giovedì 20 dicembre 2012

"Dopo lunga e penosa malattia"Andrea Vitali (2008)



LA TRAMA:
Sono le tre di notte del 4 novembre.
Il dottor Carlo Lonati viene chiamato d’urgenza, sotto una pioggia micronizzata attraversa i cinquecento metri che lo separano dalla casa del notaio Luciano Galimberti, suo antico compagno di bagordi.
Quando arriva può solo constatarne la morte per infarto.
Ma c’è qualcosa che non lo convince.
E nelle ore successive arrivano altri indizi, e i sospetti crescono.
Il dottor Lonati non può fare a meno di indagare:
vuole a tutti i costi sapere la verità sulla morte del suo vecchio amico.
Per farlo, dovrà però conquistare la fiducia della moglie e della figlia di Lonati.
E scoprire che la verità si trova forse sull’altra sponda del Lago di Como...

IL MIO GIUDIZIO:
176 pagine che si leggono tutte d’un fiato.
Tipico romanzo nello stile narrativo di Andrea Vitali:
capitoli corti e scorrevoli,descrizioni minuziose e poetiche,ma mai noiose,
sia dell’ambiente in cui si svolge la storia e sia sulla psicologia dei personaggi.
Mancano xò alcune particolarità che caratterizzano gli altri suoi romanzi:
i nomi dei protagonisti sono x lo + comuni (Luciano,Carlo,Elsa,Claudia,Laura,
mentre il Vitali ci ha da sempre abituati a nomi quantomeno bizzarri...
mi vengono in mente Eufrasia ed Euforbia di “Olive comprese” e lo spassoso zio Esilio presente in tutti i racconti brevi che l’autore pubblica sulle riviste,grazie al quale ho conosciuto il suo esilarante modo di scrivere).
Mancano i caratteristici personaggi di paese, presenti in tutte le altre sue opere,
ad esempio il podestà,il maresciallo dei carabinieri o il messo comunale...
In questo libro si parla solo del notaio e del medico condotto,protagonisti della vicenda,e,con un ruolo di rilievo inferiore,
del farmacista e dell’oste di una locanda.
L’ambientazione è ovviamente il lago di Como...non sarebbe un romanzo del Vitali se l’ambientazione non fosse questa!!!!!! :P
Inoltre,tranne x qualche piccolo particolare (l’assenza dei cellulari e l’utilizzo del telefono a gettoni ) che fanno capire che la storia non si svolge ai giorni nostri,manca la tipica atmosfera degli anni 30/40,
atmosfera anch’essa ricorrente in tutte le opere del Vitali,da”La figlia del podestà”,a “Olive comprese” a “La modista”.
Totalmente assente,infine,la tipica comicità “Vitaliana”:
quelle frasi secche ma talmente divertenti nella loro semplicità che,leggendole,non si può fare a meno di ridere a crepapelle.
E' anche vero che,essendo questa una storia a tinte gialle,la cosa può anche essere plausibile.
Il finale è un po’ deludente,mi aspettavo qualcosa di +…
comunque,pur non essendo paragonabile agli altri (a mio avviso restano impareggiabili “La figlia del podestà” e “Olive comprese”),
soprattutto a causa delle “mancanze” elencate prima,
è comunque un romanzo coinvolgente e piacevole da leggere.

IL MIO VOTO: * DISCRETO *

LO SCRITTORE:
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