venerdì 21 dicembre 2012

Frasi dal libro "Ma le stelle quante sono" di Giulia Carcasi

Inventa quello che non c’è.
Perché quello che c’è è di tutti.
Ma se riesci a trovare quello che non c’è,allora hai qualcosa di solo tuo.
E se qualcun altro vede quello che vedi tu,allora hai trovato qualcuno che ti vive.
Da qualche parte nel mondo c’è qualcuno che vive una storia che si specchia nella tua.
E’l’altra metà del libro.
Non perdere tempo a scrivere altre pagine…cercalo!
Il resto lo scriverete insieme.
Perché non c’è niente di più riuscito di 2 storie che si intrecciano.

Ma alla fine si sopravvive a tutto,al sesso,alle bugie,agli esami…è la filosofia del “me la cavo”.
Sì,ok,te la cavi,ma con le cicatrici come la metti?
Già xchè lì x lì il fuoco ti piace,però rischi di bruciarti.

Non me la sento di volare,sono nata senza paracadute.

E’uno stronzo ma lo ama!
E io non capisco che senso ha amare uno così.
E’ proprio vero:l’amore è così,non sai che direzioni prende,ogni tanto salta fuori un nuovo personaggio e tutto si complica.

Carolina è fatta così:ascolta gli ordini del suo cuore e gli obbedisce.
Io no.Io do retta a tutta me stessa.
E ogni volta che devo decidere qualcosa,c’è in me una riunione di condominio:cuore,testa,corpo e anima si vedono e si consultano.

E io ci devo pensare a NOI,perché IO e TE è un conto,NOI spaventa un po’.

E mi sento una stupida,una capitata x caso in questa generazione.
Una che fa tutto difficile.

Penso ma non agisco:è la pratica il mio problema.

Mi piace pensarlo così:come un muro con una crepa.
E io sarò il suo stucco.
E lui il mio paracadute.

Bisogna rischiare x avere la felicità

Sì,io sono forte,sono di granito.
Io,che mi metto nei panni di tutti,nei miei no,i miei li lascio nell’armadio,tra la polvere.
Ma ogni tanto mi stancavo di indossare quei panni usati,che appartenevano ad altri,che non erano della mia taglia.
E io sono stanca di stare nei panni degli altri.
Ho i miei adesso.
Ho la mia verità e nessuno mi può spogliare.

Allora chiedevo al mio cuore se aveva bisogno di lui.
Sì.
Altre volte cercavo di resistere,provavo ad addomesticare il mio cuore,a darli io gli ordini:
“Stai zitto tu!Non hai bisogno di lui!”

Perché è istintivo pensare che se corri avanti ti sarà più facile non voltarti indietro.
Perché pensi che più vai lontano e più vedrai piccolo e distante quello che ti sei lasciata alle spalle.
Ma le regole della prospettiva non sono valide in amore.
Puoi andare lontano mille miglia,mesi,anni,ma basterà girarti un attimo,abbassare un solo secondo le difese e lasciarti vincere dal ricordo,x ritrovarlo lì,bello come sempre,con i suoi occhi appiccicati ai tuoi,con la sua mano che cerca di trattenerti,con la sua barba di qualche giorno che ti irrita la pelle,con la sua bocca che viaggia sul tuo corpo,viaggia,sì,xchè l’amore conosce strani mezzi di trasporto.
Ti basterà quell’attimo x farti capire che non sei andata poi così lontano,che non hai fatto tanta strada.
Basterà a farti sentire fragile,a ridarti l’affanno.

Non è che sua figlia non sa scegliere,è la scelta che offre poco.

Ognuno di noi ha qualcuno che lo aspetta.
Forse c’è già qualcuno e tu non lo conosci ancora.
Lo incontrerai x caso,tra molti anni e ti sembrerà di aver vissuto solo nell’attesa di quell’incontro.
E solo allora ti sentirai viva.
Ma lascia che ti aspetti ancora un po.’
Prenditi il tuo tempo x giocare.

“Il fatto è che ho sempre paura di non essere abbastanza,di non fare abbastanza”
“Lei non è abbastanza!Lei è troppo!Si lasci andare alle debolezze,nella vita non si può essere sempre preparati,xchè ci sono interrogazioni a sorpresa di cui non si può tener conto!”

E’ lontano da me,lontano anni luce.
Eppure quante volte ci siamo guardati di nascosto.
Quante volte ci siamo regalati un sorriso,senza motivo.
Lo guardo meglio,cercando di ritrovare nei suoi occhi la trasparenza che conosco,ma non la trovo.
Qualcuno gliel’ha scippata.

E’ forse l’amore più onesto che possa esistere:l’amore senza forme.

E non mi accorgo che,a volte,il destino ti vuol mettere in guardia.
Quanti segni,quanti fili ci uniscono e non ce ne rendiamo conto.

“Se sono velenosa lasciami stare,potresti farti male”
Sorride…sa già che sono innocua,che sarò io a farmi male.

Il brutto dei cuori spezzati è questo:che non ci puoi buttare sopra l’acqua ossigenata e soffiare mentre le bollicine camminano sulla ferita,puoi solo tenerti i cocci.
E non ci stanno operazioni e non ci stanno medicine che li possono mettere insieme,te lo devi tenere così il tuo cuore:rotto.

Comunque passa tutto.
Voglio dirti che se pure ora ti brucia,vedrai che tra un po’ quel bruciore se ne va.
Ora vai a casa,te lo sciacqui,domani lo risciacqui e vedrai che passa.
Tutto passa.

E penso che a volte la tempesta te la devi subire così,senza un motivo:solo xchè si vuole sfogare un po’.

“E comunque,tu e tua madre,xchè non vi potete raccontare le vostre debolezze?
Xchè non vi mostrate fragili come siete?
Sono sicura che quando proverai un’emozione,un’emozione vera,che ti toglie il fiato,che non la puoi nascondere,allora ti dimenticherai del tuo ruolo e lei del suo!”
E io penso che si sbagli,nessuna emozione può essere tanto grande da farci avvicinare.
Siamo programmate male:mia madre fa un passo avanti e io uno indietro,io faccio un passo avanti e lei uno indietro.
E se i nostri movimenti sono così scoordinati è impossibile incontrarsi.

Cazzo devi viverla!Devi viverla tutta!La tua gioia,la tua tristezza,tutto!Non devi risparmiarti niente!

Il suo amore è un pavimento liquido su cui non puoi costruire niente.
E io sono stanca di combattere con l’acqua.

E mi sento più sicura,almeno ho la mia verità,adesso.
Quando hai la tua verità,devi essere contenta:sei libera,come questo venticello che mi coccola,mi consola.
Sei libera.Non possono più raccontarti storie.

Mi toccherà ricordare di lui e sarà triste o forse sarà bello,sarà ridicolo o forse sarà serissimo.
Ricorderò di lui,quello che è stato e quello che non sarà,quello che avrei voluto e quello che non c’era.
Stanotte,però, ti faccio una promessa:non mi farò più prendere in giro,non mi farò bella x un appuntamento,non aspetterò una telefonata che non arriva mai,non morirò di crepacuore,non mi chiederò se vorrà un bacio o di più,se è poi davvero il caso di perdere la testa.
Amerò le canzoni,i libri,il mare,gli alberi,i tramonti…so che saranno sempre lì,x me.
L’amore degli uomini è diverso,si sposta veloce,passa da un letto all’altro.

Perché finisce,e soprattutto,xchè inizia?
Con le persone più assurde,con quelle che se le conosci le eviti,con quelle che non funzionerà mai pure se x un istante ti sembra che stia andando alla grande…xchè inizia?
Non riesco a trovare una risposta valida,neanche una.
E sento che ho sbagliato tutto,dal primo momento.

Funziona xchè hai voluto allontanarti da te,dai tuoi problemi,l’hai voluto così forte che ci sei riuscito.
Ma i problemi restano,pure se ti allontani.
E adesso sei più incasinato di prima!

Non ci devi pensare,la risposta ce l’hai dentro.
Comincia ad ascoltarti e avrai le tue risposte.

Il suo ricordo è forte come un pugno:un uppercut ben tirato.
Ma farò palestra,mi allenerò a non pensarlo.

“Guardati!Ha 10 anni,vivi tra le nuvole e credi alle favole!”
“Non più!”
“Non hai più 10 anni?”
“No non credo più nelle favole”

“Certi amori,quelli sbagliati,sono come le sigarette:meglio smettere”
“E come fai a riconoscerli?”
“Te ne accorgi quando respiri l’aria pura e te lo senti dentro che è diversa dal fumo,che sa di buono…e capisci che è l’aria pura che vuoi”

E penso che,un po’ questa sindrome di Peter Pan ce l’ho davvero.
Perché cerco ancora l’isola che non c’è.
O forse c’è,ma si è nascosta bene.

Vorrei un mondo più docile,che non ti scappa dal guinzaglio,che non ti trascina dove vuole lui.
Un mondo piccolo,che te lo metti in tasca,come un portachiavi.
Un cielo attento,che non ti dimentica.
E penso che sarebbe bello se la vita fosse come le crepes,che puoi farcire come ti pare.
Ma la vita è un cibo preconfezionato,qualcuno ha scelto i gusti x te.
E tu che puoi fare?
Niente,o ti pieghi o ti spezzi.
Io non mi voglio piegare.
Ho voglia di rivoluzione.

E io non passerò più le notti a guardare questo soffitto.
Quante volte mi ha tenuto compagnia.
Quanti sogni ci ho appiccicato.
Stanno lì,appesi,aspettando che qualcuno li raccolga.
E io non so quali sono i tempi della maturazione.
Le olive si raccolgono a novembre,l’uva a settembre.
E i miei sogni?Non lo so.
Forse ho seminato male,forse non c’è stato abbastanza sole,però è tanto che aspetto e non cresce niente.
L’albero dei sogni non vuol dare frutti.

E se il mondo continua ad andare così,con tanti pupazzi che fanno “sì,sì” con la testa,non raccoglierò mai i miei sogni.
C’è bisogno di rivoluzione.
E x cambiare il mondo devi avere il coraggio di dire no,devi cominciare a vedere i colori.
Il grigio?Non esiste!
Devi correre in una sola direzione.
E a volte basta un’idea,una qualunque,x farti sentire che non stai camminando a vuoto,stai andando da qualche parte.

E domani non è un altro giorno,è sempre lo stesso,riciclato.
Perché questo Dio ha tante cose più importanti da fare e non può sprecare la sua fantasia cambiando i tuoi giorni.
E domani non è domani,è il solito oggi con un nome diverso.

Sei spaventata come una che combatte da sola.
Hai lo sguardo di una che cammina tra le macerie.
Quali macerie? Cosa è cascato?
Non vergognarti degli sbagli degli altri.
Non sei tu quella che ha rotto il vaso.
Non è colpa tua se qualcuno parte,non è colpa tua se le persone sono quello che sono.
Tu resti tu,pure se la vita ci si mette in mezzo.
Devi essere forte,pure se non lo sei.
Non permettere a nessuno di pestarti il cuore.
Tira dritto,vai x la tua strada.

Non c’è stato niente tra noi,neanche un bacio.
Però c’è quell’uguaglianza,quella completezza.
Come se fossimo ai 2 capi di un filo.
E bastasse tirare una corda x chiamare l’altro.
Io/tu.

Stasera ho voglia di altri fiori,di altri odori…e li voglio cercare con lui.
E ogni passo è un rischio,ma a volte è così bello rischiare.
Non importa se domani mi ritroverò con qualche spina nelle dita,qualche scheggia nel cuore.
Voglio vivermi.

Non mi lascio contaminare dalle agitazioni degli altri,le mie bastano e avanzano.

E penso che questa generazione usa troppi trucchi x calmarsi,non ha il coraggio di viversi.

E come si può essere oggettivi?
I miei occhi non vedono come gli altri,la mia pelle sente diverso.

Basta,mi arrendo!
Perché dopo un po’ che resisti e vedi che la corrente va in una direzione opposta alla tua,i muscoli si lasciano andare e ti fai portare dalle onde.
Mi sento come una che ha cercato di tenere in equilibrio troppe cose e poi le sono cascate tutte:l’amore,la famiglia,l’amicizia,gli esami…

E io mi sono stancata di queste persone che non credono a niente,non hanno neanche il coraggio di respirare.
La verità è che la gente combatte solo x sé.
Eppure le guerre migliori sono quelle che si combattono x gli altri,xchè c’è la forza di un ideale puro,e non di un interesse.
X me non ha mai combattuto nessuno.

Però mi sento più mia ed è strano xchè adesso sono anche sua.
E più sono sua,più mi sento mia.
E’ complicata l’appartenenza.

I corpi non sono fatti x stare soli,l’amore è un gioco a incastro.
Devi trovare il pezzo giusto,devi inciampare e continuare a cercare,come il mare,che abbraccia la sua spiaggia,xchè senza di lei non ci sarebbe lui.

Ci sono sere in cui si vede a malapena una stella,ma se t’innamori ne vedi tantissime.
Quando trovi l’amore puoi fare tutto,anche contare le stelle.

A volte dentro di te hai più spazio di quello che credi.
Più spazio e più forza.

I ricordi dormono dentro di noi.
Preferiamo non svegliarli:i ricordi sono come i bambini,bisogna fare piano,quando si svegliano è difficile farli riaddormentare.
Shhhh…meglio fare piano.

Non mi guardo indietro.
Perché vivere è come scalare le montagne:non devi guardarti alle spalle,altrimenti rischi le vertigini.
Devi andare avanti,avanti,avanti.
Senza rimpiangere quello che ti sei lasciato dietro,xchè se è rimasto indietro,significa che non voleva accompagnarti nel tuo viaggio.
Però ti è servito anche quel pezzo di roccia che non riesci più a vedere,ti ha fatto capire,ti ha dato slancio.

In certi momenti sono contento di essere io:mi risparmio la mia vista.

Ci vuole pazienza.
Prima o poi passa il vento e si va.
Si va nel verso giusto,che poi forse è proprio quello sbagliato,chissà…
Sì,prima o poi passa il vento,arriva un soffio e ti regala un po’ di movimento.
Perché,a volte,ti serve un passo falso x capire come si cammina e dopo prendi il via.
Ti serve un inciampo,poi metti un piede dopo l’altro e non cadi,no,stavolta no,hai trovato l’equilibrio.
Ed è una gran conquista.

E’ bella proprio x questo:xchè ha gli occhi pieni di qualcosa che non è di questa terra,qualcosa di incontaminato.
Lei ha l’incanto,lo ha nei vestiti,nei capelli,in ogni cellula del suo corpo.
E se le stai vicino e riesci a respirare in po’ del suo incanto,il mondo si rimpicciolisce,diventa piccolo come questo giardino,come queste gocce d’acqua,come noi.
Lei non vive nel mondo,lei il mondo ce l’ha dentro.

Se sai le regole,la vita non ti spaventa più.
E io,fino a poco fa,me la facevo così complicata.
Davo retta a tutto.
Rincorrevo la luce,come una falena.
La vita mi metteva al buio e accendeva tanti valori.
Ma i valori sono scintille:un attimo e si spengono.
E io bruciavo ossigeno x rincorrerli.
Adesso ho il fiato grosso e il cuore stanco.
Mi faccio forza e resto al buio.
La mia regola era il “tutto”.
Ora credo al “niente”.

Io penso che quando si perde qualcosa non ci si è badato abbastanza,xchè se ci tieni veramente ci stai attento,te la leghi stretta.
E un giorno perderà anche me,mi abbandonerà in qualche cassetto della memoria.
E forse io farò lo stesso con lui.

Sono arrivato a un punto di non ritorno,o lo amo o lo odio.

Si dice che l’amore colpisce al cuore ma io devo essere fatto in modo strano xchè mi prende qui,tra le budella.

Mi sento spezzata come la fetta biscottata che nuota nel mio caffellatte.
Ho assorbito troppo,non posso fare finta di niente.
Ho bisogno di un po’ di tempo e di un cucchiaino x ritirarmi su.

Il gioco ti prende in contropiede e tu non puoi fare altro che starci,lasciarti dribblare e sorridere.

Sarebbe più facile se ogni persona fosse schedata,se sulla fronte di ognuno ci fosse scritto quello che è.
E invece questa scritta deve essere stampata all’interno,come le etichette dei maglioni.

“Scusami non avevo scelta”
“Stronzate!Una scelta c’è sempre!”

Ho la testa che mi scoppia.
Un secondo prima “ho fatto bene”,un secondo dopo “ho fatto male”.
E se penso che in una giornata ci sono 86400 secondi,già mi sento impazzire.

I nostri cuori sono reduci di guerra e allora io accarezzo il suo e lei accarezza il mio.
Il passato ci fa ancora qualche pernacchia,ci tira i calci a distanza.


Non c’è stato niente tra noi.
Niente baci,niente sesso,niente di niente.
Però mi sento pieno.
Riempito di lei.
Sazio.

Preferisco ascoltare il mio cuore che soffre,invece di farlo stare zitto con qualche droga.

Papà ricordi quell’inverno?
Sul lungomare tirava la tramontana.
Avevo la punta del naso anestetizzata dal freddo e i capelli seminati dal vento.
Le mie mani cucciole di bambino cercavano di tenersi al tuo cappotto,mentre la corrente mi soffiava contro.
Non vedevi i miei sforzi x raggiungerti e aggrapparmi:camminavi tranquillo,stretto nel tuo loden e attento che il tuo cappello non volasse via.
Sai,ancora oggi mi capita di stare controvento.
E come quel giorno,non ho un cappotto al quale tenermi,non ho prese.
E come quel giorno ho paura.

Tu sai che significa quando il cuore ti schizza fuori dal petto?
Io sì,l’ho scoperto da poco.
E’come sentirsi morire,però poi rinasci e non nasci da solo stavolta,no,nasci insieme a lei.
Te la ritrovi accanto.
E forse lei non lo sa,ma siamo nati insieme.
Siamo nati insieme,quella mattina.

Quanto dureremo?
Un mese? Un anno? Una vita?
Però vale la pena.Noi 2,anche x un’ora.
Quanto dureremo?
Non lo so,il mondo è strano:si allarga,si restringe e poi si riallarga e tu non puoi mai essere sicuro di riuscire a starci bene dentro.
Ma quando riesci a stare dentro,devi rubare tutta la vita che puoi.
E metterne un po’ da parte.
Che magari,un giorno,quando avrai bisogno di ricordi,ti servirà quella manciata di vita e ti farà piacere ritrovarti un po’ di sabbia nei capelli.
E ti metterai lì,ad accarezzare il tuo cuore e a lasciarlo parlare.

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