martedì 19 maggio 2015

Frasi dal libro "La stanza" di Jonas Karlsson

Devi capire che gli altri dipendenti si spaventano quando ti vedono lì,nel tuo mondo.
Non c'è problema se lo fai a casa tua.
Ma non al lavoro.
Inquieti il personale.
Non dovresti cercare invece di socializzare un pò di più con i tuoi colleghi?
Per cui,adesso,non puoi più entrare nella stanza,siamo intesi?
Sapevamo che avevi un carattere difficile,ma nessuno ci aveva detto che avevi le visioni!

"Come va,Bjorn?"
"Come va con cosa?"
"Beh...cos'hai fatto negli ultimi giorni?"
Mi ha fatto quella domanda nella stessa maniera banale che usa la gente quando ti chiede come stai.
Non gli interessa sapere qualcosa della tua salute.
Vogliono soltanto sentire la propria voce,ripetere cose che hanno  già detto.
Vogliono potersi esprimere in un contesto sociale.

E'facile lasciarsi ingannare dalle persone che si conoscono da poco tempo.
Si ha l'impressione che siano migliori dei vecchi amici.
Gli attribuiamo le qualità più nobili,solo perchè non le conosciamo bene.
Possono essere simpatici e gentili la prima,la seconda e pure la terza volta.
In casi particolari anche la quarta e la quinta.
Ma alla fine ne resti sempre deluso.
Prima o poi si arriva a quel punto:
una circostanza in cui salta fuori il loro vero io.

D'altra parte,è anche positivo rendersi conto di non essere così speciali come crediamo.
Vogliamo guadagnare bene,mangiare bene e in generale vogliamo divertirci.
Ascoltare la radio ogni tanto o vedere qualcosa di carino in televisione.
Leggere un libro o un giornale.
Vogliamo che ci sia un bel tempo e poter fare la spesa sotto casa e a buon mercato.
In questo senso siamo tutti degli esseri relativamente semplici.
Sogniamo di avere una compagna o un compagno più o meno gradevoli,una casa per le vacanze estive o un appartamento in comproprietà sulla Costa del Sol.
In fondo in fondo,vogliamo soltanto la tranquillità.
E una giusta dose di intrattenimento facilmente digeribile di tanto in tanto.
Tutto il resto è una posa pretenziosa.

In quel momento ho capito quanto ci si sente soli a essere sempre gli unici a vedere la verità in questo mondo di creduloni.

Piangere si addice ai bambini e a chi taglia le cipolle.
Eppure qualcosa in quel pianto era diverso.
E'stato un pianto calmo e necessario.
Acqua che puliva i canali,più o meno come si pulisce una grondaia dalle foglie e dagli aghi di pino.
Un modo per far sparire l'energia negativa e lasciare il posto a qualcosa di meglio.
Era come se tutti i pensieri sbagliati volassero via,mentre ne entravano altri.
Una nuova possibilità.
Un nuovo io.

Mi sono reso conto che dai propri errori c'è solo da imparare.
Ciò che non uccide,fortifica.

Non puoi invertire il corso di un fiume sbarrandogli il cammino e obbligandolo a prendere la direzione opposta.
Nessuno possiede simili poteri,per quanto possa essere forte.
Il fiume strariperà e continuerà a scorrere testardo,più o meno come prima.
Non puoi invertire il suo corso da un giorno all'altro.
Nessuno ci riesce.
Al contrario,devi cominciare lasciandoti trasportare dalla corrente.

Chi aveva osato rompere gli schemi e ragionare in maniera diversa?
Chi aveva osato pensare fuori dal coro?



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