lunedì 4 luglio 2016

"Lo strano viaggio di un oggetto smarrito" Salvatore Basile (2016)





LA TRAMA:
Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia.
Il piccolo Michele ha corso a perdifiato per tornare presto a casa dopo la scuola,
ma quando apre la porta della sua casa nella piccola stazione di Miniera di Mare,
trova sua madre di fronte a una valigia aperta.
Fra le mani tiene il diario segreto di Michele,
un quaderno rosso con la copertina un pò ammaccata.
Con gli occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario.
Lo ripone nella valigia,promettendo di restituirlo.
Poi sale sul treno in partenza dalla banchina.
Sono passati 20 anni da allora.
Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione ferroviaria.
Addosso,la divisa di capostazione di suo padre.
Negli occhi,una tristezza assoluta,profonda e lontana.
Perchè sua madre non è mai più tornata.
Michele vuole stare solo,con l'unica compagnia degli oggetti smarriti che vengono trovati ogni giorno nell'unico treno che passa da Miniera di Mare.
Perchè gli oggetti non se ne vanno:
mantengono le promesse,non ti abbandonano.
Finchè un giorno,sullo stesso treno che aveva portato via sua madre,incastrato tra due sedili,
Michele ritrova il suo diario.
Non sa come sia possibile,ma Michele sente che è sua madre che l'ha lasciato lì.
Per lui.
E che c'è solo una persona che può aiutarlo:
Elena,una ragazza folle e imprevedibile come la vita,
che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a cercare la verità.
E,forse,anche una cura per il suo cuore smarrito.






IL MIO GIUDIZIO:
Bello! Bello! Bello!
Ho scoperto questo romanzo casualmente,
tramite una pagina dedicata alla lettura che seguo su Facebook.
La trama mi è piaciuta tantissimo e,nemmeno a farlo apposta,
pochi giorni dopo ho ricevuto la richiesta di amicizia dell'autore stesso.
Se non è destino questo!!!!

In particolar modo,è stata una frase a colpirmi:
"Questa è la storia di un ragazzo che ha dimenticato cosa significa essere amati.
Ed è la storia di una ragazza che ha fatto un patto della felicità,nonostante il dolore.
E'la storia di due anime che riescono a colorarsi a vicenda per affrontare la vita senza arrendersi mai".

Sono da sempre convinta che non siamo noi a scegliere i libri da leggere,
ma siano essi stessi che ci vengano a cercare,in un determinato momento della nostra vita,
perchè hanno un messaggio da comunicarci in quel preciso istante,non prima e non dopo.

E,grazie a "Lo strano viaggio di un oggetto smarrito" ho compreso delle cose che avevo già intuito ma che,adesso,mi si sono mostrate in tutta la loro lampante,quanto dolorosa chiarezza.
Leggevo,sottolineavo e piangevo.

Perchè il Michele narrato nel romanzo è terribilmente identico,
per carattere,vissuto,modi di fare e di essere,
a un persona che conosco e che per me è importante.
Infatti,per la prima volta,mi sono immaginata un personaggio letterario con le fattezze di qualcuno realmente esistente.
Leggevo "Michele" ma,dentro di me,pronunciavo un altro nome e lo abbracciavo con il pensiero,
non avendo la possibilità di farlo fisicamente.

E mentalmente gli dicevo che io ci sono stata.
Io ci sono.
Io ci sarò.
Senza bisogno di promesse ma semplicemente dimostrandolo.
Perchè non siamo tutti uguali a questo mondo,per fortuna.
E per ogni meschinità ricevuta,c'è un gesto sincero pronto a essere regalato.
Per ogni disillusione,c'è una nuova speranza.
Per ogni lacrima spesa,c'è un nuovo sorriso che può nascere.
Bisogna solo crederci ancora.
Crederci di nuovo.

Ambientato in alcune cittadine immaginarie,
situate indicativamente fra il basso Lazio e l'Abruzzo,
la storia narra di un ragazzo misantropo al limiti del parossismo e di una ragazza un pò strana ma genuina che,
con il suo entusiasmo e la sua semplicità,
come un uragano,
lo travolge e lo stravolge,
convincendolo a uscire dal guscio dentro il quale si è trincerato da quando,
ormai 20 anni prima,sua mamma è salita su un treno ed è partita,senza mai fare ritorno.

Il viaggio che Michele intraprende alla ricerca della mamma diventa,
quindi,una sorta di viaggio alla ricerca e alla scoperta della vera parte di sè.
Una parte che,in 30 anni di vita,Michele non ha mai veramente avuto modo di conoscere.
E,allo stesso modo,le persone che incontrerà durante il suo tormentato percorso gli daranno,
chi in maniera positiva chi,purtroppo,in maniera negativa,
delle importanti lezioni di vita.

Con una sorprendente delicatezza,
l'autore ci porta all'interno della mente del protagonista e ci aiuta a capire le dinamiche interiori di chi ha deciso di chiudere il cuore alla vita e all'amore 
e si è volutamente trincerato in un'espugnabile (ma per fortuna non del tutto!) fortezza di solitudine.
Ci fa comprendere come le tante batoste ricevute,la sofferenza e l'abbandono da parte di una persona importante possano portare a diffidare,indistintamente,di tutto il genere umano;
a fare indurire il cuore fino a non provare più niente,
e a far sì che la l'esistenza scivoli addosso come l'acqua sopra un impermeabile.

Ma la potenza dell'amore,quando è vero,sincero e disinteressato,
può riuscire,piano piano,goccia dopo goccia,
a intaccare questa corazza e a mostrarci che,
dietro un'apparenza fredda e anaffettiva,
si nasconda in realtà un animo tanto fragile,
quanto sensibile e per questo bellissimo,
e pronto ad aprirsi al sentimento.

Perchè la vita senza amore non è vita,ma solo difficile e sterile sopravvivenza.

Un romanzo allo stesso tempo introspettivo ma avvincente e ricco di suspance,
dal finale un pò surreale e fiabesco.

Una storia dolce,emozionante,straziante ma che scalda il cuore.

Non posso che ringraziare Salvatore per le belle emozioni che mi (ci) ha regalato con questa storia che,per certi versi,sento molto mia.


IL MIO VOTO:
Romanzo che mi è entrato nel cuore.
Assolutamente consigliato.
Per chi cerca una lettura coinvolgente ed introspettiva.

LO SCRITTORE:



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