mercoledì 26 luglio 2017

"Conta fino a dieci" Paolo Cammilli (2017)





LA TRAMA:
Sei bambini chiusi in un cerchio,come per proteggersi.
7 anni il più grande,4 e mezzo la più piccola.
A quell'età il nascondino è una cosa seria.
Chi conta è solo,ma chi si nasconde sfida il buio.
A quell'età la morte non esiste e non la trovi nemmeno se la cerchi,al massimo con la morte ci giochi.
Eppure...
Nell'isolato numero 4,un palazzone popolare nel comprensorio Cielo Rosso,a sud di Catania,scompaiono 2 bambini a pochi mesi l'uno dall'altro.
Un incubo che si ripete.
Già 10 anni prima era sparita una bambina di 5 anni,poi ritrovata in fin di vita lungo i binari della ferrovia che lambisce i palazzi.
Un solo elemento,macabro e beffardo,accomuna i 3 casi:
i piccoli si perdono nel buio mentre stanno giocando a nascondino.
Nessuno ha visto niente.
Nessuno sa niente.

Centinaia di famiglia,impantanate nella miseria,hanno e fanno paura.
Le indagini,mollicce e pavide,imboccano vicoli ciechi.
Oscar Baldisseri,un 45enne senza capo nè coda che viene catapultato fra quelle squallide muraglie di cemento,è l'unico a farsi delle domande.
Perchè una tale violenza e tutta quella rassegnazione sono incomprensibili per chi al Cielo Rosso non ci è cresciuto.
In un'inarrestabile discesa nel degrado ambientale,sociale,umano della provincia italiana più ambigua,Oscar solcherà gli argini della sua coscienza pur di strappare al silenzio la verità.
"Conta fino a dieci" è molto più di un thriller.
E'la storia di un uomo come tutti noi che,sbattuto nella periferia della vita in cerca di un assassino,finirà per trovare se stesso.

IL MIO GIUDIZIO:
Da cosa si riconosce un bravo scrittore?
Dal fatto che leggi il suo romanzo anche mentre mangi,troppo curiosa di vedere gli sviluppi della storia.
Dal fatto che anche mentre ti lavi i denti,con la bocca schiumosa di dentifricio rimugini fra te e te:
"A me quel personaggio lì convince poco,secondo me non la conta giusta..."


E allora,dopo essermi cimentata anche con la terza opera di Paolo,posso dire,
senza ombra di dubbi,che è davvero un ottimo scrittore.
Nato,forse,in sordina,ma che adesso sta avendo tutto il successo che si merita,
tanto è vero che "Conta fino a dieci",ad oggi,è nella classifica dei libri più venduti nelle ultime settimane.

Sono sincera, io sono venuta a capo della situazione praticamente subito,
ma è anche vero che i thriller e i gialli sono il mio pane quotidiano e,
dopo aver divorato tutta la bibliografia di Agatha Christie,
il mio cervello ormai ragiona come Miss Marple ed Hercule Poirot.

Scritto con ritmo incalzante,in capitoli brevi che,come le ciliegie,uno tira l'altro,
l'autore tiene il lettore avvinto dalla prima all'ultima pagina,in un susseguirsi e alternarsi di angoscia,rabbia,ilarità,stupore ma anche tanta commozione.

In un quartiere degradato,malfamato e malavitoso,dove il decadimento ambientale va di pari passo con l'odio e l'omertà degli abitanti,spariscono,a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro 2 bambini.
Ed entrambi spariscono all'improvviso,all'imbrunire,mentre stanno giocando a nascondino.

Già 10 anni prima un'altra ragazzina era stata picchiata,spinta nel vuoto e poi lasciata,agonizzante,lungo i binari della ferrovia.
Tutti nel rione,verosimilmente,sanno chi è stato,come e perchè,
ma preferiscono far finta di niente,macerarsi nella rabbia e meditare una vendetta "fai da te" che rischia solo di peggiorare ancora di più la non rosea situazione.

Una vicenda,se vogliamo,che rievoca la scomparsa delle piccole Denise Pipitone e Angela Celentano,ma anche quella della morte di Chicca Loffredo,gettata giù da un balcone di un palazzo di Caivano.


Fortunato,Nino,Pietro,Diletta,Rosa,Giuseppe,Salvatore...un gruppetto di bambini la cui età anagrafica varia dai 4 ai 7 anni ma che,mentalmente e psicologicamente,sono già "vissuti".
L'abbandono e la violenza che vedono costantemente attorno a loro,gli ha tolto la spontaneità e l'ingenuità.
Per loro tutto è pesante,faticoso:anche un semplice gioco di gruppo come il nascondino viene vissuto con ansia e apprensione e non con quella leggerezza che dovrebbe contraddistinguere l'infanzia.

A cercare di sbrogliare la matassa,viene inviato Oscar Baldisserri,agente musicale "dei poveri" di Desenzano del Garda e aspirante sosia di Toto Cutugno,
in trasferta sicula per il matrimonio di una lontana cugina.
Come in tutti i romanzi del Cammilli,il protagonista maschile è sempre un omone goffo,impacciato,fisicamente non attraente ed emotivamente irrisolto.
Un perdente,però,dal cuore buono e dall'animo pulito.
Un "medioman" in cui non è difficile riconoscersi e che ispira un sentimento di simpatia e affetto immediato.

Quanto è coinvolto,il buon Baldisserri,in questa vicenda?
E riuscirà a fare "tana libera tutti" prima che qualche altro piccirillo si faccia del male?



IL MIO VOTO:
Un romanzo dove ci si indigna,ci si arrabbia,ci si commuove e dove,in certi punti,si ride anche fino alle lacrime.
Il tutto condito da quel filo di tensione che non guasta ma che,anzi,rende il tutto ancora più appetitoso.
Bravo Paolo!!!

E grazie per aver dato il mio nome a uno dei personaggi chiave della storia! ;-)

STRA- CONSIGLIATO!

LO SCRITTORE:





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