giovedì 3 ottobre 2013

"La zona cieca" Chiara Gamberale (2008)






LA TRAMA:


La zona cieca è tutto quello che gli altri,maledettamente ed inevitabilmente,colgono di noi ma a noi sfugge.
Lo sa bene Lidia Frezzani,che ogni notte nella sua trasmissione radiofonica "Sentimentalisti anonimi" accoglie le confidenze di persone smarrite o confuse.
Ma smarrita e confusa è prima di tutto Lidia,da sempre in guerra con se stessa e con gli altri per conquistarsi l'impossibile controllo di ogni emozione,e che un giorno si innamora di Lorenzo,uno scrittore quarantenne fascinoso e arrogante,totalmente annebbiato dal suo narcisismo.
Comincia così una storia d'amore dai ritmi serrati,fatta di bugie,vere,supposte o mascherate,di tradimenti e piaceri perversi:quello che prova Lidia nello schiantarsi contro l'imperturbabilità e l'apparente indifferenza di Lorenzo,e quello di Lorenzo che sembra godere nel lasciarla fare.
In un crescendo di tensione,di abbandoni e di colpi di scena,nel continuo tragicomico cercarsi e ferirsi di Lidia e Lorenzo,all'improvviso arrivano le misteriore lettere di Brian,uno sciamano deciso a farsi improbabile protettore di questa improbabile vicenda.
Brian ha un'anima e un passato ben precisi e non ha un volto:ma la sua presenza si dimostrerà incisiva.
E la sua identità,come l'unica possibile...



IL MIO GIUDIZIO:
 
Quando,scorrendo la trama del libro,ho letto che la protagonista si chiama Lidia Frezzani,conduce una trasmissione radiofonica dal titolo "Sentimentalisti anonimi" ed è impegnata con un certo Lorenzo,ho subito riconosciuto in lei una delle abitanti di Via Grotta Perfetta 315 in "Le luci nelle case degli altri".
Pensavo,perciò,che il romanzo fosse una sorta di sequel dell'altro,poi mi sono resa conto che questo,in realtà,è stato scritto 2 anni prima.
Quindi,per un qualche motivo,questa Lidia logorroica,cervellotica e anche parecchio masochista,è piaciuta talmente tanto all'autrice che ha deciso,in seguito,di "riutilizzarla" in un altro dei suoi racconti.
E così mi sono accinta alla lettura.

Ed effettivamente ho ritrovato non solo gli stessi protagonisti,ma anche alcuni identici stralci di brano,presenti sia in questo romanzo che in "Le luci nelle case degli altri".
Ho ritrovatoEfexor, il cane saltellante e festoso...ma non solo.
Oltre a Efexor,i due protagonisti,hanno anche un altro cane,Brian....e perchè questo Brian non compare poi anche nell'altro romanzo?
E' morto?
E il figlio che alla fine Lidia si trova ad aspettare da un secondo uomo e che la spinge a troncare definitivamente con Lorenzo...perchè non si parla nemmeno di lui in "Le luci nelle case degli altri"?
Lo ha perso? O lo ha abortito per poter tornare con Lorenzo?

La storia in sè per sè,questo amore insano e masochista,è sicuramente di forte impatto emotivo.
Così come si potrebbe aprire una tavola rotonda sulla scelta un pò egoistica della protagonista di trovare la serenità,facendosi mettere incinta da un'altra persona,non dirgli niente della gravidanza e decidere di crescere il bambino da sola.

Ma,almeno per quel che mi riguarda,leggevo la storia di Lidia e Lorenzo in "La zona cieca" e facevo continui raffronti con la Lidia e il Lorenzo di "Le luci nelle case degli altri".
E tutto ciò,ovviamente,mi allontanava un pò dal fulcro della narrazione.

Forse sarebbe stato meglio se,come inquilini del 3°piano di Via Grotta Amena 315 in "Le luci nelle case degli altri",la Gamberale avesse messo un'altra famiglia,al posto di quella composta dal Ferri e dalla Frezzani.
Oppure,se proprio voleva farlo,trovare un filo conduttore consono con quello che era successo agli stessi nel romanzo precedente.

Molto interessante l'argomento che dà il titolo al libro:la zona cieca dello schema di Johari.
Una sorta di "teorema" secondo cui  la zona cieca è rappresentata dalla parte di noi stessi di cui noi ignoriamo l'esistenza e che invece è "visibile" agli altri.
Qualcosa di molto simile al "Uno,nessuno e centomila" di Pirandello,per intendersi.
Ma che in questo romanzo,il tema non è stato affrontanto che in modo un pò approssimativo.

Il modo di scrivere della Gamberale mi piace molto ma,soprattutto confrontandolo con l'unico altro suo libro che per ora ho letto,stavolta,aihmè,ha deluso un pò le mie aspettative.



IL MIO VOTO: * COSI' COSI' *


LA SCRITTRICE:
  

 

1 commento:

Unknown ha detto...

Finalmente qualcuno che si è interrogato sul figlio di Lidia e sul cane Brian!! È due ore che spulcio il web ed è il primo risultato utile che trovo!!!