lunedì 14 maggio 2018

"Cani soli di mezza taglia" Saimo Tedino (2018)





LA TRAMA:
Una malattia degenerativa agli occhi di un aspirante scrittore.
La conseguente depressione del suddetto scrittore e la madre depressa dello scrittore depresso che gli regala un cucciolo di cane per ciechi.
Ma Kurt Cobain, così si chiama il pastore australiano, è una creatura particolare:
un cane parlante, profondo conoscitore del grunge e del cinema indipendente americano.
Tra il potenziale cieco, Elias, e la potenziale guida si instaura fin da subito un rapporto simbiotico.
Così, mentre la patologia appare stabile. i due cercano di sfondare nel mondo dell'editoria e del cinema...






IL MIO GIUDIZIO:
E' leggendo libri come questo che mi convinco sempre di più di aver fatto non bene, ma benissimo, a mettere il mio blog a disposizione degli autori emergenti perchè, l'ho già detto altre volte ma vale la pena ripetermi, è proprio fra di loro, fra persone che scrivono per la passione di farlo e non per dovere o interesse, che si possono trovare i migliori gioiellini della narrativa contemporanea.

E io, credo di aver appena scovato una perla.
Una perla fiorentina.
Non sarà mica un caso che Dante sia nato proprio nella città del Giglio!
Credo che i toscani, per quanto riguarda la scrittura, abbiano davvero una marcia in più!

Tornando al romanzo:

Elias Branzino ha 34 anni, un impiego come agente immobiliare ed il sogno di diventare scrittore, una cerchia di amici (pochi ma buoni, anche se un pò sopra le righe), un padre assente, una madre perennemente depressa e sull'orlo del suicidio, un sorella snob ed egoreferenziata e due nonni tanto attempati quanto petulanti.
Normale amministrazione nella vita di un giovane di provincia, insomma.

Finchè un giorno scopre di avere una malattia degenerativa alla cornea.
Un "troiaio" di malattia, la definiscono i medici, ma non così grave da portarlo alla perdita della vista, lo rassicurano.
Ma Elias non è rassicurato proprio per nulla e già si immagina cieco e barcollante in un mondo buio e ostile.
Rischia di cadere in depressione,anche lui come sua madre, ma a risollevargli il morale arriva un cucciolo.

"Ippocastano" all'anagrafe, ma subito da Elias ribattezzato "KurtCobain", è un pastore australiano, con il pelo di 4 colori, un occhio marrone ed uno azzurro ed è, soprattutto, come ama definirsi lui stesso, "un cane magico".
Infatti ha una particolarità: non solo comprende la lingua degli umani, ma parla pure...anche se l'unico che riesce a capirlo è il suo amato padroncino/fratello.

Cobain è un connubio fra il pasticcione Spank (cartone animato che chi è nato fra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 non può non ricordare) e il sagace Brian, il cane dei Griffin.
Pur avendo dei comportamenti umani (parla, piange,filosofeggia, fa la corte alle belle ragazze, ha velleità artistiche, chiama "mamma" e "babbo" i genitori di Elias),
resta comunque un cane con delle abitudini prettamente animalesche come rincorrere le palline, giocare col fresbee o fare immancabilmente pipì su ogni palo della luce che incontri.
E' proprio in questa contrapposizione fra il suo lato umano e il suo lato canino che sta la comicità del racconto: Cobain parla ad Elias anche di fronte ad altre persone e lui (che è di fatto l'unico che può comprenderlo) gli risponde, fra gli sguardi attoniti ed allibiti dei presenti che lo prendono per matto.
E il tutto ha, nel lettore, un effetto altamente esilarante.

Entrato nella vita di Elias per guidarlo quando, in un futuro ipotetico, dovesse diventare cieco,
Kurt diventa il suo più caro e fedele amico, un fratello a 4 zampe, un peloso compagno di avventure,
fra amori che sbocciano e finiscono, birre che sbocciano e basta, illusioni e delusioni, sogni sperati e poi infranti, gioie e dolori, lutti e rinascite.

Un finale agrodolce (che ricorda quello di un altro libro che ha anch'esso per protagonista un cane*),
dove la tristezza si mescola alla speranza perchè così è la vita: un alternarsi a ciclo continuo di momenti belli e momenti brutti.

Ricco di immagini metaforiche ed evocative, "Cani soli di mezza taglia" è scritto con stile umoristico, fresco, frizzante anche se a tratti malinconico e commovente.
Affronta tematiche importanti come la malattia, la depressione, la perdita di una persona cara, il tradimento, con leggerezza che, attenzione, non significa superficialità ma un'ironia capace di far riflettere.

A dare un valore aggiunto a tutta la narrazione c'è, inoltre, ad inizio del libro, una sorta di playlist musicale di cui si consiglia l'ascolto in contemporana alla lettura dei vari capitoli.



IL MIO VOTO:
Uno dei migliori libri letti nell'ultimo anno.
Un romanzo che mette in primo piano lo speciale rapporto di amicizia e amore che si viene a creare fra un essere umano e il proprio animale.
Una storia che, in 280 pagine, fa ridere,piangere,commuovere,riflettere ed emozionare.
Un racconto che resta nel cuore,che si vorrebbe non finissse mai e che, una volta giunti alla conclusione, si vorrebbe subito ricominciare a leggere nuovamente.
Cosa chiedere di più a un libro?

ASSOLUTAMENTE CONSIGLIATO!


LO SCRITTORE:


 KURTCOBAIN:








*
***********ATTENZIONE SPOILER***********

Il libro in questione è "Io & Marley".

Anche lì,alla morte dell'amato cagnone, i padroni decideranno qualche tempo dopo, di prenderne un altro della stessa razza.


















Nessun commento: