LA TRAMA:
Quattro amici guardano in televisione la finale dei Mondiali di calcio del 1998. Non hanno ancora trent’anni e hanno condiviso gli studi e l’esercito, le speranze e le disillusioni, gli amori e le avventure della giovinezza.
Amichai vende polizze mediche ai malati di cuore, è sposato con Liana la piagnona, ha due gemelli e riversa tutta la sua vitalità sugli amici. Ofir invece spreca talmente la sua inventiva per le agenzie pubblicitarie con cui lavora che, quando la compagnia si riunisce, tace e parla poco. Churchill è un avvocato brillante e di successo, capace di sedurre chiunque gli capiti a tiro. Yuval, il narratore, ha un’educazione umanistica ed è affascinato dalle parole. Durante la partita, Amichai ha un’idea: perché non scrivere i propri desideri, i propri sogni per il futuro su dei foglietti e poi nasconderli aspettando la prossima finale dei Mondiali per vedere se si sono realizzati?
Yuval ha da poco incontrato Yaara. L’ha vista alla mensa dell’università. Leggeva un libro e ogni volta che voltava pagina si toccava leggermente la lingua con un dito. Un gesto da bibliotecaria, ma irresistibilmente sexy. E poi uno scambio di chiacchiere, di numeri di telefono, una chiamata notturna e un bacio. Nel bigliettino Yuval scrive: “Ai prossimi Mondiali voglio stare ancora con Yaara. Ai prossimi Mondiali voglio essere sposato con Yaara. Ai prossimi Mondiali voglio avere un figlio con Yaara, magari una femmina”.
Qualche settimana dopo Yaara lo lascia, lo tradisce con Churchill, l’amico carismatico.
Ma la compagnia non si scioglierà, l’amicizia di Amichai, Ofir, Churchill e Yuval non finirà.
Sullo sfondo, Israele è alle prese con la seconda intifada, dopo aver rimosso la prima e aver fatto della repressione una norma. I quattro protagonisti non possono fare a meno di interrogarsi sul proprio futuro. In una società così tesa ed esausta, in una realtà simile, è davvero possibile realizzare i propri desideri?
IL MIO GIUDIZIO:
Ho scoperto questo libro per caso: tempo fa, vidi in televisione un film diretto da Nanni Moretti, interpretato da un bel caleidoscopio di attori italiani, intitolato "Tre piani", tratto dall'omonima opera di Eshkol Nevo. Andai così a cercare questo autore, di origine israeliana, e fui colpita da quest'altro romanzo sempre da lui scritto:"La simmetria dei desideri".
Un gruppo di 4 amici, non ancora trentenni e molto affiatati fra di loro, durante la finale del campionato mondiale di calcio del 1998, decide di fare un gioco: scriveranno su un bigliettino dei desideri che vorrebbero vedere realizzati ai prossimi mondiali, quelli del 2002 e, soltanto in quella data, sveleranno agli altri cosa avevano scritto e se i desideri si sono realizzati. Uno di loro, Yuval, scrive che vorrebbe essere ancora insieme a Yaara, una ragazza che frequenta da poco e di cui è perdutamente innamorato, che vorrebbe averla sposata ed avere un figlio con lei. Poche settimane dopo, però, Yaara lo lascia per mettersi proprio con un altro ragazzo della compagnia, lo scaltro e affascinante Alimi, detto Churchill.
Non sarà però una donna, a differenza dei Beatles, a porre fine all'amicizia dei ragazzi e il loro rapporto proseguirà, nonostante la delusione e il grave torto perpetrato da Churchill ai danni di Yuval, trovandoli uniti ad affrontare gli eventi non sempre gioiosi che la vita pone davanti; perché tutti e quattro sentono di appartenere a qualcosa solo quando sono insieme. E, siccome, "gli amici sono un'oasi nel deserto che ti fa dimenticare il deserto", tutto il resto sparisce di fronte alla loro amicizia, persino la seconda intifada a cui, nel romanzo, si fanno sporadicamente solo brevi, rari, accenni.
La storia, sottoforma di opera letteraria, è scritta e raccontata proprio da Yuval ma, essendo impossibilitato a farlo (da come ne parlano, si ha l'impressione che sia morto), sarà proprio il suo "amico/rivale" Churchill a revisionarla, nonostante sia ben consapevole che, per ovvie ragioni, Yuval non ha sempre parlato bene di lui.
Oltre a Churchill, spregiudicato procuratore legale, e Yuval, ragazzo pessimista, malinconico e senza grosse ambizioni, ci sono Ofir, pubblicitario che, dopo l'incontro con Maria, si dedica alle pratiche olistiche ed Amichai, che vende polizze mediche, è sposato con Liana "la piagnona" ed è padre di due gemelli.
L'opera, inizialmente corale, si focalizza in seconda battuta proprio sulla figura di Yuval, il narratore, come dicevo prima ragazzo molto fragile e insicuro, a partire dalla sua bassa statura che gli crea non pochi complessi, con una tendenza alla drammatizzazione e a somatizzare gli eventi, tanto è vero che soffre di asma psicosomatica, e che non ha veri scopi da realizzare. Il punto focale della sua vita è Yaara ma, dal momento in cui realizza di averla persa definitivamente e che, mentre i suoi amici hanno trovato il loro posto nel mondo, si stanno realizzando e mettendo su famiglia, lui è irrimediabilmente solo, cade in uno stato di prostrazione profonda, in un imbuto cosmico da cui non riesce a riemergere, portandolo a meditare l'idea del suicidio. Non escludo che, anche lo stesso Nevo, abbia sofferto del male dell'anima perché descrive perfettamente lo stato di abbattimento ed il senso di inutilità in cui ti fa piombare la depressione, la stanchezza perenne e la fatica a svolgere anche le seppur basilari attività.
Nonostante sia a tratti un po' lento e non sempre sia facile immergersi in una realtà così diversa dalla nostra come quella israeliana, ho trovato questo libro intenso e delicato. Gli scrittori israeliani, c'è da riconoscerlo (e mi riferisco anche a David Grossman, di cui ho letto diverse opere), forse per il particolare contesto in cui si trovano a vivere, hanno un'introspezione e una sensibilità assai marcata, che non è alla portata di tutti; solamente chi ha un'indole profonda può apprezzarli come merita, altrimenti il rischio che questo romanzo venga abbandonato dopo poche pagine è alto.
Io, personalmente, ne sono rimasta entusiasta: mi è piaciuta la storia, mi sono affezionata ai protagonisti e, nonostante Yuval sia la persona a cui mi senta più affine, ho ritrovato qualcosa di mio anche in tutti gli altri personaggi.
Mi sono piaciuti i riferimenti e gli agganci alla filosofia e, soprattutto, mi è piaciuta l'importanza che viene data alla scrittura. Le parole, vergate nero su bianco, infatti, hanno la capacità di cristallizzare gli eventi ma anche quella di rendere lo scrittore sceneggiatore e regista della propria realtà: Churchill, nelle sue note a margine, ci tiene a specificare come, molti dei dialoghi presenti nel libro, non siano mai avvenuti perché, di fatto, Yuval era un ragazzo estremamente silenzioso e taciturno e come, se ognuno di loro avesse potuto scrivere un suo libro sugli stessi eventi, sarebbero uscite 4 opere differenti, perché ognuno avrebbe raccontato gli episodi in base alla propria percezione.
L'unico appunto che mi sento di fare è a livello stilistico, ma non è colpa di Nevo, bensì di chi si è occupato della traduzione, in quanto ci sono purtroppo molti errori ortografici e refusi, i nomi dei personaggi vengono confusi più volte, i dialoghi non sono virgolettati e, avendolo letto in formato Kindle, le note a margine sono poste in mezzo al capitolo, rendendo la lettura complicata.
*** SPOILER ALERT ***
Perché si intitola "La simmetria dei desideri"?
Perché nessuno riesce a realizzare il desiderio che ha scritto sui bigliettini ma, per ironia della sorte, ognuno realizzerà il desiderio di un amico:
- Yuval voleva sposare Yaara e avere una figlia con lei. Sarà Churchill a sposare Yaara e ad avere una figlia con lei
- Churchill voleva essere parte attiva in un importante cambiamento sociale. Sarà Amichai a dare vita alla significativa associazione in memoria di Liana.
- Amichai voleva aprire una scuola di massaggi shiatsu. Sarà Ofir a dedicarsi alle pratiche olistiche.
- Ofir voleva scrivere un libro sulle vicende dei suoi amici. Sarà Yuval a farlo.
IL MIO VOTO:
Opera intensa e originale, a tratti lenta ma coinvolgente. Soprattutto molto delicata e introspettiva, come gli autori israeliani sanno essere. A me è piaciuta tantissimo ma credo possa essere compresa e apprezzata solo da chi ha un animo sensibile e profondo.
LO SCRITTORE:
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