venerdì 21 dicembre 2012

Frasi dal libro "Io sono di legno" di Giulia Carcasi

Non sono una donna di gesti,sono una donna di brividi immobili

Preferisco la teoria alla pratica,mi sembra che in teoria le cose riescano meglio.

Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno,lasciarsi guardare così,nudi e in piedi,pieni di difetti.

Nella storia di ogni persona c’è una diga.

Penso che il destino si fa i fatti suoi.
Il destino non fa cenni:alza la mano e dà la risposta,non suggerisce.
Le risposte le hai da solo quando lui ha finito,sta andando a letto.
Il destino,te ne accorgi che c’è quando guardi indietro,ma quando guardi avanti.

E in un attimo accorgersi che “for ever” è solo una parola e,come tutte le parole,dura poco:una passata di vernice.

Perché dire “è come se fossi” non è come dire “sei”.

E’ difficile essere coda:anche se ti metti a correre arrivi sempre dopo il corpo.

Loro non si ricordano mai di me,mentre io di loro sì.

I giri di parole non mi piacciono,le persone dovrebbero parlare come frecce,andare dritte al bersaglio.

Noi donne siamo così,ci illudiamo che tutto dipenda da noi,che basti spostare una virgola x cambiare il vento.

Io non sono nata uccello,io sono nata grillo:ho volato a metà,sono stata un attimo in aria e l’attimo dopo a terra,mezzo salto e mezzo volo.
Io sono la regina dei grilli.
Meglio così,non bisogna fare l’abitudine al cielo.

Non cambiare gli altri,cambia tu.

Ero il plancton mangiato dal cefalo,mangiato dallo squalo.

L’universo tende al disordine,le molecole si allontanano ogni giorno di più l’una dall’altra.
Io penso che anche le persone funzionano così,ogni giorno si disperdono fino a non ritrovarsi.

Tu sei fatta così,sei piena di slanci e se non ti aggrappi a qualcuno ti sembra di cadere.

Cercavo di dare nella misura in cui mi veniva dato.
Il guaio era che,sul piatto della bilancia,mettevo anche le promesse degli altri,le consideravo già fatti.
Davo azioni in cambio di pensieri,ci perdevo nel cambio della valuta.

“Ma se dico le bugie,Dio se la prende?”
“Dio se la prende se ti scordi di essere felice”

M’intriga,mi attira,mi tira,non lo so come si dice in questi casi,però so che non ci si oppone alla forza di gravità,la spunta sempre lei.

Pensate di poter fermare il sistema ma poi non sapete neanche smettere di fumare.

Io penso che un tuo bacio può valere le macerie in cui forse un giorno mi lascerai.

Che vuol dire avere bisogno?
Si hanno un sacco di bisogni:bere,mangiare.
Avere la ragazza non deve essere un bisogno.
Deve essere un sogno.

Il cuore è piccolo,lo tieni in una mano,non c’è spazio x tante cose là dentro:al massimo,se si stringe,ci può stare una persona.

Era il buio di fuori o quello di dentro a spaventarmi?

Sono una Sirenetta,non sto bene né in terra né in mare.

Quello che è legale non sempre è onesto e quello che è onesto non sempre è legale.

Chi sono io x giurarti sull’eterno?
Non sono padrona del tempo.
Ma sono schiava di te.

Lei è fatta così,è sospesa o ride.
Nebbia o sole.

Non siamo noi a stabilire le nostre traiettorie,sono i ricordi che tracciano i confini.

Voi non lo potete sapere,ma io sarò come quel divano di pelle:
custodirò le impronte di chi è passato di qua,di chi mi ha fatto sentire utile,di chi si è poggiato sul mio corpo e lo ha reso felice e stanco.

Con me si gioca e basta,dici.
E lo sai bene,xchè tu,x primo,hai solo giocato.

Vanno cacciate le parole,altrimenti ti puzzano dentro,come i cadaveri che tieni in casa.
Urlami in faccia,mandami a fanculo.
Scrivi,scrivi,acchiappa il marcio,buttalo fuori a secchiate.

Io a mia figlia potrei insegnare il latino.
Potrei insegnarle un espediente x ricordare l’ordine delle Alpi :MA CON GRAN PENA LE RECA GIU.
Ecco,questo potrei insegnare io a mia figlia,ma come voler bene a se stessi,quello no.

Ci sono poesie che andrebbero messe in tasca, x tirarle fuori quando servono.
Ci sono poesie che andrebbero caricate come pistole,x premere il grilletto e ammazzare il dolore che,se rimane inspiegato,cresce.

Giocare con una ragazzina è facile,ma te la senti di giocare con una donna?

Ho messo gli accenti dove non andavano.
Ho messo i bicchieri di vetro nella credenza dei cristalli.

…quella sensazione di avere qualcuno dentro quando lo hai già cacciato dal cuore.

Gli accessi del tuo corpo sono chiusi.
Hai paura di chi può entrare o di chi può uscire?

L’importante è avere l’incoscienza di amare di nuovo.

Il legno sembra fermo,ma è sottoposto a pressioni interne che lentamente lo spaccano.
La ceramica si rompe,fa subito mostra dei suoi cocci rotti.
Il legno no,finchè può nasconde,si lascia torturare ma non confessa.
Io sono di legno.

Per curare ma anche x curarsi:ti fai un giro nella storia degli altri e finisci col dimenticare la tua.
Sono solo una che si tuffa in un dolore diverso,così il mio brucia di meno.
E mentre il cuore degli altri mi batte addosso,mi dimentico del mio,che è scarico di pile.

Se devi aiutare qualcuno,aiuta chi sa dire grazie.

Vedi noi fantastichiamo oltre le porte degli altri,ci convinciamo che la nostra vita con un’altra cornice sarebbe andata diversamente,cerchiamo altri padri,altre madri,le protezioni che non abbiamo avuto.
Ce la prendiamo col destino,che ci ha fatto nascere qua e non là,xchè con qualcuno ce la dobbiamo prendere.
Perché non c’è niente di peggio del pensiero che,partendo da presupposti diversi,le cose sarebbero andate ugualmente.

Tu fai chiodo schiaccia chiodo,ma il cuore ha più memoria di te.
Le cadute di cuore non sono cadute di superficie,sono di un’altra razza.
Le ferite sulla pelle si rimarginano in fretta,l’epidermide si rinnova di continuo,contiene molte cellule staminali,sono cellule pronte a rimpiazzare quelle morte,sono le seconde schiere di un battaglione.
Il guaio è che nel cuore queste cellule miracolose non ce ne stanno.
Hai solo una fila di soldati.E amen.

I dvd.
Vai al menù principale e ti chiedono se vuoi seguire il film in francese,spagnolo o italiano.
Puoi selezionare le scene,se vuoi quella che ti dà fastidio la salti a piedi pari.
Mi chiedo:e se la vita fosse un dvd?
Se una frase non la vuoi sentire,selezioni il francese e puoi non capirla.
Se lo incontri,puoi non vederlo e andare avanti.
Tutto questo mi sembra figo.
Poi,però mi chiedo:a cambiare lingua e scena,cambia anche il finale?

Una finestra che fischia è la voglia che abbiamo di una persona,di vederla scavalcare ed entrarci nella stanza.
Le finestre siamo noi a chiuderle male,le lasciamo mezze aperte quando aspettiamo il ritorno di qualcuno.

Hai fatto ordine con i mobili e non con me.
Mi hai lasciato i tuoi silenzi e le risposte che non davi.

Camuffare gli abiti è un’arte da poco:sotto la toppa resta il buco.
Bisogna arrendersi ai buchi,prima o poi vanno guardati da parte a parte.

Lo so che si dice “l’ho amato con tutto il cuore”,ma io l’ho amato anche con i reni e la milza e lo stomaco,l’ho amato come solo una folle ama.

Potrei pungermi con l’ago,potrebbero spararmi,mentre tu mi baci.
Potrebbero investirmi,ma da quelle ferite non uscirebbe una goccia.
Mentre tu mi baci,io non posso morire,io non posso sentire il dolore di un taglio.
Qualunque disgrazia accada,mentre tu mi baci,io non posso soffrire.
Perché tu mi asciughi il sangue.

L’istinto fa fare cose irragionevoli.

Puoi camminare guardandoti i piedi e allora,è raro,ma potrai inciampare lo stesso.
Di sicuro perderai un tramonto che si spegne davanti a te,i disegni di uno stormo d’uccelli sulla tua testa.
Oppure puoi camminare guardandoti attorno.
Quasi sicuramente inciamperai,però avrai raccolto i regali della terra.

“Tu pensi,pensi,pensi e non fai niente”
“Tu invece fai,fai,fai così non pensi”

Se non semini non puoi aspettarti di raccogliere.
E’ questo il vantaggio di non seminare,non hai il problema delle aspettative.

Io a casa mia non toccavo niente,avevo paura che a vivere si rompesse tutto.
E quella paura mi è restata addosso,è passata dai mobili agli uomini.

Siamo un uomo e una donna che non aspettano nessuno e che nessuno aspetta.
Siamo gente che fugge da se stessa.

Possiamo smettere di parlarne,possiamo fare in modo che gli altri smettano di parlarne,possiamo annullare una parte di noi e andare avanti,ma il corpo ha una memoria infallibile.
Mia madre dice che il dolore di una parte che manca,lo chiama “il dolore dell’assenza”.

Capita di sentirsi pezzi di ricambio,utili x altre macchine e incapaci di una corsa propria.

Ci sono uomini che sono liquidi,puoi stringere i pugni quanto vuoi,scivolano comunque tra le dita.

Mi sentivo uno sbaglio che non si doveva ripetere.

E ogni volta capire che è stato un sogno e come tutti i sogni è durato poco:il tempo di crederci.

No,non si erano amati davvero.
Semplicemente si erano sfiniti a vicenda.
La morte dell’uno significava carestia x l’altro:non c’era più polpa da succhiare.

Vive in un mondo suo,forse più comodo del mio,forse potremmo starci bene in 2 in quel mondo.

Non esiste azione senza conseguenze.

La gente dice che si fa sempre in tempo a cambiare strada,a fare inversione,ma io con te sto in autostrada:non si può tornare indietro.

Vivevamo uno nell’insicurezza dell’altro

“Restiamo abbracciati x un giorno intero,ti va?”
“Per tutta la vita”
“Sono cose che si dicono…”
“Sono cose che si sentono!”

Essere pioggia non è facile.
Devi concederti solo alle terre che hanno bisogno di te,altrimenti allaghi.
Non devi darti ad altre terre,io ho sete di te,se scendi su di me cresceranno i frutti.
Se scendi su chi non ha bisogno,non ci sarà raccolto.

E lui continuava oltre il pomeriggio.
Cominciava a occupare il volume delle mie sere,delle mie notti,dei miei ultimi pensieri prima di chiudere gli occhi e dormire.

Ha lo sguardo di pozzo…è una persona che,se ti sporgi x vederla meglio,finisci x perderti lì nel fondo.

Scordare è un verbo che non conosco.
Scordare è più crudele di dimenticare:chi è dimenticato viene tolto dalla mente,chi è scordato viene tolto dal cuore.
E se io abito nel tuo cuore e tu mi cacci,io non avrò altro posto dove andare.
Dimenticami,ma non scordarmi!

“Come faccio a non chiamarti?”
“Sarà naturale.Un giorno perderai il mio numero.Ti cadrà dalla tasca il bigliettino su cui l’hai scritto”
“Ce l’ho nella testa il tuo numero.Dovrei perdere la testa,mi dovrebbe cadere dalla tasca e non è possibile”

Tu dirai che sono delle sciocchezza ma vedi,io ho vissuto di queste sciocchezze.

Forse,a raccontarsi fino in fondo,nessuno al mondo è nella condizione di giudicare.

Penso che non m’importa,voglio smettere di pianificare la mia vita,che certe volte alla vita bisogna togliere il guinzaglio,lasciarla andare dove va.

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