martedì 20 dicembre 2022

"Le favole del maresciallo. 7 ritratti - 7 casi da risolvere" Luca Montesano (2022)


 


LA TRAMA:
La signora Bianca Nano era stata trovata morta nella vasca da bagno in cristallo da uno dei sette figli ed eravamo stati chiamati sul posto per capire cosa fosse successo. Ma da quando componi il 112 per un banale infarto? Sono un maresciallo dei Carabinieri in pensione, vedovo e con un gatto un pò obeso. 
In questo libro vi racconto un pò di storie capitate a me o a colleghi dell'Arma. 
Storie in cui, spesso, alle mie indagini razionali sono spuntate le ali della fantasia e...scusate il mio felino è accanto alla sua ciotola e mi reclama. A presto.


IL MIO GIUDIZIO:
"Le favole del maresciallo", se si esclude un breve componimento di poesie sulla Luna di qualche tempo fa, è l'opera prima dello scrittore emergente Luca Montesano. 

La voce narrante è quella di Francesco Scalise che altro non è che l'alter ego dell'autore stesso (per chi conosce Luca personalmente, ne potrà riconoscere i tratti nel personaggio riportato sulla copertina, per quanto stilizzato).

Scalise è un maresciallo dei carabinieri in pensione che vive solo in compagnia di un gatto obeso e delle sigarette che ha ripreso a fumare da quando è rimasto vedovo. È ormai anziano con qualche acciacco fisico e diverse diottrie in meno, ma con la mente sempre vispa e arguta e i ricordi vividi che "continuano a galleggiare come ninfee in uno stagno tutto sommato limpido" che lo riportano indietro nel tempo quando, in compagnia del fido Antonio Cuomo (che sta a Scalise come Watston stava a Sherlock Holmes), investigava sui vari casi.

Ciò che egli ci presenta sono, appunto, eventi a cui ha preso parte in prima persona, annotando gli indizi su un taccuino alla maniera del buon tenente Colombo, oppure che gli sono stati raccontati da altri colleghi dell'Arma, fra cui Cuomo stesso che, con il tempo, ha fatto carriera e, da appuntato, è diventato a sua volta maresciallo.

L'originalità di questo libro sta nel fatto che le storie ci vengono proposte come favole: sette delle più grandi favole della tradizione classica, quelle dei fratelli Grimm e di Hans Christian Andersen che tutti abbiamo letto o ci hanno raccontato da bambini, vengono rivisitate in chiave moderna. Alcune sono attinenti all'originale, altre vi si discostano un po' talvolta virando verso il giallo, altre verso il thriller, altre ancora verso il noir con, qua e là, anche un tocco di sovrannaturalità e di mistero che rendono il tutto più intenso, coinvolgente ed emozionante.

Ci imbattiamo, quindi, in una Biancaneve ormai adulta, trovata cadavere in una vasca da bagno, forse deceduta per cause naturali o forse no; un Hansel e Gretel che, in vacanza dalla nonna, si perdono nei boschi calabresi; un Gatto con gli Stivali alle prese con la droga (ahhh, non ci sono più i buoni gatti con gli stivali di una volta!); una Cenerentola che, con buona pace del "vissero tutti felici e contenti" si è stancata presto del suo principe azzurro, che forse era azzurro ma non certo principe; un soldatino di piombo reduce dalla guerra in Vietnam; un Cappuccetto Rosso che il pranzo alla nonna glielo porta in bicicletta, non nel panierino ma in dei più pratici Tupperware; e una Bella Addormentata che giace inerme (ma forse non troppo) non nel bosco ma in letto del reparto di rianimazione dell'ospedale. 
E io, non mi vergogno a dirlo, su quest'ultima storia mi sono commossa fino alle lacrime, perché, a differenza delle altre che tendono a essere un po' più "crude", questa l'ho trovata di una dolcezza unica.

Infine, non poteva mancare un omaggio finale all'astro tanto amato dall'autore, la Luna, a cui, come accennavo prima, già in passato aveva dedicato una raccolta di foto e poesie.

Personalmente, il libro lo reputo geniale con questa idea di rimodernizzare le favole classiche riadattandole ai nostri tempi, trasformando quelli che, un tempo, erano il "male" ovvero gli orchi, le streghe, gli gnomi malefici o le fate cattive, in ciò che è il "lato oscuro" della nostra attuale società: la droga, la camorra, i serial killer, lo sfruttamento della prostituzione e tutte le altre atrocità di cui sentiamo parlare ogni giorno al telegiornale. 

Spero vivamente che Luca/maresciallo Scalise, visto che le favole sono tante e ne mancano all'appello  diverse, ci dia un sequel e ci delizi ancora con altri  dei suoi racconti agrodolci. 
Anche perché, "il saper scrivere" non gli manca e, in più, gli va riconosciuta l'audacia di essersi cimentato con un "giallo/thriller/noir" sin dalla prima opera, generi assolutamente non facili per chi è neofita in quanto si rischia di cadere nel banale oppure di commettere sviste madornali. Invece Luca è riuscito a portare a compimento un romanzo di tutto rispetto.

Romanzo che, assolutamente, vi consiglio di leggere se volete staccarvi per un po' dalla realtà e volare via sulle ali della fantasia, cullati dalle parole di un burbero dal cuore buono, maresciallo Scalise.


IL MIO VOTO:
Un vecchio maresciallo in pensione burbero ma dal cuore buono, sette favole classiche riviste in chiave moderna, virando verso il giallo, il thriller ed il noir, con un tocco di mistero e sovrannaturalità che danno un tocco di "agrodolce". Un libro avvincente da leggere tutto d'un fiato. Bravo Luca..ops, maresciallo Scalise!
Consigliato!


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