LA TRAMA:
Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent'anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient'altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D'improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.
IL MIO GIUDIZIO:
Ho scoperto questo romanzo, opera prima dell'autrice, grazie a un gruppo facebook di letture a cui sono iscritta: i commenti erano entusiastici e sono rimasta colpita dalla trama, in cui mi sono riconosciuta, la storia di una giovane donna estremamente riservata e solitaria, vittima di un passato familiare non proprio edificante.
Siamo nel 2017; Eleaonor Oliphant, Eleonora Elefante in italiano, è una ragazza di 30 anni che vive a Glasgow e lavora come impiegata. Conduce la sua esistenza soltanto in compagnia di se stessa, bastandosi e facendo affidamento unicamente su di sé: in ufficio non ha legato con i suoi colleghi, che la considerano "strana", tanto che trascorrere le pause pranzo appartata per i fatti suoi e, nel tempo libero, sta a casa a leggere, ad ascoltare la radio, a guardare la TV, a fare i cruciverba e a bere grappa, palliativo che la aiuta a tenere a bada i fantasmi del passato.
Eleaonor è una sopravvissuta, la sua infanzia, infatti, è stata estremamente dolorosa: nata da uno stupro, non ha mai conosciuto suo padre ed è cresciuta in mezzo ad abusi fisici ed emotivi, nelle grinfie di una madre psicopatica, narcisista, manipolatrice, tossica e maligna. Dopo essere scampata, all'età di 10 anni, ad un incendio di natura dolosa che le ha minato l'anima ed il fisico (ha le mani ustionate e una cicatrice che le deturpa il volto), è stata affidata a varie famiglie che le hanno dato un sostentamento materiale ma non affettivo e, quel calore umano mai ricevuto, lei lo ricerca nell'abuso di alcool.
Un'altra cosa che salta all'occhio riguardo Eleaonor, anche se nel testo non se ne fa menzione, è che, molto probabilmente, sia nello spettro autistico: è esasperatamente maniacale, piena di idiosincrasie, non sopporta la confusione ed i rumori troppo forti, non ha filtri e non riesce a non dire altro se non la verità, anche quando significa uscirsene con frasi imbarazzanti e fuori luogo, ignora le convenzioni sociali, non è capace di interpretare il linguaggio non verbale dei suoi interlocutori, non comprende i sottintesi delle conversazioni, e si fissa sulle cose.
Una delle sue "fissazioni" è Johnnie, un cantante di una band della città. Eleaonor, pur non conoscendolo se non attraverso i social, lo idealizza al punto tale da vedere in lui l'uomo della sua vita, colui che la salverà dal suo passato, che farà di lei una donna nuova e felice. Immagina con lui un futuro di amore e una vita sociale ricca e piena, quella che non ha mai avuto, ma il suo castello di carte e illusioni è destinato miseramente a crollare, perché la realtà dei fatti è ben diversa dalla fantasia.
Per fortuna, però, c'è Raymond, il nuovo tecnico dei computer della ditta in cui Eleaonor lavora, che accorre un giorno in suo soccorso per sistemarle il PC e, piano piano, per varie vicissitudini che scoprirete leggendo il libro, entra a fare parte della sua routine quotidiana. Raymond è un ragazzo semplice, un po' goffo e trasandato, ben diverso dal cantante di cui si è invaghita, ma è sensibile e buono e, con delicatezza e spontaneità, saprà fare breccia nel cuore della protagonista,dimostrandole che chi tiene veramente a te non ti abbandona né si lascia intimorire dai tuoi comportamenti bizzarri. Raymond saprà farle comprendere che con un supporto psicologico e guardando il mondo da un'altra prospettiva, aprendosi a nuovi orizzonti, tutto può cambiare, in quanto il mondo è pieno di infinite possibilità, i fantasmi del passato si possono affrontare, si può "risolvere l'enigma di se stessi" e magari, perché no, si può anche arrivare ad essere felici. Il finale aperto lascia infatti spazio a qualsiasi interpretazione e speranza.
"Eleonor Oliphant sta benissimo" è un'opera coinvolgente e delicata allo stesso tempo, ricca di suspance che tiene viva l'attenzione e con un colpo di scena finale che mi ha ricordato molto "La verità sul caso Harry Quebert" di Joel Dicker .
Inoltre, a differenza dei suoi colleghi, che ne vedono solo la "facciata", il lettore ha una visione completa della protagonista, un mix fra Amelie Poulain e Bridget Jones, ne conosce l'excursus, i pensieri e le fragilità, cosicché è portato a provare tenerezza e simpatia nei suoi confronti, per la sua stravaganza, per le sue manie e quel suo eterno ottimismo nonostante tutte le difficoltà che ha dovuto superare.
La storia si può configurare come una sorta di "romanzo di formazione" in cui la protagonista, passo dopo passo, giorno dopo giorno, prende coscienza di sé e del suo potenziale, chiudendo i conti col passato. Illuminante è il momento in cui la psicologa dice ad Eleonor che "non sa se debba perdonare sua madre per ciò che le ha fatto ma, senza dubbio, deve perdonare se stessa".
IL MIO VOTO:
Un romanzo solo a prima vista "leggero" ma che, in realtà, affronta tematiche assai delicate e importanti. Eleaonor Oliphant sta benissimo e anche noi staremo altrettanto, dopo averlo letto. Consigliato!
LA SCRITTRICE:
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