sabato 1 aprile 2023

Frasi dal libro "Luisito" di Susanna Tamaro

Era davvero strana la memoria, a volte sembrava agire come prestigiatore: scuoteva il cilindro e tirava fuori istantanee che si credevano dimenticate per sempre.

Qual è il lato pratico della poesia? Nessuno. La poesia non serve a niente, non ci dà da mangiare e non ci permette di costruire case, come fa la geometria, non ci guarisce neanche dalle malattie. Certo che si potrebbe vivere senza poesia e forse si starebbe anche meglio. Guardati intorno, credi che determinate persone abbiano bisogno della poesia per vivere? O piuttosto di un marito sciocco e ricco da spennare come un pollo? Loro non si chiederanno mai cos'è la poesia, né cos'è la morte. Non avranno mai inquietudini, paure, incertezze, la loro vita sarà come quella di un'ochetta di plastica che galleggia in una vasca da bagno. Tranquilla, protetta e senza orizzonti. Vivranno sicuramente meglio di me, di te, ma è veramente vita, quella? Una vita da desiderare? Una vita che ti fa dire, sul letto di morte: è stata comunque una straordinaria avventura? O invece non è un simulacro di vita? Cos'è la vita senza mistero, e senza la volontà di affrontarlo, se non un'ininterrotta landa di sbadigli?


Voglio che la mia vita sia duttile e luminosa come il vetro prima di prendere forma.

Fare le cose con passione, è come vivere la propria vita sulla musica di un valzer, seguendo la grazia del ritmo. Tutto diventa più facile.

Animale. Cosa è davvero un animale? Nello spregio dell'uso comune, si scordava troppo facilmente l'essenza di quel termine. Anima. Sì, l'animale era qualcuno che possedeva l'anima. Non era altrettanto certa che si potesse dire la stessa cosa della maggior parte degli esseri umani.

A lei non era rimasto che ritagliarsi un angoletto nel quale tentare di sopravvivere.

Sapeva che quella forma di acuta percezione di tutto che hanno i poeti, prima di essere un dono, è una incredibile fonte di sofferenza.

"Pensi che sia un peccato discutere con Dio?"
"Non lo so, mi fa un po' paura, ecco. Se Lui ha creato tutte le cose, saprà bene perché le ha fatte, no? Non siamo forse noi troppo piccoli per capirlo?"
"Piccoli sì, ma capaci di fare domande. Se avesse voluto che ubbidissimo e basta, ci avrebbe fatto come le formiche, invece noi abbiamo l'immaginazione, a differenza degli animali, sappiamo indignarci. Solo la nostra specie ha la possibilità di cambiare la propria condizione in ogni momento della vita".

Non bisognerebbe interrogarsi su cose più grandi di noi, dovremmo vivere godendo dell'istante. Però, se riuscissimo a farlo, non avremmo l'arte, non avremmo la poesia, non avremmo la musica. Vivremmo come automi, senza ricordi, senza speranze, né rimpianti, rimorsi o nostalgie. Niente ci toccherebbe il cuore né ci farebbe sentire meno soli.

L'ombra è soltanto luce in altra forma.

Gli ultimi anni della sua vita non erano stati altro che un lento e progressivo assideramento. Ghiaccio era sceso nel cuore e, da lì, aveva invaso le vene e poi gli organi. La finzione dei sentimenti l'aveva lentamente espropriata della sua vita. Aveva vissuto come una creatura dei film dell'orrore: viva fuori e morta dentro. Era stato il pappagallo a provocare il disgelo: l'acqua che continuava copiosamente ad uscire dal suo naso e dai suoi occhi, non era altro che questo...il ghiaccio che era riuscito a sciogliere con il suo amore.

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