giovedì 4 ottobre 2018

Frasi dal libro "Sarò la tua tregua" di Claudio D'Amico

...quando, durante l'adolescenza, le donne adulte ti domandando, 
chi ingenuamente perchè tardiva o col sesto senso in ferie,
chi con la malizia della bigotta abbonata alla prima fila in chiesa,
quando porterai a far conoscere alla mamma e al papà la ragazza che ti ha rubato il cuore,
vorresti rispondere;
"Qui invece siamo tutti in attesa di sapere chi ha rubato il cervello a te!"

E'dura ammetterlo ma spesso la pazienza assume i contorni della codardia,quella che si nutre e pasce lieta nei verdi prati della paura.
Paura di reagire,difendersi e rivendicare.

E' sublime l'indifferenza di quando,una volta cresciuto,riesci ad avvalerti degli strumenti intellettivi che ti consentono di leggere il mondo con la giusta ironia.
E l'ironia,si sa,è un airbag senza il quale non avresti salva la vita.

...quando,finalmente,hai l'obiettività giusta che ti consente di osservare le cose dall'alto e i non essere più così crudele con te stesso.
Di accettarti nel profondo,così come sei,senza maschere.
E,se proprio non ci riesci,ad accettarti,quantomeno decidi di rassegnarti.

Hai creduto dialoghi quelli che erano semplici monologhi che ti cantavi e ti suonavi.

...il giorno in cui finalmente riuscirai a concedere al tuo cuore una tregua.
Il giorno in cui incontrerai un uomo che delle stranezze del tuo animo non vorrà più solamente approfittarsene,ma ci si accamperà accanto,piantandosi saldo per custodirle e preservarle.
Fregandosene dei giudizi,perchè è così che si cambia il mondo.

Sai qual è il problema?
Che il mondo sta smarrendo l'ironia.

...deve aver avuto una vita precedente come suora nel corpo delle infermiere volontarie al fronte,durante la guerra del '15-'18,
perchè solo così può essere razionalmente spiegata la sua attitudine da crocerossina nei confronti di uomini simpatici quanto lo sciopero dell'Atac il venerdi.

Whatsapp non è più un arricchimento ma un vero e proprio surrogato.
E'la piaga dell'era.
In Egitto ebbero l'invasione delle cavallette e la moria del bestiame.
Noi abbiamo Whatsapp.
Che,nei rapporti di amicizia,tutto sommato,aiuta pure,perchè permette di scambiarsi opinioni e consigli 24 ore no stop.
Ma tra 2 persone che invece stanno provando a conoscersi e la cui conoscenza potrebbe evolversi in qualcos'altro,giova quanto una febbre di malaria.
Per cui,la domanda (credo) legittima è la seguente:
tra 2 persone in fase di conoscenza,la telefonata viene ancora concepita?
La chiamata è un concetto ancora valido e socialmente accettato è già in disuso?
E,soprattutto,se 2 tecnicamente si sono già conosciuti,è contemplata l'ipotesi del rivedersi?

...vedendolo,gli lanciò uno sguardo cordiale e ospitale come Trump a un profugo siriano di madre irachena.

La normalità,ormai,è diventata attestazione di eccezionalità.

"Che troia che sei!"
"Sì ma mi dispiace non la tua!"

Il punto è che se davvero non la vuoi quella tristezza,impari a non sottoportici e non la accetti.
Ma se invece ti ostini a ricercarla,capisci che c'è del disagio dietro.

Perchè farsi venire un attacco di panico al giorno invece di smorzare la mia natura masochista?

Mannaggia l'anima dell'attesa.
E'una vita che attendo,indugio e rimando.

Un destino crudele ha deciso che tutto mi sappia di tossico,dall'amore alla conversazione con un addetto del call center.

...evidentemente ha bisogno di tutto questo trucco per distorcere la realtà e sembrare in foto ciò che non è.

Il fatto è che ognuno di noi ha bisogno dei suoi correttori per truccare e camuffare la realtà.
Poco importa se siano acquistabili alla Coin o se,piuttosto,un ideale polpastrello li picchietti sui contorni della propria coscienza,nel tentativo di continuare a ingannare e soprattutto ingannarsi ancora una volta.

Non che se ne fotta del mondo ma,semplicemente,ha capito che per sopravvivere non è necessario avere lo stomaco attorcigliato ogni santo giorno.

Vai con l'ottimismo!
Non fartele tutte queste pippe mentali.
Vivi le cose come vengono.
Non avere troppe aspettative ma non buttarti neanche così giù.
Togliti di dosso quest'aria da condannato.

Una ragazza sulla trentina di origine filippina si sforza di parlare in italiano ai suoi 2 figli che padroneggiano perfettamente la lingua.
Ce la mette tutta.
Il suo viso dà l'idea della fatica che fa per cercare di essere all'altezza di una conversazione in una lingua che i suoi bambini,presumibilmente nati qui,avranno imparato senza difficoltà a scuola e giocando con gli amichetti,ma che lei,già adulta,ha dovuto far sua per forza di cose.
Per comprendere al volo le richieste dei suoi datori,in una casa dove svolge il lavoro di colf.
Per riuscire a chiacchierare con le altre mamme mentre aspetta che i propri figli escano da scuola.
Per sopravvivere in una città dove,se non hai cura di te,rischi di essere schiacciato.
Sono queste le scene di vita reale da cui la politica è irrimediabilmente lontana,in un momento storico in cui la discussione verte sul tema "Ius Soli".
Una ragazza di 30 anni vuole che questi bambini nati in Italia crescano da italiani e parlino italiano,
rinunciando a parlar loro nell'idioma che le hanno insegnato i suoi genitori.
Non sono istanze giuridiche.
Non sono rivendicazioni di diritti.
E'realtà.
E'vita che scorre mentre,ai piani alti,ci si scanna per decidere su cose che la quotidianità ha già determinato nella maniera più naturale possibile.

Mi è passata la voglia di campare e di credere al genere umano.

Nel caso specifico dei tossicodipendenti,temo che più che di surplus,si tratti di mancanze.
Mancanze della famiglia,mancanze della società,mancanze dell'animo.
Individui particolarmente fragili che compensano così la penuria di attenzioni,di affetto,di soddisfazioni.

Se pensi di venire a fare il cazzo che ti pare nel mio paese,ti rimando a calci in culo da dove sei venuto.
Su questo siamo d'accordo.
Ma,se un povero cristo in cerca di una seconda opportunità,o spesso di una prima,visto che finora anche quella ti è stata negata,casa mia è casa tua.
Rispettando le mie leggi,le mie tradizioni,la mia storia,ovviamente.

"Stare lontano dai gentili signori" è il mio mantra.
Una formula magica estrapolata dagli incontri col mio oracolo di Delfi,ovvero il mio psicologo.
L'uomo che più di ogni altro è fermamente convinto della necessità di astenersi da frequentazioni malsane,controproducenti,che hanno come unico risultato quello di lasciare dietro di loro una scia di attacchi di panico a ripetizione,oltre che il vuoto siderale e il deserto cosmico dal punto di vista relazionale,sentimentale e umano.

Puoi avere tutte le lauree,i master,i 110 e lode di questo mondo,ma quando sei in preda ad un brutto rincoglionimento,l'unica cosa che puoi fare è chiamare Cristo perchè ti aiuti.
Ma Cristo aveva altro da fare in quei giorni e non mi aiutò.

Il linguaggio degli occhi può rivelare più cose di qualsiasi lingua,di qualsiasi parola.
Le parole,infatti,passano sempre attraverso alcuni filtri ed è per questo che non sempre comunicano tutto ciò che vorremmo dire.
Da un pò di tempo,i nostri occhi si parlano,interagiscono e si cercano.
So che sei inafferabile e difficile,i tuoi occhi comunicano anche questo.
Avrai le tue buone ragioni.
Rispetterò i tuoi tempi,ma una cosa è certa:sono determinato a farti mio.
Non voglio farti del male ma parlare con te tutti i linguaggi del corpo e dell'anima.
Salvarti e proteggerti ogni singolo giorno.

Sembrerebbe quasi una di quelle persone placide,semplici,affabili.
Normali,ecco.
Finchè non apre bocca e si palesa per la scassaminchia che è.

I tuoi occhi.
Come faccio a dormirci la notte?
Sono occhi che parlano e chiedono a gran voce una sola cosa:amore.
Ti ho protetto e verrei in tuo soccorso ogni giorno e ogni ora,se tu me lo permettessi.
Sei il mio tipo e non mi arrenderò.

Mi indigno nel vedere che non si indigna,così come mi indigno nel vedere una delle persone più splendide e volenterose che abbia mai conosciuto,ostinarsi in questo atteggiamento tollerante verso il mondo.
Ogni tanto la gente va presa a pesci in faccia,se non capisce.
E,se continua a non capire,va presa a calci in culo.

Dolcezza e trasgressione.
Dolore ed energia.
Alchimia di leggerezza e sostanza.
Io ti descriverei così.

"Ho il cuore sgombro"dico,mentendo.
Ma quale sgombro!
Qui l'unico sgombro che conosco è quello affumicato in offerta al supermercato.

Il mio appello è il seguente:
ragazzi miei,se per qualsiasi motivo pensate di avere un problema,
sia esso reale o solamente nella vostra mente,parlatene!
Con chiunque.
Vi imbarazza farlo con i genitori?
Sarà allora una sorella,un fratello,una zia o una compagna di scuola più sensibile e disposta ad ascoltare.
Ma vi prego parlate,levatevi ogni peso!
Non procrastinate,perchè il cervello umano è spaventoso.
Quello che oggi è un casolare,domani diventerà una casa e dopodomani vi sembrerà un grattacielo,via via sempre più difficile da scalare.
Parlatene!
Spesso si ha paura delle conseguenza.
Vince il timore del fastidio che si può arrecare o la vergogna di dover ammettere le proprie debolezze e,a volte,addirittura la propria natura.
Avere una persona che vi ascolta,però,vi farà ridimensionare e guardare la vita con più speranza e fiducia.
Partite dal presupposto che a tutto c'è rimedio e non sta scritto da nessuna parte che dovete subire o soccombere.
Detto ciò,parlatene,di tutto.
Che il silenzio uccide.

Devo ringraziarti perchè con te,finalmente,ho capito cosa voglio.
Cosa mi fa sentire vivo e mi fa venire voglia di buttarmi a capofitto in un'avventura rischiosa,sì,ma favolosa.
La mia favola sei tu.
E vorrei dimostrartelo giorno dopo giorno.
Sei la persona che vorrei avere accanto da qui ai prossimi 40 anni.
Sono innamorato di te e non ho paura di rischiare.
Finchè mi vorrai accanto,mi prenderò cura di te.
Sarò la tua tregua.

Le cose belle arrivano,prima o poi.
Ci chiedono solo tempo,pazienza e perseveranza.
Fanno dei lunghi giri ma,se è destino,prima o poi le afferriamo.

Su di me hai riposto un carico di aspettative non indifferente.
Questo mi gratifica ma,allo stesso tempo,mi spaventa.

Nella mia vita mi sono sempre circondato di persone numericamente limitate ma qualitativamente affini al mio modo di vedere il mondo.
Ai miei valori.

Forse la felicità è questa.
Forse il segreto è nelle cose semplici.
Una famiglia unita che si ama.
Un uomo che ti sta accanto con tenacia e risolutezza.
E'vedere il bicchiere mezzo pieno sempre e comunque.
Perchè nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di risorgere,prima o poi.











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