martedì 1 ottobre 2013

Appunti dal libro "Smettila di incasinarti!" di Roberto Re





NON AVER PAURA DEL CAMBIAMENTO
 Il dolore del cambiamento spaventa di più dello stare nella situazione in cui ci troviamo e a cui siamo abituati (situazione di comfort) anche se ci fa stare male.
Ci si chiude in una gabbia da soli.
Non c'è evoluzione senza cambiamento.
La situazione di cambiamento che spaventa,col tempo,diventerà anch'essa una zona di comfort.

VIVERE NEL PRESENTE,QUI E ORA.
No ai sensi di colpa.
Ciò che è stato è stato e non si può cambiare.
Imparare dagli errori,perdonarsi e andare avanti.
Non si può volare portandosi appresso le zavorre.

No ai ricordi e ai rimpianti.
Non fanno vivere appieno il presente.
Se si cammina guardando indietro e non avanti,si sbatte contro i muri.
Non si va verso una meta ma si sfugge da qualcosa.

No alle preoccupazioni,
Le preoccupazioni sono una proiezione mentale di ciò che forse potrebbe succedere.
Si anticipa l'event rendendolo reale nella nostra mente (la mente non distingue le cose realmente avvenute da quelle solo pensate e i pensieri lasciano una traccia nel cervello come se la si fosse vissuta per davvero.Se non si vuole pensare qualcosa,di fatto la si pensa).
La preoccupazione non fa cambiare le cose e crea solo stati d'animo inutili e distruttivi che non ci fanno bene.
Ci si deve rassegnare al fatto che su alcune cose non abbiamo nessuna possibilità di modificarle,per cui non serve a niente perderci tempo.

No all'ansia.
Ciò che temiamo accada ci limita nelle scelte.
Ci facciamo problemi per qualcosa che avverrà in futuro o forse non avverrà mai e così non si vive appieno il presente.
Pensare in negativo porta a creare le condizioni per avere esperienze negative.
Più si pensa a ciò che non si vuole più lo portiamo nella nostra vita (l'universo ascolta i nostri pensieri).

Corto circuito emozionale:
quando abbiamo delle ambizioni troppo alte,il cervello ci stoppa,mettendoci in guardia e dicendoci che non è possibile da realizzare.
Si dovrebbe invece impegnarsi per raggiungere l'obiettivo e se si fallisce,imparare dagli errori per migliorarsi.

CAPIRE COSA SI VUOLE DALLA VITA
Accontentarsi = insoddisfazione a vita.

Non esistono fallimenti ma solo risultati:un risultato negativo è un gradino per arrivare al successo.
Il successo ottenuto con  stress,rabbia e ansia,è in realtà un fallimento.

IMPARARE A DIRE NO
OK essere disponibili  NON OK essere a disposizione,perchè così gli altri si approfittano di noi.

Non sapere cosa vogliamo porta a fraintendimenti e aspettative non soddisfatte.
Si dovrebbe aprire il cuore senza farsi aspettative.
Spesso perdiamo le persone a cui vogliamo bene perchè smettiamo di essere noi stessi,ci comportiamo in base a cosa è più conveniente.
Non usiamo il cuore ma la testa.

PASSARE DAL DIRE AL FARE
Decidere senza agire è come non decidere.
Anche se nella mente sembra già tutto fatto,se non si agisce non serve a niente.
Si rimanda l'azione per paura del fallimento (paura + insicurezza)

NON MENTIRE A SE STESSI
Si mente per uscire vincitori.
Si deve trovare il coraggio di essere onesti con se stessi (è coraggioso chi sa affrontare la paura,non chi non ha paura di nulla...quella è incoscienza).
Mentire a se stessi non ci fa crescere.
Risparmia il dolore a breve termine ma alla lunga ci si rivolta contro.

TIPI DI BUGIE:
Sono fatto così = senso di superiorità
Non è colpa mia = scarico responsabilità,si diventa vittime e non accusatori.
Volpe e uva = tolgo valore a ciò che desidero.
Verità assolute = avvaloro un comportamento sbagliato per farlo apparire giusto.
Destino = scarico le responsabilità

LE STORIE (la loro importanza e come ce le raccontiamo)
Una storia può finire bene anche se il protagonista non raggiunge quello che si era prefisso all'inizio,ma comunque evolve ed esce dal conflitto = raggiunta di un equilibrio.

Storia di Rocky: l'obiettivo non è vincere la gara ma restare in piedi e arrivare a fine round.

RIVELAZIONE:
Arrivare a vedere e/o capire qualcosa che prima non vedeva/capiva.
Modifica del proprio punto di vista.
Cambiamento di vita,elevarsi a un livello più alto,dove ciò che prima faceva male non fa più male e non ha più potere.
Capire,accettare,perdonare e lasciare andare.

GESTIONE DELLE EMOZIONI
Non è e non deve essere il comportamento degli altri responsabile delle nostre emozioni.
Se succede è perchè non le sappiamo gestire nè sappiamo agire diversamente.

Le situazioni non possono farci niente,siamo noi a interpretarle.
Possiamo cambiare il modo di rapportarci a esse.
Siamo noi i soli responsabili della nostra felicità.

L'IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE
Si deve avere la consapevolezza sugli effetti che produce ciò che esce dalla nostra bocca,sia sugli altri ma soprattutto su noi stessi.
Le parole evocano emozioni.

DIALOGO INTERNO: la voce che ci parla nella mente,dialogo con noi stessi.

Dopo un pò che ci ripetiamo una cosa,quella cosa la facciamo diventare realtà (potere ipnotico del linguaggio sulla nostra mente).

Non usare vocaboli negativi per trasmettere emozioni positive (ti amo da morire,è stato bello da paura etc..),perchè anche una sola parola è in grado di modificare l'intensità emozionale del messaggio.
NO = è un disastro  SI = è una situazione da risolvere)

Criticare i comportamenti negativi di una persona e/o noi stessi,non l'identità (NO:sei stupido SI:hai fatto una stupidaggine) perchè potremmo iniziare a credere a queste parole e trasformarle in realtà.

TRAPPOLE PER LA MENTE:
Non ce la farò mai,va sempre a finire così,faccio sempre gli stessi errori

Fino a ora è andata così (realtà dei fatti)
Non ci riuscirò mai (realtà della nostra mente)

DOMANDE DEPOTENZIANTI:
Quando ci facciamo una domanda il cervello cerca subito una risposta (perchè proprio a me? Perchè sei sfigato!).
Farsi sempre le stesse domande ci farà concentrare ulteriormente sul problema,facendoci sentire impotenti.

Il linguaggio che usiamo forma le nostre credenze e le nostre credenze determinano i nostri risultati.

LE CREDENZE (il nostro limite)
Le nostre credenze determinano i nostri risultati,condizionano la percezione di noi stessi e della realtà e influenzano il significato che attribuiamo agli eventi.
In presenza di credenze negative e limitanti è impossibile usare al meglio il proprio potenziale e realizzare ciò che desideriamo.

La credenza è una sensazione di certezza riguardo a qualcosa,un punto fermo,il fulcro della nostra zona di comfort.
Abbandonarle crea insicurezza e quando crediamo fermamente in qualcosa è come se portassimo degli occhiali speciali che filtrano la realtà ed evidenziano le conferme alla nostra ragione e sfuocano le prove contrarie.

Le credenze hanno bisogno di RIFERIMENTI (esperienze che le confermino) per diventare convinzioni:

1) esperienze personali:mi è successo...

2) riportati dall'esterno:l'ho sentito da...

3)proiezioni mentali frutto dell'immaginazione:pensare che qualcosa succeda perchè ne siamo convinti,credere che una persona abbia un determinato comportamento,mettere in bocca a una persona cose mai dette...

L'autoconvincimento ha un otere fortissimo,ci fa negare la realtà e ci focalizziamo su ca preferiamo o ci fa comodo credere.
Rimaniamo quindi aggrappati a credenze che ci fanno male e che ci limitano.

CREDENZE POTENZIANTI: rassicurano,danno forza,coraggio ed energia.

CREDENZE DEPOTENZIANTI: ci fanno credere che tutti ci vogliano fregare,e che i nostri sforzi siano vani.

CREDENZE GENERALI: riguardano le persone,la vita,la salute,gli amici etc..

CREDENZE SULLA NOSTRA IDENTITA': riguardano l'idea e l'immagine che abbiamo di noi stessi.
Non è facile avere un'idea oggettiva di e stessi (nessuno ha più pregiudizi di noi stessi!).
Le convinzioni su ciò che siamo determinano chi diventiamo.
E'difficile cambiare le convinzioni su noi stessi,il cambiamento è reale e definitivo solo quando non ci riconosciamo più in chi eravamo.

LA CREDENZA DI ESSERE INCAPACI:
Si ha il potenziale per fare qualcosa ma neanche ci si prova,convinti che non la sappiamo fare (paragone con l'uomo che,convinto di aver lasciato a casa gli occhiali,non li cerca neanche in borsa e invece sono lì).
Il potenziale è come una borsa di cui non si sa il contenuto e nessuno cerca ciò che crede di non trovare.

Credendo di essere incapaci si generalizza e si rinuncia,invece di provare con fiducia.

Cambiando le cose su cui ci si focalizza,cambia ciò che si nota e di conseguenza la percezione della realtà.
Si vedranno cose che prima non si vedevano e le credenze si modificheranno.

PENSIERO POSITIVO:
Vedere le cose come stanno veramente ma consapevoli che c'è la possibilità di cambiarle.
Tipi di pensiero positivo:
ho tutte le risorse di cui ho bisogno,
posso ottenere risultati straordinari,
merito una vita felice e serena,
posso sempre migliorarmi,
dopo la pioggia viene sempre il sole,
posso imparare da qualsiasi fallimento ,
il mondo è pieno di opportunità e la vita dà sempre una 2°possiblità,
sono forte abbastanza per affrontare ogni difficoltà...

A volte la vita ci mette alla prova,ne possiamo uscire vincitori o sconfitti...o si fa il salto di qualità o un passo indietro.

L'importante non è non sbagliare,ma come reagiamo di fronte allo sbaglio:scappare o mettersi in gioco,affrontando l'insicurezza e salendo ad un livello più alto.
Evitare il dolore a breve termine,dà un dolore più grande a lungo termine,per la delusione e il rimpianto di non aver fatto qualcosa che poteva essere buono per noi.
Noi permettiamo a noi stessi di diventare il nostro limite.
Siamo puro potenziale:bisogna darsi la possibilità di usarlo.

LE REGOLE
"Quando accade X,allora ignifica Y o succede Z"

Si immagazzinano le informazioni e si dà un significato agli eventi,ma a uno stesso evento si possono dare molteplici interpretazioni,che danno vita a diverse credenze e quindi risultati.

Le regole servono per catalogare le situazioni e dare significato a ciò che succede,per avere punti di riferimento.

Ognuno ha le sue regole ma sono solo una nostra interpretazione della realtà,non una realtà assoluta.
(Litigi:contrasto fra idee,non fra persone e dal confronto esce qualcosa di migliore).

Troppe regole e troppo rigide sono una garanzia d'infelicità,perchè si creano tali e tanti vincoli che rendono impossibile il realizzarsi della felicità.
Se poi le regole per raggiungere la felicità non dipendono dalla persona,ma dall'esterno,non si può sperare di raggiungerla,perchè dipende da elementi esterni.
Chi ripone la felicità solo nell'avere "quella persona" o "quella cosa" senza lasciarsi altra possibilità di essere felice,mette la sua felicità nelle mani delle circostanze,limita le possibilità di stare bene e i rende dipendente fisicamente,mentalmente ed emotivamente da altri.

Ci si può venire incontro fra persone con regole diverse,se uno dei 2 ammorbidisce la sua posizione per ridurre i contrasti.
Anche nei rapporti con gli altri,regole troppo rigide portano all'infelicità (ognuno ha le sue regole)

IL RISPETTO
Ciò che è rispetto per uno,non è detto che lo sia per un altro,per cui ci vuole flessibilità anche sul rispetto.
Accettare regole diverse dalle nostre e non pretendere che gli altri si comportino come vogliamo noi.

Il rispetto non si esige,si dà.

Le persone la pensano diversamente da noi,se fanno qualcosa non la fanno contro di noi,non si deve MAI prendere le cose sul personale,per non mettersi in guerra col mondo.

Vivi e lascia vivere,non è compito nostro decidere come gli altri devono comportarsi.

DARE SIGNIFICATI AGLI EVENTI (questo = quello)
Sono significati lontani dalla realtà,basati solo sulle nostre percezioni,si traggono conclusioni affrettate.
Quando ci arrabbiamo con qualcuno è perchè ha violato le nostre regole o perchè abbiamo dato significati personali,ma ciò che ci è stato fatto non è contro di noi,ma perchè la persona ha agito così.
Ci si deve sempre chiedere se le cose stanno proprio come pensiamo noi e se abbiamo tutte le informazioni per affermarlo.

Non si deve dimostrare niente a nessuno,soprattutto in amore (amore incondizionato,senza regole) e nessuno ci obbliga a vivere secondo le regole degli altri e nemmeno secondo le nostre se non ci piacciono.
Siamo noi a decidere le regole giuste per noi e se siamo intelligenti le scegliamo in modo da essere felici.

IL GIUDIZIO DEGLI ALTRI
Non si deve permettere che il giudizio degli altri interferisca con le nostre decisioni e desideri.
Ciò che rende felici gli altri,raramente rende  felici noi.
La felicità va cercata solo in noi stessi.

Vivere nel terrore di essere disapprovati e alla continua ricerca di conferme ci porta a sentirci sempre giudicati (magari anche quando nessuno in realtà ci presta attenzione),quando in realtà il peggior giudice siamo proprio noi stessi.
Ciò è causa di forte insoddisfazione e allontana gli altri che non amano trovarsi sulle "montagne russe" degli sbalzi d'umore.

Non si deve permettere agli altri di decidere come dobbiamo vivere per paura di essere giudicati male (ciò che va bene per gli altri non pul essere giusto per noi).
L'unico giudice a cui dare ascolto è quello interiore.
Quindi va bene ascoltare tutti (per avere più punti di vista) ma poi si deve decidere con la propria testa.

BISOGNO DI ESSERE AMATI E DIPENDENZA PSICOLOGICA
La dipendenza psicologica non ci rende liberi,dobbiamo sentirci amati e approvati soprattutto da noi stessi.
Nel momento in cui avremo abbastanza autostima,non andremo più a cercare conferme in giro.
Seguire sempre il pensiero altrui può essere deleterio,perchè ci sono cose che si fanno per sentito dire o perchè così vuole l'usanza e se vengono seguite senza un senso critico,possono causare danni.
 La mentalità e le abitudini si devono adeguare al tempo.

Farsi condizionare dall'ambiente è sbagliato perchè è pieno di gente infelice e rischieremmo di replicarne i comportamenti.

IL SENSO DELLA VITA
Ce lo chiediamo quando la vita ci delude.

Basare il senso della vita su accadimenti esterni e non controllabili è rischioso,è come costruire una casa su un terreno franabili:può crollare tutto da un momento all'altro.

Il senso della vita è quello che noi decidiamo di dargli,nessuno ce lo può dare se non noi stessi.

LE ASPETTATIVE
Crearsi aspettative non è mai positivo,non viviamo il presente,ci formiamo immagini mentali che tenderanno a influenzare un risultato in negativo.

Sì a immaginare cosa vorremmo e a far vivere al cervello un'esperienza virtuale.
No al crearsi aspettative perchè implica un attaccamento al risultato che è dannoso per il suo raggiungimento.

Sì a impegnarsi per raggiungere il risultato ma senza farne una questione di vita o di morte.
Si è ok anche se non si raggiunge l'obiettivo.

Sbagliato aspettarsi qualcosa da qualcuno.
Gli altri non hanno le nostre stesse regole,si comportano come meglio credono e non abbiamo potere decisionale sulle loro scelte.
In più,facendosi aspettative disilluse,si rovinano rapporti con persone che hanno avuto l'unico torto di diventare la proiezione mentale di noi stessi.

NOTARE SEMPRE CIO' CHE NON VA IN NOI STESSI
Notare sempre ciò che non va in noi stessi non ci permette di godere delle cose positive che abbiamo,dei risultati che otteniamo o delle fortune che ci possono capitare.
Anzi,si crea una realtà in cui queste cose non sono mai successe,si cancella ciò che di buono c'è intorno a noi.

GRATITUDINE:
Chi è grato per ciò che ha è sempre abbastanza ricco e felice.
Non è questione di quanto si ha ma di quanto lo si apprezza.
Non è importante quanto abbiamo ma quanto facciamo con ciò che abbiamo.
Buona parte della realtà i crea nella nostra testa.

METTERE A FUOCO CIO' CHE SI VUOLE
Quando il perchè (la motivazione) è forte,il come non è mai un problema.
Se qualcosa è importante troviamo il modo di ottenerla.

NON CERCARE LA PERFEZIONE
La perfezione non è cosa di questo mondo e non si può volere tutto e subito.
Bisogna darsi la possibilità di sbagliare,l'importante è progredire e sbagliare ci fa crescere e imparare.
Si deve sempre cercare di essere il meglio di ciò che possiamo essere,non perfetti.

IMPARARE A PERDONARE
Ama il prossimo come te stesso,nè più nè meno.
Imparare a voleresi bene facilita l'amare gli altri.

Non può esserci pace e felicità senza il perdono,senza imparare a lasciare andare il passato e ciò che ci ha fatto male.
Chi non perdona fa male a se stesso,non a chi non ha perdonato.
Diventa se stesso il bersaglio della propria rabbia.
Perdonare è un atto d'amore nei propri confronti.

IMPARARE A COMUNICARE
Prima di farsi capire,bisona imparare a capire.
Si deve imparare ad ascoltare ed entrare in contatto con gli altri in maniera diversa a seconda di chi si ha di fronte.
Noi influenziamo gli altri in ogni moment così come noi siamo influenzati.
Bisogna cercare di influenzare l'ambiente in positivo.

IMPARARE AD ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA'
Siamo noi responsabili di come ci sentiamo e non sono gli eventi che determinano la qualità della vita ma il significato che gli attribuiamo e come ci comportiamo di conseguenza.
Se non possiamo controllare gli eventi,possiamo controllare il significato che gli diamo.

Non si deve scaricare sugli altri la responsabilità di ciò che ci accade e si deve lasciare il passato,appunto,nel passato,voltando pagina e vivendo appieno il presente.

Il passato non equivale al futuro,a men che non si voglia viveve solo nel passato.

IMPARARE A ESSERE FELICI
Felicità è il coraggio di vivere la vita che vogliamo,di seguire i nostri sogni,di scegliere di diventare quello che vogliamo

Anche dare agli altri senza chiedere nulla in cambio porta alla felicità.

Felicità è decidere di essere felici.
Miglioare il proprio mondo interiore si riflette in automatico sul mondo esterno.
Cambiamo noi stessi e anche il mondo cambierà.

Tutto ciò di cui abbiamo bisogno per essere felici è già dentro di noi,sta solo a noi tirarlo fuori  e godere dei risultati.
Siamo pure potenziale,abbiamo in noi una scintilla divina che va coltivata e nutrita.
Dobbiamo fare della nostra vita un capolavoro                 
       
         
 

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