venerdì 8 gennaio 2016

"Giuseppino - Da New York all'Italia:storia del mio ritorno a casa" Joe Bastianich (2014)





LA TRAMA:
Come nella migliore tradizione delle commedie romantiche,il primo incontro tra Joe Bastianich e l'Italia è un disastro.
Figlio di esuli istriani emigrati a New York,Joe detesta l'inglese zoppicante e il forte accento dei suoi familiari,il panino con la trippa che alle volte trova nel lunchbox e il nomignolo che nonna Erminia gli ha affibbiato:Giuseppino.
Solo quando,adolescente,scopre le colline di Montalcino e il fascino borghese di Milano,comincia a guardare il Belpaese con meno diffidenza.
Ancora meglio,finita l'università,sarà passare un anno girando la penisola in lungo e in largo al volante di una Fiat Croma che spesso è anche il suo ricovero notturno.
Al ritorno in America diventa un "restaurant man" di grande successo,e per 20 anni l'Italia rimane soltanto una sorta di flirt estivo.
Ma quando scopre che il format televisivo di Masterchef andrà in onda anche nel nostro Paese,fa di tutto per diventare uno dei giudici dell'edizione locale.
Tra Joe e l'Italia sarà infine amore,mentre il pubblico tv lo consacra come una delle celebrità più anticonvenzionali del piccolo schermo.

IL MIO GIUDIZIO:
Benchè Bastianich sia un volto noto nel nostro Paese già da diverso tempo,
non avendo mai seguito "Masterchef",lo conoscevo di sfuggita solo per la sua battuta,cavallo di battaglia: "Vuoi che muoro?".
Poi,qualche mese fa,ho riallaciato (per fortuna!) i rapporti con la mia amica Linda,
che invece di questa trasmissione è una grande estimatrice e,grazie a lei,
è nata la passione per quello che,ormai per entrambe e non solo per nonna Erminia, è Giuseppino.

Oltre ad essere un gran bell'uomo (è risaputa la mia passione per i calvi!),
è di una simpatia disarmante....come non si fa a non adorare la sua aria finto snob e il suo irresistibile sarcasmo?
E come restare indifferenti di fronte alle sue pungenti battute,ai suoi sputazzamenti dei cibi che non sono di suo gradimento o al lancio schifato dei suddetti piatti nel secchione della spazzatura?
Un unconventional man che non poteva non conquistarmi!

E così è stato naturale richiedere come regalo per Natale proprio il libro autobiografico che racconta la storia del suo ambivalente rapporto con il Bel Paese.

Scritto in un italiano perfetto,grazie alla supervisione della giornalista Sara Porro,
con l'aggiunta di alcuni simpatici "disegnini" che danno un valore aggiunto all'opera e con un esilarante "glossario Bastianich - Italiano" finale,
"Giuseppino" è una lettura piacevole,coinvolgente e scorrevole.

Ripercorrendo le vicende dell'occupazione jugoslava dell'Istria e della dittatura titina,
Joe inizia raccontando dei suoi bisnonni materni Erminia e Vittorio che furono costretti a scappare da Pola e ad emigrare a New York,ricominciando da zero e costruendosi una nuova esistenza,
fra mille difficoltà pratiche e di integrazione.

Prosegue con la storia dei suoi genitori,Felice e Lidia,
parlandoci della loro passione per il cibo,
che li ha portati,nel corso degli anni,a diventare proprietari di uno dei più importanti ristoranti della Grande Mela,il "Felidia".

Dopo un periodo trascorso a lavorare come broker a Wall Street,
insoddisfatto della vita ripetitiva e frenetica che si trova a condurre,
Joe decide di andare alla ricerca delle sue origini.
Origini che ha sempre detestato in quanto,sin da bambino,anelava ad essere americano al 100% e poco tollerava l'umile provenienza e le tipiche usanze dei suoi parenti d'oltroceano.

Poco più che ventenne compie,quindi,un viaggio nel nostro Paese,
un pò per conoscere la cultura culinaria e vinicola italica,
ma anche per scoprire se stesso e la sua vera indole,
che poi altro non è che quella di diventare un importante "Restaurant Man" 

Nella seconda parte del libro,Joe invece ci porta "dietro le quinte" di quella che ormai è una trasmissione cult e che lo ha trasformato da imprenditore a personaggio pubblico:
"Masterchef Italia".

Ci parla poi delle sue passioni quale la musica,lo sport,
la sua vigna con annesso ristorante a Civididale del Friuli,
la stima che (ahimè!) nutre nei confronti dell'attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi.e le differenze che,a suo avviso,nota fra il modo di vivere degli italiani contrapposto a quello degli americani.

Emerge così la figura di un uomo sincero e diretto,senza peli sulla lingua,
che non ha paura di dire quello che pensa (più di una le frecciatine dirette al suo collega Carlo Cracco...) nè che, tantomeno,tema il giudizio degli altri.
Un uomo ambizioso,improntato al successo,ma allo stesso tempo dall'animo hippie e alternativo.
Un giusto mix fra snobismo naif e disarmante semplicità.
,
IL MIO VOTO:
L'ho letto con piacere e,arrivata all'ultima pagina,mi è sembrato di dover salutare un caro amico e la cosa un pò mi è dispiaciuta.
E'stato proprio una bella scoperta.
Consigliato.

* BUONO *

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