domenica 1 luglio 2018

Frasi dal libro "Acciaio" di Silvia Avallone

Perchè,in certi ambienti,per una ragazza,conta solo essere bella.
E se sei una sfigata,non fai vita.
Se i ragazzi non scrivono sui piloni del cortile il tuo nome e non ti infilano i bigliettini sotto la porta,
non sei nessuno.
A 13 anni vuoi già morire.

Le parole non servono a niente.
Fanno litigare,il più delle volte.

"Perchè non siamo uguali?"
"Perchè siamo diverse.Però siamo uguali"

Non riusciva a sognare.
Non ne aveva la forza.

Era innamorato perso,come non lo sarebbe stato mai più in tutta la sua vita.
Prima di diventare lo stronzo che tutti conoscono,prendendo il suo viso tra le mani,era stato sul punto di piangere.

In tutto il mondo c'era un unico luogo in cui stava bene davvero.
E quel luogo era Anna.

Capiterà,un giorno,che tutte e 2 ci fidanzeremo.
E faremo l'amore con i nostri fidanzati.
E passeremo molto tempo con loro e andremo in discoteca,mano nella mano,e poi ci sposeramo e faremo molti figli.
Io andrò a studiare lontano,tu vincerai Miss Italia e,per forza di cose, magari per un certo tempo,ci divideremo.
Potrà capitare.
Dovrà capitare.
Ma non saremo mai veramente divise.
Non possiamo perderci,capito?
Siamo diverse,ma siamo una cosa sola.
Siamo sorelle.

Non è giusto che la nostra vita sia rovinata da degli stronzi!

C'è una bella differenza tra la realtà e le stronzate.

Ci sono cose che non decidi tu.
Che decide il capitalismo mondiale,la storia e la Repubblica al posto tuo.
E poi ci sono cose che decidi tu.
Che dipendono soltanto da te.
E'quello che fai, quello che hai scelto di essere.
Infine ci sono le cose che non decide nessuno.
Come adesso che sto qui sotto le lenzuola,con quest'uomo che mi ha sempre fatta dannare e io lo abbraccio e mi sento a casa.

Odiava il tempo perchè metteva distanza fra loro.

Devi dire quella parola.
La devi pronunciare intera,prima il pronome poi il verbo.
Altrimenti muori.

Non è successo niente.
Però adesso,nel segreto della sua stanza,poteva anche ritrovare,rivivere e nominare quel niente.
Perchè quel niente era successo.

Non era tipo da combattere.
Non ci teneva a conquistare il mondo.
Era diversa dalle ragazza di quartiere.
Dalle ragazza in generale.
E si era arresa da sempre.
Lei questo mondo non lo amava.
Però amava Anna.

"Dove abiti?"
"Da solo,qui vicino"
"E perchè da solo?"
"Perchè mi piace stare solo"

Si chiedeva se potesse davvero sopportare un'intera vita così:senza essere nè A nè B.

...le tante cose perdute,che forse non erano perdute davvero.

Appoggiò appena la bocca alla sua bocca.
Era bello sentire il fiato caldo nel suo.
Era bello sentire il velo di saliva umida che le bagnava le labbra.
Era bello.
E niente e nessuno poteva farci qualcosa.

...e già cominciava ad avvertire quella sensazione strana che è scoprirsi improvvisamente soli.

Anche se il mondo intero era ingiusto,per la prima volta capiva che questa non poteva essere una giustificazione.

Poi sorrise.
E quel sorriso era talmente bello,felice,incredulo,infantile che lei sorrise a sua volta.
E le sembrò che tutti quegli anni non avessero significato niente.

Ti rendi conto di quello che ti sta capitando?
C'è gente che una cosa del genere non gli è mai successa in tutta la vita.

Erano soli.
Erano 2 disgraziati.
Erano soli e disgraziati.
Ma insieme.
Come sempre.

Non era cattivo,era pesante.

"Ti manca l'iniziativa,ti manca la voglia di rischiare..."
Quello che gli mancava,e gli mancava da morire,in realtà,era Elena.

Io e te non siamo uguali,mettiti l'anima in pace.
Mi piace farmi inculare ma non mi piace inculare gli altri.

La legge non era una motivazione sufficiente.
Un decreto del governo non ha senso se la realtà è un'altra.

Non basta fare un buco in una rete e infilarci dentro la testa per avere una vita diversa.

Videro un grattacielo che veniva giù.
Veniva giù come la colonna di sabbia dentro la clessidra.
E poi veniva giù anche l'altro grattacielo.
Tutto giù al grado zero.
Qualcuno cominciò a gridare.
A gridare di meraviglia e di stupore.
Ma era una cosa assurda,dall'altra parte dell'oceano e del mondo.
Forse era proprio fuori dal mondo.

La ripetizione dello straordinario ha qualcosa di incomprensibile.

Eea un fatto che non era un fatto.
Era un film.
Fissando per l'ennesima volta i giganti di cemento crollare nel cuore di Manhattan,sentì che c'era la Storia.
La Storia che è una cosa smisurata e incomprensibile,eppure lei ne faceva parte.

Stare separate non aveva senso.
Anna e Francesca,ognuna nel suo letto,non potevano fare a meno di pensarsi e di avere la voglia di vedersi.
E di odiarsi anche un pò.

C'è una parte giusta e una sbagliata.
E continuare a fare finta di niente è la parte sbagliata.

E'un attimo scivolare dalla via dritta in una tutta storta.

Tu sei convinto che devi avere di più e invece capita che hai di meno.

Perchè non vuoi stare con me? Perchè ti vuoi così male?

Non è qualcosa che perdi.
E'qualcosa che perde te.

Dov'era finita?
Dove finiscono le cose che perdi?


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