lunedì 22 settembre 2014

Frasi dal libro "Splendore" di Margaret Mazzantini

Mi seguirà fino alla fine dei miei giorni il languido rumore dell'attesa,e il suo diritto negato,sbarrato.
Passi che sembrano avvicinarsi e poi si allontanano inesorabilmente,s'infilano in un altro luogo,in un'altra famiglia.

Solitario bambino,ero guardato con timore come una sorta di insetto kafkiano che avrebbe potuto,ingigantendosi,divorarli.

C'è qualcosa che non sapevo di me,che scoprii quel giorno di violento apprendimento.
Ho coraggio,un coraggio che attraversa la follia e torna.
Il coraggio dei masochisti.

Spiate da dietro le persone portano il peso del loro destino,come se nella parte che non possono vedere di se stesse si addensassero tutte le sofferenze,i pensieri,le speranze individuali e quelle di tutte le generazioni precedenti che paiono accanirsi contro l'ultimo testimone,lo spingono in avanti ma intanto sembrano ridere di lui,della sconfitta che egli ripeterà.

Era una di quelle persone tenaci che non sperano di elevarsi ma soltanto di non subire umiliazioni.

Uscimmo in silenzio,rovesciati dentro.
E per un pezzo non riuscimmo nemmeno a organizzare il movimento dei pensieri,che erano tanti e inusuali,come dopo una rivoluzione.

Ogni tristezza sfanculò,ogni bellezza aggallò.
In quella settimana che rimase la più bella della nostra vita.

Eravamo come fuochi d'artificio bagnati,starnuti di zolfo in rovina.

Quando le cose,tutte le cose,paiono salutarti e dirti "mai più sarai qui così,con queste sculture umane intorno,questo sentimento di cuore".

...quella sensazione assurda di rabbia e di disagio che non se ne andava.

Che senso avrebbe avuto parlarsi in un filo,ricordarsi il paradiso?
Da allora ho sempre temuto i ricordi.
Sono fuggito milioni di volte,non ho mai avuto care abitudini,così da non doverle rimpiangere.
Perchè da quel giorno niente mi sembra più atroce di un ricordo magnifico.
Avevo fatto un salto in avanti,ero un altro.
Come sarei potuto tornare indietro alla vita di prima?
Avevo assaggiato la vita,la sua pienezza,il suo scompiglio
Adesso avevo un parametro,una vetta raggiunta,avrei dato tutto me stesso per tornare davanti a quella vertigine.

Ero triste e avrei saputo dire perchè.
Ormai sapevo di appartenere a quel tipo di persone che scivolano facilmente oltre la forza gravitazionale e nulla e nessuno riesce a trattenerle.
Staccano la spina e basta.

Mi piaceva dare spettacolo di me stesso a me stesso.
Gli altri erano solo uno specchio.

Pensava,o forse moriva,come uno di quei grossi pesci che affiorano da mari lontani su una spiaggia affollata.
Pesci che hanno sbagliato qualcosa durante la traversata,sono usciti dal branco attratti da una luce,da un anemone sul fondo,e quando hanno desiderato tornare era troppo tardi,hanno vagato nel silenzio e nel buio,inseguendo l'eco di un movimento lontano.

Ognuno si ritirerà dalla sua parte.
Ci separeremo amabilmente e un giorno ci rincontreremo con grosse manate sulle spalle,come due cugini alla lontana:
"Come stai?"
"Sto bene,lo vedi,non mi sono buttato da una finestra"

Ormai si parlava solo degli esami finali,delle materie che sarebbero uscite,si facevano tesine e gruppi di studio,si simulava di essere già all'università.
Eravamo pronti a salutarci.
Da lì a un mese ci saremmo divisi,ognuno guardava già la sua strada.
Finito il tempo dei vetrini,dei germogli nell'ovatta bagnata.
Finito il tempo dei "laudabamus" e "cantami o diva".
Finite le corse in palestra nelle giornate di pioggia,i cazzi sulla lavagna,il puzzo del cuore sotto le tute.
Un giorno diremo "siamo stati giovani,tutti".

Ignora che se la faccenda dovesse andare avanti avrà una casa carica di inutilità e che,molto probabilmente,anche la sua vita gli risulterà inutile come il resto.

Non ero adatto alla normalità:ero troppo cerebrale.

Ma sì,perdiamolo questo tempo perduto!

Deve avere un cuore gonfio e una testa strana.

Faccio un passo verso di me.
Mi stringo al mio corpo.
Quanti passi verso di me farò nella vita?

Le dispiaceva che quell'appartamento luminoso e ampio fosse abitato da un minorato di cuore.

E non posso dire altro,soltanto che ero felice,e che era una felicità sessuale e metafisica,una felicità assoluta e assurda.
Avevo risentito il suo profumo e lui il mio,quel profumo che nasce da dentro,come l'acqua dalla roccia.

Vivevo ai piedi di un altare,di un simulacro incendiato di promesse,mi specchiavo beato per riverberare una goccia del suo splendore.

Ed era esattamente come doveva essere,come il rifugio,un lungo tunnel che arrivava direttamente al centro di me stesso e tirava tutto il corpo e tutto quello che c'era oltre il corpo,e tutto era risucchiato e  aveva un posto preciso.
E sentivo che niente,mai più,sarebbe stato uguale a quel momento.

E davvero accadde,e fu contro natura,e davvero vorrei sapere cos'è la natura,quell'insieme di alberi e stelle,di sussulti terrestri,di limpide acque,quel genio che ti abita,che ti porta a fronteggiare a mani nude le tue stesse mani e tutte le forze del mondo.
Allora fu natura,la nostra natura che esplose e trovò l'espressione più dolce e benevola.
Ci trovammo.
Come il vento che organizza il mondo,lo rade al suolo e lo riedifica lentamente.

Ma cosa so io che poi la vita e il suo desiderio non abbiano contraddetto?

Ci piegammo come uomini sulle messi e raccogliemmo il nostro grano in quell'immenso splendore.

"Adesso siamo noi"
"Noi,sì"

Ci si innamora quando si fa l'amore.
La carne è l'unica spiaggia che le anime hanno.

Mi figuravo la sua faccia quando gli avrei detto:
"Amo un uomo".
Non tutti gli uomini,no,soltanto uno.
Lui.
Il mio ragazzo.
Il mio tenero,generoso,intrepido amico.
Il mio Govinda.

Pensai alle anime e  a come tutti ce ne andiamo dopo aver lottato.
A come per alcuni è più facile raggiungere il proprio scopo sulla terra,e a coloro i quali vivono nell'incertezza e nel rimpianto muoiono.
Opachi passaggi di un progetto che ha bisogno di una lunga filiera creaturale prima di trovare il suo fulgore,di applaudire la propria esperienza.

Lo sforzo di imprimermi i suoi tratti era vano.
Sapevo che è sempre così:volti inutili diventano stampe indelebili e le persone che ami misteriosamente hanno il viso bruciato.

Sentii quel nome calarmi nelle ossa mentre lo dicevo,e il mio stesso corpo calava in una fossa fonda come la galleria di un pozzo,dove quel nome rimandava all'infinito la sua eco.
Un nome che,adesso,in quella sera di dicembre,era tutto per me,l'aggancio ferrato sulla roccia più dura.

Mi sentivo un purissimo angelo che aveva superato i gretti confini di un mondo sessualmente definito da tali donnine diligenti,da tali soldatacci,come un ufficio di imposte e tributi.

E il mio nome pronunciato da lui,con la sua voce roca e fonda,il mio nome che nasceva dalla sua pancia e passava attraverso la sua gola era il più bello del mondo.
Infondeva coraggio alla mia misera persona,scivolava dentro di me e mi definiva,mi dava luogo e tempo,e un'origine certa.

La quintessenza dell'inganno più dolce:non era questo l'amore?
Un pugno di zucchero che cambia le sue molecole,si gonfia e ci alletta,poi,al contatto con la cavità calda delle nostre membra,svanisce come l'illusoria sostanza dei sogni.

Chi ha detto che i ragazzi sono coraggiosi?
Il coraggio io l'ho trovato con gli anni,insieme a ogni sbaglio,a ogni pezzo mancato di strada.

Quando il treno passò,sentii una pietra staccarsi dal mio petto,la vidi rotolare e depositarsi nello strapiombo dove correvano le rotaie.
Mi toccai il petto,credetti di morire.
Aveva lasciato il suo bianco cratere.
Adesso quella natura anemica,seppellita,avrebbe potuto tornare a vivere,a trovare i suoi colori,a inerpicarsi selvatica e libera.
Quel rigoglioso vuoto era l'avvenire.

Tutte le relazioni d'amore nascono da una mancanza.
Ci immoliamo a qualcuno che semplicemente sa accomodarsi in questo spazio aperto e dolorante per farne quello che vuole: farci del bene oppure distruggerci.

Mi dissero che erano andati in pensione ed erano tornati "giù".
In quel generico "giù" riconobbi l'Italia,il suo spirito,quella sua cronica divisione interna per ogni cosa.
Un paese abituato ad avere un sopra e un sotto,un attico e una cantina.

Sollevai gli occhi verso uno dei grandi lampadari che pendevano dal cielo di quella stanza e di nuovo cercai lei.
Mi chiedevo se da lassù ci vedesse,vedesse questa valle di ingordigia e di niente.

Una giornata di totale felicità,di quelle che quando finiscono capisci che ne avrai nostalgia fino alla fine dei tuoi giorni.

Andare a letto insieme non implicava preparativi,era capitato all'improvviso.
Un obbligo doloroso del corpo flagellato dai sensi,dalla psiche in disordine,letteralmente capovolta a testa in giù.
Non ti metti il paracadute se hai deciso di schiantarti.

La stupidità umana non migliora con una battuta,anzi peggiora,s'indurisce.

Mi trovai a pensare a me stesso con affetto,come un capolavoro venuto male.

E'piena di spine con se stessa,un cespuglio che non riesce a fiorire.

E'a questa età che si raccoglie il fiore che marcirà dentro di noi.

Guardo quel collo forte,il disegno delle spalle,dei loro muscoli...come sta piegato,come inclina leggermente il capo quando parla,come sorride:come se dovesse aprirti il mondo.

Sono tornato la stupida donna di una volta.
Perchè questo sono stato nel suo corpo.
E' una cosa che semplicemente non si può dimenticare.

Ho vissuto per tutti questi anni in attesa di lui,di questo momento rilassato.
Tutto questo non avrà senso senza il suo sguardo rilassato.
Sono anni che vive catturato nella mia testa.

Ho chiuso gli occhi in treno,in macchina,al buio e nella luce.
Per quel memento mori,per rivedere ancora tutto e ripescare i dettagli.

Sto cercando di recuperare quello che galleggia dopo l'alluvione che sotterrato la casa e il resto,che ha spostato tutto.

So di essere compromesso da un'altra identità.
L'ho sempre saputo,ma adesso sono un uomo adulto.
Non posso tornare indietro,non posso fare un passo avanti.
Non posso fare niente.
"C'è sempre qualcosa,prima di niente"

Tutta la vita mi sono sentita uno di quegli animali che incontri per caso,ai quali spari per noia,per nervosismo.
Solo perchè non hai trovato la volpe.
Questa è la triste caccia degli animali sconfitti.

La parte migliore della vita è quella che non possiamo vivere.

Benedetto cane che mi hai eletto a padrone assoluto della tua felicità!

Le sussurrai che lei non era affatto debole,era straordinariamente fragile e potente come tutte le persone forti e profonde.

...nella borsa i libri che aprirò davvero senza leggere,perchè sarà molto faticoso concentrarmi,quando avrò un solo pensiero,sempre più forte,sempre più vicino.
E al ritorno solo un ricordo.

Ma ogni uomo è se stesso solo nel momento in cui smette di ragionare.
Nessuno dovrebbe giudicarmi senza prima passare qualche minuto con me,in compagnia del mio stesso stupore.

Rivederlo è semplicemente ricongiungermi con la mia vita.
Salgo sulla sua macchina,guardo le sue spalle,la sua testa che si gira per fare manovra e uscire dal parcheggio.
Quel gesto che farà mille volte al giorno e che adesso fa qui,con me accanto.
Questa normalità è incredibile.
La pace.
L'inizio e la fine.
Potrebbe portarmi dove vuole,sono il suo tiepido piumaggio d'amore.

Perchè così fa l'amore:alza la gamba e piscia come i cani,sempre nello stesso punto.
Circoscrive i luoghi,li segna della sua sostanza.

"Stai perdendo la testa,Guido"
"Non so che farmene,della testa"

Avremo mai il diritto di essere noi stessi,nient'altro che noi stessi?

Camminavo in bilico su un filo che da qualche parte era rotto,ma non riuscivo a capire dove.

Sono ormai interamente immerso in quella pericolosissima fase in cui il fantasma diventa l'unica persona reale,con la quale ti batti,e gli altri fanno parte di un obitorio.

Io e Costantino non avremmo mai potuto avere un figlio nostro.
Gli uomini non possono fare figli.
Era un pensiero assurdo,eppure era il solo che riuscivo a generare.
Sapevo che l'unica persona al mondo con la quale avrei desiderato fare un figlio era lui.
Quella privazione alla quale non avevo mai pensato adesso definiva la mia omosessualità.
E mi sembrava di accogliere un urlo molto più profondo,l'impotenza di tutti gli uomini che fanno l'amore e sanno che il loro orgasmo non potrà mai fecondare la creatura che amano.

Perchè se andare avanti implica far posto a un altro signore,disilluso e pusillanime,preferisco restare quello che sono,immobile,un uomo senza qualità ma con una portentosa memoria emotiva.

"Come stai,Knut?"
"Come te:a due passi dal paradiso e a uno dall'inferno"

L'amore,lo sapevo fin troppo bene,si nutre di bocconi tirati quando meno te lo aspetti.
E'la nostalgia sotto i denti che ti fa resistere.

Una di quelle persone che resteranno sempre con te comunque vadano le cose,anche se non doveste mai più rivedervi,e ormai pensi che sarà così.
Soffri,mai poi il tempo passa e la sofferenza diventa un cane che dorme sullo zerbino e ogni tanto mugola a un sogno.
La tua memoria basta da sola,per entrambi.
Non hai più paura di perderlo.
Sei riuscito nella rinuncia.
Lui si è spostato nel regno della rappresentazione.
Puoi adorarlo e carezzarlo quando vuoi.
Sai che attraversa la sua vita.
E il solo fatto che abitiate lo stesso pianeta,nello stesso spazio temporale,è già un sollievo.

Hai avuto la fortuna di sperimentare la complessione della tua natura.
Grazie a lui,non sei rimasto ignoto a te stesso.

Sai che nulla di quello che ti circonda resterà.
I corpi saranno polvere e ossa come quelle delle bestie che trovi nei campi,bianche,pulite dalla pioggia.
Cosa ne è del cadavere di tua madre dopo tutti questi anni?
Ricordi a malapena i tuoi nonni,ma non sai nulla più indietro,della carne che ha lavorato nei letti dei secoli per arrivare alla tua.
Sei tutto per te stesso,ma non sei nessuno per la vita.

Non smettere di cercare il tuo sguardo.
L'oltraggio è solo uno,non aver cercato se ne avevi la possibilità.
Il coraggio contempla sempre un'indecenza,un errore che ti corre incontro per avviarti a una nuova verità.
Nessuna verità mi era corsa incontro in tutti quegli anni.
Avevo allenato la mia intelligenza fino al suicidio emotivo.

Aveva vissuto male,sbagliato molte cose,aveva preso male la mira e impallinato le persone migliori.

Ridemmo di quell'immensa fregatura che era la vita.

Non avevo più paura di perderlo,perchè lo avevo già perso.
Perchè ogni volta che avevamo fatto l'amore lo avevo perso.
Lui non era lì,era nel suo nucleo duro,roccioso,che sempre sarebbe rimasto oscuro.
Lo amavo,lo avrei amato fino in fondo ai miei giorni.
Ma non lo conoscevo,mi era ignoto.

Costantino mi raccoglie la mano e me la bacia.
Giovanni è lì accanto a noi,ma lui è un testimone muto
Questo fatto me lo rende caro,il fatto che lui veda ma non si stupisca di nulla.
Il suo mondo è migliore del nostro.
Il muro che ha dentro non ha giudizio ma soltanto passione e dolore.
Lo sguardo degli animali che hanno già visto la vita molte volte.

Non è questo che vogliamo sentirci,alla fine dei giochi e del sole?
Una famiglia.
Stanotte.
Affannata,sghemba,acciaccata,la nostra famiglia con due capifamiglia,due maschi che meritano uno straccio di rispetto,una pillola di ristoro.

Amore mio infinito.
Amore mio oltre le tempeste e i sogni.
Amore mio oltre gli orchi e la vergogna.
Amore dolce.
Amore violento.
Amore violato.
Amore.

La vita non ci ha cavato niente e se anche c'ha cavato tutto,tutto ci rende stasera.

E di colpo ti chiedi quanto vale resistere.
Saremo tutti larve nel fumo della terra,nell'olio del suo dolore.
Questo presente è tutto quello che abbiamo,che possiamo toccare.
Siamo già visioni di un'altra era,scaraventate indietro.

Se qualcuno ci avesse visti avrebbe riso di noi,ci avrebbe trovato ridicoli,patetici,finocchi.
Ma nessuno sapeva la verità.
Solo noi conoscevamo quella terribile nostalgia dell'amore,che era la nostalgia di noi stessi,della nostra anima profonda.
Siamo due uomini,e allora?
Chi vuoi che noti da lassù,dal coperchio celeste,questa piccola differenza nell'abisso delle bestie umane?

Avete dato spettacolo senza accorgervene.
Che spettacolo sarà mai,lo spettacolo dell'amore?
Siete due maschi,certo,e non così freschi e tonici,forse siete addirittura fragili,dovrebbero farvi un applauso.

E'incredibile quanta forza possa sollevarsi dalle creature miti.

Avrei dovuto prendere degli ansiolitici ma non volevo occlusori di emozioni.
Volevo restare me stesso,catanonico,furioso,marcio,ma me stesso.
Avevo visto l'effetto dei regolatori d'umore e non mi sembrava quello il modo per venirne fuori.
Rimandare la vita in attesa di tempi migliori che non verranno mai più.

Che giorno è?
Data e momento.
Per mettere il chiodo,per appenderci il mio spettro.
Benvenuto nulla.
Raccontami se ci sarà un'altra misura temporale e un altro spazio fermo fuori  da questa orbita dove io potrò rivivere ogni attimo senza sbagliare tanto e perdere tutto.

Pensai che,se il tumulto della vita è impressionante,la violenza degli argini è terribile.

Ma l'unica persona della quale non volevo più fidarmi ero io stesso.

Ero in fondo a un tunnel,nel culo della paranoia.

"Tutti hanno un futuro,Guido"
"Anche i suicidi?"
"Anche loro immaginano qualcosa dopo"
"Cosa?"
"Anche soltanto l'effetto che la loro morte avrà sui vivi"
"Un effetto comico"
"Ogni vita ha un messaggio nella sua bottiglia"

Ero morto e adesso mi godevo l'effetto della mia morte sui vivi.

Non tornai mai esattamente lo stesso.
Certe porte si erano aperte,è così che capita.

Non tornerò mai più come prima.
Mi sono svuotato e ricomposto.
La seconda carne non è mai come la prima.
Non sono orgoglioso di me ma non voglio scusarmi per quello che sono.

Due bagnanti su due sponde diverse,tra noi un tacito lago che occulta.

Sapevo che la vita era esattamente così:una lampadina sporca appesa a una fune elettrica il cui unico generatore di corrente è l'amore.

Ma ero soltanto il monaco di un tempio senza più fedeli,che continua a fare ordine,a mettere fiori freschi ogni mattina,senza alcuno scopo,in attesa di un visitatore che altri non è che lui stesso.

"Forse non mi ha mai amato"
"Ma tu hai amato lui...può bastare,credimi"

Mi accorsi di che sfacelo sia la vita,se anche un rospo del genere,nel suo orribile silenzio,osava desiderare l'infinito che mai le sarebbe toccato.

Non esistono scorciatoie per i viaggi importanti.

Sono solo in un mondo trasmutato.
Sono tutti insetti intorno a me.
E vogliono farmi credere che l'insetto sono io.

La bonarietà dei tossici:di chi ha reciso i nervi che legano al dolore,ma anche alla vita.

Adesso è un invertito...l'inversione è questa,questa strada all'indietro,questo dietrofront psichico.
Vedo il suo nome scritto all'incontrario: onitnatsoC

Vorrei dirgli semplicemente:ragazzo non c'è nulla che valga il prezzo del tuo dolore.

La vita,credimi,non è un fascio di speranze perdute,un puzzolente ricamo di mimose.
La vita raglia e cavalca nel suo incessante splendore.












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