giovedì 26 aprile 2018

"Due di due" Andrea De Carlo (1989)



LA TRAMA:
"Due di due" è un romanzo apparso per la prima volta nel 1989.
Narra l'amicizia fra Mario, l'io narrante, e Guido, un suo compagno di scuola.
Sono così diversi da essere speculari, Mario e Guido:
il primo è un adolescente come tanti, impaurito e attratto dalla vita, indeciso nelle scelte e appena abbozzato nella personalità, succube dell'autorevolezza e del carisma altrui;
il secondo ne ha da vendere di autorevolezza e carisma.
Ha entusiasmo per la vita e è diverso, diverso da tutti gli altri, abbastanza per attrarli, troppo per non spaventarli, per non restare, alla fin fine, sempre isolato.
Nonostante le differenze, l'amicizia di Mario e Guido prosegue lungo gli anni 70 e 80:
a scuola e fuori scuola, fino all'età adulta, unisce e cambia per sempre le loro vite.
Pubblicato per la prima volta nel 1989, è diventato un vero e proprio cult, in cui i lettori sempre nuovi continuano a identificarsi con passione.
Introduzione dell'autore.





IL MIO GIUDIZIO:
Scritto alla fine degli anni '80, il libro è una sorta di romanzo di formazione che narra le vicende di Mario e Guido, dal loro primo incontro quando hanno appena 14 anni e per tutto il ventennio successivo.

Un'amicizia che va avanti, fra alti e bassi, fra mesi di silenzi e giorni trascorsi a confrontarsi ininterrottamente, tra incomprensioni e riappacificazioni.

Mario e Guido, due persone distinte, a sè stanti, così simili ma, allo stesso tempo, così differenti fra loro, che hanno bisogno l'uno dell'altro per poter essere se stessi e per poter affrontare una società in cui non si riconoscono.

Nati agli inizi degli anni '50, si trovano a vivere, in piena adolescenza, la rivoluzione del '68, il periodo dell'anarchia e della contestazione che, in un modo o nell'altro, influenzerà significamente il loro destino.

Guido è un idealista distruttivo con una personalità irrisolta,instabile ed inquieta.
Un nomade solitario, egocentrico, cinico e anche molto egoista, che non sta bene in nessun posto,
insofferente con tutti, in primis con se stesso, arrabbiato col mondo intero ed incapace di provare dei sentimenti autentici e di portare avanti delle relazioni stabili e mature.

Mario è un idealista costruttivo, un animo fragile e sensibile, con l'indole da gregario ma che, con gli anni, acquista sicurezza, fino ad arrivare a mettere su, con le sue sole forze, un'azienda agricola biologica (in un'epoca in cui il biologico era ancora materia astrusa ed astratta) in un piccolo microcosmo autonomo e bucolico, isolato nelle campagne umbre.

Assolutamente scontato e prevedibile il finale.
Assai meno prevedibile, invece, l'epilogo che, con un'immagine quantomeno evocativa, esprime in maniera encomiabile il senso dell'amicizia fra i 2 ragazzi.


*** ATTENZIONE SPOILER!!! ***


Per quanto le "Due Case" tirate su con amore e fatica da Mario e, in minor misura anche da Guido, siano presenti e nominate per buona parte della narrazione,
è solo con la morte di Guido e nel momento in cui Mario dà fuoco alla seconda casa che si capisce quante analogie vi siano fra queste due abitazioni ed i  protagonisti stessi:
la casa in cui abita Mario è piena di luce, di vita, di amore e di calore, 
mentre l'altra, quella in teoria destinata a Guido è cupa,buia, fredda, incute un certo timore e per questo perennemente disabitata.
Fino al rogo che la separa per sempre dall'altra casa, così come l'incidente (suicidio?) di Guido ha separato per sempre Mario dal suo migliore amico:
"Ho guardato verso il basso ed era strano vedere una casa sola dove ce n'erano state due".
Due.
Due di due.


*** FINE DELLO SPOILER ***




IL MIO VOTO:
"Due di due" è il primo romanzo di De Carlo con cui mi cimento.
Una storia tanto utopica quanto reale, a tratti dura, a tratti commovente, che coinvolge sin dalle prime pagine.
Mario e Guido sono come due lati della stessa medaglia e ognuno di noi, leggendo il libro, non potrà immedesimarsi, alternativamente, ora nell'uno, ora nell'altro.
Consigliato!

LO SCRITTORE:



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