domenica 28 gennaio 2018

"L'ultimo giorno di sole" Giorgio Faletti (2017)




LA TRAMA:
"L'ultimo giorno di sole" è anche l'ultimo racconto scritto da Giorgio Faletti.
Mentre tutti fuggono alla ricerca di un improbabile luogo dove potersi salvare da una imminente esplosione solare,una donna decide di restare nel paese dove è nata e di guardarsi dentro.
Racconta a se stessa e al mondo che scompare ciò che ha visto e chi ha incontrato,le cose che ha vissuto e quelle che ha sognato.
E canta per esorcizzare il buio.
O per accoglierlo nel modo migliore,nel segno di una commovente tenerezza per le cose umane.
Il racconto è diventato e tornerà a essere uno spettacolo teatrale.



IL MIO GIUDIZIO:
E'stata un'emozione pazzesca,un vero colpo al cuore,trovare casualmente questo romanzo di Faletti nello scaffale del reparto libreria di un centro commerciale.
Mi ricordo che,proprio il giorno prima di apprendere della sua morte ,
mi ritrovai a chiedermi quando Faletti ci avrebbe deleziato con un altro dei suoi thriller.
E invece,poche ore dopo,la tragica notizia.

"L'ultimo giorno di sole",opera postuma,sembra quasi un addio alla vita che Giorgio ha voluto regalare ai suoi lettori.
Non so se quando l'ha scritto già sapesse di essere malato ma,da questa storia,
traspare proprio la consapevolezza di una persona che si accinge a vivere gli ultimi momenti della sua esistenza terrena.

Linda Pizzini ha 35 anni,è orfana di entrambi i genitori,ha un ex impiego in un'agenzia di viaggi,
un ex marito fedigrafo,nessun figlio e delle amicizie perse per strada,
un pò per necessità un pò a causa del destino.
Venuta a conoscenza che,il tal giorno e alla tal ora,una tempesta solare con epicentro proprio nelle vicinanze della zona in cui risiede,porrà fine al genere umano,
a differenza di tanti altri suoi concittadini che cercano un'illusoria salvezza in un non bene identificato angolo di mondo,
non essendo pronta ad affrontare un mondo peggiore nello stesso modo in cui non è pronta ad affrontare un mondo migliore,
decide di restare e andare incontro,a testa alta,a quello che sarà.

Si trova così a camminare per Via Roma,la via principale della sua città,
una città ormai completamente deserta ,
osservando i vari negozi e le abitazioni abbandonate,
commentando fra sè e sè la vacuità del mondo e ripercorrendo mentalmente i momenti salienti della sua vita e le persone che ne hanno fatto parte.

Scritto in parte in prosa e in parte in rima (le canzoni nello spettacolo teatrale),
con dei paragrafi completamente privi di punteggiatura,
a sottolineare lo sgorgare senza sosta dei pensieri di Linda;
a tratti ironico ed esilarante (le cognate Simonelli sono assolutamente spassose!),
a tratti  poetico,struggente e commovente,
l'autore affronta con delicatezza e maestria una serie di temi quantomai attuali:
dal tradimento,alla solitudine,alla transessualità.

Non ci sono brividi di paura o assassini senza volto a cui dare un'identità in questa ultima opera di Faletti,al contrario essa si configura come un inno alla vita,
nonostante l'imminenza della morte (sia quella della protagonista che dello stesso scrittore) ma anche un inno all'essere sempre se stessi,fino alla fine,senza mai omologarsi alla moltitudine.


IL MIO VOTO:
Un ultimo regalo,dolce,struggente e delicato,che Faletti ha voluto fare ai suoi affezionati lettori.
Un romanzo breve godibilissimo e ricco di spunti di riflessione.
Vale la pena di leggerlo e di rimpiangere un autore che non finirà mai di mancarci.

LO SCRITTORE:



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