mercoledì 17 giugno 2015

"Io non sarò come voi" Paolo Cammilli (2015)





LA TRAMA:
A Lido di Magra,un paesino di poche anime e una manciata di case a qualche km dalla Versilia,il mare c'è,ma solo d'estate.
Perchè la vita da queste parti dura il tempo di una stagione.
Fabio Arricò,figlio di un cavatore appena licenziato dalle derive della crisi,è un ragazzo normale.
Ma a 17 anni,essere normali significa fare quello che fanno gli altri,adeguarsi alle scelte del gruppo anche se capisci che sono sbagliate.
Il gruppo,però,ha un punto debole e si chiama Caterina Valenti.
Lei è tormentata,agguerrita e irriverente.
Troppo bella e irriguardosa per non innescare un ambiguo corto circuito.
Sorda al sentimento che Fabio si rifiuta di confessarle,ma che neppure riesce a nascondere.
Di più.
C'è qualcosa nel suo sguardo che svela uno strano piacere nell'umiliarlo e farlo soffrire.
Come se avesse qualcosa da fargli pagare.
Gli adulti,un campionario di figure umane comiche e inconcludenti,arrivano sempre tardi.
In questo piccolo mondo nel quale sonnecchiano esistenze comuni,si soffre,si ama,si lotta ma sempre nel modo sbagliato.
Prima ferendo,poi nascondendo la faccia.
E il risultato,un congegno a orologeria che si carica con la frustrazione,è l'odio più incontrollato,quello che trascina a fondo.
Quello che ti obbliga a ideare una notte di violenza inaudita ai danni di chi non può difendersi.
Ambientato nella desolante provincia italiana,un romanzo sul coraggio.
Il coraggio di essere se stessi,di riscattare i propri errori e le proprie debolezze,di guardarsi negli occhi quando converrebbe tenerli chiusi.
Il coraggio di scegliere ciò che è giusto fino alla fine.
"Io non sarò come voi" è uno squarcio luminoso nella brutalità vigliacca dei rapporti umani.
E'la tenerezza più esile e nascosta,capace però di cambiare tutto.

IL MIO GIUDIZIO:
In un'anonima cittadina della Versilia si intersecano le vicende di 2 famiglie,
una proletaria e l'altra borghese.
Gli Arricò e i Valenti.
Tutto intorno,un corollario di comprimari non meno importanti ai fini della narrazione.

Grazie a un susseguirsi di flash back che ripercorrono una decina di anni,
il lettore comprenderà le motivazioni (se ci può essere un motivo che giustifichi una violenza!) che porteranno i giovani del paese ad abusare in maniera inaudita di quella che,fino a poche ore prima,
era una loro amica,la ragazza più contesa,ammirata e invidiata del gruppo.

Una storia di gelosie e vendette,di una passione bruciante che si trasforma in odio e conduce alla follia e che,per certi versi,mi ha fatto ripensare ad Andreana e Alberico,
i 2 protagonisti di "Prima che il vento",opera di Antonella Boralevi,
ambientata negli stessi luoghi di "Io non sarò come voi",ma alla fine degli anni 50.

Una storia cruda,diretta,brutale che però l'autore è bravo a stemperare con la sua ironia e con l'uso di improbabili metafore,
facendo sì che a picchi di altissima tensione se ne alternino altri di pura esilaranza. 

All'indicibile ferocia il Cammilli riesce sempre ad alternare una dolcezza di fondo.
Anche i personaggi più ignobili (uno su tutti,Samuele Bardi),
nella loro spietatezza,hanno un barlume di umanità,o,
in ogni caso,
la loro cattiveria è in parte giustificata da un infausto evento che li ha portati a essere come sono.
La stessa Caterina Valenti,che di primo acchito può risultare antipatica e viziata,
un pò "rizzacazzi" e un pò "Cecco toccami",
si rivela invece essere una ragazza estremamente sensibile la cui riservatezza ed insicurezza viene scambiata per snobismo e alterigia.

Non manca nemmeno un simpatico colpo di scena ma,avendo letto in precedenza "Maledetta Primavera",a dire il vero,qualcosa di simile me l'aspettavo! :-)

Però,in particolar modo,non mancano gli spunti di riflessione.

Questo romanzo fa capire quanto sia fondamentale la comunicazione all'interno delle relazioni interpersonali e come,senza sincerità,i rapporti vadano a naufragare e marcire in un mare di incomprensioni e inutili fraintendimenti.

Ma,soprattutto,e lo si evince già dal titolo,
l'autore punta sull'importanza di accettarsi così come si è,
magari anche "perdenti" o "sfigati" per il resto del mondo,ma comunque se stessi.
Perchè si è veramente qualcuno solo nella nostra autenticità,
non certo omologandosi agli altri,
conformandoci con essi e volendone a tutti i costi scimmiottare gli atteggiamenti...
atteggiamenti che,nel migliore dei casi,nemmeno ci appartengono.

Il finale,se per certi versi può sembrare un pò inverosimile 
(non scendo nei particolari,per non rovinare la sorpresa a chi ancora deve leggere il libro,
ma pare strano che certe notizie le si debbano apprendere così come vengono apprese),
lascia veramente senza parole.

Un pugno allo stomaco che,letta l'ultima riga,si trasforma in un groppo alla gola.
Che non se ne va via e resta lì,come l'ovosodo dell'omonino film di Virzì.



IL MIO VOTO:
Paolo è la riprova che.se la vita ti gioca un brutto scherzo e ti tira uno sgambetto,ci si può sempre rialzare e ricominciare.
Più forti di prima.
Pochi autori,come lui,sanno scavare nella società odierna,con occhio critico e senza inutili pietismi,mettendone in luce il marciume in modo obiettivo ed ironico e suscitando nel lettore emozioni di notevole impatto.
Veramente bravo!
Aspetto con ansia la sua prossima opera e,adesso,ho 2 miti in più:
Fabrizio Montagner e Osvaldo Valenti.
Così unici nella loro goffa e sfigata normalità.

* BUONO *

LO SCRITTORE:



1 commento:

Anonimo ha detto...

Non lo so, non mi ha convinta argomenti importanti toccati troppo di furia, il libro sicuramente sarebbe stato più interessante se avesse avuto un continuo, ho visto commenti di gente che dice di farlo leggere nei licei, ma dai senza evoluzione dei personaggi che hanno compiuto un simile gesto, il tentativo di far recuperare la faccia al protagonista che alla fine dopo che aveva orchestrato tutto si ribella, no!l idea c è, ed è anche scritto bene, anche se in alcuni punti lo trovo volgare , e non è necessaria la volgarità per esprimere concetti crudi, un po scadente nel linguaggio, e con poco spessore per quanto riguarda il tentativo di una analisi psicologia spicciola. Tutto sommato scorre bene, ma non dovrebbe finire cosi,ci voleva una esempio di punizione generale per tutti i protagonisti