lunedì 21 agosto 2017

"Un giorno perfetto" Melania Gaia Mazzucco (2008)




LA TRAMA:
Il giorno perfetto è quello in cui Camilla compie 7 anni,
Zero fa esplodere la prima bomba in un Mc Donald's,
Emma perde il lavoro,
Kevin le mutande,
Elio recita il discorso sbagliato al suo comizio elettorale,
Valentina fa un piercing all'ombelico,
Maja trova la casa dei suoi sogni,
Sasha festeggia l'anniversario dei 10 anni con l'amante,
Antonio vede la moglie per l'ultima volta e qualcuno carica con7 colpi + 1 la sua pistola.
Mentre le loro strade si incrociano sul grande palcoscenico di una Roma frenetica e sorprendente e la tensione si accumula,le loro vite sembrano destinate a esplodere in mille pezzi.
Romanzo corale,affresco sociale,foto di gruppo di una nazione,questa cronaca di un giorno apparentemente qualunque in una grande città di oggi è un'immersione totale nella realtà che ci circonda.
Una storia d'amore e disincanto.
Di scuola e lavoro.
Una notizia da prima pagina e uno straziante caso di nera.
Ma,soprattutto,l'anatomia di una famiglia:
ragazze e bambini,uomini e donne,madri e padri,figli e figlie.
Scene da un matrimonio in cui ciascuno,nel bene e nel male,può riconoscersi.

IL MIO GIUDIZIO:
Un giorno perfetto,ma anche no,il 04 Maggio del 2001 dove,
in una Roma caotica e rumorosa si intrecciano le storie e si compiono i destini di un caleidoscopio di personaggi,tutti,in qualche modo,concatenati fra loro.

Da un lato i Buonocore,una famiglia che ormai famiglia non è più.
Dopo anni di amore folle quanto violento e malato,Emma ha lasciato Antonio e si è trasferita,
insieme ai 2 figli,dalla madre.
Lui,che non vede la donna come un essere umano in quanto tale,ma come un mero oggetto che gli appartiene di cui non può fare a meno,
dopo averla stalkerata per mesi,decide di andare oltre,
di restituirle il dolore che lei sta dando a lui e di farle del male.
Tanto male.

Dall'altro lato gli altolocati e borghesissimi Fioravanti che famiglia devono e vogliono esserlo per forza,per salvare le apparenze,per non essere vittime di pettegolezzi,
perchè "la lingua non ha osso ma rompe il dosso".
Lui,Elio,un politico ormai in declino che cerca di salvare il salvabile,facendo comizi e brunch in ogni dove per accaparrarsi un minimo di voti alle prossime elezioni.
Lei,Maja,insoddisfatta della sua vita,che sogna una nuova esistenza in una nuova casa e con una nuova persona al suo fianco (magari,perchè no,proprio con il figlio di primo letto di suo marito) e che invece si trova a doversi sorbire le chiacchiere inutili e sterili,i banali luoghi comuni conditi di neanche tanto celata spocchia e razzismo delle mamme delle amichette di sua figlia.

E poi Sasha Solari,insegnante di italiano alle medie per professione e scrittore per hobby e vocazione che,dopo 10 anni di amore clandestino con un famoso giornalista televisivo,si trova a fare i conti con la realtà dei fatti,a seppellire le sue illusioni e a doversi reinventare un futuro.

Uno dei romanzi più crudeli,nella sua drammatica veridicità,che abbia mai letto.
Talmente brutale ai limiti del fastidio.

Affronta con spietatezza e capacità di analisi il quanto mai attuale tema del femminicidio,
l'ansia del sapersi costantemente spiata,controllata,
di non essere più padrona di sè ma in balia di un pazzo squilibrato,pronto se non ad ucciderti,
a farti finire,pesta e sanguinante,al Pronto Soccorso in qualsiasi momento della giornata.
I dubbi che si pone una donna nel denunciare l'uomo che tanto ha amato ma che le sta rendendo la vita impossibile,
la paura di non essere creduta,il timore di rovinare la vita a un'altra persona (e se poi gli faccio perdere il lavoro? E se gli tolgono la patria potestà?),
l'essere presa sottogamba dalle stesse forze dell'ordine che prima la invitano a mettersi sotto la loro protezione e poi minimizzano e,come accade il più delle volte,la pratica si va a perdere nei meandri della burocrazia...e nel frattempo può succedere di tutto.

Il finale di questa storia mozzafiato?
La narrazione,a dire il vero,comincia proprio dalla fine,

per poi fare una digressione di 24 ore e raccontarci cosa sia successo in questo "giorno perfetto",
quindi quale sia la conclusione è abbastanza intuibile.
Sinceramente avrei preferito che il romanzo terminasse con le parole "arrivederci Roma" e non ci fosse poi l'epilogo.
Che tutto rimanesse aperto,in sospeso.
E invece...

E invece il finale c'è.
Ed è quello che ci possiamo immaginare.
O forse no.
Perchè nel male c'è sempre un pò di bene e la speranza è l'ultima porta che si chiude.
Ma quanto possa essere di sollievo una flebile speranza all'interno di una tragedia tanto grande,
non ci è dato saperlo.



IL MIO VOTO:
Tanto avvincente ed attuale quanto crudo e spietato.
Un libro che fa riflettere.
Da leggere.

LA SCRITTRICE:





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