero è il mondo delle apparenze.
Effimeri sono i nostri abiti e la foggia dei nostri capelli e i nostri stessi corpi.
Io porto abiti da persona ricca,hai visto bene.Li porto perchè sono stato ricco."
"E ora,Siddharta,che sei,ora?"
"Non lo so.Ne so meno di te.Sono in cammino.Fui ricco e non lo sono più.E ciò che sarà domani,io non lo so."
Proprio questa era stata la sua grande malattia:
non saper amare nulla e nessuno.
Nulla posseggo.
Nulla posso.
Nulla ho imparato.
Meraviglioso!
Ora che non sono più giovane,che i miei capelli sono già mezzi grigi,che le forze mi abbandonano...ora ricomincio da capo,dall'infanzia!
Strano destino,davvero!
Ma che via fu questa!
Sono dovuto passare attraverso tanta sciocchezza,tanta bruttura,tanto errore,tanto disgusto e delusione e dolore,solo per ridiventare bambino e poter ricominciare da capo.
Ho dovuto provare la disperazione.
Ho dovuto abbassarmi fino al più stolto di tutti i pensieri.
Al pensiero del suicidio,per poter rivivere la grazia.
Per poter di nuovo dormire tranquillo e risvegliarmi sereno.
Dove può ancora condurmi il mio cammino?
Stolto è questo cammino.
Va strisciando obliquamente.
Ma vada come vuole.
Io sono contendo di seguirlo.
Di questo mi devo lodare:d'averla fatta finita con quell'odio contro me stesso e con quella vita squallida.
Bravo,Siddharta!
Dopo tanti anni di pazzia,finalmente hai di nuovo avuto una buona idea.
Hai fatto qualcosa.
Hai sentito cantare l'usignolo nel tuo petto e lo hai seguito.
Ora se ne accorgeva.
Che porzione dura di dolore.
Che porzione dura di miseria egli avesse sorbito e risputato in questi ultimi tempi,
masticandola fino alla disperazione e alla morte.
Ancora a lungo avrebbe potuto restare in quell'inferno se non fosse giunto semplicemente a questo:
il momento della perfetta sfiducia e disperazione.
Che egli avesse provato questa disperazione,questa profondissima nausea e non vi fosse soggiaciuto,
che l'usignolo,con la sua fresca voce canterina ancora vivesse in lui;nonostante tutto,questo formava ora la sua gioia.
Questo era adesso il motivo del suo riso,della luce che gli illuminava il volto sotto i capelli grigi.
E' bene sperimentare personalmente tutto ciò che si ha bisogno di sapere.
E ora lo so:non solo con la mente.
Ma lo so con i miei occhi e col mio cuore e col mio stomaco.
Buon per me che lo so.
Ecco cosa vedeva:
l'acqua del fiume correva e correva,eppure era sempre lì.
Era sempre e in ogni tempo la stessa.
Eppure in ogni istante era un'altra!
Oh,chi potesse afferrare questo mistero e comprenderlo!
Tra le sue virtù questa era una delle più grandi:
sapeva ascoltare come pochi.
Accoglieva a sè tutte le parole,tranquillo,aperto,tutto in attesa e non ne perdeva una.
Non vi era in lui nè lode nè biasimo,semplicemente ascoltava.
Lo hai imparato dall'acqua:è bene discendere,tendere verso il basso e cercare il profondo.
Io non sono un sapiente.
Non so parlare e non so nemmeno pensare.
So soltanto ascoltare ed essere pio.
Altro non ho imparato mai.
Non era forse il tempo la sostanza di ogni pena?
Non era forse il tempo la sostanza di ogni tormento e d'ogni paura?
E non sarebbe stato superato e soppresso tutto il male,tutto il dolore del mondo,non appena si fosse superato il tempo,non appena si fosse trovato il modo di annullare il pensiero del tempo?
Tu hai sofferto ma vedo che non è entrata tristezza nel tuo cuore.
Chiuse gli occhi,chiuse il cuore al mondo esterno e si ribellò contro il destino.
Con lui non gli erano piovute pace e felicità,bensì dolore e affanno.
Tuttavia lo amava e aveva più caro il dolore e l'affanno con lui che pace e felicità senza di lui.
Non sarà poco il suo soffrire:orgoglioso e duro è già il suo cuore e molto devono soffrire gli uomini come lui.
Molto devono errare.
Molte ingiustizie commettere e caricarsi di molti peccati.
Sai che c'è più forza nel molle che nel duro.
Sai che l'acqua è più forte della pietra e che l'amore è più forte della violenza.
Non lo leghi tu forse in catene con il tuo amore?
Non lo svergogni ogni giorno e non gli rendi la vita ancor più dura con la tua bontà e con la tua pazienza?
Credi dunque,amico,che la vita del dolore qualcuno se la possa risparmiare?
Forse,perchè gli vuoi bene,vorresti risparmiargli sofferenze,dolore e delusione.
Ma anche se tu morissi per lui 10 volte,non potresti sollevarlo della più piccola particella del suo destino.
Gli era mai dunque successo di perdere a tal punto il proprio cuore?
Aveva mai amato a tal punto una creatura umana,così ciecamente,con tanto dolore,con tanto insuccesso,eppure con tanta felicità?
Taceva e aspettava.
Ricominciava ogni giorno la muta lotta dell'affetto e la guerra silenziosa della pazienza.
Perchè nella pazienza era un maestro.
E si perdeva per amore.
Per amore diventava un povero stolto.
Egli fa quel che hai trascurato tu di fare:prende cura di sè e va per la propria strada.
Ahimè,io ti vedo soffrire ma tu soffri dolori dei quali si dovrebbe ridere e dei quali tu ben presto riderai.
Siddharta intuì che era un pazzo desiderio quello che l'aveva sospinto fin qui.
Egli non poteva aiutarlo e non doveva vincolarsi a lui.
Profondamente sentì in cuore l'amore per lui,come una ferita e sentì insieme che la ferita non gli era data per rovistarci dentro e dilaniarla ma perchè fiorisse in tanta luce.
In luogo del desiderio che l'aveva tratto fino a qui,stava ora il vuoto.
Triste si pose a sedere e sentì qualcosa morire nel cuore.
Sentì il vuoto e non vide più nè gioia nè scopo.
Tanti uomini posseggono questo dolcissimo fra tutti i beni,perchè io no?
Anche i cattivi,anche i ladri e i briganti hanno bambini e li amano e ne sono amati.
Soltanto io non posso averne.
Lo pensava e nutriva in cuore l'amore e la tenerezza per lui.
Si lasciava consumare dal dolore.
Commetteva tutte le pazzie dell'amore.
Non da sè si sarebbe mai spenta questa fiamma.
Tutto ciò che non è stato sofferto e consumato fino alla fine si ripete e sempre si soffrono di nuovo gli stessi dolori.
...ognuno teso alla sua meta,ognuno in preda alla sua sofferenza.
Ecco che non riusciva più a distinguere le molte voci,le allegre da quelle in pianto,le infantili da quelle virili.
Tutte si mescolavano insieme:lamenti di desiderio e riso del saggio,grida di collera e gemiti di morenti...tutto era una cosa sola.
Tutto era mescolato e intrecciato.
E tutto insieme,tutte le voci,tutti i desideri,tutti i dolori,tutta la gioia,tutto il bene e il male,tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire,era la musica della vita.
E se ascoltava attentamente questo fiume,questo canto dalle mille voci,percepiva il Tutto,l'Unità.
E allora il grande canto delle mille voci consisteva di un'unica parola:perfezione.
"Di cercare non ho mai tralasciato e mai cesserò di cercare.Questo mi sembra il mio destino."
"Tu cerchi troppo.Quando qualcuno cerca allora accade facilmente che il suo occhio perda la capacità di vedere ogni altra cosa,fuori da quella che cerca,e che non riesca a trovar nulla,non possa assorbire nulla perchè pensa sempre unicamente a ciò che cerca.
Perchè ha uno scopo ed è posseduto dal suo scopo."
Tanti hanno bisogno di molti cambiamenti e devono portare ogni sorta di abito...e io sono uno di quelli,amico.
La saggezza non è comunicabile.
La saggezza che un dotto tenta di comunicare ad altri ha sempre un suono di pazzia.
La scienza si può comunicare ma la saggezza no.
Si può trovare,si può vivere,si possono fare miracoli con essa ma dirla e insegnarla non si può.
Di ogni verità è vero anche il contrario.
Mai un uomo è interamente santo o interamente peccatore.
Il peccatore che io sono e che tu sei,è peccatore,sì,ma un giorno sarà di nuovo Brahma.
Un giorno raggiungerà il Nirvana,sarà Budda.
E questo "un giorno" è un'illusione,è soltanto un modo di dire!
Il peccatore non è in cammino per diventare Budda.
No!
Nel peccatore è,già ora,oggi stesso,il futuro Budda.
Il suo avvenire è già tutto presente.
Ognuno deve venerare in sè il Budda potenziale,il Budda in divenire,il Budda nascosto.
Il mondo è perfetto in ogni istante.
Ogni peccato porta già in sè la grazia.
Tutti i bambini portano già in sè la vecchiaia.
Tutti i lattanti la morte.
Tutti i morenti la vita eterna.
Ma non è concesso all'uomo di scorgere a che punto sia della sua strada.
Nei briganti si cela il Budda e nel Brahmino si cela il brigante.
E allora tutto è bene e tutto è perfetto.
Per questo a me par buono tutto ciò che esiste:la vita come la morte,il peccato come la santità,l'intelligenza come la stoltezza.
Tutto richiede solamente la mia amorosa comprensione.
Tutto è bene e nulla mi può far male.
Ho appreso,nell'anima e nel corpo,che avevo molto bisogno del peccato e della più ignominiosa disperazione per imparare ad amare il mondo,per smettere di confrontarlo con un certo mondo immaginato,desiderato da me ma per lasciarlo invece così com'è e amarlo e appartenergli con gioia.
Le parole non colgono il significato segreto.
Tutto appare sempre un pò diverso quando lo si esprime.
Ciò che è tesoro e saggezza di un uomo suona sempre un pò sciocco alle orecchie degli altri.
Le cose si possono amare ma le parole non si possono amare.
Forse è questo che impedisce di trovar pace:le troppe parole.
Sono più importanti gli atti della mano che le opinioni.
Non nella parola e nel pensiero vedo la grandezza,ma nella vita e nell'azione.
L'amore mi sembra di tutte la cosa principale.
La sofferenza di un eterno cercare era scritta nel suo sguardo.
La sofferenza di un eterno non trovare.
"Siddharta" Hermann Hesse (1922)
LA TRAMA:
Chi è Siddharta?
E'uno che cerca,e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita.
Passa di esperienza in esperienza.
Dal misticismo alla sensualità.
Dalla meditazione filosofia alla vita degli affari e non si ferma presso nessun maestro.
Non considera definitiva nessuna acquisizione.
Perchè tutto ciò che va cercato è l tutto,il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti.
IL MIO GIUDIZIO:
In passato,un paio di volte,avevo iniziato a leggere questo libro,
per poi abbandonarlo,annoiata,dopo poche pagine.
Probabilmente ero troppo giovane per apprezzarlo o,ancora più probabilmente,
non era per me il momento adatto a leggerlo.
Adesso che ho iniziato ad interessarmi alla filosofia buddista,però,
mi è sembrato doveroso provare nuovamente a cimentarmici e,infatti,
l'ho trovato di una sensibilità pazzesca.
A dire il vero,ero sempre stata convinta che questo capolavoro di Hesse narrasse la vita del Budda "per eccellenza",ovvero dello Shakyamuni e invece egli compare brevemente,come personaggio secondario.
In realtà la storia narra di un altro Siddharta,uomo comune ma,come ognuno di noi,un Budda potenziale...visto che il dono della "buddità" è insito in ogni persona e bisogna solo adoperarsi per farla emergere al massimo,questa potenzialità.
Siddharta,come molti,ha un animo inquieto e insoddisfatto ed è alla continua ricerca della serenità che non riesce a trovare nè fuori nè dentro di sè.
Passa da una vita da asceta,convinto che l'annullamento dei desideri, i digiuni,le sofferenze e l'esasperazione del dolore portino a non sentire più nulla,
ad un'esistenza trascorsa nella lussuria,nella ricchezza e nella dissolutezza.
Ma si rende conto che,in entrambi i casi,ciò che ottiene è solo uno stordimento momentaneo.
Un obnubilamento dei sensi fittizio e,in ogni caso,di breve durata.
Dopo aver toccato il fondo della disperazione,però,si "risveglia",
rinasce a nuova vita e realizza che la felicità non sta nè nelle privazioni nè,tantomeno,
nelle cose effimere e materiali.
La felicità è dentro ognuno di noi e la si può ottenere riscoprendo la semplicità delle piccole cose,
la bellezza del mondo che ci circonda,
accettando i momenti di dolore e lasciandolo fluire e defluire come un evento naturale.
Perchè facciamo parte di questo Insieme,ne siamo un tutt'uno e il dolore altro non è che l'altra faccia della felicità.
Felicità che ogni uomo merita,che ogni uomo può e deve avere,semplicemente impegnandosi manifestarla dal profondo di sè.
Scritto con un linguaggio semplice ma allo stesso tempo aulico e poetico questo breve romanzo offre tantissimi spunti di riflessioni,atti ad arricchirci spiritualmente.
IL MIO VOTO:
Breve ma intenso romanzo che non può mancare nella biblioteca e di ognuno di noi e che,ognuno di noi,dovrebbe leggere almeno una volta nella vita perchè apre gli occhi e il cuore.
LO SCRITTORE:
martedì 23 gennaio 2018
"Il terapeuta" Nicola Ronchi (2018)
LA TRAMA:
Luca Bolognesi è uno stimato psicologo,un buon marito e un ottimo padre.
Ha una figlia adolescente,Aurora,con cui vorrebbe poter trascorrere più tempo e conduce una vita tranquilla.
Ma con l'arrivo di un nuovo paziente,Patrizio Cimarosa,qualcosa inizia a incrinarsi.
La storia di Patrizio è diversa da tutte le altre.
I suoi racconti sono per Luca fonte di ansia e tetri presagi.
Forse i 2 sono legati da qualcosa di più oscuro del normale rapporto tra paziente e terapeuta...qualcosa di sconvolgente,che emergerà nelle ultime pagine di un romanzo capace di scavare a fondo nelle nostre paure.
IL MIO GIUDIZIO:
Ancora una volta Nicola non si è smentito e,con la sua mente decisamente perversa (eppure a vederlo non si direbbe!!!),ha partorito un altro thriller psicologico di tutto rispetto che ti porta nel vivo della storia sin dalla prima pagina e,capitolo dopo capitolo,fa salire la tensione a livelli di guardia.
Uno stimato psicologo fiorentino incontra un nuovo paziente,un uomo banale,dal volto anonimo e che,per strada,mai noteresti.
Ma questa persona scatena in lui delle sensazioni negative,qualcosa che nasconde ma che,allo stesso tempo,cerca disperatamente di rivelare.
Un avvertimento.
Una minaccia.
O forse una richiesta di aiuto.
Qualcosa che,comunque,sente lo riguardi da vicino.
È vero che la regola basilare e fondamentale per qualsiasi terapeuta è quella di porre un distacco emotivo fra sé e l'interlocutore ma non sempre ciò è possibile.
Non in questo caso.
Soprattutto in questo caso.
Nessun omicidio,niente spargimento di sangue.
Il terrore è tutto nella testa.
In quelle minuzie,in quei particolari che hai davanti agli occhi ma che ti sfuggono.
O forse ti vogliono sfuggire.
Perché sai che,in quei particolari,è nascosta la terribile verità.
E proprio quando tutto sembra ormai essersi risolto e ognuno sta nel suo angolo a leccarsi le ferite e a cercare di ritrovare un briciolo di normalità,in una storia che di normale non ha nulla...ecco che un nuovo,angosciante incubo,sta per cominciare.
Perché nei romanzi di Nicola,niente ma proprio niente,è mai come sembra.
IL MIO VOTO:
Un thriller breve ma avvincente e quanto mai,purtroppo,attuale che coinvolge soprattutto dal punto di vista mentale ed emotivo.
Perché i mostri peggiori non hanno 3 teste e la coda e non sono nascosti sotto il letto ma li guardiamo in faccia ogni giorno.
E hanno sembianze umane.
Consigliato,come tutti i romanzi di Nicola,del resto.
LO SCRITTORE (insieme a me):
lunedì 22 gennaio 2018
Frasi dal libro "La rivoluzione del coniglio" di Antonello Dose
Ci sono relazioni umane che,per la profondità che manifestano,vanno aldilà della ragione.
L'essenza della vita,per un attore in scena,è la gestione emotiva dell'attimo presente,quel "qui e ora" tanto caro agli antichi come "hic et nunc".
Ero alla continua ricerca di un equilibrio che non avevo:mi sentivo sempre inadeguato.
Mi sembrava un insulto alla ragione confidare in questi rimedi astrusi.
Recitare una "formula magica" che avrebbe risolto ogni cosa rappresentava un tradimento della logica,un capitolare della ragione a favore di un esoterismo tutto da dimostrare.
Tanto valeva ripetere "bibbidi bobbidi bu" della Fata Smemorina di Cenerentola.
La proposta di recitare il Nam Myoho Renge Kyo mi ispirava la stessa fiducia che in genere suscitano gli assicuratori,gli agenti immobiliari e i promotori finanziari.
Darwin ci ha insegnato che nell'evoluzione genetica viene trasmesso alle generazioni future solo quello che è utile e ciò che non serve viene dimenticato.
Lo stesso succede per le culture.
Se tu volere progettino,o mi fai contrattino e mi dai qualche soldino o te la prendi nel culino.
La vita è fatta di occasioni,di treni in corsa e hai 2 possibilità:
saltarci sopra o finirci sotto.
Ho sempre odiato le divise e le appartenenze.
L'Editore era simpatico ma le sue intenzioni si potevano riassumere nella sostanza:tutto è mio,quindi si fa come dico io.
Possedere una televisione non significa automaticamente saperla fare.
Conclusa la recitazione mi sentii più energico,vitale e positivo,come alleggerito di un fardello.
Certo,il problema era ancora tutto lì,livido,duro,presente,ma di contro avevo acquistato un rassicurante distacco emotivo.
Non è solo importante come si prega ma per cosa si sta pregando.
Se ti accosti con semplicità agli altri,non c'è barriera che non possa essere abbattuta.
Le vie del cuore sono le stesse a ogni latitudine.
Non avevo ragione di provare disagio per non essere capace di fare qualcosa.
I primi mesi di pratica buddista furono un pò come un viaggio sulle montagne russe:
alternavo periodi di grande euforia e ottimismo ad altri di depressione e sfiducia.
I motivi per cui soffriamo sono differenti,ma la sofferenza è uguale per tutti.
Prefiggersi uno scopo concreto è un "hoben",un espediente,per sperimentare il potere della Legge dell'Universo.
Ricordati però che lo scopo fondamentale della pratica di Nichiren Daishonin è far emergere la tua natura di Budda e farti diventare una persona felice.
Pur se comuni mortali,tutti siamo dei potenziali Budda,persone di grandissimo valore,solo che non siamo consapevoli delle nostre facoltà,un patrimonio addirittura incommensurabile.
Nam Myoho Renge Kyo significa letteralmente "Mi dedico alla mistica Legge di Causa ed Effetto attraverso il suono".
In ogni singolo istante dell'esistenza possiamo sperimentare stati vitali diversi,gioia o sofferenza,collera o umanità,avidità o altruismo e percepire la realtà attraverso questo gioco di interazioni tra le condizioni esterne e le tendenze interiori personali.
Nello stato vitale della buddità si assapora la forza vitale dell'universo e ogni esperienza,comprese vecchiaia,malattia e morte,può diventare opportunità di gioia e appagamento
Tutto dipende da noi,dalla direzione della nostra mente e del nostro cuore.
Nam Myoho Renge Kyo è come il ruggito di un leone.
Una spada sarà inutile nelle mani di qualcuno che non si sforza di lottare.
Quando si ama,quando si desidera fortemente il bene di una persona bisogna trovare il coraggio di lasciarla andare ma io ancora non ci riuscivo.
Quando siamo sani,non pensiamo all'enorme privilegio che abbiamo.
Ogni giorno dovrebbe essere una festa,così,senza un motivo apparente,per il solo fatto di essere vivi e in buona salute.
Se non possiamo evitare il dolore allora la sola scelta che abbiamo è di superarlo.
Quando si è abituati a stare male,però,provare quella sensazione di felicità immotivata può mettere paura.
Molti penseranno che io sia stato un pò matto a trascorrere tutto quel tempo davanti a un muro per recitare il Nam Myoho Renge Kyo.
Ore e ore che avrei potuto dedicare ad altro,a leggere,a lavorare o a fare sport.
In effetti,non è necessario dedicarcisi in modo così intensivo.
Non lo fate.
Forse era un mio bisogno momentaneo,un'emergenze:
riempire il vuoto con un'ossessione.
Non è importante come si comincia,è importante come si continua.
Molta gente si accende facilmente per una cosa nuova.
La fede,però,non deve essere come il fuoco,che divampa e presto si spegne.
La fede,scrive Nichiren nella lettera "I due tipi di fede",deve essere come l'acqua che scorre con costanza.
I buoni risultati,come per ogni cosa nella vita,si ottengono perseverando con pazienza.
Si possono aiutare gli altri anche con piccoli gesti.
Cambiando il mio io cambia il mio ambiente.
Sentii che avevo ancora una cosa da fare per lui:cercare di continuare a vivere.
Si dice che quando una persona muore,la sua vita resti in uno stato di latenza, "Ku",nello stato vitale con il quale è spirata,in attesa che si creino le condizioni per tornare a vivere in altra forma a seconda del karma,e cioè delle cause che ha posto nella vita precedente.
La Legge Universale di causa ed effetto è una Legge Mistica e funziona così.
I pensieri,le parole e le azioni,positive o negative,influenzano,positivamente o negativamente,il futuro di questa e delle prossime vite.
Posso avere una forte influenza sul mio karma,sul mio destino,vivendo in maniera sana e responsabile,ma posso fare poco per il karma immutabile di qualcun altro,se lui non decide di prendere i mano il proprio futuro.
Quando cresce la marea,l'onda ti incalza e ti devi spostare,devi salutare tutti e andare avanti,da solo.
Prima mi rivolgevo all'esterno,sperando nell'aiuto di Cristo,santi e Madonne,ora mi motivavo interiormente,allenandomi a diventare io stesso la cavalleria.
Uno dei fattori determinanti per rendere una fede efficace sia prima di tutto la coerenza di chi la professa.
E'attraverso la coscienza che si dovrebbe valutare il peso delle proprie azioni,ma troppi paladini del sacro hanno dimostrato di averla smarrita in fondo al cassetto dei calzini.
Ed è comico,se non fosse che invece ha effetti tragici,che chi alza il dito per giudicare i comportamenti altrui ha magari usato lo stesso dito per togliere ad anziani,malati e bambini.
La fede deve restare una questione intima,interiore e spirituale.
Prendere decisioni,per un insicuro,è la cosa più difficile.
Praticare è un pò come avere a disposizione un centro termale dell'anima,dove coccolarmi e dedicarmi a me,scrollarmi di dosso un pò di nevrosi,ricaricare le batteria e ripartire con più energia.
La pratica buddista della Soka Gakkai funziona come un tavolino che poggia su 3 gambe:la fede,la pratica e lo studio.
Uno degli elementi della pratica buddista consiste nel fare Gongyo mattina e sera,leggendo i 2 brani del Sutra e recitando Daimoku quanto basta.
Perchè abbia un qualche effetto è necessario che tu creda in quello che stai facendo e cioè nel fatto quell'essere che vedi riflesso nello specchio (cioè tu) sia un Budda,anche se non sembra altro che un comune mortale e pure parecchio inguaiato.
E' possibile,all'inizio,smuovendo il quotidiano tramite una forte preghiera,che si manifestino ostacoli,stranezze o che i sintomi si acutizzino.
Come quando si entra in una vecchia casa di mare dopo tanti mesi e si aprono i rubinetti.
E'normale che per prima cosa esca dell'acqua rugginosa e sporca.
Lasciandola scorrere qualche istante,però,tornerà a essere limpida.
Come essere umani tendiamo a fare sempre le stesse cose in reazione agli stimoli della realtà.
Se vogliamo che avvenga un cambiamento sul piano reale,dovremmo pensare e agire in maniera diversa dal passato,prendendo decisioni da adesso in poi.
Secondo il buddismo,se vuoi sperimentare un vero cambiamento,sei tu a dover cambiare.
Ogni causa che poniamo con pensieri,parole o azioni avrà il suo effetto.
Se rispondo ai messaggi mentre guido in autostrada è probabile che non abbia vita lunga,
se non pago le tasse e i contributi della collaboratrice domestica,non posso lamentarmi se i servizi pubblici del mio Paese non funzionano.
La novità che ho incontrato nel buddismo è che quando ti trovi di fronte a un tuo limite,una sofferenza o un problema di qualsiasi genere,invece di accettare con rassegnazione che il fato si compia,puoi agire per costruire un futuro diverso,ponendo cause positive,per riuscire a vedere in futuro cose nuove ed effetti diversi.
Si tratta solo di accettarsi,rassegnarsi a se stessi e decidere di fare meglio che si può,consapevoli di come la perfezione resti un'utopia,una direzione da perseguire,anche se probabilmente rimarrà sempre irraggiungibile.
Si tratta di rispettare la propria natura cambiando,casomai,alcuni punti di vista,cosa di per sè non facile.
Dovremmo sempre essere pronti a cambiare le nuove convinzioni,se incontriamo qualcosa di più convincente o conveniente.
Tutto mi riportava a lui,al punto che molto facilmente mi affezionavo,negli altri,a qualche dettaglio che me lo ricordasse,e questa non era una cosa sana.
Desideravo così tanto riempire un vuoto che mi ero trasformato in una specie di macchina da rimorchio,diventando istintivamente quello che voleva la persona che incontravo,senza nemmeno chiedermi cosa piacesse a me.
Gli chiesi il suo punto di vista buddista sulla questione,se cioè fosse un bene o un male fare sesso con leggerezza.
Lui mi rispose con sagace compassione:
"Se è una cosa bella o una cosa brutta lo saprai soltanto dopo"
Ho preso atto in ritardo della mia natura omosessuale e ho vissuto nascosto per anni.
Poi ho incontrato l'amore e l'ho perso per ragioni indipendenti da me.
Questo è successo.
Bene,se il Gohonzon funziona per qualsiasi cosa come dicono,io voglio pregare per cambiare questo karma.
Voglio diventare un gay felice.
Gosho:le lettere di incoraggiamento di Nichiren Daishonin ai suoi discepoli.
Lo scopo del buddismo è trovare una soluzione al dolore,non causarlo.
Purtroppo una cosa è darsi un obiettivo e iniziare a pregare per la sua realizzazione.
Tutt'altra è realizzarlo.
Quello che succedeva a me era che attiravo i personaggi più strambi.
Era come se mi fossi mangiato una calamita per i casi umani.
D'altronde non potevo neanche restare chiuso in casa nella speranza che,a seguito delle mie preghiere,mi citofonasse il Principe Azzurro.
Restava da capire perchè attirassi determinate tipologie di persone.
Che cosa ho combinato in questa vita o nelle vite passate per attirare questi potenziali psicopatici?
Studiando,ho compreso che calamitiamo le persone sulla base del nostro karma e dello stato vitale del momento.
Se uno si pone come vittima è assai probabile che si trovi attorno una grande quantità di carnefici.
Se uno è troppo generoso rischia di circondarsi di approfittatori.
All'inizio della pratica ti viene proposto di prefiggerti degli scopi precisi,recitare e compiere le azioni per realizzarli.
Avevo preso l'abitudine,ogni Capodanno,di scrivere su un foglio di carta le cose che avrei voluto realizzare nell'anno a venire e per le quali stavo pregando.
Quel 31 Dicembre rilessi il foglio scritto un anno prima e mi resi conto che avevo vinto:avevo realizzato quasi tutti i miei scopi.
Molti considerano disdicevole pregare per qualcosa di materiale.
Avevo imparato però una cosa importante e cioè che il raggiungimento di un obiettivo può essere lo stimolo ad alzare sempre di più l'asticella della sfida nella fede e a mettersi alla prova per concretizzare desideri via via più ambiziosi.
Stavo dimostrando a me stesso che nel campo della fede non esistono limiti a quello che puoi desiderare,se pensi che ciò possa creare un nuovo valore.
La Soka Gakkai è un movimento laico che fu fondato nel 1930 dall'educatore,scrittore e filosofo giapponese Tsunesaburo Makiguchi che,incontrato il buddismo di Nichiren Daishonin,decise insieme al suo allievo Josei Toda,anche lui insegnante,di fondare la Soka Kyoiku Gakkai,la Società educativa per la creazione di valore.
Makiguchi si preoccupava di educare gli individui alla felicità aiutandoli a sviluppare l'infinito potenziale personale latente e motivandoli a metterlo a disposizione degli altri.
Daisaku Ikeda,a sua volta allievo di Toda,ha realizzato il sogno dei suoi maestri dedicando tutta la sua vita alla propagazione di questi principi.
Come si fa a insegnare agli altri a diventare felici?
Solo con l'esempio.
Solo vivendo con speranza invincibile puoi suscitare speranza negli altri.
Recita con convinzione per ogni cosa che devi fare.
Se basi la tua vita sul Daimoku,si manifestano saggezza,buona fortuna e protezione.
Nel corso del tempo avevo maturato un istintivo fastidio verso le divise.
Di fatto,preti,medici e poliziotti possono sempre trovare qualcosa che non va in te o che può essere migliorato:peccati,malattie,reati...in ogni caso una rottura di zebedei.
Il Gohonzon non aiuta a decidere.
Sei tu,e solo tu,che puoi e devi decidere cosa è più giusto per la tua vita.
Prendi una decisione,determini un obiettivo e con quella determinazione nel cuore preghi e agisci fino alla realizzazione dello scopo.
Poi osservi cosa si manifesta nella vita reale.
Se non ti piace ridetermini e ripeti nell'ordine questi passaggi con ancora maggiore incisività fino alla realizzazione e alla vittoria finale.
La frase di Nichiren "Nessuna preghiera del devoto al Sutra del Loto rimarrà senza risposta" non significa però che per il semplice fatto di pregare vedrai realizzarsi il tuo scopo.
Se vuoi cucinare un buon piatto di spaghetti prepari una pentola d'acqua,pesi la quantità di pasta necessaria e organizzi un condimento.
Puoi pregare giorno e notte,ma se non accendi il fornello sotto la pentola,non aggiungi il sale e non scoli gli spaghetti al punto giusto di cottura,probabilmente morirai di fame o mangerai una pasta disgustosa.
Non sono le parole,ma il è il cuore con cui vengono pronunciate a ispirare e motivare.
Penso che ogni generazione di artisti possa fare molto per la propria epoca.
La battaglia interiore tra illuminazione e oscurità va combattuta attimo per attimo e in questa lotta intestina è naturale che il karma talvolta si manifesti in tutta la sua sgradevolezza e infatti,quel giorno,si era intasato il pozzo nero a ridosso della reception.
Si dice che praticando bene il karma si manifesti con chiarezza,in modo che tu lo possa osservare e quindi cambiare.
Di fronte a quella manifestazione era inevitabile chiedersi:
"Ma che cavolo ho combinato nelle vite passate?Devo aver fatto qualcosa di molto grave per meritare questa merdosa,maleodorante manifestazione"
Il caposquadra non è una posizione di autorità ma è un'autorevolezza data dall'allenamento a prendersi la responsabilità di risolvere in prima persona i problemi senza delegarli ad altri.
La sfida nella vita è proprio questa:cercare di essere profondamente se stessi e starci bene.
Perchè praticare?
Perchè ce n'è bisogno.
Perchè serve al tuo lavoro.
Perchè ne hai bisogno tu per vivere
Quando vedi che abbandonarti al dare,dare il tuo tempo e le tue energie,ti cambia qualcosa dentro,ecco,allora che capisci che la vittoria o la sconfitta dipendono da te,se solo tu sei responsabile di chi sei e di come stai.
Sentirsi utili porta gioia.
Quando hai lo stato vitale alto sei di buon umore,i sensi sembrano funzionare meglio e soprattutto senti,e non solo con le orecchie,come stanno le persone intorno a te.
Secondo il buddismo,se una cosa accade a te è inerente alla tua vita:
la devi osservare e comprendere,se desideri un cambiamento.
Il desiderio di condividere la gioia talvolta suscita stupore ma anche preoccupazione e invidia dell'ambiente circostante.
"Se sei troppo felice sottolinei la mia infelicità,per cui preferisco pensare che sei solo un pò scemo e magari ti tratto anche come tale".
Con gli anni ho compreso quanto possa essere utile imparare a gestire lo stato vitale per metterlo al servizio delle persone care.
Puoi desiderare di usare questo potere,perchè di potere si tratta,per qualcosa che sia utile anche agli altri oltre a te.
E'un potere virtuoso e positivo che rende attrattivi,questo perchè,potendo scegliere,tutti preferiscono stare in compagnia di qualcuno simpatico,divertente e disponibile,piuttosto che di un tipo lamentoso,pessimista e attaccabrighe.
La quantità della preghiera può essere un buon allenamento ai momenti cruciali della vita ma è la qualità che fa la differenza.
Per quanto elettrizzante è insensato innamorarsi di un fantasma.
E'importante diventare padrone della mente.
La nostra psiche è capace di cose che neanche immaginiamo.
La paura di concretizza in segni sempre più spaventosi e mostra di essere capace di autoalimentare questo meccanismo all'infinito.
Che siamo comuni mortali lo scopriamo presto ma,sotto sotto,riteniamo che la cosa non ci riguardi o comunque non a breve.
Proviamo dolore quando muore una persona cara,ma in fondo soffriamo all'idea della nostra precarietà,del fatto di essere scritti tutti a matita nel grande libro della vita.
Se la mente è in confusione,il corpo non può mantenersi sano.
Vivevo con un sentimento di forte delusione verso la pratica buddista.
Mi sentivo tradito da questo Gohonzon appena ricevuto che avrebbe dovuto portarmi felicità,pace e buona fortuna.
Era questa la buona fortuna?
Tutto ciò non faceva che rafforzare i sensi di colpa di cui sono stato,da sempre,per natura ed educazione,portatore sano.
Di certo,se ti appiccicano una data di scadenza,come a una mozzarella o a uno stracchino,non ti viene naturale preoccuparti troppo per i tuoi fondi pensione.
Sembra un'inutile perdita di tempo leggere un libro e il tempo stesso diventa una categoria elastica.
Per esempio il tempo libero.
Libero da cosa?
Da impegni?
Sarebbe veramente libero se non fosse occupato dal pensiero costante della sigla di coda.
L'esperienza mi aveva insegnato che la vita di ogni persona è una cosa delicata e preziosa che va maneggiata con cautela e se veniamo a sapere notizie riservate sui nostri compagni di fede dovremmo imparare a tenere il cecio in bocca,per evitare che la Soka Gakkai diventi una pettegola Sora Gakkai.
Una notizia personale va custodita nel cuore,o rischia di diventare chiacchiera banale in pochi istanti.
Mi convinsi che,poichè non avevo capito niente delle persone,per evitare di fare altri danni,era meglio non frequentare proprio più nessuno.
Tra malattia e morte non c'è collegamento.
Una cosa è la malattia e una cosa è la morte.
La malattia è solo un mezzo per morire,ma ce ne sono tanti altri.
Gli ideogrammi giapponesi che descrivono la compassione buddista sono ji e hi e significano,letteralmente, "togliere sofferenza" e "dare gioia".
Molte persone pensano:
"Quando starò bene,quando avrò una bella casa,un bel lavoro,una bella famiglia,allora mi dedicherò a Kosen Rufu".
Bisogno ribaltare questo atteggiamento.
Al contrario,la nostra preghiera,dovrebbe essere:
"Io realizzerò lo scopo di Kosen Rufu della pace mondiale e per questo chiedo al Gohonzon di guarire,di prolungare la mia vita e di avere tutto quello che mi serve per realizzare la mia missione".
Il pregiudizio non va bene perchè tutti hanno la natura di Budda.
Per restare sani è necessario,come prima cosa,desiderare di esserlo.
E'importante mantenere un atteggiamento positivo verso la vita.
Dobbiamo restare aggrappati alla realtà e non permettere ai pensieri di sconfitta di impadronirsi della nostra testa.
Il Budda scrisse che si deve diventare maestri della propria mente e non lasciare che la mente sia la propria maestra.
Quando la nostra determinazione cambia,tutto comincerà a muoversi nella direzione che desideriamo.
Nel momento in cui decidiamo di essere vittoriosi,ogni nervo e fibra nel nostro essere si dirigerà immediatamente verso il nostro successo.
Se invece pensiamo che non ce la faremo mai,allora,ogni nostra cellula sarà come svuotata e soccomberà.
Grazie alla dedizione e alla fede,è possibile fare la cosa giusta,nel momento giusto,al posto giusto e trasformare in possibile ciò che fino a un attimo prima sembrava impossibile.
Ichinen Sanzen è il concetto secondo il quale ogni istante di vita contiene in sè il potenziale infinito della vita stessa dell'intero universo.
Ogni istante,ogni giorno possiamo realizzare cose meravigliose nella profondità della vita e la limitatezza del tempo a disposizione è solo una categoria della mente.
Ogni giorno è importante e deve avere un senso e me lo devo godere.
Perchè ci rendiamo conto delle cose belle che abbiamo solo quando le perdiamo o rischiamo di farlo.
L'azione è un'ottima medicina contro le paranoie.
Quando si hanno tante cose da fare manca materialmente il tempo di angosciarsi.
Avevo deciso di utilizzare il tempo che mi restava a disposizione,tanto o poco che fosse,per provare a creare valore,per fare qualcosa di utile.
Trasformare il veleno in medicina.
In giapponese "hendoku - iyaku".
Ho un problema?
Provando ad affrontarlo sperimento che è affrontabile.
E'importante,nei momenti cruciali,restare saldi.
Come si dice:"Più buia è la notte più vicina è l'alba".
Anche nelle giornate di pioggia,se c'è qualche piccolo spiraglio tra le nuvole,è proprio all'alba o al tramonto che si può catturare uno splendido arcobaleno.
Un punto su cui non mi trovo d'accorso è quello che,secondo la religione cattolica,definisce le unioni omosessuali come contrarie alla legge naturale.
Questo è l'errore strutturale che genera il problema.
Se un fenomeno esiste in natura è naturale e l'omosessualità è presente in praticamente tutte le specie animali.
L'omosessualità,quindi,è naturale e generi maschili e femminili si possono mischiare in natura in infinite sfumature.
Casomai,continuare a sostenere il contrario,alla luce dei fatti,è un punto di vista ridicolo,di cui rideranno le generazioni future,come noi adesso sorridiamo di quando,ai tempi di Galileo,la Chiesa sosteneva che la Terra fosse piatta.
Per gli altri animali l'omosessualità non è un problema.
L'unica specie vivente che manifesta ancora patologie omofobe è quella umana.
Un altro passaggio che mi urta particolarmente i nervi è quello in cui si sostiene che questi atti sono "intrinsecamente disordinati".
Grazie al cavolo!
Per non dire di peggio.
Ma ti credo!
Se ti viene detto dalla società,dall'ambiente in cui cresci,che sei "frocio",una specie di mostro,che sei nel peccato,che sei diverso,è chiaro,per la legge dei grandi numeri,che qualcuno vada fuori di testa e manifesti patologie,nevrosi,complessi,isterismi e comportamenti,appunto,disordinati.
Si legge ancora sui giornali di "delitti maturati negli ambienti gay".
Come se l'ambiente gay di per sè fosse un albero disgraziato su cui crescono fiori del male e spuntano frutti velenosi.
Provate a fare la stessa cosa con uno dei tanti femminicidi nostrani:
non vi suonerebbe strano leggere "delitto maturato in ambienti eterosessuali"?
Come può mai sentirsi una persona che viene stigmatizzata in questo modo?
Ogni volta che senti una battuta,una risata,un commento o un giudizio,anche se è detto così,in generale,alla fine ti convinci che sia rivolto a te,che quelle parole siano state dette per canzonare proprio te.
Quando vivi in un ambiente del genere,è inevitabile,prima o poi,interiorizzare questo pregiudizio,e alla fine ti convinci in prima persona di essere diverso e in qualche modo sbagliato.
E te lo tieni per te,come un peso continuo o un peccato da espiare.
Provo dolore quando sento di adolescenti che si tolgono la vita a seguito di episodi di bullismo.
Provo dolore perchè li capisco.
Grazie all'impegno di tante persone le cose sono cambiate anche nel nostro Paese,ma si consideri che soltanto nel 1993,l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha cancellato l'omosessualità dalla lista delle patologie.
Ora,persino in Italia,abbiamo una legge che regolamenta le unioni civili.
Una legge ottenuta con gran fatica.
Grazie,eh,di averci dato il permesso di essere ciò che siamo!
E,per finire,mi permetto,a questo punto,di dare solo un piccolo suggerimento a chi si ostina a voler ancora etichettare le persone in base alle preferenze sussuali:
se pensi che che il sesso sia una cosa sporca,lavatelo!
La libertà di essere se stessi va conquistata con coraggio.
Se vogliamo che la società e l'ambiente intorno a noi cambino per sempre,devo cambiare io in prima persona,devo realizzare un rivoluzione interiore.
La vita già non è semplice di per sè.
Perchè complicarla ulteriormente?
Adesso,di front a questi rigurgiti di Medioevo possiamo sempre rispondere con Papa Francesco:
"Chi sei tu per giudicare?"
La vita è un fenomeno misterioso,complesso e imprevedibile e permette sempre nuove possibilità.
Se esco di casa perchè desidero fare sesso,molto probabilmente sarò più in contatto col mio stato di animalità e quasi di sicuro attirerò e incontrerò persone sulla mia stessa lunghezza d'onda.
Se uno mi piaceva,in genere io non piacevo a lui.
Se uno si innamorava di me,trovavo sempre qualche difetto e cercavo di scomparire,
Il risultato era che attiravo prevalentemente persone come me,non risolte ed inquiete.
Quando si è alla ricerca di affetto,l'errore più comune che si fa è proiettare sulla persona che si incontra tutto il bene che senti o credi di meritare.
Se,a quel punto,ti innamori è una vera tragedia,perchè tendi a vedere solo i pregi,che magari l'altro neanche ha,e tralasci tutti i difetti,in genere evidenti al mondo intero tranne che a te.
Questa storia mi aveva ossessionato perchè avevo voluto farmi ossessionare.
Sono le errate aspettative che abbiamo negli altri a rendere spesso le relazioni insopportabili.
Ma gli altri che colpa hanno delle nostre aspettative su di loro?
Ma perchè devo fare tutto io?
Non penserete davvero che possa salvare il mondo da solo?
Potreste chiedere anche a qualcun altro.
Sono un coglione a dire sempre di sì.
Niente di ciò che si offre con gioia nell'ambito della fede buddista viene perduto.
Quando si impara a gestire la mente e a mantenere alto lo stato vitale,cambia la vita.
Di fronte a uno stimolo esterno che va a toccare,o meglio a ferire,una tua sensibilità,impari a reagire in modo meno istintivo e a prendere decisioni nuove.
Questa è la rivoluzione umana da compiere dentro se stessi di cui parla Ikeda.
Ore e ore di preghiera,alternate a periodi di dubbio e sfiducia,non aiutano la stabilità.
Molto meglio fare,con regolarità,il giusto.
E ognuno sa cosa è giusto per sè.
Se è vero che Nam Myoho Renge Kyo è la Legge dell'Universo e permea ogni aspetto della vita,invocarla avrà effetti nell'ambiente circostante.
Non sono io che sono bravo,ma è questa preghiera che funziona.
Così funziona la Legge di Causa ed Effetto.
Quando compi un'azione virtuosa e disinteressata,questa resta incisa nella profondità della vita per manifestare il suo effetto al momento opportuno,anche a distanza di tempo,quando serve.
Non so se vi è mai capitato di partecipare a una festa e sentirvi come un alieno,talmente fuori luogo e inadeguato da riuscire a respingere ogni contatto,fino ad arrivare al punto da non rivolgere parola a nessuno per l'intera serata.
E poi chiedersi:"Ma cosa ci sono venuto a fare?"
Il fatto di pensare che nella mia natura ci fosse qualcosa di sbagliato aveva generato in me insicurezza.
Come si fa a riconoscere la persona giusta?
Da cosa si individua:dall'odore della pelle o da una strana luce negli occhi?
Di sicuro è assai improbabile che la persona giusta vada in giro indossando un'insegna al neon lampeggiante che la indichi appositamente per te.
Comunque,le persone con cui hai una relazione spirituale le riconosci.
O meglio,non le riconosci con la mente,ma con la vita.
E la loro vita riconosce la tua.
Se ti dai appuntamento con qualcuno,rischi di non trovarvi.
Ci sono,invece,degli appuntamenti,degli incontri nella vita,decisi chissà da chi e chissà dove,ai quali è impossibile mancare.
Ma se una persona ti coinvolge tanto,vuol dire che siete legati spiritualmente o si tratta di un'ossessione dovuta al fatto che negli ultimi tempi non batti chiodo?
Purtroppo non esiste una scuola che insegni i sentimenti,si impara per tentativi.
Uno degli errori più comuni è pensare di avere qualcosa da insegnare.
Ma io già non capivo niente della mia vita,come potevo consigliare qualcun altro su cosa fare?
E'inutile pregare per ore e ore se non fai l'azione giusta per risolvere il problema.
Se ti dai appuntamento con qualcuno rischi di non trovarti.
Ci sono,invece,degli appuntamenti,degli incontri nella vita,decisi chissà da chi e chissà dove,ai quali sembra impossibile mancare.
Non bisognerebbe mai insistere troppo affinchè le persone sperimentino la pratica buddista.
Non potendo far sì che gli altri comprendano l'entusiasmo che si prova mettendola in pratica si può sembrare degli esaltati e risultare persino fastidiosi.
Al contrario,niente ispira più dell'esempio e della prova concreta.
Ci manca solo di scomodare Dio,usandolo come scudo contro altri paesi o altri dei.
Non ero io che portavo jella,ma la cosa accadeva a me,perchè ero io che potevo fare qualcosa di utile in quel momento.
In un viaggio,sai più o meno quando e dove arriverai.
Nella vita no.
L'idea del viaggio in sè era più eccitante di quella della vacanza stessa.
Se pratichi bene,ogni giorno hai qualcosa da raccontare perchè ogni giorno puoi sentirti protagonista della tua vita.
Ogni persona,oltre a essere degna del massimo rispetto,ha un potenziale incalcolabile,e che coltivare relazioni umane sincere e gioiose produce sempre un grande valore.
Per uno abituato come me ad aprire la bocca e dare fiato,imparare a tacere è stato un esercizio molto istruttivo.
In effetti la maggior parte delle cose che diciamo è inutile.
Gli altri non ascoltano se parli tanto per dire.
Per venire ascoltati bisogna parlare al cuore.
Se proprio devo trovare un rammarico nella mia storia con lui,sta nel fatto di non avere sempre avuto il coraggio di dirsi fino in fondo tutto,anche quello che non andava.
Il non detto,infatti,si stratifica come calcare sull'anima fino a incastrare gli ingranaggi interiori.
Bisogna stare attenti a prendere decisioni quando si prega.
La preghiera buddista è efficace e realizza quello per cui si è pregato.
Il loto sviluppa contemporaneamente fiore e semi ed è stato scelto come simbolo della tradizione buddista proprio per spiegare come nella vita,quando si pone una causa,l'effetto è già presente in latenza nella profondità della vita stessa,e diventerà manifesto quando ci saranno le condizioni necessarie.
Magari lo abbiamo dimenticato,ma siamo noi che decidiamo tutto quello che ci succede.
Ogni volta che mi sento in difficoltà,mi accosto all'arte in ogni sua forme e mi predispongo a farmi stupire.
Per vivere o sopravvivere a un problema,bisogna avere un motivo per farlo,altrimenti il male prende il sopravvento.
Mi sono fatto l'idea che i peggiori e più pericolosi nemici siano gli stessi gay,quelli che non si accettano,provando un sentimento di disprezzo e inferiorità nei confronti di se stessi,
sentimento chiamato oggi "omofobia interiorizzata".
Dopo secoli e secoli di persecuzioni e discriminazioni,senza una vera uguaglianza nei nostri cuori,non ci sarà mai fine al pregiudizio.
Se non si ha la fortuna di nascere in un paese con legislatori illuminati,bisogna prendersi da soli la libertà,è inutile chiedere il permesso o cercare approvazione che,comunque,non sarebbe egualitaria.
Solo con un atteggiamento sicuro e risoluto si ottiene il rispetto dell'ambiente in cui si vive.
Mi capita di svegliarmi diverse volte durante il sonno in preda a sogni vividi e così pieni di particolari da avere l'impressione di trovarmi dentro un film in bianco e nero.
Il problema è che si tratta sempre di film che non andrei mai a vedere al cinema.
Ho sperimentato che quando provo dolore,se entro in contatto con la sofferenza,la accolgo,e accetto momentaneamente la situazione,posso influenzarne la percezione.
Capita così che non abbia più paura delle emozioni e dei pensieri negativi che derivano da quella situazione e riesca a cambiare la direzione della mente.
Posso decidere,in virtù del principio buddista espresso dal carattere Myo (mistico),di trasformare la mia arrabbiatura in gioia e benefici per me e per gli altri.
Il segreto sta tutto lì,nella direzione che riesco a dare al cuore e alla mente insieme (kokoro) nel momento presente.
Se non capisci come sei fatto e non provi a incarnare questo insegnamento facendo la tua rivoluzione umana,o provando quantomeno a migliorarti,cercando di scardinare i soliti circuiti mentali che ti fanno soffrire,la tua praticità sarà un'inutile rottura di coglioni.
La sofferenza va affrontata,non rimossa.
Secondo Nichiren il desiderio non va rimosso per eliminare la sofferenza ma va compreso,trasformato e utilizzato come carburante verso la propria illuminazione.
Quando si crea un forte legame fra 2 persone non c'è bisogno di nient'altro.
L'innamoramento genera comodità e soddisfazione di per sè.
L'amore non ha bisogno di niente se non di se stesso.
Dove stavi? Dove sei stato tutto questo tempo?
Gli si illumina il viso ogni volta che ride.
E'bello.
E'tutto troppo bello per essere vero e mi chiedevo incredulo:"Dove sta la fregatura?"
Semplicemente non c'era.
In cambio lui chiedeva solo che io gli volessi bene.
Siamo entrambi lunatici,malinconici,permalosi e meteoropatici.
Se ci prende male,stateci lontano.
Se ci prende bene,venite a brindare con noi sul bagnasciuga al tramonto.
Trova ogni volta il bene,nonostante le asprezze della sua esperienza esistenziale.
Rompe sempre gli stereotipi e ha ragione di farlo perchè così può vivere la vita che si sceglie ogni giorno.
Vive alla giornata e non si arrende mai,perchè crede che ci sia sempre una speranza,una possibilità.
Anche se l'ansia di sentirsi amato lo rende talvolta improvvisamente fragile.
E'incoraggiante scoprire che l'amore possa ancora fare notizia.
Dovremmo esprimere tutti più coraggiosamente l'amore che proviamo per le persone,per le cose e per la vita.
Visto che è della ricerca della felicità che stiamo parlando,perchè essere felici solo con la mente?
Non è meglio essere felici e realizzati anche con il corpo?
Siamo umani e in questa ricerca fondamentale della felicità non ci possono essere limitazioni,o ambiti proibiti,se non nuociamo agli altri.
La libertà sessuale è un diritto umano vero e proprio.
La buona fortuna può essere,in qualche modo,corteggiata.
Il Gohonzon:
l'elettrodomistico che ci mettiamo in casa.
Come fosse una lavatrice,per liberarci dalle fastidiose macchie del karma negativo.
Se il karma che si manifesta non ti piace,ti metti lì davanti e reciti Daimoku finchè non cambia.
L'efficacia della preghiera si manifesta con la costanza,la sincerità e la risolutezza di un'azione di fede senza dubbi.
Nessuno ha piacere a stare vicino a una persona che si lamenta sempre.
Peggio ancora se parliamo male degli altri o li disprezziamo.
Non bisogna fare "on-shitsu" che in giapponese significa parlare o pensare male degli altri.
Facciamo on-shitsu ogni volta che non rispettiamo gli altri.
Facciamo on-shitsu anche lasciando il bagno sporco,pensando che qualcun altro se ne occupi.
Bisogna stare attenti alle piccole cose,alle sfumature,come per esempio il tono della voce quando si parla.
Se state male dopo aver litigato con qualcuno e praticando vi rendete conto che la colpa è anche un pò la vostra,dopo aver chiesto scusa al Gohonzon e alla Legge,chiedete scusa anche alle persone.
Bastano dei piccoli cambiamenti interiori per migliorare la vita di ogni giorno.
La gratitudine è la chiave per aprire lo scrigno dei benefici.
Nam Myo Renge Kyo è la Legge dell'Universo e deve rispondere.
Hosshaku Kempon.
In giapponese vuol dire abbandonare il transitorio e rivelare l'originale.
Se la vita,pur avendone la possibilità,non mi ha mostrato un cartellino rosso è perchè forse posso ancora fare qualcosa di utile.
Chissà,magari la mia missione è proprio intraprendere questo percorso,ingaggiare questa battaglia e provare a vincerla.
Molte persone potranno ritenere inappropriato parlare in pubblico di cose tanto privato.
Ma è proprio perchè sono convinto che la mia temporanea vittoria,cioè il condurre una vita normale nonostante il rischio di ammalarmi,sia dipesa da questo esercizio quotidiano di ottimismo e di speranza,che ho deciso di condividere questa esperienza.
Sforzarsi di dare gioia agli altri fa bene alla vita.
Ognuno è un caso a sè,nel senso che ognuno ha un suo karma e una missione particolare.
Magari qualcuno sta attraversando un momento di difficoltà ed ecco che questo libro potrebbe essere l'occasione per incoraggiare una riscossa o almeno un piccolo miglioramento.
Chi se ne frega se è scritto male,l'importante è che sia scritto con la vita.
Se pratichi seriamente avrai dei risultati misurabili e comunque avrai dei risultati,anche se non identici a quelli che avevi pregustato.
In genere sono migliori.
La mente e il corpo sono solo 2 aspetti dello stesso fenomeno.
Il bene e il male sono entrambi nella nostra vita.
Ogni fenomeno è interconnesso a tutti gli altri.
E'la decisione che prende il nostro cuore,insieme alla mente,il nostro kokoro,a fare la differenza per quello che dovremo affrontare in futuro.
Ognuno,se lavora su se stesso,se si mette in gioco,può scrivere delle pagine piene di valore e di significato.
Fidatevi.
Se ci sono riuscito io,ci può riuscire chiunque.
Ognuno di noi è un Budda.
Ogni giorno,per quanto possa sembrare monotono e ripetitivo,può improvvisamente ornarsi di sublime.
La compassione buddista,che non compatisce,ma toglie sofferenza e dona gioia,senza chiedere niente in cambio,neanche l'autocompiacimento,è uno stato dinamico che implica uno sforzo continuo e va incessantemente alimentata o meglio allenata.
Se ti affidi alla Legge e decidi di sostenere comunque le persone nel loro cammino,mettendoti in discussione,accettando di compiere la tua parte di rivoluzione umana,ogni momento,ogni decisione diventa grande e fondamentale,cioè pone altre fondamenta per future evoluzioni.
Così le sorprese non finiscono mai e ogni risveglio contiene di per sè una sfida che può essere abbracciata.
Di per sè è già così esaltante coglierla che diventa secondario che la si vinca o la si perda.
Anzi,se la perdi,puoi sempre rideterminare il tuo futuro fino alla vittoria assoluta.
Accadrà quello che ci meritiamo.
In genere,se desideri un cambiamento,si tratta semplicemente di prendere decisioni diverse da quelle che hai preso in passato.
Comunque,ero guardato dalle divinità buddiste,le funzioni protettrici dell'ambiente che noi attiviamo con un comportamento virtuoso,che si manifestano misticamente quando ne hai bisogno.
L'esercizio di "ji -hi",la compassione buddista,l'allenamento a togliere sofferenza e dare gioia,alza lo stato vitale fino alla buddità.
Non c'è bisogno di compiere azioni eroiche,basta fare del proprio meglio nella creazione di oggettivo calore per il bene altrui.
Lo scopo di Kosen Rufu,la pace mondiale,si realizzerà solo con una forte unità tra diversità e prima iniziamo e meglio è.
Jutsu,il rosario buddista ha avuto per me il significato di riprendere la mia vita nelle mie mani.
Perchè si può ricominciare in qualsiasi momento.
Di Ikeda si ha la netta impressione che,in ogni evento,faccia di tutto per mettere a proprio agio le persone che sono venute a salutarlo.
Uno stato vitale alto,consapevole e illuminato può rendere sublime il più scialbo quotidiano.
Tutto dipende dalla nostra mente e dal nostro cuore.
In fondo,cosa cerchiamo?
Di stare bene con noi stessi e con gli altri,di mangiare,di lavorare,di dormire,di divertirci adeguatamente,di amare e di sentirci amati.
Sarebbe sensato che le religioni,invece di litigare,si sforzassero per trovare soluzioni.
Basterebbe che ognuno dicesse ai suoi di fare del suo meglio non contro un altro,ma per il bene di tutti.
Sono convinto che si troverebbero infiniti punti in comuni.
La vita è il diritto umano di tutti.
Io non so cosa mi riserverà il futuro ma posso decidere ora che tutto andrà bene.
Affronterò una cosa alla volta,col desiderio di creare armonia.
Adesso,quando mi guardo indietro,e vedo tutte le cose che sono andate bene,mi chiedo:
"Io ho davvero fatto tutto questo?".
Sono convinto che ognuno di noi,anche se non vive sotto i riflettori,e nonostante le difficoltà,possa scrivere un bellissimo libro della propria vita.
Sì,ho sempre da fare,sono sempre di corsa e distratto ma ti va se invecchiamo insieme?
L'essenza della vita,per un attore in scena,è la gestione emotiva dell'attimo presente,quel "qui e ora" tanto caro agli antichi come "hic et nunc".
Ero alla continua ricerca di un equilibrio che non avevo:mi sentivo sempre inadeguato.
Mi sembrava un insulto alla ragione confidare in questi rimedi astrusi.
Recitare una "formula magica" che avrebbe risolto ogni cosa rappresentava un tradimento della logica,un capitolare della ragione a favore di un esoterismo tutto da dimostrare.
Tanto valeva ripetere "bibbidi bobbidi bu" della Fata Smemorina di Cenerentola.
La proposta di recitare il Nam Myoho Renge Kyo mi ispirava la stessa fiducia che in genere suscitano gli assicuratori,gli agenti immobiliari e i promotori finanziari.
Darwin ci ha insegnato che nell'evoluzione genetica viene trasmesso alle generazioni future solo quello che è utile e ciò che non serve viene dimenticato.
Lo stesso succede per le culture.
Se tu volere progettino,o mi fai contrattino e mi dai qualche soldino o te la prendi nel culino.
La vita è fatta di occasioni,di treni in corsa e hai 2 possibilità:
saltarci sopra o finirci sotto.
Ho sempre odiato le divise e le appartenenze.
L'Editore era simpatico ma le sue intenzioni si potevano riassumere nella sostanza:tutto è mio,quindi si fa come dico io.
Possedere una televisione non significa automaticamente saperla fare.
Conclusa la recitazione mi sentii più energico,vitale e positivo,come alleggerito di un fardello.
Certo,il problema era ancora tutto lì,livido,duro,presente,ma di contro avevo acquistato un rassicurante distacco emotivo.
Non è solo importante come si prega ma per cosa si sta pregando.
Se ti accosti con semplicità agli altri,non c'è barriera che non possa essere abbattuta.
Le vie del cuore sono le stesse a ogni latitudine.
Non avevo ragione di provare disagio per non essere capace di fare qualcosa.
I primi mesi di pratica buddista furono un pò come un viaggio sulle montagne russe:
alternavo periodi di grande euforia e ottimismo ad altri di depressione e sfiducia.
I motivi per cui soffriamo sono differenti,ma la sofferenza è uguale per tutti.
Prefiggersi uno scopo concreto è un "hoben",un espediente,per sperimentare il potere della Legge dell'Universo.
Ricordati però che lo scopo fondamentale della pratica di Nichiren Daishonin è far emergere la tua natura di Budda e farti diventare una persona felice.
Pur se comuni mortali,tutti siamo dei potenziali Budda,persone di grandissimo valore,solo che non siamo consapevoli delle nostre facoltà,un patrimonio addirittura incommensurabile.
Nam Myoho Renge Kyo significa letteralmente "Mi dedico alla mistica Legge di Causa ed Effetto attraverso il suono".
In ogni singolo istante dell'esistenza possiamo sperimentare stati vitali diversi,gioia o sofferenza,collera o umanità,avidità o altruismo e percepire la realtà attraverso questo gioco di interazioni tra le condizioni esterne e le tendenze interiori personali.
Nello stato vitale della buddità si assapora la forza vitale dell'universo e ogni esperienza,comprese vecchiaia,malattia e morte,può diventare opportunità di gioia e appagamento
Tutto dipende da noi,dalla direzione della nostra mente e del nostro cuore.
Nam Myoho Renge Kyo è come il ruggito di un leone.
Una spada sarà inutile nelle mani di qualcuno che non si sforza di lottare.
Quando si ama,quando si desidera fortemente il bene di una persona bisogna trovare il coraggio di lasciarla andare ma io ancora non ci riuscivo.
Quando siamo sani,non pensiamo all'enorme privilegio che abbiamo.
Ogni giorno dovrebbe essere una festa,così,senza un motivo apparente,per il solo fatto di essere vivi e in buona salute.
Se non possiamo evitare il dolore allora la sola scelta che abbiamo è di superarlo.
Quando si è abituati a stare male,però,provare quella sensazione di felicità immotivata può mettere paura.
Molti penseranno che io sia stato un pò matto a trascorrere tutto quel tempo davanti a un muro per recitare il Nam Myoho Renge Kyo.
Ore e ore che avrei potuto dedicare ad altro,a leggere,a lavorare o a fare sport.
In effetti,non è necessario dedicarcisi in modo così intensivo.
Non lo fate.
Forse era un mio bisogno momentaneo,un'emergenze:
riempire il vuoto con un'ossessione.
Non è importante come si comincia,è importante come si continua.
Molta gente si accende facilmente per una cosa nuova.
La fede,però,non deve essere come il fuoco,che divampa e presto si spegne.
La fede,scrive Nichiren nella lettera "I due tipi di fede",deve essere come l'acqua che scorre con costanza.
I buoni risultati,come per ogni cosa nella vita,si ottengono perseverando con pazienza.
Si possono aiutare gli altri anche con piccoli gesti.
Cambiando il mio io cambia il mio ambiente.
Sentii che avevo ancora una cosa da fare per lui:cercare di continuare a vivere.
Si dice che quando una persona muore,la sua vita resti in uno stato di latenza, "Ku",nello stato vitale con il quale è spirata,in attesa che si creino le condizioni per tornare a vivere in altra forma a seconda del karma,e cioè delle cause che ha posto nella vita precedente.
La Legge Universale di causa ed effetto è una Legge Mistica e funziona così.
I pensieri,le parole e le azioni,positive o negative,influenzano,positivamente o negativamente,il futuro di questa e delle prossime vite.
Posso avere una forte influenza sul mio karma,sul mio destino,vivendo in maniera sana e responsabile,ma posso fare poco per il karma immutabile di qualcun altro,se lui non decide di prendere i mano il proprio futuro.
Quando cresce la marea,l'onda ti incalza e ti devi spostare,devi salutare tutti e andare avanti,da solo.
Prima mi rivolgevo all'esterno,sperando nell'aiuto di Cristo,santi e Madonne,ora mi motivavo interiormente,allenandomi a diventare io stesso la cavalleria.
Uno dei fattori determinanti per rendere una fede efficace sia prima di tutto la coerenza di chi la professa.
E'attraverso la coscienza che si dovrebbe valutare il peso delle proprie azioni,ma troppi paladini del sacro hanno dimostrato di averla smarrita in fondo al cassetto dei calzini.
Ed è comico,se non fosse che invece ha effetti tragici,che chi alza il dito per giudicare i comportamenti altrui ha magari usato lo stesso dito per togliere ad anziani,malati e bambini.
La fede deve restare una questione intima,interiore e spirituale.
Prendere decisioni,per un insicuro,è la cosa più difficile.
Praticare è un pò come avere a disposizione un centro termale dell'anima,dove coccolarmi e dedicarmi a me,scrollarmi di dosso un pò di nevrosi,ricaricare le batteria e ripartire con più energia.
La pratica buddista della Soka Gakkai funziona come un tavolino che poggia su 3 gambe:la fede,la pratica e lo studio.
Uno degli elementi della pratica buddista consiste nel fare Gongyo mattina e sera,leggendo i 2 brani del Sutra e recitando Daimoku quanto basta.
Perchè abbia un qualche effetto è necessario che tu creda in quello che stai facendo e cioè nel fatto quell'essere che vedi riflesso nello specchio (cioè tu) sia un Budda,anche se non sembra altro che un comune mortale e pure parecchio inguaiato.
E' possibile,all'inizio,smuovendo il quotidiano tramite una forte preghiera,che si manifestino ostacoli,stranezze o che i sintomi si acutizzino.
Come quando si entra in una vecchia casa di mare dopo tanti mesi e si aprono i rubinetti.
E'normale che per prima cosa esca dell'acqua rugginosa e sporca.
Lasciandola scorrere qualche istante,però,tornerà a essere limpida.
Come essere umani tendiamo a fare sempre le stesse cose in reazione agli stimoli della realtà.
Se vogliamo che avvenga un cambiamento sul piano reale,dovremmo pensare e agire in maniera diversa dal passato,prendendo decisioni da adesso in poi.
Secondo il buddismo,se vuoi sperimentare un vero cambiamento,sei tu a dover cambiare.
Ogni causa che poniamo con pensieri,parole o azioni avrà il suo effetto.
Se rispondo ai messaggi mentre guido in autostrada è probabile che non abbia vita lunga,
se non pago le tasse e i contributi della collaboratrice domestica,non posso lamentarmi se i servizi pubblici del mio Paese non funzionano.
La novità che ho incontrato nel buddismo è che quando ti trovi di fronte a un tuo limite,una sofferenza o un problema di qualsiasi genere,invece di accettare con rassegnazione che il fato si compia,puoi agire per costruire un futuro diverso,ponendo cause positive,per riuscire a vedere in futuro cose nuove ed effetti diversi.
Si tratta solo di accettarsi,rassegnarsi a se stessi e decidere di fare meglio che si può,consapevoli di come la perfezione resti un'utopia,una direzione da perseguire,anche se probabilmente rimarrà sempre irraggiungibile.
Si tratta di rispettare la propria natura cambiando,casomai,alcuni punti di vista,cosa di per sè non facile.
Dovremmo sempre essere pronti a cambiare le nuove convinzioni,se incontriamo qualcosa di più convincente o conveniente.
Tutto mi riportava a lui,al punto che molto facilmente mi affezionavo,negli altri,a qualche dettaglio che me lo ricordasse,e questa non era una cosa sana.
Desideravo così tanto riempire un vuoto che mi ero trasformato in una specie di macchina da rimorchio,diventando istintivamente quello che voleva la persona che incontravo,senza nemmeno chiedermi cosa piacesse a me.
Gli chiesi il suo punto di vista buddista sulla questione,se cioè fosse un bene o un male fare sesso con leggerezza.
Lui mi rispose con sagace compassione:
"Se è una cosa bella o una cosa brutta lo saprai soltanto dopo"
Ho preso atto in ritardo della mia natura omosessuale e ho vissuto nascosto per anni.
Poi ho incontrato l'amore e l'ho perso per ragioni indipendenti da me.
Questo è successo.
Bene,se il Gohonzon funziona per qualsiasi cosa come dicono,io voglio pregare per cambiare questo karma.
Voglio diventare un gay felice.
Gosho:le lettere di incoraggiamento di Nichiren Daishonin ai suoi discepoli.
Lo scopo del buddismo è trovare una soluzione al dolore,non causarlo.
Purtroppo una cosa è darsi un obiettivo e iniziare a pregare per la sua realizzazione.
Tutt'altra è realizzarlo.
Quello che succedeva a me era che attiravo i personaggi più strambi.
Era come se mi fossi mangiato una calamita per i casi umani.
D'altronde non potevo neanche restare chiuso in casa nella speranza che,a seguito delle mie preghiere,mi citofonasse il Principe Azzurro.
Restava da capire perchè attirassi determinate tipologie di persone.
Che cosa ho combinato in questa vita o nelle vite passate per attirare questi potenziali psicopatici?
Studiando,ho compreso che calamitiamo le persone sulla base del nostro karma e dello stato vitale del momento.
Se uno si pone come vittima è assai probabile che si trovi attorno una grande quantità di carnefici.
Se uno è troppo generoso rischia di circondarsi di approfittatori.
All'inizio della pratica ti viene proposto di prefiggerti degli scopi precisi,recitare e compiere le azioni per realizzarli.
Avevo preso l'abitudine,ogni Capodanno,di scrivere su un foglio di carta le cose che avrei voluto realizzare nell'anno a venire e per le quali stavo pregando.
Quel 31 Dicembre rilessi il foglio scritto un anno prima e mi resi conto che avevo vinto:avevo realizzato quasi tutti i miei scopi.
Molti considerano disdicevole pregare per qualcosa di materiale.
Avevo imparato però una cosa importante e cioè che il raggiungimento di un obiettivo può essere lo stimolo ad alzare sempre di più l'asticella della sfida nella fede e a mettersi alla prova per concretizzare desideri via via più ambiziosi.
Stavo dimostrando a me stesso che nel campo della fede non esistono limiti a quello che puoi desiderare,se pensi che ciò possa creare un nuovo valore.
La Soka Gakkai è un movimento laico che fu fondato nel 1930 dall'educatore,scrittore e filosofo giapponese Tsunesaburo Makiguchi che,incontrato il buddismo di Nichiren Daishonin,decise insieme al suo allievo Josei Toda,anche lui insegnante,di fondare la Soka Kyoiku Gakkai,la Società educativa per la creazione di valore.
Makiguchi si preoccupava di educare gli individui alla felicità aiutandoli a sviluppare l'infinito potenziale personale latente e motivandoli a metterlo a disposizione degli altri.
Daisaku Ikeda,a sua volta allievo di Toda,ha realizzato il sogno dei suoi maestri dedicando tutta la sua vita alla propagazione di questi principi.
Come si fa a insegnare agli altri a diventare felici?
Solo con l'esempio.
Solo vivendo con speranza invincibile puoi suscitare speranza negli altri.
Recita con convinzione per ogni cosa che devi fare.
Se basi la tua vita sul Daimoku,si manifestano saggezza,buona fortuna e protezione.
Nel corso del tempo avevo maturato un istintivo fastidio verso le divise.
Di fatto,preti,medici e poliziotti possono sempre trovare qualcosa che non va in te o che può essere migliorato:peccati,malattie,reati...in ogni caso una rottura di zebedei.
Il Gohonzon non aiuta a decidere.
Sei tu,e solo tu,che puoi e devi decidere cosa è più giusto per la tua vita.
Prendi una decisione,determini un obiettivo e con quella determinazione nel cuore preghi e agisci fino alla realizzazione dello scopo.
Poi osservi cosa si manifesta nella vita reale.
Se non ti piace ridetermini e ripeti nell'ordine questi passaggi con ancora maggiore incisività fino alla realizzazione e alla vittoria finale.
La frase di Nichiren "Nessuna preghiera del devoto al Sutra del Loto rimarrà senza risposta" non significa però che per il semplice fatto di pregare vedrai realizzarsi il tuo scopo.
Se vuoi cucinare un buon piatto di spaghetti prepari una pentola d'acqua,pesi la quantità di pasta necessaria e organizzi un condimento.
Puoi pregare giorno e notte,ma se non accendi il fornello sotto la pentola,non aggiungi il sale e non scoli gli spaghetti al punto giusto di cottura,probabilmente morirai di fame o mangerai una pasta disgustosa.
Non sono le parole,ma il è il cuore con cui vengono pronunciate a ispirare e motivare.
Penso che ogni generazione di artisti possa fare molto per la propria epoca.
La battaglia interiore tra illuminazione e oscurità va combattuta attimo per attimo e in questa lotta intestina è naturale che il karma talvolta si manifesti in tutta la sua sgradevolezza e infatti,quel giorno,si era intasato il pozzo nero a ridosso della reception.
Si dice che praticando bene il karma si manifesti con chiarezza,in modo che tu lo possa osservare e quindi cambiare.
Di fronte a quella manifestazione era inevitabile chiedersi:
"Ma che cavolo ho combinato nelle vite passate?Devo aver fatto qualcosa di molto grave per meritare questa merdosa,maleodorante manifestazione"
Il caposquadra non è una posizione di autorità ma è un'autorevolezza data dall'allenamento a prendersi la responsabilità di risolvere in prima persona i problemi senza delegarli ad altri.
La sfida nella vita è proprio questa:cercare di essere profondamente se stessi e starci bene.
Perchè praticare?
Perchè ce n'è bisogno.
Perchè serve al tuo lavoro.
Perchè ne hai bisogno tu per vivere
Quando vedi che abbandonarti al dare,dare il tuo tempo e le tue energie,ti cambia qualcosa dentro,ecco,allora che capisci che la vittoria o la sconfitta dipendono da te,se solo tu sei responsabile di chi sei e di come stai.
Sentirsi utili porta gioia.
Quando hai lo stato vitale alto sei di buon umore,i sensi sembrano funzionare meglio e soprattutto senti,e non solo con le orecchie,come stanno le persone intorno a te.
Secondo il buddismo,se una cosa accade a te è inerente alla tua vita:
la devi osservare e comprendere,se desideri un cambiamento.
Il desiderio di condividere la gioia talvolta suscita stupore ma anche preoccupazione e invidia dell'ambiente circostante.
"Se sei troppo felice sottolinei la mia infelicità,per cui preferisco pensare che sei solo un pò scemo e magari ti tratto anche come tale".
Con gli anni ho compreso quanto possa essere utile imparare a gestire lo stato vitale per metterlo al servizio delle persone care.
Puoi desiderare di usare questo potere,perchè di potere si tratta,per qualcosa che sia utile anche agli altri oltre a te.
E'un potere virtuoso e positivo che rende attrattivi,questo perchè,potendo scegliere,tutti preferiscono stare in compagnia di qualcuno simpatico,divertente e disponibile,piuttosto che di un tipo lamentoso,pessimista e attaccabrighe.
La quantità della preghiera può essere un buon allenamento ai momenti cruciali della vita ma è la qualità che fa la differenza.
Per quanto elettrizzante è insensato innamorarsi di un fantasma.
E'importante diventare padrone della mente.
La nostra psiche è capace di cose che neanche immaginiamo.
La paura di concretizza in segni sempre più spaventosi e mostra di essere capace di autoalimentare questo meccanismo all'infinito.
Che siamo comuni mortali lo scopriamo presto ma,sotto sotto,riteniamo che la cosa non ci riguardi o comunque non a breve.
Proviamo dolore quando muore una persona cara,ma in fondo soffriamo all'idea della nostra precarietà,del fatto di essere scritti tutti a matita nel grande libro della vita.
Se la mente è in confusione,il corpo non può mantenersi sano.
Vivevo con un sentimento di forte delusione verso la pratica buddista.
Mi sentivo tradito da questo Gohonzon appena ricevuto che avrebbe dovuto portarmi felicità,pace e buona fortuna.
Era questa la buona fortuna?
Tutto ciò non faceva che rafforzare i sensi di colpa di cui sono stato,da sempre,per natura ed educazione,portatore sano.
Di certo,se ti appiccicano una data di scadenza,come a una mozzarella o a uno stracchino,non ti viene naturale preoccuparti troppo per i tuoi fondi pensione.
Sembra un'inutile perdita di tempo leggere un libro e il tempo stesso diventa una categoria elastica.
Per esempio il tempo libero.
Libero da cosa?
Da impegni?
Sarebbe veramente libero se non fosse occupato dal pensiero costante della sigla di coda.
L'esperienza mi aveva insegnato che la vita di ogni persona è una cosa delicata e preziosa che va maneggiata con cautela e se veniamo a sapere notizie riservate sui nostri compagni di fede dovremmo imparare a tenere il cecio in bocca,per evitare che la Soka Gakkai diventi una pettegola Sora Gakkai.
Una notizia personale va custodita nel cuore,o rischia di diventare chiacchiera banale in pochi istanti.
Mi convinsi che,poichè non avevo capito niente delle persone,per evitare di fare altri danni,era meglio non frequentare proprio più nessuno.
Tra malattia e morte non c'è collegamento.
Una cosa è la malattia e una cosa è la morte.
La malattia è solo un mezzo per morire,ma ce ne sono tanti altri.
Gli ideogrammi giapponesi che descrivono la compassione buddista sono ji e hi e significano,letteralmente, "togliere sofferenza" e "dare gioia".
Molte persone pensano:
"Quando starò bene,quando avrò una bella casa,un bel lavoro,una bella famiglia,allora mi dedicherò a Kosen Rufu".
Bisogno ribaltare questo atteggiamento.
Al contrario,la nostra preghiera,dovrebbe essere:
"Io realizzerò lo scopo di Kosen Rufu della pace mondiale e per questo chiedo al Gohonzon di guarire,di prolungare la mia vita e di avere tutto quello che mi serve per realizzare la mia missione".
Il pregiudizio non va bene perchè tutti hanno la natura di Budda.
Per restare sani è necessario,come prima cosa,desiderare di esserlo.
E'importante mantenere un atteggiamento positivo verso la vita.
Dobbiamo restare aggrappati alla realtà e non permettere ai pensieri di sconfitta di impadronirsi della nostra testa.
Il Budda scrisse che si deve diventare maestri della propria mente e non lasciare che la mente sia la propria maestra.
Quando la nostra determinazione cambia,tutto comincerà a muoversi nella direzione che desideriamo.
Nel momento in cui decidiamo di essere vittoriosi,ogni nervo e fibra nel nostro essere si dirigerà immediatamente verso il nostro successo.
Se invece pensiamo che non ce la faremo mai,allora,ogni nostra cellula sarà come svuotata e soccomberà.
Grazie alla dedizione e alla fede,è possibile fare la cosa giusta,nel momento giusto,al posto giusto e trasformare in possibile ciò che fino a un attimo prima sembrava impossibile.
Ichinen Sanzen è il concetto secondo il quale ogni istante di vita contiene in sè il potenziale infinito della vita stessa dell'intero universo.
Ogni istante,ogni giorno possiamo realizzare cose meravigliose nella profondità della vita e la limitatezza del tempo a disposizione è solo una categoria della mente.
Ogni giorno è importante e deve avere un senso e me lo devo godere.
Perchè ci rendiamo conto delle cose belle che abbiamo solo quando le perdiamo o rischiamo di farlo.
L'azione è un'ottima medicina contro le paranoie.
Quando si hanno tante cose da fare manca materialmente il tempo di angosciarsi.
Avevo deciso di utilizzare il tempo che mi restava a disposizione,tanto o poco che fosse,per provare a creare valore,per fare qualcosa di utile.
Trasformare il veleno in medicina.
In giapponese "hendoku - iyaku".
Ho un problema?
Provando ad affrontarlo sperimento che è affrontabile.
E'importante,nei momenti cruciali,restare saldi.
Come si dice:"Più buia è la notte più vicina è l'alba".
Anche nelle giornate di pioggia,se c'è qualche piccolo spiraglio tra le nuvole,è proprio all'alba o al tramonto che si può catturare uno splendido arcobaleno.
Un punto su cui non mi trovo d'accorso è quello che,secondo la religione cattolica,definisce le unioni omosessuali come contrarie alla legge naturale.
Questo è l'errore strutturale che genera il problema.
Se un fenomeno esiste in natura è naturale e l'omosessualità è presente in praticamente tutte le specie animali.
L'omosessualità,quindi,è naturale e generi maschili e femminili si possono mischiare in natura in infinite sfumature.
Casomai,continuare a sostenere il contrario,alla luce dei fatti,è un punto di vista ridicolo,di cui rideranno le generazioni future,come noi adesso sorridiamo di quando,ai tempi di Galileo,la Chiesa sosteneva che la Terra fosse piatta.
Per gli altri animali l'omosessualità non è un problema.
L'unica specie vivente che manifesta ancora patologie omofobe è quella umana.
Un altro passaggio che mi urta particolarmente i nervi è quello in cui si sostiene che questi atti sono "intrinsecamente disordinati".
Grazie al cavolo!
Per non dire di peggio.
Ma ti credo!
Se ti viene detto dalla società,dall'ambiente in cui cresci,che sei "frocio",una specie di mostro,che sei nel peccato,che sei diverso,è chiaro,per la legge dei grandi numeri,che qualcuno vada fuori di testa e manifesti patologie,nevrosi,complessi,isterismi e comportamenti,appunto,disordinati.
Si legge ancora sui giornali di "delitti maturati negli ambienti gay".
Come se l'ambiente gay di per sè fosse un albero disgraziato su cui crescono fiori del male e spuntano frutti velenosi.
Provate a fare la stessa cosa con uno dei tanti femminicidi nostrani:
non vi suonerebbe strano leggere "delitto maturato in ambienti eterosessuali"?
Come può mai sentirsi una persona che viene stigmatizzata in questo modo?
Ogni volta che senti una battuta,una risata,un commento o un giudizio,anche se è detto così,in generale,alla fine ti convinci che sia rivolto a te,che quelle parole siano state dette per canzonare proprio te.
Quando vivi in un ambiente del genere,è inevitabile,prima o poi,interiorizzare questo pregiudizio,e alla fine ti convinci in prima persona di essere diverso e in qualche modo sbagliato.
E te lo tieni per te,come un peso continuo o un peccato da espiare.
Provo dolore quando sento di adolescenti che si tolgono la vita a seguito di episodi di bullismo.
Provo dolore perchè li capisco.
Grazie all'impegno di tante persone le cose sono cambiate anche nel nostro Paese,ma si consideri che soltanto nel 1993,l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha cancellato l'omosessualità dalla lista delle patologie.
Ora,persino in Italia,abbiamo una legge che regolamenta le unioni civili.
Una legge ottenuta con gran fatica.
Grazie,eh,di averci dato il permesso di essere ciò che siamo!
E,per finire,mi permetto,a questo punto,di dare solo un piccolo suggerimento a chi si ostina a voler ancora etichettare le persone in base alle preferenze sussuali:
se pensi che che il sesso sia una cosa sporca,lavatelo!
La libertà di essere se stessi va conquistata con coraggio.
Se vogliamo che la società e l'ambiente intorno a noi cambino per sempre,devo cambiare io in prima persona,devo realizzare un rivoluzione interiore.
La vita già non è semplice di per sè.
Perchè complicarla ulteriormente?
Adesso,di front a questi rigurgiti di Medioevo possiamo sempre rispondere con Papa Francesco:
"Chi sei tu per giudicare?"
La vita è un fenomeno misterioso,complesso e imprevedibile e permette sempre nuove possibilità.
Se esco di casa perchè desidero fare sesso,molto probabilmente sarò più in contatto col mio stato di animalità e quasi di sicuro attirerò e incontrerò persone sulla mia stessa lunghezza d'onda.
Se uno mi piaceva,in genere io non piacevo a lui.
Se uno si innamorava di me,trovavo sempre qualche difetto e cercavo di scomparire,
Il risultato era che attiravo prevalentemente persone come me,non risolte ed inquiete.
Quando si è alla ricerca di affetto,l'errore più comune che si fa è proiettare sulla persona che si incontra tutto il bene che senti o credi di meritare.
Se,a quel punto,ti innamori è una vera tragedia,perchè tendi a vedere solo i pregi,che magari l'altro neanche ha,e tralasci tutti i difetti,in genere evidenti al mondo intero tranne che a te.
Questa storia mi aveva ossessionato perchè avevo voluto farmi ossessionare.
Sono le errate aspettative che abbiamo negli altri a rendere spesso le relazioni insopportabili.
Ma gli altri che colpa hanno delle nostre aspettative su di loro?
Ma perchè devo fare tutto io?
Non penserete davvero che possa salvare il mondo da solo?
Potreste chiedere anche a qualcun altro.
Sono un coglione a dire sempre di sì.
Niente di ciò che si offre con gioia nell'ambito della fede buddista viene perduto.
Quando si impara a gestire la mente e a mantenere alto lo stato vitale,cambia la vita.
Di fronte a uno stimolo esterno che va a toccare,o meglio a ferire,una tua sensibilità,impari a reagire in modo meno istintivo e a prendere decisioni nuove.
Questa è la rivoluzione umana da compiere dentro se stessi di cui parla Ikeda.
Ore e ore di preghiera,alternate a periodi di dubbio e sfiducia,non aiutano la stabilità.
Molto meglio fare,con regolarità,il giusto.
E ognuno sa cosa è giusto per sè.
Se è vero che Nam Myoho Renge Kyo è la Legge dell'Universo e permea ogni aspetto della vita,invocarla avrà effetti nell'ambiente circostante.
Non sono io che sono bravo,ma è questa preghiera che funziona.
Così funziona la Legge di Causa ed Effetto.
Quando compi un'azione virtuosa e disinteressata,questa resta incisa nella profondità della vita per manifestare il suo effetto al momento opportuno,anche a distanza di tempo,quando serve.
Non so se vi è mai capitato di partecipare a una festa e sentirvi come un alieno,talmente fuori luogo e inadeguato da riuscire a respingere ogni contatto,fino ad arrivare al punto da non rivolgere parola a nessuno per l'intera serata.
E poi chiedersi:"Ma cosa ci sono venuto a fare?"
Il fatto di pensare che nella mia natura ci fosse qualcosa di sbagliato aveva generato in me insicurezza.
Come si fa a riconoscere la persona giusta?
Da cosa si individua:dall'odore della pelle o da una strana luce negli occhi?
Di sicuro è assai improbabile che la persona giusta vada in giro indossando un'insegna al neon lampeggiante che la indichi appositamente per te.
Comunque,le persone con cui hai una relazione spirituale le riconosci.
O meglio,non le riconosci con la mente,ma con la vita.
E la loro vita riconosce la tua.
Se ti dai appuntamento con qualcuno,rischi di non trovarvi.
Ci sono,invece,degli appuntamenti,degli incontri nella vita,decisi chissà da chi e chissà dove,ai quali è impossibile mancare.
Ma se una persona ti coinvolge tanto,vuol dire che siete legati spiritualmente o si tratta di un'ossessione dovuta al fatto che negli ultimi tempi non batti chiodo?
Purtroppo non esiste una scuola che insegni i sentimenti,si impara per tentativi.
Uno degli errori più comuni è pensare di avere qualcosa da insegnare.
Ma io già non capivo niente della mia vita,come potevo consigliare qualcun altro su cosa fare?
E'inutile pregare per ore e ore se non fai l'azione giusta per risolvere il problema.
Se ti dai appuntamento con qualcuno rischi di non trovarti.
Ci sono,invece,degli appuntamenti,degli incontri nella vita,decisi chissà da chi e chissà dove,ai quali sembra impossibile mancare.
Non bisognerebbe mai insistere troppo affinchè le persone sperimentino la pratica buddista.
Non potendo far sì che gli altri comprendano l'entusiasmo che si prova mettendola in pratica si può sembrare degli esaltati e risultare persino fastidiosi.
Al contrario,niente ispira più dell'esempio e della prova concreta.
Ci manca solo di scomodare Dio,usandolo come scudo contro altri paesi o altri dei.
Non ero io che portavo jella,ma la cosa accadeva a me,perchè ero io che potevo fare qualcosa di utile in quel momento.
In un viaggio,sai più o meno quando e dove arriverai.
Nella vita no.
L'idea del viaggio in sè era più eccitante di quella della vacanza stessa.
Se pratichi bene,ogni giorno hai qualcosa da raccontare perchè ogni giorno puoi sentirti protagonista della tua vita.
Ogni persona,oltre a essere degna del massimo rispetto,ha un potenziale incalcolabile,e che coltivare relazioni umane sincere e gioiose produce sempre un grande valore.
Per uno abituato come me ad aprire la bocca e dare fiato,imparare a tacere è stato un esercizio molto istruttivo.
In effetti la maggior parte delle cose che diciamo è inutile.
Gli altri non ascoltano se parli tanto per dire.
Per venire ascoltati bisogna parlare al cuore.
Se proprio devo trovare un rammarico nella mia storia con lui,sta nel fatto di non avere sempre avuto il coraggio di dirsi fino in fondo tutto,anche quello che non andava.
Il non detto,infatti,si stratifica come calcare sull'anima fino a incastrare gli ingranaggi interiori.
Bisogna stare attenti a prendere decisioni quando si prega.
La preghiera buddista è efficace e realizza quello per cui si è pregato.
Il loto sviluppa contemporaneamente fiore e semi ed è stato scelto come simbolo della tradizione buddista proprio per spiegare come nella vita,quando si pone una causa,l'effetto è già presente in latenza nella profondità della vita stessa,e diventerà manifesto quando ci saranno le condizioni necessarie.
Magari lo abbiamo dimenticato,ma siamo noi che decidiamo tutto quello che ci succede.
Ogni volta che mi sento in difficoltà,mi accosto all'arte in ogni sua forme e mi predispongo a farmi stupire.
Per vivere o sopravvivere a un problema,bisogna avere un motivo per farlo,altrimenti il male prende il sopravvento.
Mi sono fatto l'idea che i peggiori e più pericolosi nemici siano gli stessi gay,quelli che non si accettano,provando un sentimento di disprezzo e inferiorità nei confronti di se stessi,
sentimento chiamato oggi "omofobia interiorizzata".
Dopo secoli e secoli di persecuzioni e discriminazioni,senza una vera uguaglianza nei nostri cuori,non ci sarà mai fine al pregiudizio.
Se non si ha la fortuna di nascere in un paese con legislatori illuminati,bisogna prendersi da soli la libertà,è inutile chiedere il permesso o cercare approvazione che,comunque,non sarebbe egualitaria.
Solo con un atteggiamento sicuro e risoluto si ottiene il rispetto dell'ambiente in cui si vive.
Mi capita di svegliarmi diverse volte durante il sonno in preda a sogni vividi e così pieni di particolari da avere l'impressione di trovarmi dentro un film in bianco e nero.
Il problema è che si tratta sempre di film che non andrei mai a vedere al cinema.
Ho sperimentato che quando provo dolore,se entro in contatto con la sofferenza,la accolgo,e accetto momentaneamente la situazione,posso influenzarne la percezione.
Capita così che non abbia più paura delle emozioni e dei pensieri negativi che derivano da quella situazione e riesca a cambiare la direzione della mente.
Posso decidere,in virtù del principio buddista espresso dal carattere Myo (mistico),di trasformare la mia arrabbiatura in gioia e benefici per me e per gli altri.
Il segreto sta tutto lì,nella direzione che riesco a dare al cuore e alla mente insieme (kokoro) nel momento presente.
Se non capisci come sei fatto e non provi a incarnare questo insegnamento facendo la tua rivoluzione umana,o provando quantomeno a migliorarti,cercando di scardinare i soliti circuiti mentali che ti fanno soffrire,la tua praticità sarà un'inutile rottura di coglioni.
La sofferenza va affrontata,non rimossa.
Secondo Nichiren il desiderio non va rimosso per eliminare la sofferenza ma va compreso,trasformato e utilizzato come carburante verso la propria illuminazione.
Quando si crea un forte legame fra 2 persone non c'è bisogno di nient'altro.
L'innamoramento genera comodità e soddisfazione di per sè.
L'amore non ha bisogno di niente se non di se stesso.
Dove stavi? Dove sei stato tutto questo tempo?
Gli si illumina il viso ogni volta che ride.
E'bello.
E'tutto troppo bello per essere vero e mi chiedevo incredulo:"Dove sta la fregatura?"
Semplicemente non c'era.
In cambio lui chiedeva solo che io gli volessi bene.
Siamo entrambi lunatici,malinconici,permalosi e meteoropatici.
Se ci prende male,stateci lontano.
Se ci prende bene,venite a brindare con noi sul bagnasciuga al tramonto.
Trova ogni volta il bene,nonostante le asprezze della sua esperienza esistenziale.
Rompe sempre gli stereotipi e ha ragione di farlo perchè così può vivere la vita che si sceglie ogni giorno.
Vive alla giornata e non si arrende mai,perchè crede che ci sia sempre una speranza,una possibilità.
Anche se l'ansia di sentirsi amato lo rende talvolta improvvisamente fragile.
E'incoraggiante scoprire che l'amore possa ancora fare notizia.
Dovremmo esprimere tutti più coraggiosamente l'amore che proviamo per le persone,per le cose e per la vita.
Visto che è della ricerca della felicità che stiamo parlando,perchè essere felici solo con la mente?
Non è meglio essere felici e realizzati anche con il corpo?
Siamo umani e in questa ricerca fondamentale della felicità non ci possono essere limitazioni,o ambiti proibiti,se non nuociamo agli altri.
La libertà sessuale è un diritto umano vero e proprio.
La buona fortuna può essere,in qualche modo,corteggiata.
Il Gohonzon:
l'elettrodomistico che ci mettiamo in casa.
Come fosse una lavatrice,per liberarci dalle fastidiose macchie del karma negativo.
Se il karma che si manifesta non ti piace,ti metti lì davanti e reciti Daimoku finchè non cambia.
L'efficacia della preghiera si manifesta con la costanza,la sincerità e la risolutezza di un'azione di fede senza dubbi.
Nessuno ha piacere a stare vicino a una persona che si lamenta sempre.
Peggio ancora se parliamo male degli altri o li disprezziamo.
Non bisogna fare "on-shitsu" che in giapponese significa parlare o pensare male degli altri.
Facciamo on-shitsu ogni volta che non rispettiamo gli altri.
Facciamo on-shitsu anche lasciando il bagno sporco,pensando che qualcun altro se ne occupi.
Bisogna stare attenti alle piccole cose,alle sfumature,come per esempio il tono della voce quando si parla.
Se state male dopo aver litigato con qualcuno e praticando vi rendete conto che la colpa è anche un pò la vostra,dopo aver chiesto scusa al Gohonzon e alla Legge,chiedete scusa anche alle persone.
Bastano dei piccoli cambiamenti interiori per migliorare la vita di ogni giorno.
La gratitudine è la chiave per aprire lo scrigno dei benefici.
Nam Myo Renge Kyo è la Legge dell'Universo e deve rispondere.
Hosshaku Kempon.
In giapponese vuol dire abbandonare il transitorio e rivelare l'originale.
Se la vita,pur avendone la possibilità,non mi ha mostrato un cartellino rosso è perchè forse posso ancora fare qualcosa di utile.
Chissà,magari la mia missione è proprio intraprendere questo percorso,ingaggiare questa battaglia e provare a vincerla.
Molte persone potranno ritenere inappropriato parlare in pubblico di cose tanto privato.
Ma è proprio perchè sono convinto che la mia temporanea vittoria,cioè il condurre una vita normale nonostante il rischio di ammalarmi,sia dipesa da questo esercizio quotidiano di ottimismo e di speranza,che ho deciso di condividere questa esperienza.
Sforzarsi di dare gioia agli altri fa bene alla vita.
Ognuno è un caso a sè,nel senso che ognuno ha un suo karma e una missione particolare.
Magari qualcuno sta attraversando un momento di difficoltà ed ecco che questo libro potrebbe essere l'occasione per incoraggiare una riscossa o almeno un piccolo miglioramento.
Chi se ne frega se è scritto male,l'importante è che sia scritto con la vita.
Se pratichi seriamente avrai dei risultati misurabili e comunque avrai dei risultati,anche se non identici a quelli che avevi pregustato.
In genere sono migliori.
La mente e il corpo sono solo 2 aspetti dello stesso fenomeno.
Il bene e il male sono entrambi nella nostra vita.
Ogni fenomeno è interconnesso a tutti gli altri.
E'la decisione che prende il nostro cuore,insieme alla mente,il nostro kokoro,a fare la differenza per quello che dovremo affrontare in futuro.
Ognuno,se lavora su se stesso,se si mette in gioco,può scrivere delle pagine piene di valore e di significato.
Fidatevi.
Se ci sono riuscito io,ci può riuscire chiunque.
Ognuno di noi è un Budda.
Ogni giorno,per quanto possa sembrare monotono e ripetitivo,può improvvisamente ornarsi di sublime.
La compassione buddista,che non compatisce,ma toglie sofferenza e dona gioia,senza chiedere niente in cambio,neanche l'autocompiacimento,è uno stato dinamico che implica uno sforzo continuo e va incessantemente alimentata o meglio allenata.
Se ti affidi alla Legge e decidi di sostenere comunque le persone nel loro cammino,mettendoti in discussione,accettando di compiere la tua parte di rivoluzione umana,ogni momento,ogni decisione diventa grande e fondamentale,cioè pone altre fondamenta per future evoluzioni.
Così le sorprese non finiscono mai e ogni risveglio contiene di per sè una sfida che può essere abbracciata.
Di per sè è già così esaltante coglierla che diventa secondario che la si vinca o la si perda.
Anzi,se la perdi,puoi sempre rideterminare il tuo futuro fino alla vittoria assoluta.
Accadrà quello che ci meritiamo.
In genere,se desideri un cambiamento,si tratta semplicemente di prendere decisioni diverse da quelle che hai preso in passato.
Comunque,ero guardato dalle divinità buddiste,le funzioni protettrici dell'ambiente che noi attiviamo con un comportamento virtuoso,che si manifestano misticamente quando ne hai bisogno.
L'esercizio di "ji -hi",la compassione buddista,l'allenamento a togliere sofferenza e dare gioia,alza lo stato vitale fino alla buddità.
Non c'è bisogno di compiere azioni eroiche,basta fare del proprio meglio nella creazione di oggettivo calore per il bene altrui.
Lo scopo di Kosen Rufu,la pace mondiale,si realizzerà solo con una forte unità tra diversità e prima iniziamo e meglio è.
Jutsu,il rosario buddista ha avuto per me il significato di riprendere la mia vita nelle mie mani.
Perchè si può ricominciare in qualsiasi momento.
Di Ikeda si ha la netta impressione che,in ogni evento,faccia di tutto per mettere a proprio agio le persone che sono venute a salutarlo.
Uno stato vitale alto,consapevole e illuminato può rendere sublime il più scialbo quotidiano.
Tutto dipende dalla nostra mente e dal nostro cuore.
In fondo,cosa cerchiamo?
Di stare bene con noi stessi e con gli altri,di mangiare,di lavorare,di dormire,di divertirci adeguatamente,di amare e di sentirci amati.
Sarebbe sensato che le religioni,invece di litigare,si sforzassero per trovare soluzioni.
Basterebbe che ognuno dicesse ai suoi di fare del suo meglio non contro un altro,ma per il bene di tutti.
Sono convinto che si troverebbero infiniti punti in comuni.
La vita è il diritto umano di tutti.
Io non so cosa mi riserverà il futuro ma posso decidere ora che tutto andrà bene.
Affronterò una cosa alla volta,col desiderio di creare armonia.
Adesso,quando mi guardo indietro,e vedo tutte le cose che sono andate bene,mi chiedo:
"Io ho davvero fatto tutto questo?".
Sono convinto che ognuno di noi,anche se non vive sotto i riflettori,e nonostante le difficoltà,possa scrivere un bellissimo libro della propria vita.
Sì,ho sempre da fare,sono sempre di corsa e distratto ma ti va se invecchiamo insieme?
Iscriviti a:
Commenti (Atom)





