domenica 21 giugno 2020

La settimana dell'autore: Fabrizio De Sanctis




Nome:
Fabrizio De Sanctis

Data di nascita
3 Agosto 1953

Città di nascita
Firenze

Città di residenza
Firenze

Come è nata la tua passione per la scrittura?
Dalla lettura. Quando uno legge tanto, prima o poi gli scappa la voglia di scrivere.
Almeno per me ha funzionato così.

Un autore che è un po' il tuo mentore, il tuo maestro?
Dovendo fare un solo nome, Michael Connelly.

Primo libro letto
Pinocchio.

Scrittore preferito
Ce ne sono almeno cinque o sei dei quali non mi perdo un'uscita.
Sempre per fare un solo nome, Michael Connelly ( e mi perdonino Fred Vargas, Stuart MacBride, Lee Child, John Katzenbach...).

Libro preferito
"Debito di sangue" di Michael Connelly (ma questa domanda è pura cattiveria!)

Un film tratto da un libro che ti è piaciuto più del libro
"Delitto per delitto" di Alfred Hitchcock (e superare la Highsmith è davvero tanta roba!).

Cosa consigli a chi vorrebbe avvicinarsi alla scrittura?
Leggere, ma è banale.
Leggere tanto, ma è sempre banale.
Seguire l'istinto e, soprattutto, restare con i piedi per terra.

Cosa significa per te leggere?
Una necessità.


Cosa significa per te scrivere?
Divertimento. Il giorno in cui dovessi smettere di divertirmi, smetterei di scrivere.

Chi ti ha fatto scoprire il piacere della lettura?
I miei genitori.
Al ritorno dal primo giorno di scuola trovai l'abbonamento a "Topolino", con quattro libri in omaggio.
Me li ricordo ancora: "Pinocchio", "Ventimila leghe sotto i mari", "La capanna dello zio Tom" e "Peter Pan".
Ma l'appassionato di gialli, in famiglia, era mio padre.
Nella sua biblioteca c'era di tutto: Agatha Christie, Rex Stout, Erle Stanley Gardner, Ian Fleming, Conan  Doyle...
E da lì...

Da bambino sognavo di diventare...
Archeologo.

Cosa bevi durante le tue sessioni di scrittura?
Caffè. D'estate, col caldo,Schweppes Lemon.

Un personaggio letterario che ti porti nel cuore
Guglielmo da Baskerville.

Quanti libri leggi all'anno?
Non meno di cinquanta. Ma non li conto.

Cartaceo o digitale?
Cartaceo. Ma il digitale è troppo comodo!

Dove preferisci leggere?
Non ho un luogo preferito, ma come si legge in un bosco, in perfetta solitudine...

Da cosa nascono i tuoi romanzi?
Per adesso da motivazione personali: l'odio per i reality ("Format") o per i cartomanti ("Minchiate").
Ma quelli pronti o in corso di gestazione ampliano il raggio.

Scrivi a penna o sul computer?
Computer.

Hai qualche gesto scaramantico legato alla scrittura?
Benchè sia scaramantico in molte cose, nella scrittura no.


Preferisci leggere/scrivere in silenzio o con un sottofondo musicale?
Sono un beethoveniano accanito, ma Mozart è perfetto per scrivere.

Il libro che non avresti mai voluto leggere
"La ragazza del treno" di Paula Hawkins

Cosa c'è di te nei protagonisti dei tuoi romanzi?
Nel commissario Siciliano, che è il protagonista di tutti i miei romanzi, credo ci sia molto di me.
Dal modo di pensare e di esprimersi, al tifo per la Fiorentina, all'amore per il cibo e per il caffè.
Spesso, il nostro comune amico Nicola Ronchi, mi chiama Attilio...

Qual è il personaggio dei romanzi a cui sei più affezionato?
Escludendo Siciliano, che è fuori concorso, direi Format, il serial killer del mio primo, omonimo, romanzo.
La quintessenza del male. Con un pizzico di presunzione, mi è uscito proprio bene!

Scrivere è la tua principale attività o ti occupi anche di qualcos'altro?
Magari! Sono un avvocato e la scrittura è solo uno splendido hobby.






Nessun commento: