lunedì 2 luglio 2018

"Il sonno perduto" Alessia Bogi (2003)




LA TRAMA:
Una ragazza troppo giovane sposata con un uomo troppo più grande di lei, quasi un "marito padre".
Una vacanza studio a Manchester.
L'incontro con un affascinante professore inglese.
E il sonno perduto.

IL MIO GIUDIZIO:
Opera prima, e credo unica, di una giovane autrice toscana, quasi totalmente sconosciuta.
L'ho scoperta grazie a un mio collega che, saputo della mia passione per la lettura e del mio blog di recensioni, qualche mattina fa, si è presentato al lavoro con questo libriccino, scritto una quindicina di anni fa da una sua ex compagna di scuola.

Un racconto breve, di poche decine di pagine, che si divora nel giro di un'ora, ma scorrevole ed interresante.

Narra la storia di Andreia, studentessa ventenne di Belle Arti, con la testa un pò fra le nuvole ed un certo malessere nel petto, a cui neanche lei riesce a dare un nome.

Nonostante la giovanissima età è già sposata da un paio di anni con Carlo, trentenne pratico e paterno che, al contrario di lei, la testa ce l'ha ben piantata sulle spalle.

Nell'Agosto del 1997, proprio in concomitanza con l'incidente che costerà la vita alla principessa Diana d'Inghilterra, Andreia parte per una vacanza studio a Manchester dove, oltre alla testa, perderà anche il sonno per John, un affascinante professore più vicino ai 40 che ai 30.

Un amore platonico e solo immaginato, il suo, il cui ricordo l'accompagnerà però anche una volta rientrata in casa, portandola a riflettere sulla sua vita e sul suo rapporto con Carlo.

Fino a quando John la contatterà, informandola che si trova per qualche giorno in Italia, a Firenze per la precisione, e invitandola a trascorrere del tempo insieme...

Scritto in prima persona, con uno stile semplice e scorrevole, l'autrice riesce a descrive con enfasi e precisione i turbamenti che scombussolano l'animo, il cuore e la mente della protagonista.

L'euforia dell'innamoramento e per il ritorno ad un'adolescenza forse mai pienamente vissuta,
il senso di colpa per il tradimento verso il consorte e l'angoscia del non poter esternare in alcuno modo i suoi sentimenti e i suoi stati d'animo, del dover implodere e fingere con parenti ed amici di essere la stessa di sempre.

E un sogno che, pur restando un sogno, qualche volta e solo per poco tempo, si può trasformare in realtà.

Perchè la felicità è fatta di attimi effimeri e caduchi che, però, sebbene non possiamo trattenere,
sarebbe stupido non vivere ed assaporare fino in fondo.
E, sapendo che non sono destinati a durare, li possiamo gustare ancora di più.



IL MIO VOTO:
Un'opera prima che mette in luce le sfaccettature e la complessità dei sentimenti.
Molto carino.

LA SCRITTRICE:
Non sono presenti foto dell'autrice.

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