martedì 8 febbraio 2022
Frasi dal libro "Il quaderno dell'amore perduto" di Valerie Perrin
Non saprei dire a che età si diventa vecchi. Madame Le Camus, il mio capo, sostiene che lo spartiacque è il momento in cui ci si rende conto di non riuscire più a prendersi cura della casa. Che tutto comincia quando bisogna lasciare l'auto in garage perchè si è diventati un pericolo pubblico e che tutti finisce quando ci si rompe il collo del femore. Io penso che tutto abbia inizio con la solitudine. Quando l'altro se ne va, non importa se in cielo o da qualcun altro.
I vecchi non hanno altro da fare quindi sanno raccontare il passato meglio di chiunque. Libri e film compresi.
Non sopportava i ricordi. I ricordi sono i suoi figli e sono stati sepolti insieme con le loro bare.
E'ateo. E'convinto che l'unica religione sia la bellezza della musica. Qualcosa in grado di soggiogare la gente.
Non si lega a nessuno perchè vive nel presente. Del passato se ne infischia e del futuro non gli importa.
Bisogna ascoltare, sempre, subito, perchè il silenzio non è mai troppo lontano.
Come ogni vero principe, non si rende conto di vivere in un regno tutto suo.
Se mi dice così vuol dire che fa parte del nostro mondo, quello in cui non si crede che a ciò che si vede. Quello degli idioti, degli ingenui e degli ottimisti.
Talvolta, una bellezza eccessiva, un azzurro troppo intenso,dà fastidio. E a me non piace essere infastidita. In più, sento che sta per incasinarmi la vita in maniera inenarrabile. E'il genere di persona capace di scombinare le certezze altrui con uno schiocco di dita.
Quella vissuta accanto a un cieco non è vita. Prima o poi si sente il bisogno di vivere con qualcuno che ti guardi.
La loro casa esiste solo nella loro testa, nella loro biblioteca personale. Una biblioteca in cui amo trascorrere ore e ore.
"Il quaderno dell'amore perduto" Valerie Perrin (2020)
LA TRAMA:
La vita di Justine è un libro le cui pagine sono l'una uguale all'altra. Segnata dalla morte dei genitori, ha scelto di vivere a Milly, un paesino di cinquecento anime nel cuore della Francia, e di rifugiarsi in un lavoro sicuro come assistente in una casa di riposo. Ed è proprio lì, alle Ortensie, che Justine che conosce Helene. Arrivata al capitolo conclusivo di un'esistenza affrontata con passione e coraggio, Helene racconta a Justine la storia del suo grande amore, un amore spezzato dalla furia della guerra e nutrito dalla forza della speranza. Per Justine, salvare quei ricordi, quell'amore, dalle nebbie del tempo diventa quasi una missione. Così compra un quaderno azzurro in cui riporta ogni parola di Helene e, mentre le pagine si riempiono del passato, Justine inizia a guardare al presente con occhi diversi. Forse il tempo di ascoltare i racconti degli altri è finito, ed è ora di sperimentare l'amore sulla propria pelle. Ma troverà il coraggio d'impugnare la penna per scrivere il proprio destino?
Justine vive con i nonni paterni Eugenie e Armand i quali non le hanno mai fatto mancare niente tranne l'affetto, poichè sono due persone molto fredde; e con quello che reputa suo fratello (anche se in realtà è il cugino), Jules, di tre anni più piccolo.
Abita con loro da quando aveva appena quattro anni e i suoi genitori, insieme a quelli di Jules, sono morti nello stesso incidente automobilistico.
Le vicende di Justine si intersecano con quelle di un'altra donna, Helene, una paziente de "Le Ortensie" quasi centenaria. Ella, affetta da demenza senile, ormai vive in un mondo tutto suo, convinta di trovarsi perennemente su una spiaggia di fronte a un bellissimo mare ma, nei momenti di lucidità, racconta a Justine la sua vita, segnata dall'incontro con Lucien, un uomo dai fantastici occhi azzurri proprio come quel mare su cui crede di trovarsi davanti e con cui ha vissuto un lungo, appassionato e frastagliato amore.
Le due storie, quella di Justine e quella di Helene, quest'ultima raccolta in un quaderno dalla copertina azzurra, il famoso "Quaderno dell'amore perduto" che dà il titolo all'opera, inizialmente scorrono parallele, ma via via che si procede con la lettura vanno sempre più ad intrecciarsi a dimostrazione del fatto che, in un certo qual modo, siamo tutti connessi gli uni con gli altri e che il passato si fonde con il presente che, a suo volta, è irrimediabilmente collegato al futuro.
Così come in "Cambiare l'acqua ai fiori" non manca un tocco di mistero, ci sono colpi di scena ed enigmi da risolvere. Alcuni troveranno una risoluzione con l'evolversi della narrazione (essendo molto intuitiva, su alcuni sono riuscita a fare chiarezza anche prima del previsto), altri rimarranno in sospeso, in modo che ognuno possa darsi la risposta che preferisce.
"Il quaderno dell'amore perduto" è un romanzo sulla casualità del destino che tesse le fila del nostro futuro anche se poi, nella vita, di casuale non c'è proprio niente.
È un romanzo sul "non detto" che stravolge e distorce la realtà, dando origine a malintesi che possono andare a inficiare e compromettere inesorabilmente i percorsi di vita altrui.
Ma, soprattutto, è un romanzo sull'amore.
Quell'amore talvolta immaginato, fatto solo di illusioni e false speranze che poi si sciolgono d'improvviso, come neve al sole.
Quell'amore talora tanto sbagliato quanto impossibile da arginare, con tutte le conseguenze del caso.
Quell'amore che, a volte, abbiamo davanti ma che è talmente limpido e lampante che quasi non riusciamo a vederlo e, più che altro, a riconoscerlo.
Quell'amore che, anche se strappato, violato, perduto, dimenticato, non lo sarà mai del tutto né per sempre. Perché chi davvero si appartiene, sempre si apparterrà.
Come sostiene Helene: "Sulla terra ci sono tanti uccelli quanti sono gli esseri umani. E l'amore è quando delle persone ne hanno uno in comune".
LA SCRITTRICE: