lunedì 8 maggio 2023

"Attraversare i muri: un'autobiografia" Marina Abramovic (2016)


 

LA TRAMA:
Nel 2010, in occasione della retrospettiva che il MoMA dedicò a Marina Abramovic, più di 750mila persone aspettarono in fila fuori dal museo per avere la possibilità di sedersi di fronte all'artista e di comunicare con lei senza dire una parola, in una performance senza precedenti durata più di settecento ore. Una celebrazione di quasi cinquant'anni di performance art rivoluzionaria. Figlia di genitori comunisti, eroi di guerra sotto il regime di Tito nella Jugoslavia postbellica, Marina Abramovic fu cresciuta secondo una ferrea etica del lavoro. Agli esordi della sua carriera artistica internazionale viveva ancora con la madre e sotto il suo totale controllo, obbedendo a un rigido coprifuoco che la costringeva a rincasare entro le dieci di sera. Ma nulla poté placare la sua insaziabile curiosità, il suo desiderio di entrare in contatto con la gente e il suo senso dell'umorismo. Tutto ciò che ancora oggi la contraddistingue e dà forma alla sua vita. Al cuore di «Attraversare i muri» c'è la storia d'amore con il collega perfomance artist Ulay: una relazione sentimentale e professionale durata dodici anni, molti dei quali passati a bordo di un furgone viaggiando attraverso l'Europa, senza un soldo. Un legame che arrivò al drammatico epilogo sulla Grande Muraglia cinese. La storia di Marina Abramovic, commovente, epica e ironica, parla di un'incomparabile carriera artistica che spinge il corpo oltre i limiti della paura, del dolore, dello sfinimento e del pericolo, in una ricerca assoluta della trasformazione emotiva e spirituale. Esso stesso performance, «Attraversare i muri» è la rappresentazione vivida e potente della vita di un'artista eccezionale.


IL MIO GIUDIZIO:
Se, solitamente, mi viene detto che metto tanto entusiasmo e passione per scrivere le mie recensioni, stavolta entusiasmo e passione saliranno fino alle stelle perché sono follemente affascinata da questa donna magnetica e fuori dal comune che risponde al nome di Marina Abramovic. Ho preso moltissimi appunti leggendo il suo libro perché c'è davvero tanto da raccontare su Marina e sulla sua vita così intensa e ricca di avvenimenti. Proprio per questo motivo, proprio perché le cose da dire sono svariate e non vorrei fare una recensione lunghissima, se interessati, vi invito a guardare la videorecensione (la potete trovare pubblicata qui nel blog oppure direttamente sul mio canale YouTube Sapore di Libri) dove andrò più in profondità e nel dettaglio, parlandovi non solo delle sue performance che mi hanno maggiormente colpito ma anche del rapporto con quelli che sono stati i suoi due più grandi amori, Ulay e Paolo Canevari, a loro volta artisti, così diversi fra loro ma così simili nel farla soffrire nonostante tutto l'amore e la dedizione che lei abbia loro riservato.

Brevemente, posso dirvi che "Attraversare i muri" è l'autobiografia di Marina, correlata di foto, dove l'artista ripercorre i suoi primi 70 anni (adesso ne ha quasi 76), mettendosi a nudo (letteralmente) fra arte, amore, famiglia e interiorità. Partendo dalla sua infanzia in una Belgrado sotto il regime comunista, figlia di due eroi di guerra che hanno combattuto da partigiani al fianco di Tito, con un padre affettuoso ma assente ed una madre fredda, violenta che l'ha educata all'ordine e alla disciplina, controllandola e privandola di ogni libertà; arriva a parlare della sua vita come performing artist. 

Con l'arte sfida il senso del pericolo mettendosi alla prova in performance assai pericolose sia a livello fisico che psicologico; usa il corpo come materia prima, lo spinge al massimo, oltre il limite della sofferenza, tanto che in molti, almeno inizialmente, più che dell' artista le danno della masochista, dell' esibizionista e della pazza. In questo le è di aiuto la sua profonda spiritualità, il suo credere nelle energie e la sua inimmaginabile capacità di concentrazione. Marina ritiene che l'arte non debba essere bella ma essere disturbante, fare riflettere. "Attraversare i muri", il titolo dell'autobiografia, significa proprio questo: sfidarsi, andare oltre anche all'impossibile.

Scritto con stile essenziale, semplice ma diretto, quest'opera mostra  una donna coraggiosa, valorosa, caparbia che non si fa abbattere da niente e che ha fatto della sua vita e del suo corpo un'opera d'arte.


IL MIO VOTO:
L'autobiografia di una delle donne più affascinante e magnetiche di questo mondo, una Donna con la D maiuscola, che ha vissuto di arte, facendo della sua vita stessa un'opera d'arte. Fra amori,  performances, sofferenze ed esperienze che vanno oltre immaginazione. Un libro intenso ed arricchente. Da leggere!


LA SCRITTRICE:





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