sabato 1 aprile 2023

"Luisito, una storia d'amore" Susanna Tamaro (2008)


 


LA TRAMA:

La vita ogni tanto è una fiaba che merita un lieto fine. Anselma è una maestra in pensione, vedova, anziana, sola, confinata da anni, prima dal marito, poi dai figli, in un'esistenza grigia che non sembra nemmeno vita. Poi, in un'afosa sera d'estate, scorge accanto a un cassonetto dei rifiuti un magnifico pappagallo abbandonato, e decide d'impulso di portarselo a casa. Da quel momento tutto cambia: se prima l'incantesimo di un mago malvagio pareva aver imprigionato lei e il suo mondo in una morsa di gelo, adesso il ghiaccio che era sceso nel suo cuore si scioglie, e mentre Anselma si occupa dell'ospite inatteso riaffiorano ricordi che credeva perduti. L'affetto per l'amica del cuore dell'adolescenza, le illusioni e il disinganno del matrimonio, gli entusiasmi e la brusca conclusione della sua carriera di maestra. Grazie al pappagallo Luisito, Anselma ritrova la voglia di vivere che il mondo aveva cercato di farle dimenticare. Ma dovrà difendersi dai soprusi di chi non sopporta, per indifferenza o per animo malevolo, la sua felicità. 


IL MIO GIUDIZIO:

Anche questo libro stazionava da anni nella mia libreria e, pure questo, così com'era successo con "Undici minuti" di Paulo Coelho, non l'ho comprato ma l'ho preso ad un banchetto di bookcrossing: mi avevano colpito il titolo, il sottotitolo e, stranamente perché di solito non ci faccio caso, anche la copertina con questo pappagallo che si staglia in mezzo a tutto il rosso. Soprattutto, però, mi ha colpito il nome dell'autrice che apprezzo tantissimo per la sua sensibilità ed introspezione. La Tamaro la si associa più che altro a "Và dove ti porta il cuore" ma, in realtà, ha scritto anche tante altre cose interessanti, fra cui l'opera autobiografica "Ogni angelo è tremendo".

"Luisito", dopo essere stato per tanto tempo tranquillo nella libreria, ha iniziato a "chiamarmi", quindi ho capito che era giunto il momento propizio per leggerlo.

È un piccola e dolce favola moderna, un romanzo molto breve, poco più di un centinaio di pagine, scritte in caratteri grossi, oltretutto, che si legge con facilità e in poco tempo.

Anselma, originaria del Veneto ma residente a Roma, è una vedova in pensione, con due figli ormai adulti che vivono lontano, e dei nipoti arroganti e maleducati. La sua vita che, quando era ragazza, si paventava piena di attrattive e prospettive, si è poi rivelata piatta, senza gioie né emozioni, soddisfazioni o riconoscimenti e se l'è fatta andare bene per forza di cose, accettando con rassegnazione il destino che le è toccato in sorte, ovvero un marito noioso, manipolatore e bugiardo e dei figli, un maschio e una femmina, in tutto e per tutto simili al padre, tanto che non si vergogna ad ammettere di essersi pentita di averli messi al mondo.

Con l'arrivo in casa sua del pappagallo Luisito, trovato imprigionato dentro il cassonetto dei rifiuti in fondo alla strada in un'afosa serata estiva e chiamato così in onore di quella che era stata la sua migliore amica ai tempi della scuola, Luisita appunto, la sua monotonia si stravolge: gli sgargianti colori del pennuto, il suo gracchiare e lo svolazzare di qua e di là, squarciano il velo di apatia, donandole nuovo brio.

Si sbarazza di tutto il ciarpame che ha nel ripostiglio e, facendolo, riemergono anche i vecchi ricordi come quello di Luisita, scomparsa prematuramente a causa di una leucemia, oppure quelli legati alle scuole dove ha insegnato per tanti anni come stimata maestra elementare...lavoro che ha dovuto bruscamente interrompere a causa di uno spiacevole imprevisto.

L'allegria di Luisito è contagiosa e, giorno dopo giorno, la tristezza di Anselma viene scacciata via, torna in lei l'energia che aveva da giovane e, alla soglia dei settant'anni, realizza che la sua partita ancora non è finita ma che ha tanto da donare al mondo.

Però, come nelle favole, non può mancare il mostro, o l'orco cattivo, a cui la ritrovata vitalità di Anselma e il suo colorato amico non piacciono e farà di tutto per rovinare le uova nel paniere, letteralmente.

Cosa accadrà? Ci sarà un lieto fine come in tutte le favole che si rispettino? 
Lo scoprirete solo leggendo!


IL MIO VOTO:

Il fortuito incontro fra una maestra in pensione, amareggiata dalla vita, e un colorato pappagallo. La nascita di un'amicizia e una rinascita interiore. Una dolce favola moderna, dolce come l'autrice, donna delicata e sensibile. Dalla sua penna (non di pappagallo!) non possono che nascere belle storie. Consigliato!

LA SCRITTRICE:



Nessun commento: