LA TRAMA:
Cesare Annunziata è vedovo, ha settantasette anni e nessuna voglia di essere un vecchietto come si deve. Cinico e irriverente, trascorre le giornate fra le bevute in compagnia del mite amico Marino e le chiacchiere stentate con Eleonora, la gattara che abita sul suo stesso pianerottolo. A queste si aggiungono il tedio di una figlia in carriera, il tiro alla fune con un figlio che gli tiene nascosta un’omosessualità che lui ha indovinato da tempo e gli appuntamenti con Rossana, la matura infermiera che soddisfa gli anziani del quartiere per denaro. Questo equilibrio si spezza quando una giovane coppia si trasferisce nell’appartamento accanto a quello di Cesare. Inizialmente poco interessato ai nuovi vicini, l’uomo comincia a poco a poco a notare fatti e particolari strani, che alimentano la sua curiosità nei confronti di Emma, ragazza enigmatica e triste che porta negli occhi una richiesta d’aiuto. Quello sguardo obbligherà Cesare a scoprirsi ancora capace di compassione e di atti di generosità e di coraggio, e lo spingerà a navigare i segreti della coppia e a mettere in discussione tutto ciò che crede di sapere su se stesso. A osare, forse per la prima volta, vivere davvero.
IL MIO GIUDIZIO:
Conoscevo Lorenzo Marone per fama: quando uscì, "La tentazione di essere felici", fu un successo editoriale.
Il libro lo avevo preso circa un paio di anni fa nella bancarella di un book crossing, un po' perché ne avevo sentito parlare bene, un po' attratta dal titolo. Per diverso tempo l'ho tenuto nello scaffale dei romanzi in attesa di essere letti e poi, una decina di giorni fa, ho "sentito" che mi chiamava, tanto da indurmi ad accantonare quello che già avevo in mano, per iniziare questo.
Devo dire che non me ne sono pentita...anzi, ho avuto modo di fare la conoscenza con un personaggio che mi ha ricordato l'altro mio favorito, ovvero Pete Marino, della saga di Kay Scarpetta.
Cesare Annunziata, un burbero dal cuore tenero, è un ragioniere in pensione di 77 anni che vive a Napoli, al Vomero. Vedovo da 5 anni di una donna che non ha mai realmente amato, padre di 2 figli ormai adulti, conduce una vita da lupo solitario, al limite della sociopatia, evitando qualsiasi contatto umano e frequentando esclusivamente Rossana, una prostituta con cui intrattiene una pseudo relazione, e i suoi due vicini di casa, Marino e la gattara Eleonora.
Cesare si definisce cinico, scorbutico, egoista e burbero in realtà è altruista e generoso, sempre pronto ad aiutare il prossimo cercando soluzioni ai loro problemi, probabilmente per ovviare all'insoddisfazione e al senso di inutilità che sente dentro. Egli si reputa un fallito e un inconcludente perché non ha vissuto la vita che avrebbe voluto; non ha saputo cambiare il corso delle cose, restando accanto a una donna che lo ha costretto a condurre un'esistenza che non gli apparteneva. Proprio per questo motivo, sfoga la sua insoddisfazione, divertendosi a creare identità alternative, fingendosi ora maresciallo dei carabinieri ora detective per indagare nei fatti altrui.
Annunziata, pur reputandosi anziano e fisicamente un po' malconcio, non teme la vecchiaia, anzi la reputa un bel periodo perché si può fare ciò che si vuole senza rimpianti, tanto non ci sarà più tempo per pentirsi e scontare gli errori di scelte sbagliate come succede quando si è più giovani.
E, proprio in riferimento alla sua gioventù, ama divagare sul suo passato, fra rievocazione di amori i corrisposti, perdite, sogni infranti e speranze disattese.
Un giorno, ad abitare nel suo stesso condominio, arriva una coppia di giovani sposi e, proprio a causa della sua predisposizione all'osservazione, Cesare si rende conto che la donna viene maltrattata e malmenata dal marito così, con il suo buon cuore, cerca in ogni modo di aiutarla.
Ma...ed è uno degli insegnamenti che quest'opera vuole darci, nessuno può aiutare né salvare nessuno, soprattutto chi non vuole essere salvato: in questo mondo, gli altri possono essere un supporto ma, di fatto, ci si aiuta e ci si salva da soli.
L'altro messaggio che Lorenzo Marone, per mezzo di Cesare Annunziata, vuole farci arrivare è che, se vogliamo avere "la tentazione di essere felici", bisogna saper scegliere anche quando è difficile, perché ci si incatena a qualcosa o a qualcuno ogni volta che non si sceglie. E ci si rovina la vita o quel che ne resta, visto che a nessuno è dato sapere quanto tempo c'è ancora a disposizione.
IL MIO VOTO:
Un libro semplice ma ben scritto, avvincente e delicato, a tratti poetico (ho amato in particolar modo il finale, con tutta la lista delle cose per cui vale la pena vivere), a tratti divertente ma ricco di spunti di riflessione. Consigliato!
LO SCRITTORE:
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