domenica 23 novembre 2014

Frasi dal libro "Nel legno il tuo nome" di Gianluca Paolisso

Era un lavoro duro ma mi è sempre piaciuto,perchè potevo toccare con mano la natura,respirare aria pulita e,quando capitava,ascoltare il silenzio.

In questo posto maledetto,se non soddisfi la curiosità altrui,ricevi in cambio disprezzo e indifferenza.
Alle volte le voci della gente sono più affilate dei coltelli.

Dopo tanti anni lontano da te,l'unica cosa che desidero è ascoltarti.

Nell'istruzione dovrebbe sempre conservarsi un pò di poesia.
Al diavolo gli schemi!
Poesia,poesia ci vuole!

Il mondo non legge!
Pazzo chi non legge,pazzo!


Io e la follia camminiamo a braccetto,
Una vera condanna,mi creda!

Mano a mano che si avvicinava,sentì il battito del suo cuore accelerare,come se ad ogni passo compiuto si stesse avvicinando ad una bellezza sconosciuta,che da tempo aspettava la sua visita.

Nessuna autorità avrebbe mai potuto fermare la curiosità e l'ardore dei giovani,nè in quel momento nè in un lontano futuro.

Chi mai avrebbe potuto racchiudere la bellezza in così poco spazio?
Eppure in quel momento la vide risplendere,e sentì che una goccia di quel mare infinito era entrato anche nei suoi occhi:
come lacrima cadeva lenta,in attesa di morire come tutte le altre lacrime.

Il ricordo di quegli occhi era ancora vivo nella sua mente e,cosa ancora più strana,nella notte appena trascorsa non era riuscito a trovare un solo verso che potesse in qualche modo raccontarli.
Possibile che nemmeno i grandi poeti fossero riusciti a descrivere una tale bellezza?

Non ho mai avuto paura delle parole,sono il mio pane quotidiano.

Adoro il profumo di alloro,è il mio preferito.
E'come se la natura una mattina si fosse svegliata di buon umore e avesse deciso di festeggiare creando una nuova bellezza per le narici degli uomini.

Senza una colonna portante una struttura cade,anche se solida.

Non ho mai accettato queste imposizione mascherate dal falso velo della tradizione.

Cerca di comprendermi:i suoi occhi sono entrati dentro di me ed ora non vogliono più uscire.
E'come se fossi stregato da una maledizione dolcissima,una specie di incanto senza ritorno!
Ogni mio pensiero torna a lei,ogni gesto,ogni parola mi riporta ai suoi capelli,al suo sorriso.
Erano anni che non sentivo quell'inconfondibile dolore allo stomaco,quel dolore che ti fa credere di essere perduto per sempre,e forse lo sono!
Mi perdo e non me ne rendo conto!

Il tuo silenzio era l'applauso più bello:leggevo nei tuoi occhi qualcosa che andava oltre la semplice ammirazione.

Anche le persone si possono aprire,sfogliare,leggere come i libri.
Ma manca il tempo.

Come potrei vivere la sua bellezza senza farmi male?

"E' una pazzia!"
"Lo so!"
"Tra pochi giorni parto!"
"Lo so!"
"Smettila di dire -lo so-"
"Ti amo!"
"Oh mio Dio!"
"Vedi? Era meglio se continuavo a dire -lo so-!"

Aldilà del nostro mondo,non esiste cecità:
tutto si muove ad una velocità impressionante,l'intero universo è colmo di luce,e se solo potessimo afferrarne un pò...pensa cosa potremmo diventare!
Invece ce ne stiamo qui a compiere guerre inutili e ad acclamare chi ci porta alla rovina sotto false insegne di libertà.


L'arte ci rende eterni,in qualche modo.

E'tutto qui allora -pensò,mentre un nuovo gemito gli squassava il petto - è questo il dono:
sentirsi meno soli,a tratti essere felici.

Non consumiamo la bellezza con la nostalgia.

Indugia poco sul passato:porta solo più dolore.

In fondo ero uno schizzo di carboncino su un foglio ingiallito e lei ha iniziato a colorarmi...nessuno mi aveva mai colorato.

I giorni di dannazione serviranno a qualcosa,ne sono certo.

"Questo posto cancella l'essere umano,lo trasforma in concime,in fumo nero.La fine è il momento meno doloroso,perchè è l'ultimo.Questo non comprendono i tedeschi:ci abituano talmente al dolore che alla fine non sentiamo più nulla...le percosse,la fame,il freddo,nulla!
Il nostro corpo conserva e non risponde,cammina lento verso la morte senza paura.
Ci hanno privato persino della paura,ma credo ci sia qualcosa di peggio."
"Cosa può esserci di peggio?"
"Che i ricordi sbiadiscano pian piano ogni giorno di più.Questa è la vera condanna."
"Abbiamo scelto di sopravvivere.Non possono toglierci la convinzione che le cose belle siano esistite e che possano esistere ancora".

Sono riusciti a cambiarmi,a gettarmi come feccia nel fondo dell'abisso.

"Cos'è quel fumo nero?"
"Siamo noi che bruciamo"

L'inferno sbiadiva pian piano in quella minuscola parte di mondo,ma rinsaldava le sue radici nel cuore di chi lo aveva vissuto,penetrava lento e inesorabile,sempre più a fondo.

Le ferite profonde non si possono curare,Anna,restano aperte.

La giustificava,poi un secondo dopo la condannava,era il suo amore e la sua dannazione.

Mentre si allontanavano da quel bosco,Anna pensò che la vita è in fondo un atto incompiuto,al pari di un nome inciso a metà sulla corteccia di un albero poco prima dell'ultimo respiro.
Alla fine di tutto sarebbero mancate all'appello alcune lettere,era il giochino perverso della morte.
Eppure nelle giornate di sole quel nome era stato pronunciato con amore,dolcezza,malinconia e tanto bastava a raccogliere una fugace e tenera illusione.
Che strana commedia ci troviamo a recitare!

Sergio non era affatto pazzo.
E'stato solo un uomo colpito dalla vita.
Era cosciente che le sue ferite si potessero rimarginare solo credendo ciecamente alla più dolce delle illusioni.

Cosa è reale e cosa non lo è:chi può dirlo?
Forse tutto ciò che ci circonda è una grande illusione,ma credo che nella storia di Sergio alberghi una verità che supera ogni altra congettura.
Sai,ora che sono vecchio posso dire di aver imparato una cosa:
è l'amore che ci rende vivi,solo l'amore.
Tutto il resto se lo porta via il fiume della vita.

Che la follia continui ad accompagnarmi!

Ti ho confessato l'illusione di un povero vecchio:
il folle tentativo di fermare il tempo con un gesto,spezzare con un colpo di martello i suoi ingranaggi,e poi ridere dell'ennesimo fallimento.
Ad ognuno la propria follia!


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