venerdì 5 giugno 2015

"Maledetta primavera" Paolo Cammilli (2014)




LA TRAMA:
A Settimo Naviglio ,un grigio paesino alla periferia di Milano,la gente si annoia.
Eppure basta una piccola scintilla per incendiare tutto.
A spezzare la monotonia è un vecchio conto in sospeso tra un trentacinquenne un pò sfatto e una ragazzina strafottente.
Carlotta è giovane,bella da mozzare il fiato,orgogliosa,e dolce con chi vuole lei.
Ginevra,la sua amica del cuore,è ambiziosa e disposta a tutto pur di raggiungere i suoi scopi.
Insieme,si sentono padrone del mondo e giocano col fuoco.
Ma c'è Fabrizio Montagner,che sogna a occhi aperti e rompe il loro equilibrio.
Tutti e 3 sono legati da un oscuro segreto che costringe Ginevra ad abbassare lo sguardo di fronte alla sua migliore amica.
Intanto uno strano sentimento inizia a pulsare tra Carlotta e Fabrizio.
Un amore tenerissimo o uno spietato gioco al massacro?
A rendere tutto più torbido,2 fatti sanguinosi e crudeli e una verità che riaffiora impietosamente,fra desideri,ricordi e ossessioni.
Tra storie d'amore indimenticabili e insane passioni,amicizie pericolose e crimini efferati,
"Maledetta primavera" ci costringe a vedere le macerie del nostro Paese.
Una società alla deriva in cui tutto è spettacolo.
L'Italia morbosa nella quale anche un paesino miserabile può riscattarsi,diventando il palcoscenico del male.
Un pezzetto di vita: beffardo,commovente e vero.
Una battaglia tenera e crudele fra le scelte opposte della vita,fra l'estasi della vendetta e la malinconia del perdono,fra la ferocia e la dolcezza.

IL MIO GIUDIZIO:
Ho conosciuto questo autore,come sempre,navigando in internet su pagine dedicate alla lettura.
Ho scoperto che è toscano come me (fiorentino per la precisione!) e ho anche,casualmente,saputo che ha frequentato il liceo insieme a una mia ex collega.

A dire il vero,a colpirmi è stato il titolo della sua ultima opera "Non sarò mai come voi",
ma ho deciso di andare in ordine cronologico,cominciando da questo suo primo romanzo,
"Maledetta Primavera",che prende il titolo proprio dalla famosa canzone di Loretta Goggi.

La sua scrittura ricorda un pò quella di Niccolò Ammaniti,soprattutto nel modo ironico e satirico di raccontare la società odierna.

Nei vari personaggi descritti dal Cammilli non è difficile riconoscere,infatti,reali personalità del jet set mondano di oggigiorno o di importanti casi della recente cronaca nera
(come non associare immediatamente Sofia Niccolai e Simone Vezzosi a Chiara Poggi e Alberto Stasi?)

Le protagoniste del romanzo sono 2 amiche del cuore,
2 ragazze poco più che ventenni,entrambe avvenenti,stilose e trendy:
Carlotta Magonio,che si atteggia a stronza ma in realtà è una romanticona,
innamorata persa del buon Fabrizio Montagner,
trentaquattrenne non bellissimo ma bonaccione,che la fa ridere e la riempie di attenzioni;
e Ginevra De Amicis che,complice una famiglia un pò assente e disastrata,stronza invece lo è davvero.
E maligna,infida e infingarda.
Ed anche gelosa ed invidiosa di quella che dovrebbe la sua migliore amica.

Alle loro spalle 2 tragici eventi vivacizzano la monotonia del paesotto di provincia in cui vivono:
l'uccisione di una ragazza,omicidio per il quale viene incolpato (e poi discolpato) il suo fidanzato ,"un biondino dagli occhi di ghiaccio",
e l'aggressione a quella che è ritenuta la soubrette del momento,
Consuelo Tanguenza, "una via di mezzo fra una Barbie,ma molto più arrapante,ed Elena Santarelli".
La soubrette,fino a pochi giorni prima della violenza che l'ha lasciata zoppa,completamente sfigurata e mentalmente alienata,era contesa fra il noto calciatore Renato Boriani e l'altrettanto noto sciatore Umberto Barà ed i 2,insieme all'"investigatore dei sogni" David Cramp,faranno fronte comune per scoprire chi è che ha osato far del male alla loro amica.

Fino all'inatteso finale,dove tutti i tasselli si ricompongono,
come il puzzle della Costa Crociere che David Cramp,dopo tanto tempo,riesce finalmente a completare.
Perchè,come sostengo da sempre,sono le persone riservate,quelle che preferiscono restare nell'ombra,senza mettersi troppo in mostra nè atteggiarsi da dive,che hanno in mano la situazione.

L'autore,con uno stile coinvolgente,scorrevole ed accattivante è bravo a tenere alta l'attenzione del lettore,raccontando la storia come se fosse la sceneggiatura di un film,
con continui flash back e,come si dice in gergo teatrale, "rompendo la quarta parete",
ovvero rivolgendosi direttamente al suo pubblico per farlo sentire parte attiva della narrazione e creando così un clima di intimità e confidenza.

Un romanzo solo all'apparenza superficiale.
In realtà,un pò come ha fatto Ammanniti in "Che la festa cominci",
viene satiricamente analizzata e dissacrata la nostra attuale società,
tutta dedita all'arrivismo e all'esibizionismo,ma dove,in fondo,c'è ancora qualche cuore che palpita.


IL MIO VOTO:
Romanzo coinvolgente ed accattivante,che tiene con il fiato sospeso fino all'ultima pagina,ma allo stesso tempo,fa sorridere e riflettere su ciò che è diventato il mondo di oggi.
Consigliato!!!
* BUONO *

LO SCRITTORE:



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