venerdì 4 agosto 2017

"Il mio amico Padre Pio" Giovanni Siena (2010)




LA TRAMA:
Perchè questo miei appunti su Padre Pio?
Perchè è stato lui a comandarmi di scriverli.
"Devi farla lavorare!" mi disse al termine di una confessione,agitando la stilografica che mi aveva tolto dal taschino.
Oggi novantenne,Giovanni Siena,ha conosciuto Padre Pio già negli anni 20 e,dall'epoca della Seconda Guerra Mondiale,fino alla sua scomparsa nel 1968,è sempre vissuto a stretto contatto con il santo.
In questi oltre 30 anni,giorno dopo giorno,ha annotato episodi straordinari e momenti quotidiani che ha condiviso con lui.
Le memoria di Siena,pubblicate per la prima volta in questo libro,sono un documento di eccezionale valore che permette al lettore di conoscere da vicino e comprendere appieno la dolorosa storia terrena e la profonda spiritualità di Padre Pio.
In pagine emozionanti,l'autore riporta fatti di cui è stato testimone (guarigioni miracolose,la lotta morale e fisica contro il Maligno,l'effusione di profumo del Padre etc.) e descrive una santità manifestata concretamente in ogni momento,anche solo con un gesto,con una parola incoraggiante oppure burbera o con comportamenti che per alcuni hanno suscitato scandalo,ma che per sterminate folle di credenti sono esempi inconfutabili di fede.
Nei taccuini di Siena,inoltre,non mancano sorprendenti e preziosi quadri storici,come quello della drammatica occupazione di Foggia nel '44 o l'inedito resoconto di una confessione di Giovanni Leone,all'epoca presidente della Camera,con un Padre Pio che non omette di dichiarare quel che pensa della politica del tempo.
Tutto in questo diario va a comporre un ritratto edificante e luminoso.

IL MIO GIUDIZIO:
L'affascinante figura di Padre Pio vista con gli occhi di un suo fervente devoto che ha avuto modo di conoscerlo bene e,col tempo,di instaurare con lui un rapporto molto stretto.

Giovanni Siena,da sempre vicino all'ambiente religioso,in realtà aveva perso la Fede durante gli anni della gioventù ed era inizialmente scettico circa i poteri taumaturgici del Santo Padre.
Lo riteneva sopravvalutato da una folla di pellegrini fanatici e invasati.

Ritrovata,poi,la Fede,inizia a guardare il Frate ma anche il resto della vita con occhi diversi perchè,chi crede nell'Altissimo,trova dentro di sè una forza che consente affrontare il futuro con più fiducia e serenità.

Dalle parole dell'autore emerge un Padre Pio completamente diverso dal frate burbero e dai modi bruschi che i mass media ci hanno abituato a conoscere:
viene descritto come un uomo dall'animo dolce e sensibile,
che si emoziona per le piccole e semplici gioie della vita,
che si commuove per un nonnulla e che spesso si scioglie in pianto.

Un uomo ironico,con uno spiccato senso dell'umorismo che,
se talvolta diventa improvvisamente irascibile,
non è per cattiveria ma perché è l'unico modo che ha per sfogare tutto il dolore fisico e morale che si porta addosso.
Resta comunque un uomo estremamente mite ed umile,conscio dei suoi limiti e che si mette continuamente in discussione.
Un uomo che ha speso la sua vita tra la preghiera,le confessioni,le opere di carità e la sofferenza.

Un personaggio enigmatico e dalle molteplici sfaccettature che,
aldilà del credo religioso di ognuno di noi,
non può non incuriosire e affascinare.



IL MIO VOTO:
Scritto sottoforma di diario,tratta un po'tropo sbrigativamente gli eventi della vita del Santo e,talvolta,sembra che l'autore si compiaccia per il rapporto privilegiato che ha avuto con lui.

Pur essendo un'opera di interessante lettura,ho di gran lunga preferito "La grande storia di Padre Pio" di Sandro Mayer e Osvaldo Orlandini che ho trovato nettamente più completa e ricca di aneddoti.

LO SCRITTORE:



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