Sì può fare affidamento sul sorriso di una fotografia?
Più il tempo passava e più si sentiva che il pensiero non avrebbe mai più preso la forma del ricordo,solo quella del rimpianto.
A quello, tutto gli scivola addosso,beato lui!
I silenzi erano la cosa peggiore alla quale avevano finito tutti per abituarsi.
Quando sarà vecchio, quando il gioco della vanità avrà finito il suo giro si troverà di fronte il baratro.
L'hai visto com'è il Luna Park,no?
Puoi pagare molte corse,ma alla fine devi scendere.
Perchè in quei momenti le parole si spegnevano?
Non sarebbero state parole difficili,erano lì,a portata di mano.
"La fai troppo facile"
"E voi troppo difficile"
La mente prendeva il galoppo e alla fine della giornata s'era fatta notte e lui di vite ne aveva vissute a centinaia.
Lo vedi, tutti mangiamo qualcosa, facciamo quello che possiamo e riusciamo ad andare avanti. Devi provarci anche tu.
Abbiamo preferito bere alla fonte dell'oblio piuttosto che a quella della memoria.
La musica gli rimetteva tutto in ordine,era una forma di educazione che dava assestamento.
La bellezza della musica sta nell'interiorità pura, nell'impulso a superare ciò che è umano.
A volte aveva la sensazione che il dolore fosse cessato.
Invece gli si nascondeva soltanto per poi tendergli degli agguati.
Le cose cambiano sempre all'improvviso, anche quando credi che siano annunciate e ciò che irrompe è la differenza fra quello che c'era prima e...
Non gli riuscì di completare il pensiero.
In fondo,c'era solo quello che c'era prima e adesso non gli sembrava che vi fosse altro.
Adesso,oltre al dolore,c'era solo la morte.
Adesso sembrava non vi fosse altro che l'incessante morire vivendo.
Non basta che una cosa esista per avere un effetto di presenza.
Ma basta l'effetto di presenza perché una cosa esista.
A forza di aspettarlo,si diventa nebbia.
Cos'e',credevi di morisse una volta sola?
Una volta che sei morto,non so come spiegartelo,ma qui si dove si va a finire,si perde la memoria e dipende tutto da chi resta.
Devi esercitare il ricordo.
Lo devi fare per te e per me.
Ti devi ricordare delle cose affinché anche io me ne possa ricordare.
Solo così mi rimetti in circolo.
Solo così mi tieni in vita.
Regalami un ricordo inalterabile e mi renderai immortale.
Le cose di chi è morto,a volte,pare che chiedano di essere lasciate dove sono.
Pare che si facciano delle illusioni pure loro.
Inutile insistere:capiva solo se stesso,le parole degli altri nemmeno le ascoltava.
In quell'istante avvertì un segnale di riconoscimento.
Le sembrò di tornare molto indietro,senza sapere bene dove,ma lontano.
"Vuoi mangiare qualcosa in particolare?"
"Scegli tu,io non mangio quasi niente"
"E,tra questo niente,in genere,cosa preferisci?"
Saudade.
È il rimpianto di una ricchezza perduta.
Le origini non si cancellano nemmeno con anni anni di addestramento, restano incollate addosso.
Sì può restare poveri anche da ricchi.
E alla fine,tanto la povertà del passato,come la ricchezza presente,possono diventare una colpa che perseguita.
Perchè mai dovrei andare in analisi per ricordare tutti i dolori che con fatica glho dimenticato?
I ricordi non sono le cose che sono accadute,sono rielaborazioni.
Sarà così anche per i ricordi felici? Col tempo diventano più felici di quanto realmente siamo stati?
Il tempo non è lineare, è ciclico.
Inghiottiva un analgesico dopo l'altro, nella convinzione che mettessero a tacere pure i dolori dell'anima e del cuore.
Quello era il destino dei bugiardi: a gente così non si sa mai se credere o no, nemmeno alla fine.
Lasciarsi trasportare dai flutti senza paura o temere,invece,la forza incontrollata di una possibile tempesta?
Costruire è sempre meglio che distruggere.
Tu lo sai perché si muore?
Perchè non siamo capaci di annodare l'inizio con la fine.
La memoria è eternità.
Dimenticare,invece, è tempo umano, flusso che non si ferma, necessità infelice.
Molte cose splendono da fuori ma dentro sono miserie.
Come avrebbe fatto a essere madre senza una madre?
Famiglia strana!
Sembra che abbiamo tutti tanti aculei sulla groppa.
Ci teniamo a distanza tra di noi e non accettiamo nemmeno le intrusioni necessarie.
Siamo capaci di conservare solo il silenzio.
Lo scopo della sua vita era quello di eliminare l'inverno.
Il dialetto romano è così:una parolaccia,se detta con un certo tono di voce, può addirittura essere un complimento.
Per il passato la memoria.
Per il presente concentrazione.
Per il futuro .
Gli animali, le paure,le registrano nella memoria per poterle evitare nel futuro,ma dura solo per quel che serve e subito dopo le accantonano e tornano tranquilli.
Si poteva amare dopo tanto dolore?
Mentre ridevano,il tempo si fermò,e loro lo usarono tutto.
Tutto il tempo di una notte.
Quando un pessimista torna sui suoi passi e cerca di immaginare una vita felice,lo fa solo per poterla fare a pezzi.
Tu credi che l'aria sia vera e ogni tanto ti pare pure che ti manchi.
Invece l'aria non è vera per niente.
La mancanza d'aria lo è.
Quando soffochi e schiatti ecco che l'aria che ti è mancata diventa una cosa vera.
"Ogni volta che ti sembra di sentirti male,concentrati,che so,sul cigolio di una porta o su un tumore di passi che proviene dalla strada.
Cerca di capire cosa sono."
"E cosa sarebbe il rumore di un passo notturno?"
"Io posso dirti cosa è per me. Per me è l'eco di tutto l'universo."
Troppi pensieri e mai nemmeno una parola.
Sì tace per tutta la vita anche sulle cose più essenziali.
E di questo silenzio si muore,a volte.
"Ma che ti ha fatto?"
"Niente.Mica le persone devono avermi fatto qualcosa per non piacermi".
Sarebbe molto meglio se il cuore ce lo portassimo tutti appeso esternamente, almeno le intenzioni sarebbero subito chiare.
Se il solitario viene è un buon segno,vuol dire che andrà tutto bene ma prima devi esprimere un desiderio.
I suoi begli occhi che avevano sempre cambiato colore insieme al cielo ormai ne avevano solo uno:un grigiastro stagnante e torbido.
Era bellissima e mangiata viva dalla tristezza.
Se il compleanno aveva un senso era solo quello di lasciare al festeggiato il diritto di trascorrere quel giorno come più gli andava.
"Mi presento a loro per la prima volta. Tutti mi baciano quando arrivo e poi è come se non ci fossi.Ma quando ci salutiamo mi ribaciano di nuovo"
"Qui si usa così"
"Per me baciare qualcuno è un modo per metterlo a suo agio"
Non aspettarti mai niente da loro.
Guarda anche come siamo tra di noi...ti sembra una famiglia?
Gli chiedeva se, secondo lui,rischiava di diventare pazza.
"Più di quello che sei?",le rispondeva,"è impossibile!"
Quando si metteva a letto,leggeva anche se era stanco.
Era convinto che una intera giornata senza un momento dedicato alla lettura fosse giornata persa.
Il mondo non era solo suo,era anche degli altri.
Era soprattutto di chi doveva ancora nascere.
Dipendeva da loro come lo avrebbero trovato.
"Bisogna stare con i propri simili"
"Vuoi dire con se stessi?"
"Giusto.Chi potrebbe essere più simile a me di me?"
Mi sono resa conto che la medicina non riesce a rendere sano nessuno.
Può guarire solo fino a un certo punto.
Bisognerebbe essere capaci di rendere amiche le parti del corpo che sono diventate ostili fra di loro.
Ma come si fa?
Quello che svuoti da una parte si riempie dall'altra,manca sempre qualcosa.
Il problema è che siamo solo a metà.
Se fossimo interi,il medico avrebbe qualche possibilità in più.
Ma quei tempi sono lontanissimi.
Siamo stati tagliati,proprio come un uovo sodo.
Un tempo non esistevano il dietro e il davanti,eravamo piuttosto tondi,omogenei: quattro braccia,quattro gambe,quattro orecchie,due volti in un'unica testa,due genitali.
E poi,zac,un taglio netto.
Il dio si era adirato.
E da quando una metà cerca l'altra,che può fare un medico?
Giusti usare la colla.
Ma in che modo?
Non può farlo a casaccio.
Se uno è malato io mica posso attaccarlo al primo che passa.
Non sarebbe la sua metà..
Ma la sua metà chissà dove è andata a finire.
E'bello mangiare tutti insieme:non sai mai di chi stai masticando i pensieri.
Una madre avrebbe dovuto capirlo,almeno un dubbio se lo doveva far venire.
Che fa questa bambina? E perchè?
E invece la rimproverava,la faceva sentire in colpa.
Anche gli occhi devono partecipare al sorriso.
Per capire se uno sorride veramente,bisogna guardargli solo gli occhi.
Possibile mai che si voglia conservare a tutti i costi anche un poco che è quasi un niente?
Certe cose devono essere credute.
Le verità si vedono e si comprendono con un unico organo del corpo:quello che sta dentro il petto.
Quanta abbondanza del Signore!
C'era da credere in Dio solo a guardarla!
Alla Albertini non piacevano le principesse e a Joana chi non la considerava tale.
A che serve avere una Repubblica se poi essere una principessa deve essere un punto d'arrivo per le donne e le bambine?
Più soffriva e più trovava deplorabile l'intero mondo.
Una cosa era desiderare i figli,un'altra averli.
Non c'era nulla di quel vagheggiamento di coppia che guarda al futuro,vedendo nei figli non ancora nati tutta una commozione,un fondersi del padre e della madre che finalmente diventano una cosa sola.
Una cosa sola lo erano stati quando non c'erano ancora i figli di mezzo a tenerli separati.
Quando il tempo era tutto loro e sembrava tanto,quasi d'avanzo.
Per questo un uomo e una donna pensano di fare un figlio:perchè non ne conoscono la bocca grande che si mangia tutto,quella fornace in cui si finisce dentro,quella centrifuga che espelle il tempo e tutto condensa in giornate brevi che finiscono e ricominciano una uguale all'altra.
Uno sprofondare nella felicità.
Ma si sprofonda mai in modo felice?
Valeva la pena sentirsi male per quel pezzo di ghiaccio?
"Perchè dà tanta importanza a queste formalità?"
"Perchè non ha altro"
"Non ha voluto altro"
"Certo,gli bastano le formalità.Vuole conservare il poco"
Sai come li sento questi pranzi di famiglia?
Come una malattia.
E dopo,quando ce ne torniamo ognuno a casa sua,ho sempre l'impressione che mi ci vorrà l'intera settimana per riprendermi.
Non ho nessuna intenzione di sentirmi in colpa perchè innamorarsi non lo è.
E'successo.
E non potevo neanche farne a meno,perchè è una collega e ce l'ho sotto gli occhi tutti i giorni.
Posso dire senza vergogna che alla fine,dopo aver combattuto,è stato più forte di me.
Ha preso le cose brutte della vita senza farsi imbruttire.
E'riuscita a dividere i ricordi e quello che si aspetta dal futuro.
Non mi ha voluto aprire nemmeno la porta della tua tristezza.
Ti sei messa in faccia una maschera e dietro le maschere è impossibile sapere qual è la vera espressione di una persona e così io ho finito per dimenticare la tua.
Fu il tuo sorriso a conquistarmi.
Ma tu hai smesso di farmelo vedere da anni.
Se l'intero mondo si era messo a odiarla,l'intero mondo doveva essere ignaro del suo destino.
Un cuore si ferma per il troppo battere:a un certo punto si stanca e deve smettere.
Facciamo finta che la vita sia un episodio trascurabile.
Era tempo di fermarsi e fare i conti con quello che poteva avere: una vita migliore,ma a patto che non si dibattesse più tra aspettative e rivalse.
Ognuno soffre a modo suo e la sofferenza è proprio una cosa strana.
Finalmente riusciamo a venirci incontro.
È finita quella parte del dolore che creava barriere.
Chiunque abbia avuto a che fare con lui è stato sentimentalmente spellato vivo.
Che orrore la programmazione di un evento stabilito dal calendario.
I tempi si allungavano e i silenzi si mangiavano anche l'intimità del passato.
Di violenza ne portava già tanta sulla pelle da non sopportarne neanche un'allusione.
...quel suo non chiedere mai aiuto a nessuno, quando invece ne offriva continuamente agli altri.
È un bambino: dice quello che vede.
Sola, ecco cos'era.
Circondata da una famiglia di lupi.
Non amata.
Quel disamore che la costringeva fa quando era nata e che nei giochi la faceva stare sempre a testa in giù, nella speranza di perdere l'equilibrio e spaccarsela una volta per tutte,quella testa sempre piena di pensieri tristi.
La guardava chiedendosi come era possibile che quella donna tanto bella fosse pure tanto infelice e ogni cosa la facesse con tanto sforzo,come se la vita le avesse legato al collo un macigno,obbligandola a portarselo sempre dietro.
Rita sfuggiva a tutte le carezze e lei invece ci correva dietro, arrivando sempre troppo tardi.
Ai tanti disastri della sua famiglia non doveva aggiungere altre violenze.
Non era colpa sua se aveva dei problemi,ma era colpa sua il non voler farsi curare.
Le erano cadute tutte quelle macerie addosso che l'avevano sepolta e lei se le era tolte di dosso facendosi sanguinare le mani.
Aveva scavato in salita.
Si sentiva come chi arriva a un nuovo porto ma col cuore è rimasto all'antica spiaggia.
Le salite e le discese sono la stessa cosa e il corpo è la tomba dell'anima,ma una tomba solo di passaggio.
Si muore la vita e si vive la morte.
Niente è una stupidaggine, dipende tutto da cosa abbiamo bisogno.
Io divento ciò che vedo, ciò che leggo e ciò che ascolto.
Ho questo problema: non sono una cosa finita,mi mancano i contorni esterni.
Come ogni volta che leggeva un libro tanto penetrante, diventava il libro,parlava come lui,si immedesimava nei suoi personaggi fino ad assumerne gli atteggiamenti, dentro la sua testa anche la fisionomia.
Se facevano una gita in macchina,chiedeva quante verste mancassero per arrivare, quando si sentiva il principe Andrej voleva controllare il mondo, quando era Pierre lasciava che tutto scorresse in un'apatia benefica e ristoratrice.
Quando era Natasa,era la gioia di vivere in persona.
Sempre lo stesso metodo dello struzzo nella loro famiglia: sempre dalla parte del silenzio nella speranza che poi,strato su strato,alla fine si appianasse tutto.
I quadri non era lei a doverli spiegare.
Lei li dipingeva e non sapeva perché alla fine venissero fuori in un dato modo.
Certo, dalla realtà si partiva sempre,ma alla fine cosa ne restava?
A dire tanto, giusto una briciola che,al dunque, nemmeno si rintracciava più.
Forse avrebbe saputo dire qualcosa di meglio nel momento in cui li dipingeva,ma poi, una volta finito il quadro, tutto prendeva una sua strada e lei non gli andava di certo dietro.
Si misero a parlare di quei pranzi di famiglia tanto dolorosi,del male che facevano, dell'accanimento con il quale tutti si presentavano con l'intenzione di dare il meglio di sé ma pronti solo a dare il peggio.
Ma come si faceva?
Come era possibile assoggettarsi a tanto imbarazzo,a tanta involuzione?
C'era di che ammalarsi davvero.
Grigio, tutto grigio, anche sotto il sole.
"Siamo bravi solo a farci del male,come se avessimo imparato solo a nuocere".
Se ne stava lì,un po'piegato su se stesso, certe volte a scrivere ricordi che tornavano improvvisi,altre a scrivere della vita che viveva, come se ormai passato e presente potessero mescolarsi pure un po'.
E così era capace di partire da un ricordo lontano,riaffiorato per caso,e concludere addirittura con un proposito o una domanda.
Non aggiungere nemmeno un'altra parola.
Mi sta scoppiando la testa.
Un'altra parola e ti ritrovi pezzi del mio cervello che volano giù dalle pareti.
Era nell'aria.
Tutto,a un certo punto è nell'aria.
E quando è così non ci puoi fare niente.
Da noi si può pensare qualsiasi cosa ma non bisogna dirla.
Bisogna invece mettere un silenzio sopra l'altro, farne una montagna così alta che di scalarla non andrà più a nessuno.
I rapporti si incancreniscono come solo il silenzio molto rimuginato può fare.
Il silenzio non fa crescere,fa restare infantili.
Ha lo squilibrio di sentirsi la migliore e la peggiore al tempo stesso.
Beato te che credi ancora nei cambiamenti.
E fino a quando si può cambiare?
A dire una sciocchezza,dalla nascita fino ai 18,forse fino ai 20 anni.
Ma è una sciocchezza.
Nasci in un tipo di vita e quella è responsabile di te:diventi quello che vuole lei.
Le persone non cambiano perché il loro passato resta lo stesso,possono modificarsi leggermente,in apparenza,ma con un grande sforzo.
Appena si distraggono,tornano quello che erano.
È come cambiare la carrozzeria di una macchina: l'anima resta il motore.
"Per me sei sempre la Monna Lisa sopra il volto di James Cagney"
"Un mostro!"
"No, un'opera d'arte"
Cosa è che vi dà più fastidio,la realtà o l'invenzione?
Il dolore e l'incapacità di capire le intenzioni vere,lo accetto.
Falsità e menzogna proprio no.
È solo il momento degli addii a essere difficile,poi la vita prende il sopravvento e l'entusiasmo per il futuro si mangia ogni malinconia.
I cambiamenti producono lievi terremoti che subito si riassestano.
L'amore è un fuori luogo, porta fuori dal solito luogo.
Noi due, prima che ci incontrassimo,mica stavamo dove stiamo ora.
Quando una persona muore,chi resta non sa mai dare un volto chiaro al suo avvenire.
Se avesse avuto una vita diversa,mi sarei dato pace più facilmente,avrei potuto fare il calcolo delle cose che aveva avuto e di quelle che le erano state tolte.
Invece ha avuto troppo poco,non ci sono stati bilanci da fare.
La sua vita è stata tutta una mediazione.
Si è sacrificata e basta.
A quello, tutto gli scivola addosso,beato lui!
I silenzi erano la cosa peggiore alla quale avevano finito tutti per abituarsi.
Quando sarà vecchio, quando il gioco della vanità avrà finito il suo giro si troverà di fronte il baratro.
L'hai visto com'è il Luna Park,no?
Puoi pagare molte corse,ma alla fine devi scendere.
Perchè in quei momenti le parole si spegnevano?
Non sarebbero state parole difficili,erano lì,a portata di mano.
"La fai troppo facile"
"E voi troppo difficile"
La mente prendeva il galoppo e alla fine della giornata s'era fatta notte e lui di vite ne aveva vissute a centinaia.
Lo vedi, tutti mangiamo qualcosa, facciamo quello che possiamo e riusciamo ad andare avanti. Devi provarci anche tu.
Abbiamo preferito bere alla fonte dell'oblio piuttosto che a quella della memoria.
La musica gli rimetteva tutto in ordine,era una forma di educazione che dava assestamento.
La bellezza della musica sta nell'interiorità pura, nell'impulso a superare ciò che è umano.
A volte aveva la sensazione che il dolore fosse cessato.
Invece gli si nascondeva soltanto per poi tendergli degli agguati.
Le cose cambiano sempre all'improvviso, anche quando credi che siano annunciate e ciò che irrompe è la differenza fra quello che c'era prima e...
Non gli riuscì di completare il pensiero.
In fondo,c'era solo quello che c'era prima e adesso non gli sembrava che vi fosse altro.
Adesso,oltre al dolore,c'era solo la morte.
Adesso sembrava non vi fosse altro che l'incessante morire vivendo.
Non basta che una cosa esista per avere un effetto di presenza.
Ma basta l'effetto di presenza perché una cosa esista.
A forza di aspettarlo,si diventa nebbia.
Cos'e',credevi di morisse una volta sola?
Una volta che sei morto,non so come spiegartelo,ma qui si dove si va a finire,si perde la memoria e dipende tutto da chi resta.
Devi esercitare il ricordo.
Lo devi fare per te e per me.
Ti devi ricordare delle cose affinché anche io me ne possa ricordare.
Solo così mi rimetti in circolo.
Solo così mi tieni in vita.
Regalami un ricordo inalterabile e mi renderai immortale.
Le cose di chi è morto,a volte,pare che chiedano di essere lasciate dove sono.
Pare che si facciano delle illusioni pure loro.
Inutile insistere:capiva solo se stesso,le parole degli altri nemmeno le ascoltava.
In quell'istante avvertì un segnale di riconoscimento.
Le sembrò di tornare molto indietro,senza sapere bene dove,ma lontano.
"Vuoi mangiare qualcosa in particolare?"
"Scegli tu,io non mangio quasi niente"
"E,tra questo niente,in genere,cosa preferisci?"
Saudade.
È il rimpianto di una ricchezza perduta.
Le origini non si cancellano nemmeno con anni anni di addestramento, restano incollate addosso.
Sì può restare poveri anche da ricchi.
E alla fine,tanto la povertà del passato,come la ricchezza presente,possono diventare una colpa che perseguita.
Perchè mai dovrei andare in analisi per ricordare tutti i dolori che con fatica glho dimenticato?
I ricordi non sono le cose che sono accadute,sono rielaborazioni.
Sarà così anche per i ricordi felici? Col tempo diventano più felici di quanto realmente siamo stati?
Il tempo non è lineare, è ciclico.
Inghiottiva un analgesico dopo l'altro, nella convinzione che mettessero a tacere pure i dolori dell'anima e del cuore.
Quello era il destino dei bugiardi: a gente così non si sa mai se credere o no, nemmeno alla fine.
Lasciarsi trasportare dai flutti senza paura o temere,invece,la forza incontrollata di una possibile tempesta?
Costruire è sempre meglio che distruggere.
Tu lo sai perché si muore?
Perchè non siamo capaci di annodare l'inizio con la fine.
La memoria è eternità.
Dimenticare,invece, è tempo umano, flusso che non si ferma, necessità infelice.
Molte cose splendono da fuori ma dentro sono miserie.
Come avrebbe fatto a essere madre senza una madre?
Famiglia strana!
Sembra che abbiamo tutti tanti aculei sulla groppa.
Ci teniamo a distanza tra di noi e non accettiamo nemmeno le intrusioni necessarie.
Siamo capaci di conservare solo il silenzio.
Lo scopo della sua vita era quello di eliminare l'inverno.
Il dialetto romano è così:una parolaccia,se detta con un certo tono di voce, può addirittura essere un complimento.
Per il passato la memoria.
Per il presente concentrazione.
Per il futuro .
Gli animali, le paure,le registrano nella memoria per poterle evitare nel futuro,ma dura solo per quel che serve e subito dopo le accantonano e tornano tranquilli.
Si poteva amare dopo tanto dolore?
Mentre ridevano,il tempo si fermò,e loro lo usarono tutto.
Tutto il tempo di una notte.
Quando un pessimista torna sui suoi passi e cerca di immaginare una vita felice,lo fa solo per poterla fare a pezzi.
Tu credi che l'aria sia vera e ogni tanto ti pare pure che ti manchi.
Invece l'aria non è vera per niente.
La mancanza d'aria lo è.
Quando soffochi e schiatti ecco che l'aria che ti è mancata diventa una cosa vera.
"Ogni volta che ti sembra di sentirti male,concentrati,che so,sul cigolio di una porta o su un tumore di passi che proviene dalla strada.
Cerca di capire cosa sono."
"E cosa sarebbe il rumore di un passo notturno?"
"Io posso dirti cosa è per me. Per me è l'eco di tutto l'universo."
Troppi pensieri e mai nemmeno una parola.
Sì tace per tutta la vita anche sulle cose più essenziali.
E di questo silenzio si muore,a volte.
"Ma che ti ha fatto?"
"Niente.Mica le persone devono avermi fatto qualcosa per non piacermi".
Sarebbe molto meglio se il cuore ce lo portassimo tutti appeso esternamente, almeno le intenzioni sarebbero subito chiare.
Se il solitario viene è un buon segno,vuol dire che andrà tutto bene ma prima devi esprimere un desiderio.
I suoi begli occhi che avevano sempre cambiato colore insieme al cielo ormai ne avevano solo uno:un grigiastro stagnante e torbido.
Era bellissima e mangiata viva dalla tristezza.
Se il compleanno aveva un senso era solo quello di lasciare al festeggiato il diritto di trascorrere quel giorno come più gli andava.
"Mi presento a loro per la prima volta. Tutti mi baciano quando arrivo e poi è come se non ci fossi.Ma quando ci salutiamo mi ribaciano di nuovo"
"Qui si usa così"
"Per me baciare qualcuno è un modo per metterlo a suo agio"
Non aspettarti mai niente da loro.
Guarda anche come siamo tra di noi...ti sembra una famiglia?
Gli chiedeva se, secondo lui,rischiava di diventare pazza.
"Più di quello che sei?",le rispondeva,"è impossibile!"
Quando si metteva a letto,leggeva anche se era stanco.
Era convinto che una intera giornata senza un momento dedicato alla lettura fosse giornata persa.
Il mondo non era solo suo,era anche degli altri.
Era soprattutto di chi doveva ancora nascere.
Dipendeva da loro come lo avrebbero trovato.
"Bisogna stare con i propri simili"
"Vuoi dire con se stessi?"
"Giusto.Chi potrebbe essere più simile a me di me?"
Mi sono resa conto che la medicina non riesce a rendere sano nessuno.
Può guarire solo fino a un certo punto.
Bisognerebbe essere capaci di rendere amiche le parti del corpo che sono diventate ostili fra di loro.
Ma come si fa?
Quello che svuoti da una parte si riempie dall'altra,manca sempre qualcosa.
Il problema è che siamo solo a metà.
Se fossimo interi,il medico avrebbe qualche possibilità in più.
Ma quei tempi sono lontanissimi.
Siamo stati tagliati,proprio come un uovo sodo.
Un tempo non esistevano il dietro e il davanti,eravamo piuttosto tondi,omogenei: quattro braccia,quattro gambe,quattro orecchie,due volti in un'unica testa,due genitali.
E poi,zac,un taglio netto.
Il dio si era adirato.
E da quando una metà cerca l'altra,che può fare un medico?
Giusti usare la colla.
Ma in che modo?
Non può farlo a casaccio.
Se uno è malato io mica posso attaccarlo al primo che passa.
Non sarebbe la sua metà..
Ma la sua metà chissà dove è andata a finire.
E'bello mangiare tutti insieme:non sai mai di chi stai masticando i pensieri.
Una madre avrebbe dovuto capirlo,almeno un dubbio se lo doveva far venire.
Che fa questa bambina? E perchè?
E invece la rimproverava,la faceva sentire in colpa.
Anche gli occhi devono partecipare al sorriso.
Per capire se uno sorride veramente,bisogna guardargli solo gli occhi.
Possibile mai che si voglia conservare a tutti i costi anche un poco che è quasi un niente?
Certe cose devono essere credute.
Le verità si vedono e si comprendono con un unico organo del corpo:quello che sta dentro il petto.
Quanta abbondanza del Signore!
C'era da credere in Dio solo a guardarla!
Alla Albertini non piacevano le principesse e a Joana chi non la considerava tale.
A che serve avere una Repubblica se poi essere una principessa deve essere un punto d'arrivo per le donne e le bambine?
Più soffriva e più trovava deplorabile l'intero mondo.
Una cosa era desiderare i figli,un'altra averli.
Non c'era nulla di quel vagheggiamento di coppia che guarda al futuro,vedendo nei figli non ancora nati tutta una commozione,un fondersi del padre e della madre che finalmente diventano una cosa sola.
Una cosa sola lo erano stati quando non c'erano ancora i figli di mezzo a tenerli separati.
Quando il tempo era tutto loro e sembrava tanto,quasi d'avanzo.
Per questo un uomo e una donna pensano di fare un figlio:perchè non ne conoscono la bocca grande che si mangia tutto,quella fornace in cui si finisce dentro,quella centrifuga che espelle il tempo e tutto condensa in giornate brevi che finiscono e ricominciano una uguale all'altra.
Uno sprofondare nella felicità.
Ma si sprofonda mai in modo felice?
Valeva la pena sentirsi male per quel pezzo di ghiaccio?
"Perchè dà tanta importanza a queste formalità?"
"Perchè non ha altro"
"Non ha voluto altro"
"Certo,gli bastano le formalità.Vuole conservare il poco"
Sai come li sento questi pranzi di famiglia?
Come una malattia.
E dopo,quando ce ne torniamo ognuno a casa sua,ho sempre l'impressione che mi ci vorrà l'intera settimana per riprendermi.
Non ho nessuna intenzione di sentirmi in colpa perchè innamorarsi non lo è.
E'successo.
E non potevo neanche farne a meno,perchè è una collega e ce l'ho sotto gli occhi tutti i giorni.
Posso dire senza vergogna che alla fine,dopo aver combattuto,è stato più forte di me.
Ha preso le cose brutte della vita senza farsi imbruttire.
E'riuscita a dividere i ricordi e quello che si aspetta dal futuro.
Non mi ha voluto aprire nemmeno la porta della tua tristezza.
Ti sei messa in faccia una maschera e dietro le maschere è impossibile sapere qual è la vera espressione di una persona e così io ho finito per dimenticare la tua.
Fu il tuo sorriso a conquistarmi.
Ma tu hai smesso di farmelo vedere da anni.
Se l'intero mondo si era messo a odiarla,l'intero mondo doveva essere ignaro del suo destino.
Un cuore si ferma per il troppo battere:a un certo punto si stanca e deve smettere.
Facciamo finta che la vita sia un episodio trascurabile.
Era tempo di fermarsi e fare i conti con quello che poteva avere: una vita migliore,ma a patto che non si dibattesse più tra aspettative e rivalse.
Ognuno soffre a modo suo e la sofferenza è proprio una cosa strana.
Finalmente riusciamo a venirci incontro.
È finita quella parte del dolore che creava barriere.
Chiunque abbia avuto a che fare con lui è stato sentimentalmente spellato vivo.
Che orrore la programmazione di un evento stabilito dal calendario.
I tempi si allungavano e i silenzi si mangiavano anche l'intimità del passato.
Di violenza ne portava già tanta sulla pelle da non sopportarne neanche un'allusione.
...quel suo non chiedere mai aiuto a nessuno, quando invece ne offriva continuamente agli altri.
È un bambino: dice quello che vede.
Sola, ecco cos'era.
Circondata da una famiglia di lupi.
Non amata.
Quel disamore che la costringeva fa quando era nata e che nei giochi la faceva stare sempre a testa in giù, nella speranza di perdere l'equilibrio e spaccarsela una volta per tutte,quella testa sempre piena di pensieri tristi.
La guardava chiedendosi come era possibile che quella donna tanto bella fosse pure tanto infelice e ogni cosa la facesse con tanto sforzo,come se la vita le avesse legato al collo un macigno,obbligandola a portarselo sempre dietro.
Rita sfuggiva a tutte le carezze e lei invece ci correva dietro, arrivando sempre troppo tardi.
Ai tanti disastri della sua famiglia non doveva aggiungere altre violenze.
Non era colpa sua se aveva dei problemi,ma era colpa sua il non voler farsi curare.
Le erano cadute tutte quelle macerie addosso che l'avevano sepolta e lei se le era tolte di dosso facendosi sanguinare le mani.
Aveva scavato in salita.
Si sentiva come chi arriva a un nuovo porto ma col cuore è rimasto all'antica spiaggia.
Le salite e le discese sono la stessa cosa e il corpo è la tomba dell'anima,ma una tomba solo di passaggio.
Si muore la vita e si vive la morte.
Niente è una stupidaggine, dipende tutto da cosa abbiamo bisogno.
Io divento ciò che vedo, ciò che leggo e ciò che ascolto.
Ho questo problema: non sono una cosa finita,mi mancano i contorni esterni.
Come ogni volta che leggeva un libro tanto penetrante, diventava il libro,parlava come lui,si immedesimava nei suoi personaggi fino ad assumerne gli atteggiamenti, dentro la sua testa anche la fisionomia.
Se facevano una gita in macchina,chiedeva quante verste mancassero per arrivare, quando si sentiva il principe Andrej voleva controllare il mondo, quando era Pierre lasciava che tutto scorresse in un'apatia benefica e ristoratrice.
Quando era Natasa,era la gioia di vivere in persona.
Sempre lo stesso metodo dello struzzo nella loro famiglia: sempre dalla parte del silenzio nella speranza che poi,strato su strato,alla fine si appianasse tutto.
I quadri non era lei a doverli spiegare.
Lei li dipingeva e non sapeva perché alla fine venissero fuori in un dato modo.
Certo, dalla realtà si partiva sempre,ma alla fine cosa ne restava?
A dire tanto, giusto una briciola che,al dunque, nemmeno si rintracciava più.
Forse avrebbe saputo dire qualcosa di meglio nel momento in cui li dipingeva,ma poi, una volta finito il quadro, tutto prendeva una sua strada e lei non gli andava di certo dietro.
Si misero a parlare di quei pranzi di famiglia tanto dolorosi,del male che facevano, dell'accanimento con il quale tutti si presentavano con l'intenzione di dare il meglio di sé ma pronti solo a dare il peggio.
Ma come si faceva?
Come era possibile assoggettarsi a tanto imbarazzo,a tanta involuzione?
C'era di che ammalarsi davvero.
Grigio, tutto grigio, anche sotto il sole.
"Siamo bravi solo a farci del male,come se avessimo imparato solo a nuocere".
Se ne stava lì,un po'piegato su se stesso, certe volte a scrivere ricordi che tornavano improvvisi,altre a scrivere della vita che viveva, come se ormai passato e presente potessero mescolarsi pure un po'.
E così era capace di partire da un ricordo lontano,riaffiorato per caso,e concludere addirittura con un proposito o una domanda.
Non aggiungere nemmeno un'altra parola.
Mi sta scoppiando la testa.
Un'altra parola e ti ritrovi pezzi del mio cervello che volano giù dalle pareti.
Era nell'aria.
Tutto,a un certo punto è nell'aria.
E quando è così non ci puoi fare niente.
Da noi si può pensare qualsiasi cosa ma non bisogna dirla.
Bisogna invece mettere un silenzio sopra l'altro, farne una montagna così alta che di scalarla non andrà più a nessuno.
I rapporti si incancreniscono come solo il silenzio molto rimuginato può fare.
Il silenzio non fa crescere,fa restare infantili.
Ha lo squilibrio di sentirsi la migliore e la peggiore al tempo stesso.
Beato te che credi ancora nei cambiamenti.
E fino a quando si può cambiare?
A dire una sciocchezza,dalla nascita fino ai 18,forse fino ai 20 anni.
Ma è una sciocchezza.
Nasci in un tipo di vita e quella è responsabile di te:diventi quello che vuole lei.
Le persone non cambiano perché il loro passato resta lo stesso,possono modificarsi leggermente,in apparenza,ma con un grande sforzo.
Appena si distraggono,tornano quello che erano.
È come cambiare la carrozzeria di una macchina: l'anima resta il motore.
"Per me sei sempre la Monna Lisa sopra il volto di James Cagney"
"Un mostro!"
"No, un'opera d'arte"
Cosa è che vi dà più fastidio,la realtà o l'invenzione?
Il dolore e l'incapacità di capire le intenzioni vere,lo accetto.
Falsità e menzogna proprio no.
È solo il momento degli addii a essere difficile,poi la vita prende il sopravvento e l'entusiasmo per il futuro si mangia ogni malinconia.
I cambiamenti producono lievi terremoti che subito si riassestano.
L'amore è un fuori luogo, porta fuori dal solito luogo.
Noi due, prima che ci incontrassimo,mica stavamo dove stiamo ora.
Quando una persona muore,chi resta non sa mai dare un volto chiaro al suo avvenire.
Se avesse avuto una vita diversa,mi sarei dato pace più facilmente,avrei potuto fare il calcolo delle cose che aveva avuto e di quelle che le erano state tolte.
Invece ha avuto troppo poco,non ci sono stati bilanci da fare.
La sua vita è stata tutta una mediazione.
Si è sacrificata e basta.
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