giovedì 20 dicembre 2012

"Almeno il cappello" Andrea Vitali (2009)

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LA TRAMA:
Ad accogliere i viaggiatori che d'estate sbarcano sul molo di Bellano dal traghetto Savoia c'è solo la scalcagnata fanfara guidata dal maestro Zaccaria Vergottini, prima cornetta e direttore.
Un organico di otto elementi che fa sfigurare l'intero paese, anche se nel gruppetto svetta il virtuoso del bombardino, Lindo Nasazzi, fresco vedovo alle prese con la giovane e robusta seconda moglie Noemi.
Per dare alla città un Corpo Musicale degno di questo nome ci vuole un uomo di polso, un visionario che sappia però districarsi nelle trame e nelle inerzie della politica e della burocrazia, che riesca a metter d'accordo il podestà Parpaiola, il segretario comunale Fainetti, il segretario della locale sezione del Partito Bongioanni, il parroco e tutti i notabili della zona.
Un insieme di imprevedibili circostanze - assai fortunato per alcuni, e invece piuttosto sfortunato per altri - può forse portare verso Bellano il ragionier Onorato Geminazzi, che vive sull'altra sponda del lago, a Menaggio, con la consorte Estenuata e la numerosa prole.
"Almeno il cappello" racconta la gloriosa avventura del Corpo Musicale Bellanese, le mille difficoltà dell'impresa e la determinazione di chi volle farsene artefice.
A ritmo di valzer e mazurca, con il contorno di marcette e inni, Andrea Vitali s'inventa un'altra storia tutta italiana, fatta di furbizie e sogni, ripicche e generosità, pettegolezzi e amori.

IL MIO GIUDIZIO:
Un altro romanzo tipicamente nello stile di Andrea Vitali,come sempre caratterizzato da capitoli brevi (mai + lunghi di 2 pagine) e con un linguaggio umoristico e confidenziale,talvolta pure dialettale che rende perfettamente l'idea dei protagonisti e delle loro caratteristiche.
Come in “Olive comprese”,solo alla fine del racconto si capisce il xchè del titolo “Almeno il cappello” ma,
mai come in questo romanzo,il Vitali fa sfoggio di nomi alquanto originali e bizzarri x i suoi personaggi,
anche se ,quella di dare nomi desueti e pittoreschi ai protagonisti delle sue opere,è da sempre una sua tipica caratteristica.
Ecco qualche esempio di nomi “alternativi” presenti nel racconto:
Evelindo Nasazzi,Onorato Geminazzi,Animella Carlini,Eumeo Vergottini,Gemmo Parpaiola,Estenuata Inverni,Vereconda Ortalli,Mariole Ferrivecchi,Pargolo Spioni,Proto Malcelati con la moglie Amaura e i figli Astio e Sempronia,Armellina Banchieri,Prinzio Melli,Emanuense Ottomani,suor Eleuteria,la perpetua Scudiscia,Aloe Segregnola ed Esilio Crippa.

La storia è ambientata fra il 1928 e il 1929 come sempre sul Lago di Como,questa volta a Bellano,
dove il ragionier Geminazzi (dal podestà ironicamente ribattezzato “Gemicazzi”),da sempre appassionato di musica,
decide di trasformare la scalcagnata fanfara locale,in un Corpo Musicale di tutto rispetto,
impegnandosi al massimo in quella che lui ritiene essere una vera e propria missione e mandando letteralmente nei pazzi il Podestà Parpaiola con le sue continue e strampalate richieste.

Si intrecciano alla storia del Geminazzi quella del segretario del partito fascista Attilio Bongioanni,
innamorato della bella e prosperosa Armellina Bancheri e quella di Evelindo Nasazzi,detto Lindo,
operaio nella segheria di Derbio,suonatore di bombardino pieno di talento ma anche bevitore di tutto rispetto,
a cui la seconda moglie Noemi taglia i viveri, xchè stanca di vederlo tornare a casa ogni sera ubriaco fradicio ma soprattutto stanca di veder dilapidato lo stipendio del marito in bevute all’osteria.

Sarà proprio il Lindo,al termine del racconto,a tirare un bello scherzetto sia alla moglie che al ragionier Geminazzi e a cambiare le sorti del Gruppo Musicale nascente.

Come gli altri libri del Vitali,pur essendo lungo circa 405 pagine, si legge tutto d’un fiato,
tanto il modo di scrivere è scorrevole e le avventure narrate esilaranti ed accattivanti.
E anche questa volta,almeno secondo il mio punto di vista di lettrice,
il medico di base di Bellano,ha sfornato un piccolo capolavoro!

IL MIO VOTO: * MOLTO BUONO *

LO SCRITTORE:
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