Da qualche parte nell'Universo esiste un mondo non visibile agli occhi in cui si aggirano sagome vibranti di luce.
Sono le anime degli Innamorati Eterni e palpitano a coppie,trovando l'una nell'altra le ragioni del proprio splendore.
Quasi sempre la vita separa,con uno di quegli impedimenti che fanno la fortuna dei romanzi d'amore.
Ma appena l'esperienza terrena finisce,gli Innamorati Eterni si ritrovano in una dimensione concepita apposta per loro,dove il cielo ha il colore degli oceani e le nuvole assomigliano a scogli innaffiati di schiuma.
La paura e il disincanto ostruiscono la via.
Il dolore le ha appena aperto un varco attraverso il quale la tua voce potrà passare.
Sai quanto sia difficile fare intendere il linguaggio dei sentimenti a chi crede che esistano soltanto i pensieri e le emozioni.
Con uno slancio di ingenuità che ti fa onore,mi domandi il segreto degli amori che non si fanno mai male.
Come se,nel mondo deperibile della materia,potessero esistere davvero.
Tu conosci bene le emozioni,intense e brevi,increspano la superficie e poi esplodono,lasciando un vuoto che va riempito con dosi di adrenalina sempre più forti.
Conosci un pò meno bene i sentimenti.
Lenti e noiosi,talvolta.
Esposti ai venti della vita.
Eppure capaci di durare.
Non posso impedirti di inciampare.
Però posso medicare il tuo piede ferito.
E prenderti in braccio,fino a quando non sarai in grado di camminare sulle tue gambe.
Buona festa dell'amore,solitaria anima mia.
Avrò cura di te.
Ma su cosa e su chi faccio affidamento,io,adesso?
Su niente.
Su nessuno.
E nessuno me l'ha mai detto.
Nessuno mi ha mai detto "avrò cura di te"
Sono una bolla di sapone legata al cielo da un filo sottilissimo che bilancia i grovigli di corde con cui la terra ti tiene aggrappata a sè.
Sono la tua metà di luce che appare quando hai bisogno di qualcuno che ti indichi il cammino.
Ultimamente tutta la mia vita si è trasformata in un'allucinazione e l'impossibile non mi spaventa.
Ti pare che si ascolta un uomo mentre ci si sta innamorando di lui?
L'unico rimedio all'esistenza era smarrirmi in quello che a me sembrava l'amore.
Ci toccherà partire da quella ragazzina selvatica che trattava l'amore come una pietanza per masochisti e andava in cerca del cibo che non sarebbe mai stata in grado di digerire.
Eri attratta dagli ambigui e dai disperati:
ti illudevi di poterli salvare dalla perdizione.
Accecata dal tuo egoismo audace,non capivi le sfumature più vigliacche del loro.
Erano uno schermo bianco su cui proiettavi le tue aspirazioni,attribuendo a quegli amanti incapaci d'amare le virtù che avresti voluto vedere in un maschio.
Ma ben presto lo schermo si trasformava in uno specchio che rifletteva il vuoto.
Io ti sussurravo:
"Smetti di chiedere agli altri l'amore che non riesci a darti da sola,altrimenti continuerai a incontrare soltanto persone che non te ne sapranno dare".
Ma tu eri troppo immersa nella prosa del mondo per ascoltarmi e mi costringevi ad assistere alle pantomime con cui mortificavi il tuo cuore.
Chi scappa desidera la libertà.
E,se ci si sposa di corsa,è per sbarazzarsi di qualcosa:
il pieno di una famiglia opprimente,il vuoto di una famiglia assente.
Conosco abbastanza la tua famiglia per immaginare che la mia Giò abbia cercato nel matrimonio la sicurezza che aveva inseguito invano tra le pareti di casa e in una lunga scia di emozioni ingannevoli.
Amarsi è l'opera d'arte di 2 architetti dilettanti di nome "Io" che,sbagliando e correggendosi a vicenda,imparano a realizzare un progetto che prima non esisteva: Noi.
Vengo da una telefonata devastante con mia madre.
Non le è bastato,evidentemente,fulminarmi l'infanzia.
E non le è bastato condannarmi alla bambina che sono stata e che continuo a trascinarmi dentro.
Guarda che quei guasti sono ancora tutti lì.
Sei tu,fondamentalmente,un guasto.
Dunque i genitori fanno così,Filemone?
Più siamo certi di liberarci di loro,più ci perseguitano?
Ma allora che ci stiamo a fare al mondo,se non esiste possibilità di scarto?
Eri in cerca di regole.
Di qualcuno capace di accoglierti e considerarti per la persona che sentivi di essere,ma che non eri in grado di definire.
I tuoi genitori sono necessari alla prova che devi affrontare in questa vita:
uscire da loro per non diventare uguale a loro.
Tu non sei venuta al mondo per scappare o per strisciare,ma per spiccare il volo.
Oscilli tra la nostalgia per ciò che hai smarrito e l'angoscia per quello che dovrai affrontare.
Ma la mia missione consiste proprio nell'aiutarti a vivere qui e ora.
"Cosa vuoi fare da grande?"
"La rivoluzione"
Il dono più grande che potresti fare agli altri è comprendere chi sono,anzichè volerli cambiare,assediando le loro sicurezze per trasformarli a tua immagine e somiglianza.
"Dov'è che le rivoluzioni smettono di essere un atto d'amore e diventano un attentato alle identità degli altri?"
"Il vero rivoluzionario parte dall'accettazione della realtà per cambiarla con l'esempio.Per essere credibile,mentre lo fa,deve però sapere che l'altro non lo farebbe mai e rinunciare a rinfacciarglielo"
Il valore della vita risiede nello sforzo di equilibrio che compiamo ogni giorno per dare un senso a tutto.
L'universo ha un senso che spesso non è comprensibile dai tuoi sensi.
"Certamente allo zoo gli animali esotici come te incantano,ma forse a casa è meglio portarsi un gattino"
"E allora forza,su,tenetevi i vostri gattini capaci di accettare,nel senso che voi date al termine.Mentre io accetto,nel senso che mi viene da spaccare tutto".
Io sento.
Ho questa orchestra pazza e stonata nella testa con cui mi sveglio ogni mattina.
Questo buco nel cuore per cui tutto mi attraversa fino a investire respiro e ragione.
E ti assicuro che non avrei voluto essere così.
C'erano giorni in cui mi sembrava di soffrire per il dolore di tutti.
Mi convincevo che ogni animale seviziato,ogni bambino deriso,ogni foresta abbattuta,fossero una ferita all'anima del mondo di cui io dovevo considerarmi responsabile.
Non mi voglio giustificare ma gradirei che almeno tu lo comprendessi.
Il problema di nascere e crescere con questa maledizione di sentire tutto,troppo.
E rischiare,proprio per questo,di perdersi.
Di accettare la realtà roteando un'ascia fra le mani,colpendo a caso.
Fino a rimanere sola.
E non capirci,di nuovo,più niente.
Le scelte di paura sono sbagliate persino quando si affacciano alla mente con il volto del buonsenso.
Immagina di avere un'antenna invisibile che ti connette con tutto l'amore e il dolore dell'universo.
L'antenna è una sola e capta entrambi i segnali.
Puoi decidere di staccarla,ma allora non sentirai più nulla,nè sofferenza nè gioia.
Oppure puoi tenerla accesa.
E'questa la scelta di coraggio che ogni essere umano è chiamato a compiere nel corso della vita:
aprirsi all'amore,a costo di provare il dolore.
Noi Angeli Custodi siamo i vostri antennisti di fiducia:
aggiustiamo i cavi e le parabole guaste.
Le tariamo di continuo,affinchè il segnale vi arrivi nitido,nonostante i fulmini e gli uragani della vita.
So bene che tutto questo è squallido.
Allora perchè non mi sembra sbagliato?
E' la loro esperienza,non la tua!
La vita,per chiunque abbia l'ardire di credere in lei,è un ingegnoso gioco di specchi.
La realtà esterna riflette il nostro stato d'animo e quella interna lo stato d'animo di chi ci circonda.
Se viene scombussolata dai giudizi di una persona,significa che ti stai specchiando in una parte di te che non sei ancora riuscita a risolvere.
A chi non ha problemi con il giudizio,i giudizi degli altri scivolano addosso.
Li ascolta,ma non se ne lascia condizionare.
Affronta la vita,invece di cercare scampo in un ingannevole altrove.
E' quell'altrove il tuo inferno,non il luogo da cui cerchi continuamente di scappare.
Io non posso lasciarti un attimo in compagnia dei tuoi pensieri e subito li trasformi in una matassa che poi tocca sempre a qualcuno di mia conoscenza dipanare.
Prenditi tutto il tempo ma non lasciare che il tempo si prenda tutto.
Perchè mi abbandonerei anch'io,se potessi.
Vomiterei tutto quello che di me è bacato a prescindere e mi abbandonerei.
I calzini bianchi alla caviglia restano un insulto all'armonia del creato.
La vita è un ritorno a casa e certi amori che sembrano crepacci diventano ponti per attraversare il vuoto e avvicinarsi al traguardo.
Non voltarti indietro a giudicarli.
Il torcicollo emotivo è la malattia dei vecchi.
E vecchi si può non esserlo a 90 anni oppure diventarlo già a 36,se si perde la voglia di coniugare i verbi al futuro.
Non è un uomo squallido,è un uomo debole ed è stata proprio la tua debolezza ad attirarlo,così come la sua ha attirato te.
Il solito gioco di specchi: se vuoi una storia forte,devi prima diventarlo tu.
Quanta enfasi nel parlare di infedeltà,mentre è solo infelicità!
Nessuno viene al mondo per contemplare la propria perfezione.
Ci si arriva con un obiettivo molto più serio:evolvere.
Non dare retta a chi tesse l'elogio delle vite pianeggianti.
Le salite sono trampolini.
E a te è sempre piaciuto tuffarti,no?
Alcune musiche piegano le leggi del tempo e rimangono con noi per sempre.
Sono quelle che parlano il linguaggio dell'eternità.
Buona Pasqua!
Non chiedermi perchè, ma mi è sempre sembrata una festa più sopportabile del Natale.
E' faticoso essere obbligati a frequentare noi stessi,quando siamo i primi a detestarci.
Da alcuni millenni il senso di colpa viene inculcato nei servi per indurli a non mettere in discussione le regole fissate dai padroni.
Gli uomini liberi ne sono consapevoli e sostituiscono il senso di colpa con il senso di responsabilità.
Se il tuo pensiero fisso è piacergli,dubito che gli piacerai,
Piuttosto dovresti preoccuparti di piacere a te stessa.
Finchè ti sentirai bene,farai stare bene anche lui.
"Ti amo" significa "Mi amo a stare con te".
Non è egoismo.
Gli egoisti non si amano affatto.
Solo chi si vuole bene è capace di volerne anche al prossimo.
Il tuo corpo è l'abito che hai deciso di indossare per questa festa a sorpresa che è la vita e va maneggiato con cura.
Appena ti sforzi di diventare come ti vogliono gli altri,gli altri non ti vogliono più.
Mi chiami "anima mia"...
Beh "l'anima tua" ha incontrato un'anima con cui ha condiviso un momento di splendore.
Le anime prescelte sono anime che hanno stretto un patto antichissimo tra loro.
Accanto all'anima prescelta ci si sente a disagio,addirittura in soggezione.
Sono storie dolorose,che quasi sempre finiscono male,anche se sarebbe più corretto dire che non finiscono mai.
Due anime che si sono scelte prima di venire al mondo generano il massimo dell'energia possibile.
Positiva o negativa,comunque talmente forte che cavalcarla è un'impresa.
Resiste solo chi riesce a non identificarsi nel dolore che l'altra le provoca.
Buon compleanno da chi non è invitato a una festa a cui vorrebbe tanto partecipare.
Sai che ho fatto io?
Ho strappato il biglietto.
Perchè,mentre lo aprivo,speravo con tutta me stessa che l'avesse scritto qualcun altro.
La mia anima prescelta non mi ama.
E scoprirlo è tutto il contrario di una festa a sorpresa,mettiamola così.
E'un funerale a sorpresa.
Quando è afflitto da un malanno sentimentale,il tuo cuore non risponde ai comandi e non ne dà,se non di confusi.
Perciò finisci sempre per rivolgerti alla testa,ai suoi percorsi ossessivi e tortuosi.
Spesso le urla che fanno più male sono quelle pronunciate sottovoce.
Non puoi cambiare la sua natura ma puoi provare ad accettarla.
Tu esisti davvero soltanto quando non pensi.
Perchè è quando smetti di pensare con la testa che cominci a sentire con il cuore.
Il pronome della testa è "io",il pronome del cuore è "noi".
Ti sei mai chiesta perché le corde suonano?
Fanno resistenza alla pressione.
È da quella resistenza che nasce la musica.
Come nella vita:
è dalla capacità di resistere alla pressione che nascerà la tua musica migliore.
"Devi riuscire a fare musica,mentre tutti fanno solo rumore."
"La mia musica è ciò che agli altri sembra rumore".
Lei era così:
strana,uguale solo a se stessa.
È uno strumento delicato e potente,complesso e semplice.
Somiglia proprio alla vita.
Ogni essere umano viene al mondo con un talento unico,inimitabile.
E con il compito di riconoscerlo e di farlo fruttare.
Il talento si affaccia già durante l'infanzia,prima che la vita provveda a seppellirlo sotto palate di "Non si può" e "Non si fa".
Eri diversa,forse unica.
Sicuramente incompresa.
Tutti abbiamo un dolore da attraversare,ma molti si rifiutano di intraprendere il viaggio e altri tornano indietro o si fermano a metà del guado.
Perdono tempo a fissare il passato.
Esiste un solo modo per attraversare il dolore.
Accettarlo e andare oltre.
Serve un atto di fede nella vita.
La ricompensa sarà l'isola del tesoro:
la scoperta di una parte sconosciuta di se stessi.
Un tradimento uccide soltanto gli amori già morti.
Quelli che non uccide a volte diventano immortali.
Nessuno potrà mai riempire da fuori il vuoto che hai dentro.
Sarà che le condizioni degli altri ci sembrano migliori semplicemente perché non sono le nostre.
La classica catena improduttiva:
lui spasima per lei che non lo degna di uno sguardo,ma è adorato dall'altra che per lui non esiste.
Non è vero che le donne preferiscono i farabutti ai romantici:desiderano amanti fieri e decisi e i farabutti purtroppo lo sono.
Uniti per sempre perché per sempre divisi.
Si completa con gli altri solo chi sa bastare a se stesso.
...la paura che,nel vivere un'emozione,sia l'emozione a vivere me...e di me faccia quello che le pare.
Ho navicelle spaziali pazze e giostre anarchiche dentro.
Come si fa a trasformare in una strada la confusione spaventata delle nostre orme?
Come si fa a trasformare quel fuggire in un andare?
Io e Me è comunque un modo per dire "Noi".
La mia esistenza somigliava a un castello diroccato da cui mi affacciavo per guardare le scorribande degli altri,con la consapevolezza che la mancanza di ponti levatoi mi avrebbe impedito di scendere in mezzo a loro.
Nell'incrociare i suoi occhi sentii il mare dentro di me.
Chissà se le stelle,per esprimere un desiderio,aspettano che cada la Terra!
...la miracolosa leggerezza nel rapportarsi a se stessi e agli altri che invece a me è sempre mancata.
Per viaggiare non è indispensabile trasportarci dall'altra parte del mondo.
Si può uscire da se stessi anche con i suoni di un disco o le parole di un libro.
Ho sempre avuto una fascinazione segreta per i maratoneti.
La loro corsa è un viaggio in cui si incontrano culmini di onnipotenza e strapiombi di disperazione.
Chiunque affronti il percorso troverà in agguato un chilometro di piombo,durante il quale i pensieri si appesantiscono assieme alle gambe e la mente si rifiuta di sopportare il dolore:
vorrebbe soltanto arenarsi al bordo della strada.
In quel momento il maratoneta decide se ritirarsi o resistere.
La crisi lo sovrasta e nessuno può dirgli quando finirà.
Ma l'atleta fa una scommessa con il proprio destino e rinvia la resa di un metro,e poi di un altro ancora:
finché le gambe ricominciano a respirare un'aria più leggera.
Tagliato il traguardo scoprirà che il chilometro di piombo lo ha trasformato.
Avendo oltrepassato la morte,è diventato immortale.
È di questo che andiamo in cerca nei viaggi.
Di una prova che consenta di comprendere chi siamo e di dare valore a quello che abbiamo.
Ogni essere umano è un eroe.
E l'eroe combatte sempre per tornare a casa.
Potrebbe restarci fin dall'inizio ma l'intuito gli suggerisce che per amare le sue radici in maniera consapevole dovrà prima lasciarle, dimenticarle,addirittura rinnegarle,per poi iniziare a struggersi nel ricordo e,superata la prova della lontananza,decidere in piena libertà di farvi ritorno.
Soltanto allora sarà in grado di apprezzare ciò che già possedeva,ma non era in grado di comprendere.
Mi sentivo serena anche se con dentro un vuoto che non mi abbandona mai.
Chi resta fermo ad aspettare che la vita gli restituisca ciò che gli ha tolto otterrà soltanto rancori mescolati a rimpianti.
L'amore si stupisce è non fa domande.
Non ha un perché.
È il perchè.
E il suo perché è il desiderio di generare qualcosa che sopravvive agli amanti.
Un figlio,fisico o spirituale.
Non esiste solo la fecondità del corpo.
Anche l'anima può fecondare e venire ingravidata.
Anche l'anima può eccitarsi davanti alla bellezza e provare la pulsione irresistibile di creare.
Sentiti libera di amare un progetto,un passatempo,un ideale.
Perchè sarai veramente viva se,e finché,amerai qualcosa o qualcuno.
Se a te non è accaduto,significa che la tua esperienza in questa vita doveva essere diversa dalla loro.
Non avere figli ed esprimere in altro modo la tua potenza creatrice.
Non riesco a perdonarti ma mi manchi.
Non avere fretta di parlare e di spiegare.
Abbi fretta solo di ascoltare.
Affidati alla vita:se è giusto accadrà.
La ragione indurrebbe al pessimismo.
Ma l'amore sa anche infischiarsene della ragione, e non sempre a torto
Tu sei fuori di testa.
O meglio,sei completamente barricato dentro la tua testa.
Per me scriverti quelle parole è stato fondamentale è se tu fossi uscito almeno per un attimo dal narcisismo che ti acceca,lo avresti capito e mi avresti risposto.
Mi sarei finalmente sentita vista.
Ma niente...non hai risposto.
Il desiderio che muove il mondo è il bisogno del bambino di essere ammirato dai genitori; dell'adolescente di essere considerato dalle ragazze;dell'adulto di essere rispettato dai colleghi;dell'anziano di essere onorato dai giovani;di ogni essere umano,a qualunque età,di meritarsi attenzione e cura da parte del prossimo.
All'inizio l'equilibrio di coppia è una condizione magica,legata all'innamoramento.
Poi diventa un'operazione chirurgica,che ha bisogno di energia e precisione assolute.
Non si ottiene offrendo o pretendendo una resa.
Ma neppure donando tutto se stesso all'altro, se quel "tutto" non è ciò che l'altro desidera.
E,per sapere cosa desidera,occorre concentrarsi sulle sue esigenze:
guardare la vita con i suoi occhi senza mai chiudere i propri.
Non abbiamo bisogno di un mondo diverso,ma avremmo tutti bisogno dello sguardo di un angelo.
Per vedere questo mondo come lo vedi tu.
Non esiste un modello unico di amore.
Ci sono storie che nascono per lasciare segni concreti del loro passaggio e altre che servono solo a far vibrare le corde dei sogni.
Promesse destinate a realizzarsi in un altrove a cui tutti aneliamo, nonostante il mistero che circonda il viaggio alimenti le nostre paure.
Chi non ha in qualche ripostiglio del cuore un cassetto chiuso a chiave dove conserva un grande amore a cui attingere nei momenti di abbandono per sentirsi un pò più triste,ma in fondo migliore?
Le passioni incompiute conservano giovani.
Nel suo abbraccio avevo conosciuto un anticipo di eternità ma la vita ci aveva fatto capire in ogni modo che non eravamo destinati ad abitarla insieme.
La condizione umana è solo un groviglio di confusione e inganni.
Anche i gesti che ci fanno male sono una richiesta di aiuto.
Noi siamo il sogno che dà un senso a tutto.
Le tormente della vita lo scompigliano di continuo,eppure dobbiamo resistere.
Quando ci sfugge di mano,dobbiamo riprenderlo con dolcezza,riscoprire cosa ne è rimasto e quanto ne resta da costruire.
Da sempre avanziamo controvento,come equilibristi sospinti a camminare sul filo da un desiderio irresistibile di pienezza.
Quando qualcosa di davvero grande arriva nella tua vita,per quanto assurdo sia,non puoi fare altro che assecondarlo.
Sono le mie paure,sono i miei desideri,sono quello che ho dato, quello che ho ricevuto,tutto il male,tutto il bene,sono quello che riceverò,che darò.
Sono tutte le persone che amo.
Però non mi annullo più in nessuno di loro,in nessuno mi nascondo.
Mi è venuto incontro
O forse gli sono andata incontro io.
Mi ha preso per mano e abbiamo camminato fianco a fianco.
Come 2 persone intime e sconosciute.
Come 2 anime prescelte.
E trovarsi è stato finalmente perdersi.
L'amore perfetto non esiste:
quello reale è la somma di tante imperfezioni.
...dall'ostilitá di chi auspicava il vostro fallimento per giustificare il proprio.
Sapere amare.
Un'impresa ostinata che non prevede ricompense nè riconoscimenti ufficiali,spesso nemmeno da parte dell'oggetto del nostro amore.
Trovarsi rimane una magia,ma non perdersi è la vera favola.
sabato 27 dicembre 2014
"Avrò cura di te" Massimo Gramellini & Chiara Gamberale (2014)
LA TRAMA:
Gioconda,detta Giò,ha 36 anni,una storia familiare complicata alle spalle,un'anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico grande amore: Leonardo.
Che però l'ha abbandonata.
Smarrita e disperata,si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni,morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto,capace di far vincere la passione sul tempo che passa;
proprio quello che non è riuscito nel suo matrimonio.
Ma una notte Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all'angelo custode,per ringraziarlo.
Con lo sconforto,e con il coraggio di chi non ha niente da perdere,Giò ci prova:
scrive anche lei al suo angelo.
Che,incredibilmente,le risponde.
E le fa una promessa:avrò cura di te.
Poi rilancia.
L'angelo non solo ha una fortissima personalità,ma ha un nome: Filemone,e una storia.
Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa.
Di ascoltarla come non si è mai ascoltata.
Nasce così uno scambio intenso,divertito,commovente,che coinvolge anche le persone che circondano Giò:
il puntiglioso ex marito,la madre fricchettona,l'amica intrappolata in una relazione extraconiugale,una deflagrante guida turistica argentina,un ragazzino che vuole rinchiudersi in una comune...
Grazie a Filemone,voce dell'interiorità prima che dell'aldilà,Giò impara a silenziare la testa e gli impulsi,per ascoltare il cuore.
Ne avrà davvero bisogno quando Filemone la metterà alla prova,in un finale sorprendente che sembrerà confondere tutto.
Ma a tutto darà un senso.
IL MIO GIUDIZIO:
"Perchè sei un essere speciale ed io avrò cura di te" canta Battiato in una delle sue canzoni più belle.
E le stesse parole dice l'angelo Filemone alla sua "custodita" Gioconda,spirito fragile alle prese con un mondo in cui non si sente a suo agio.
O forse gli angeli non c'entrano niente ed è solo la voce della sua anima che le parla?
Un dialogo a 2 voci,un botta e risposta,in cui Chiara interpreta la protagonista femminile,Gioconda,mentre Massimo quello maschile,l'angelo custode Filemone...e in cui entrambi portano nella narrazione un pò di loro stessi ( ad esempio ho ritrovato diverse citazioni che erano presenti anche in "Le luci nelle case degli altri" e in "Arrivano i pagliacci" della Gamberale).
Era inevitabile che la fragilità e l'estrema sensibilità che contraddistinguono sia la Gamberale che il Gramellini,incontrandosi,dessero vita a un romanzo delicato ed intenso,dove la realtà si mescola al sovrannaturale e dove niente è come sembra.
Un racconto che fa capire come anche i fatti che ci destabilizzano, che facciamo fatica a comprendere ed accettare,abbiano invece un loro significato intrinseco e possano essere forieri di felicità.
E soprattutto ci dimostra come le "anime prescelte" siano destinate a stare insieme,se non in questo mondo,in un'altra realtà o magari,perchè no,in una nuova,futura vita.
Consiglio a chi si accinge alla lettura di questo romanzo,di munirsi di una matita bella appuntita,perchè le frasi da sottolineare e su cui riflettere sono davvero tante!
IL MIO VOTO:
Non è il miglior romanzo che i 2 autori abbiano scritto,ma è sicuramente originale e ricco di spunti di riflessione.
* DISCRETO *
GLI SCRITTORI:
martedì 16 dicembre 2014
"Di impossibile non c'è niente" Andrea Vitali (2014)
LA TRAMA:
Proprio davanti alla casa del bambino Gelso c'è un bosco meraviglioso,
dove i pupazzi di neve resistono per giorni,
nascono certe fragoline insapori ma bellissime e gli alberi vegliano sui cespugli.
Ma adesso il bosco è in pericolo:
vogliono abbatterlo per costruirci case,altre case e ancora case,
come se non fossero abbastanza quelle che stanno soffocando impietose la natura tutto intorno.
Per Gelso c'è solo una speranza:
scrivere una lettera agli unici che conoscono bene il valore delle cose semplici,
quelle che sanno fare la gioia dei bambini:
i personaggi della tradizione.
Ma i tempi sono cambiati e i 7 nani,il topolino dei denti,la cicogna che porta i bambini,Babbo Natale e tanti altri hanno ormai scelto di ritirarsi,
dimenticati da tutti,
a respirare l'ultima aria buona nel tranquillo ospizio Vistalago.
Riuscirà il richiamo disperato di un bambino a far scattare in loro l'antico orgoglio?
C'è veramente ancora spazio per loro in un mondo tecnologico in continuo cambiamento?
Andrea Vitali incanta i lettori bambini e quelli che lo ridiventeranno leggendo questa favola moderna allegra e delicata ma che tocca temi profondi come l'importanza della tradizione e dell'amore per la natura.
Una storia magica che ha la grazia della fiaba e la forza di un romanzo.
IL MIO GIUDIZIO:
Questa volta,come era già successo lo scorso anno con "Come fu che Babbo Natale sposò la Befana",il Vitali mette da parte carabinieri,prevosto,perpetua e podestà,per regalarci una nuova,moderna favola natalizia;
senza però far mancare al lettore il suo inconfondibile stile fresco,accattivante divertente ed esilarante (solo lui poteva riuscire a trasformare "Il Corriere della Sera" in "Il Portiere della Sfera" o il "Sole 24 Ore" in "Sole Infinite Ore"!!!)
La storia si svolge all'Ospizio Vistalago (sarà mica,per caso,sulle sponde di Bellano,questo ospizio??!!),
gestito dalle ultracentenarie Suor Suprema, Suor Sordina,Suor Vedetta ,Suor Cuccetta ( pure stavolta,per quanto riguarda i nomi,ha dato il meglio di sè!)
e con l'aiuto del forzuto tuttofare Ercole.
Qui,storditi e surclassati dal consumismo e dalle nuove dilaganti tecnologie che hanno portato anche i bambini a perdere la loro proverbiale ingenuità,
si sono ritirati a pensione Babbo Natale,la Befana,la Cicogna che porta i bambini,il Topolino dei denti e tanti altri storici personaggi della tradizione.
Ma un giorno il postino Mercurio (come si può notare,ha un cast altisonante questo romanzo!) consegna a Babbo Natale una lettera nella quale un ragazzino di nome Gelso,
che ancora confida nell'omone dal cappotto rosso e dalla barba bianca,
lo supplica di salvare il bellissimo bosco di fronte a casa sua e di fare in modo che esso non venga abbattuto per costruirvi "case,condomini,ville,villette,villone e villace".
Riuscirà il nostro eroe,insieme alle sue fidate renne e agli altri amici dell'ospizio a realizzare il sogno del piccolo Gelso?
Ma soprattutto,questi folcloristici personaggi,sono davvero convinti di voler definitivamente tirare i remi in barca e di smetterla di allietare l'infanzia dei bambini che verranno?
Un romanzo breve,che si legge nel giro di un'ora,caratterizzato da capitoli corti,
ognuno dei quali inizia con un disegno che ne riassume il contenuto;
a tratti fantasioso,a tratti ironico e a tratti poetico.
Personalmente non sono un'estimatrice delle tradizioni e ammetto di preferire il Vitali della "commedia umana",che ambienta le sue storie in una Bellano degli anni '40 ma "Di impossibile non c'è niente" è comunque una delicata fiaba natalizia che dimostra ancora una volta la poliedricitá dell'autore,capace di ammaliare con la sua scrittura sia grandi che piccini.
IL MIO VOTO:
Un Vitali "alternativo" che ci fa sognare e ci fa tornare per un attimo bambini con una moderna favola natalizia.
Carino.
* DISCRETO *
LO SCRITTORE:
domenica 14 dicembre 2014
Frasi dal libro "L'amico immaginario" di Matthew Dicks
Strano:
gli insegnanti vanno all'università tutti quegli anni per imparare a fare i maestri,eppure alcuni di loro non imparano mai le cose più semplici.
Come,per esempio,far ridere i bambini.
E fargli capire che gli vuoi bene.
Dentro di lui succedono sempre un sacco di cose,ed è per questo che non fa tanto caso a quello che succede fuori.
E'questo che la gente non capisce.
I compagni di scuola a volte lo trovano simpatico,o lo odiano,oppure lo ignorano,ma nessuno è veramente suo amico,e io credo che nemmeno Max li voglia come amici.
Max sta bene soprattutto da solo.
Non serve etichettarlo.
Non ha importanza che cos'ha.
Quello che conta è che va aiutato.
Max vive tutto dentro,mentre gli altri vivono tutto fuori.
E'questo che lo rende tanto diverso.
Max non ha un fuori,Max è tutto dentro.
Quando le persone rigirano il discorso per farmi sentire meglio,io mi sento solo peggio.
Le cose gli restano dentro per sempre.
Non dimentica mai niente,e anche un fatto minuscolo può segnarlo per tutta la vita.
"Vuol dire che non siamo reali?"
"No...vuol dire che siamo reali in modo diverso. Ma gli adulti non capiscono il nostro modo di essere reali e così dicono che siamo immaginari"
Lei non capisce che Max da solo sta benissimo.
Il fatto che la signora Hume e la mamma di Max e la maggior parte delle persone stanno meglio quando sono in compagnia dei loro amici non vuol dire che Max abbia bisogno di amici per stare bene.
A Max non piacciono gli altri,per cui sta bene soltanto quando gli altri lo lasciano in pace.
A volte penso che le persone pulite e organizzate passano troppo tempo a programmare le cose e troppo poco a farle.
Quando è morta la nonna di Max,il suo papà gli ha detto che la nonna avrebbe continuato a vivere nel loro cuore,e che finchè l'avessero ricordata avrebbe continuato a vivere anche nei loro ricordi.
Questo ha funzionato per Max e magari l'ha fatto anche sentire meglio,ma non ha aiutato in nessun modo la nonna di Max.
Lei se n'è andata,e anche se Max continua a farla vivere nel suo cuore,ormai non esiste più.
E alla nonna non importa un bel niente di quello che succede nel cuore di Max,perchè ormai per lei non conta più niente.
Tutti si preoccupano sempre delle persone che sono ancora vive,ma le persone che soffrono di più sono quelle morte.
Loro non esistono più.
E'la cosa peggiore del mondo.
Sembra così debole:come se fosse rimasta solo la metà di lei.
Qualsiasi cosa succeda,non credo che qualcuno si ricorderà di me quando sarò scomparso.
Sarà come se non ci fossi mai stato.
Non resterà nessuna prova che sono esistito.
Se io sparissi,sarei triste di non vedere crescere Max,ma sarei anche triste di non vedere crescere me stesso.
Solo che non puoi essere triste se scompari,perchè le persone che scompaiono non possono neanche essere tristi.
Possono solo essere ricordate o dimenticate.
Forse stanno così male che l'unico modo per dirlo è quello di non dire niente.
E'molto strano essere un amico immaginario.
Non puoi soffocare,non puoi ammalarti,non puoi cadere e romperti la testa e non puoi prendere la broncopolmonite.
L'unica cosa che può ucciderti è quando una persona smette di credere in te.
Ma questo succede molto più spesso del soffocamento,delle botte in teste e della broncopolmonite messe insieme.
Da come mi ascoltano,mi accorgo che Spoon è quello che capisce meglio le cose,ma Summer è quella che capisce meglio le cose che sento.
Anche se non ci pensi,le cose restano reali lo stesso.
La mamma di Max non smette più di piangere.
Ma non piange perchè è triste.
Piange perchè è spaventata.
Piange come piangono i bambini quando non riescono a ritrovare la mamma.
Solo che stavolta è la mamma che non riesce a trovare il bambino.
Il papà di Max la stringe.
Non dice niente perchè non c'è niente da dire.
Lui non piange,ma so che sta piangendo dentro.
Una volta pensavo che le 3 cose peggiori al mondo fossero queste:
1) Tommy Swinden
2) Le cacche extra
3) Non esistere
Adesso penso che le 3 cose peggiori al mondo sono:
1) Aspettare
2) Non sapere
3) Non esistere
I mostri sono una brutta cosa,ma i mostri che non camminano e non parlano come mostri sono ancora peggio.
Ora so cosa si sente quando qualcuno ti manca così tanto da non riuscire a descrivere la sensazione.
Dovrei inventare delle parole nuove per descriverla.
E' facile dimenticare che le persone non credono che esisti.
La scelta più difficile,di solito,è quella giusta.
E'come un'attrice della televisione:recita una parte invece di essere se stessa.
Ci sono 2 tipi di maestre al mondo:
quelle che fanno finta di insegnare e quelle che insegnano davvero.
Quelle del secondo tipo parlano ai bambini con una voce normale e dicono le stesse cose che direbbero a casa loro.
I bambini le adorano perchè parlano di cose vere con la loro vera voce,e dicono sempre la verità.
Le maestre che fingono di insegnare non riescono a tenere a bada i bambini.
Preferiscono quelli che se ne stanno seduti al loro posto e ascoltano con attenzione e non tirano mai gli elastici ai compagni.
Vorrebbero che tutti i bambini fossero com'erano loro ai tempi della scuola:ordinati,carini e perfetti.
Le maestre che fanno finta di insegnare non sanno cosa fare con i bambini come Max.
Loro non capiscono i bambini come Max perchè preferirebbero insegnare a delle bambole piuttosto che a dei bambini veri.
Usano le bacchette e i registri e le pagelle per tenere a bada gli alunni,ma nessuna di queste cose funziona davvero.
La signora Gosk,la signorina Daggery e la signora Sera,invece,vogliono bene ai bambini come Max.
Ti fanno proprio venire voglia di comportarti bene,non hanno paura di dire ai bambini che stanno rompendo le scatole.
Per questo sono le maestre migliori con cui sedersi all'ora di pranzo.
La cosa che mi piace di più è che è coraggioso.
Max è diverso da qualsiasi altra persona al mondo e gli altri bambini lo prendono in giro per questo.
La sua mamma cerca di farlo cambiare e il suo papà lo tratta come se fosse qualcun altro.
Perfino le sue maestre lo trattano in modo diverso,e certe volte non sono neanche tanto gentili.
Nessuno tratta Max come un bambino normale,ma tutti vorrebbero che fosse un bambino normale,invece di essere se stesso.
E,nonostante questo,Max continua ad alzarsi dal letto tutte le mattine e andare a scuola e al parco e pure alla fermata del bus.
Devi essere la persona più coraggiosa del mondo per uscire di casa ogni giorno ed essere te stesso,quando a nessuno piace quello che sei.
Forse tutti siamo il diavolo per qualcuno.
Forse tutti i diavoli sembrano normali,forse è per questo che riescono a essere così cattivi.
"Come fai a non aver paura?"
"Paura di cosa?"
"Paura di quello che succede dopo che sei morto"
"E cosa succede?"
"Non lo so"
"Allora perchè avere paura? Penso che probabilmente non succederà niente.O magari potrebbe succedere qualcosa di meglio."
"E se invece succede qualcosa di peggio?"
"Niente è peggio di niente. E comunque se dopo non c'è niente io non lo potrò sapere,proprio perchè non ci sarà niente"
"E il fatto di non esistere?Il mondo intero andrà avanti senza di te,come se tu non ci fossi mai stato.E poi un giorno anche tutti quelli che ti conoscono saranno morti,e sarà come se tu non fossi mai esistito.Mai e poi mai.Questo non ti fa sentire triste?"
"Se salvo Max,no.Se salvo Max,esisterò per sempre"
Adesso non può permettersi di credere in me,perchè io non posso salvarlo.
Deve credere in se stesso.
Ha contato su di me per troppo tempo e ora deve contare solo su se stesso.
Doveva solo scappare da una persona ed è quello che ha sempre cercato di fare nella vita:
scappare via dalle persone.
E'stato bravissimo a farlo ma in fondo è sempre stata la sua specialità.
Max vive quasi tutta la sua vita dentro di sè.
Quel dentro grande e bellissimo che una volta ha immaginato me.
Penso che se solo potessi starmene seduto in un angolo,zitto e buono,a guardare crescere il bambino a cui voglio così bene,a vederlo vivere la sua vita,sarei felice.
gli insegnanti vanno all'università tutti quegli anni per imparare a fare i maestri,eppure alcuni di loro non imparano mai le cose più semplici.
Come,per esempio,far ridere i bambini.
E fargli capire che gli vuoi bene.
Dentro di lui succedono sempre un sacco di cose,ed è per questo che non fa tanto caso a quello che succede fuori.
E'questo che la gente non capisce.
I compagni di scuola a volte lo trovano simpatico,o lo odiano,oppure lo ignorano,ma nessuno è veramente suo amico,e io credo che nemmeno Max li voglia come amici.
Max sta bene soprattutto da solo.
Non serve etichettarlo.
Non ha importanza che cos'ha.
Quello che conta è che va aiutato.
Max vive tutto dentro,mentre gli altri vivono tutto fuori.
E'questo che lo rende tanto diverso.
Max non ha un fuori,Max è tutto dentro.
Quando le persone rigirano il discorso per farmi sentire meglio,io mi sento solo peggio.
Le cose gli restano dentro per sempre.
Non dimentica mai niente,e anche un fatto minuscolo può segnarlo per tutta la vita.
"Vuol dire che non siamo reali?"
"No...vuol dire che siamo reali in modo diverso. Ma gli adulti non capiscono il nostro modo di essere reali e così dicono che siamo immaginari"
Lei non capisce che Max da solo sta benissimo.
Il fatto che la signora Hume e la mamma di Max e la maggior parte delle persone stanno meglio quando sono in compagnia dei loro amici non vuol dire che Max abbia bisogno di amici per stare bene.
A Max non piacciono gli altri,per cui sta bene soltanto quando gli altri lo lasciano in pace.
A volte penso che le persone pulite e organizzate passano troppo tempo a programmare le cose e troppo poco a farle.
Quando è morta la nonna di Max,il suo papà gli ha detto che la nonna avrebbe continuato a vivere nel loro cuore,e che finchè l'avessero ricordata avrebbe continuato a vivere anche nei loro ricordi.
Questo ha funzionato per Max e magari l'ha fatto anche sentire meglio,ma non ha aiutato in nessun modo la nonna di Max.
Lei se n'è andata,e anche se Max continua a farla vivere nel suo cuore,ormai non esiste più.
E alla nonna non importa un bel niente di quello che succede nel cuore di Max,perchè ormai per lei non conta più niente.
Tutti si preoccupano sempre delle persone che sono ancora vive,ma le persone che soffrono di più sono quelle morte.
Loro non esistono più.
E'la cosa peggiore del mondo.
Sembra così debole:come se fosse rimasta solo la metà di lei.
Qualsiasi cosa succeda,non credo che qualcuno si ricorderà di me quando sarò scomparso.
Sarà come se non ci fossi mai stato.
Non resterà nessuna prova che sono esistito.
Se io sparissi,sarei triste di non vedere crescere Max,ma sarei anche triste di non vedere crescere me stesso.
Solo che non puoi essere triste se scompari,perchè le persone che scompaiono non possono neanche essere tristi.
Possono solo essere ricordate o dimenticate.
Forse stanno così male che l'unico modo per dirlo è quello di non dire niente.
E'molto strano essere un amico immaginario.
Non puoi soffocare,non puoi ammalarti,non puoi cadere e romperti la testa e non puoi prendere la broncopolmonite.
L'unica cosa che può ucciderti è quando una persona smette di credere in te.
Ma questo succede molto più spesso del soffocamento,delle botte in teste e della broncopolmonite messe insieme.
Da come mi ascoltano,mi accorgo che Spoon è quello che capisce meglio le cose,ma Summer è quella che capisce meglio le cose che sento.
Anche se non ci pensi,le cose restano reali lo stesso.
La mamma di Max non smette più di piangere.
Ma non piange perchè è triste.
Piange perchè è spaventata.
Piange come piangono i bambini quando non riescono a ritrovare la mamma.
Solo che stavolta è la mamma che non riesce a trovare il bambino.
Il papà di Max la stringe.
Non dice niente perchè non c'è niente da dire.
Lui non piange,ma so che sta piangendo dentro.
Una volta pensavo che le 3 cose peggiori al mondo fossero queste:
1) Tommy Swinden
2) Le cacche extra
3) Non esistere
Adesso penso che le 3 cose peggiori al mondo sono:
1) Aspettare
2) Non sapere
3) Non esistere
I mostri sono una brutta cosa,ma i mostri che non camminano e non parlano come mostri sono ancora peggio.
Ora so cosa si sente quando qualcuno ti manca così tanto da non riuscire a descrivere la sensazione.
Dovrei inventare delle parole nuove per descriverla.
E' facile dimenticare che le persone non credono che esisti.
La scelta più difficile,di solito,è quella giusta.
E'come un'attrice della televisione:recita una parte invece di essere se stessa.
Ci sono 2 tipi di maestre al mondo:
quelle che fanno finta di insegnare e quelle che insegnano davvero.
Quelle del secondo tipo parlano ai bambini con una voce normale e dicono le stesse cose che direbbero a casa loro.
I bambini le adorano perchè parlano di cose vere con la loro vera voce,e dicono sempre la verità.
Le maestre che fingono di insegnare non riescono a tenere a bada i bambini.
Preferiscono quelli che se ne stanno seduti al loro posto e ascoltano con attenzione e non tirano mai gli elastici ai compagni.
Vorrebbero che tutti i bambini fossero com'erano loro ai tempi della scuola:ordinati,carini e perfetti.
Le maestre che fanno finta di insegnare non sanno cosa fare con i bambini come Max.
Loro non capiscono i bambini come Max perchè preferirebbero insegnare a delle bambole piuttosto che a dei bambini veri.
Usano le bacchette e i registri e le pagelle per tenere a bada gli alunni,ma nessuna di queste cose funziona davvero.
La signora Gosk,la signorina Daggery e la signora Sera,invece,vogliono bene ai bambini come Max.
Ti fanno proprio venire voglia di comportarti bene,non hanno paura di dire ai bambini che stanno rompendo le scatole.
Per questo sono le maestre migliori con cui sedersi all'ora di pranzo.
La cosa che mi piace di più è che è coraggioso.
Max è diverso da qualsiasi altra persona al mondo e gli altri bambini lo prendono in giro per questo.
La sua mamma cerca di farlo cambiare e il suo papà lo tratta come se fosse qualcun altro.
Perfino le sue maestre lo trattano in modo diverso,e certe volte non sono neanche tanto gentili.
Nessuno tratta Max come un bambino normale,ma tutti vorrebbero che fosse un bambino normale,invece di essere se stesso.
E,nonostante questo,Max continua ad alzarsi dal letto tutte le mattine e andare a scuola e al parco e pure alla fermata del bus.
Devi essere la persona più coraggiosa del mondo per uscire di casa ogni giorno ed essere te stesso,quando a nessuno piace quello che sei.
Forse tutti siamo il diavolo per qualcuno.
Forse tutti i diavoli sembrano normali,forse è per questo che riescono a essere così cattivi.
"Come fai a non aver paura?"
"Paura di cosa?"
"Paura di quello che succede dopo che sei morto"
"E cosa succede?"
"Non lo so"
"Allora perchè avere paura? Penso che probabilmente non succederà niente.O magari potrebbe succedere qualcosa di meglio."
"E se invece succede qualcosa di peggio?"
"Niente è peggio di niente. E comunque se dopo non c'è niente io non lo potrò sapere,proprio perchè non ci sarà niente"
"E il fatto di non esistere?Il mondo intero andrà avanti senza di te,come se tu non ci fossi mai stato.E poi un giorno anche tutti quelli che ti conoscono saranno morti,e sarà come se tu non fossi mai esistito.Mai e poi mai.Questo non ti fa sentire triste?"
"Se salvo Max,no.Se salvo Max,esisterò per sempre"
Adesso non può permettersi di credere in me,perchè io non posso salvarlo.
Deve credere in se stesso.
Ha contato su di me per troppo tempo e ora deve contare solo su se stesso.
Doveva solo scappare da una persona ed è quello che ha sempre cercato di fare nella vita:
scappare via dalle persone.
E'stato bravissimo a farlo ma in fondo è sempre stata la sua specialità.
Max vive quasi tutta la sua vita dentro di sè.
Quel dentro grande e bellissimo che una volta ha immaginato me.
Penso che se solo potessi starmene seduto in un angolo,zitto e buono,a guardare crescere il bambino a cui voglio così bene,a vederlo vivere la sua vita,sarei felice.
"L'amico immaginario" - Memoirs of an imaginary friend - Matthew Dicks (2012)
LA TRAMA:
Per Max vivere è una faccenda complicata:
va in tilt se deve scegliere tra 2 colori,non sopporta cambi di programma,detesta essere toccato,persino da sua madre.
Del resto ha 9 anni ed è un bambino autistico.
Per fortuna c'è Budo,il suo invisibile e meraviglioso amico immaginario che non lo abbandona mai.
Un giorno,però,accade qualcosa di terribile:
Budo vede Max sparire nell'auto della signora Patterson,la maestra di sostegno.
Da quel momento,del bambino non si hanno più notizie.
Quando a scuola arriva la polizia per interrogare gli insegnanti,Budo è l'unico a sapere che la signora Patterson sta mentendo.
Ma nessuno può sentire le sue parole,tranne il suo amico scomparso.
Dov'è finito Max?
Che cosa può fare Budo per risolvere un mistero più grande di lui e riaverlo con sè?
La sua voce incantata e potentissima rapisce il lettore,travolgendolo di commozione e poesia.
Un romanzo indimenticabile.
IL MIO GIUDIZIO:
Mi sono innamorata di quest'opera,leggendone la trama in libreria:
finalmente un giallo dove,a indagare sulla sparizione di un bambino, non è la polizia ma il suo amico "immaginario".
Un romanzo che per certi versi ricorda "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" di Mark Haddock (dove il protagonista è un ragazzino affetto dalla Sindrome di Asperger) e,per certi altri, "Shining" di Stephen King (lì il piccolo Danny,figlio di Jack Torrance, ha un amico immaginario di nome Tony).
I protagonisti sono infatti Max,un bambino autistico di 9 anni e il suo fedele amico immaginario Budo.
Un giorno Max scompare da scuola e l'unico che sa cosa gli sia successo e da chi sia stato rapito è proprio Budo che,non avendo però la possibilità di interagire con la realtà,non può dare nessun contributo per far sì che Max venga rintracciato.
Da una parte abbiamo quindi la storia di Max che,più che "vivere" l'infanzia deve "affrontarla",
perchè per lui tutto è estremamente difficile e complicato:
essendo autistico,non comprende l'ironia,
non vuole essere toccato,baciato nè guardato negli occhi,
i cambiamenti,pur se minimi,lo mandano in panico,
va in crisi se si trova a dover scegliere fra 2 cose diverse e preferisce stare da solo piuttosto che in compagnia di persone con cui non riesce a socializzare e con cui si sente a disagio.
Dall'altra parte c'è,invece,la storia di Budo che,pur essendo "immaginario" si percepisce come reale e vive in una dimensione parallela alla nostra:
vede tutto,osserva tutto ma non può entrare in contatto con la realtà e può essere riconosciuto come "esistente" solo dalla persone che lo ha "creato" e da altri amici immaginari come lui,
che incontra a scuola o durante le sue visite notturne all'ospedale della città
(non potendo dormire,quando il suo amico riposa,esce di casa e vaga per il paese).
La più grande preoccupazione di Budo è la paura di scomparire:
se un bambino smette di credere al suo amico immaginario,quello,all'improvviso perde consistenza,diventa trasparente e si dissolve.
E,proprio il terrore del non sapere cosa si prova al momento del "trapasso" o a quello che lo aspetta in un ipotetico "aldilà",spinge Budo a fare il possibile affinchè Max abbia sempre bisogno di lui e non lo dimentichi.
Ma,all'improvviso,il nostro amico immaginario si trova davanti a un bivio:
dare la priorità alla sua "esistenza" o al benessere e alla felicità di Max?
Una storia originale,avvincente (in certi punti veramente al cardiopalma),divertente e a tratti commovente,scritta con un linguaggio semplice ma incisivo.
Una favola moderna che,se avessi dei figli,rileggerei insieme a loro,
perchè affronta con delicatezza il difficile argomento della morte e della separazione dalle persone che amiamo,
ma,allo stesso tempo,lancia messaggi positivi,
come l'importanza di essere sempre se stessi ma soprattutto di credere in se stessi e nelle proprie capacità.
Anche se quest'ultime dovessero essere messe in discussione da tutto il resto del mondo,
se abbiamo fiducia in noi stessi,riusciremo a superare i nostri limiti e le nostre paure e diventeremo,nel nostro piccolo,degli eroi.
IL MIO VOTO:
Una favola moderna originale ed avvincente.
Offre ottimi spunti di riflessione.
Mi è piaciuto molto.
A mio avviso un'ottima lettura da condividere anche con i propri figli,per introdurli,con delicatezza,al tema della morte,della separazione e della crescita personale.
* BUONO *
LO SCRITTORE:
sabato 6 dicembre 2014
Frasi dal libro "Arrivano i pagliacci" di Chiara Gamberale
Voi avrete la possibilità di farcela,a volervi bene senza farvi troppo del male:
basta non scambiare un muro per una porta,no?
Sono del segno dei Pesci ma non so se credere a questa storia dei segni zodiacali.
Ho sempre pensato che l'umanità si divida in 2 o al massimo 3 categorie.
12 di sicuro no.
E allora non può esistere la paura,perchè non c'è paura maggiore di quella di ritrovarci un giorno a mangiare questa merda e dire "mhhhh",e scambiare la puzza di un ordine che ci arriva,per il profumo di una scelta che,dovunque va,magari anche a puttane,almeno è nostra.
...e la verità era solo lì,adesso,in un'altra voce che avrebbe imparato a canticchiare "c'era una volta un piccolo naviglio",
in un'altra testa dove il mondo sarebbe stato inventato,
in una mano che avrebbe scarabocchiato case e firmato bollette,
in una faccia che si sarebbe riempita di brufoli,punti neri e rughe,
in un cuore che sarebbe stato preso a morsi,a strappi,a carezze,
in qualcuno che,anche solo per un decimo di secondo,magari mangiando la prima ciliegia dell'estate,
avrebbe pensato:"Eh sì,io esisto.Esisto davvero".
Perchè Matilde le aveva insegnato che se hai uno stato d'animo e tieni un bambino,che è il tuo bambino,in braccio,poi quello stato d'animo gli si attacca addosso e presto o tardi lo torna a trovare.
Magari lo andrebbe a trovare comunque,ma un conto è andare e un conto è tornare:
questione di non dare le indicazioni per la strada giusta ai passanti sbagliati e viceversa,tutto lì.
Quando qualcosa di strano ci succede dentro casa,pensateci,dopo un pò ce lo dimentichiamo,ci sembra normale ed è per questo,credo,che fa tanto ridere "La famiglia Addams":
non perchè sono tutti strani là dentro,ma perchè fra loro si pensano normali.
...però dovete sempre cercare di ricordargli che là fuori li aspetta un mondo che "onestà" non sa cosa significhi,
che chiama brutte le cose di cui ha paura senza neanche sapere che forma hanno,
che se vede Giù pensa che è un povero handicappato e,nel migliore dei casi,si fa l'esame di coscienza e si ripromette di non lamentarsi più per qualche kg di troppo.
Mi piace pensare che in questi scatoloni non ficco anche il 12 Novembre e la faccia di quello che non è per niente un angelo,ma un dottore schifoso in camice bianco,che almeno se era un angelo diceva "l'abbiamo guadagnata" e quello invece ci dice "l'abbiamo persa".
Chissà se quando una persona nasce e all'altro capo del mondo una muore,fra queste 2 persone c'è qualche legame sotterraneo.
E'peggio correre il rischio di fare una cosa male che non correrlo perchè tanto la stai facendo per finta.
"Ma tu cosa vuoi fare da grande?"
"La rivoluzione"
"Resta!" sto urlando,disperata,mentre continuo a urlare:"Vattene!"
Qualcosa mi dice che quella sera Zuellen si sentì 1000 volte meglio di tutte le sere passate fino ad allora.
Almeno per quella sera i baci di Michelangelo la coccolarono come una coperta calda a metà dicembre e quando furono uno nell'altra provò più piacere che dolore e il dolore che provò,comunque,non c'entrava niente con quello che era venuto prima e con quello che sarebbe venuto poi.
Per questo mi fido più di chi è analfabeta che di chi è laureato in psicologia.
Perchè tanto il perchè di certe cose non lo sapremo mai:se lo sono ingoiato loro,le cose.
E allora chi non lo cerca è più intelligente,no?
Non perde tempo e lo affida,il tempo,a quello che c'è.
...una carezza di quelle che hanno il coraggio di fermarsi sulla guancia per arrivare fino all'anima.
Più divento grande e più mi accorgo di come sia terribilmente complesso volersi bene attraverso gli anni e riuscire a rispettarsi malgrado la confidenza e l'alito che certe mattine puzza di quello che la sera prima non hai digerito e le bollette...ma non hai detto che le pagavi tu? No,no.
E le taglie che aumentano,diminuiscono,comunque deludono e la televisione.
"Si può sapere cosa vuoi di più dalla vita?"
"Rubare i fiori di zucchero sopra alle torte che mamma prepara la domenica"
E'il peggiore di tutti,ma almeno è diverso,mi capisce?
Quando oggi mi chiedo se ieri era amore,mi viene da rispondermi che più che altro ieri era ieri,una roba diversa,ecco.
Si era completamente perso,o più probabilmente ritrovato,comunque non le chiedeva di scusarlo e ricominciare daccapo,perchè lui le voleva un bene dell'anima,davvero,ma la vita daccapo doveva ricominciarla con Vera.
Da vomitare il cuore,mi veniva.
Pensa ai bruchi:loro credono "oddio sto morendo!" e invece di lì a poco si trasformano in farfalle.
...il tentativo disperato di non voler crescere,se crescere significa avvertire di avere dentro un vagone d'immondizia, che non importa se è ordinata nei cassonetti o ammucchiata nel camion o sparpagliata per terra, perché comunque l'immondizia e i cassonetti,il camion e la terra sono tuoi:stanno dentro,dentro di te.
Mio fratello poteva fregarsene di andare comunque avanti con la vita di sempre,che a me si presentava di colpo come un'enorme massa di pongo informe con il cartellino delle istruzioni che minacciava "puoi trasformarla in quello che ti pare ma è ASSOLUTAMENTE VIETATO lasciarla così".
Per fortuna a volte succede come in certi quiz televisivi:se non sai più che pesci prendere,puoi chiedere un aiutino al pubblico.
E il pubblico te lo dà.
Succede,insomma,che qualcosa di cui tu non lo sapevo, ma avevi bisogno,arriva.
Strano come quel giorno mi sentissi una dea e oggi,a riguardare le foto di quel periodo,mi salga su per me stessa una specie di compassione,un pò rabbiosa e un pò dolce.
Le cose di cui siamo stati convinti hanno misteriose date di scadenza:
all'improvviso odiamo quello che abbiamo amato,
ridiamo di quello per cui abbiamo pianto e ci vergogniamo di quello di cui andavano fieri.
...scorbutico come vi vuole prevenire l'eventualità che lo diventi la vita,ma che in realtà ha dentro solo pensieri delicati e stelle cadenti.
Sono andata via.
Via da quell'impossibile qui.
...il suo esserci a metà. E con la metà sbagliata.
Preferisco non pensare troppo,soprattutto nel tunnel dei "se" con la torcia dei "forse".
Perchè lo so che è terribile ma i fatti ci sono e,cosa ancora più terribile,generano altri fatti,
Insomma,hai voglia a usare una lente colorata:
se lancio un pallone contro il vetro,il vetro si rompe,
se metto del peperoncino nel sugo,il sugo è piccante,
se non mangio,dimagrisco,
se mi do una martellata in testa,muoio...senza "se" e senza "forse".
La vita è fatta un pò così,che tu ti affanni a pensare se in quel punto lì starebbe meglio un pezzettino di Lego blu da due o due rossi da uno e,mentre pensi e ripensi,la costruzione si fa da sè.
Così ti svegli una mattina e in quel punto lì ci trovi un pezzettino verde da tre.
Ero finito in un vicolo cieco:
o mi schiantavo contro un muro,o mi schiantavo contro un muro.
Invece è arrivata Vera e tac!,mi è comparsa di fronte una strada.
Rido,studio,faccio una montagna di cose,ma c'è una specie di pizzicotto dentro che non mi lascia mai...siete voi a pizzicare.
Non ho incontrato mai nessuno che se ti guarda,sta guardando davvero te e si toglie di mezzo.
Se non le andava di ascoltarti e aveva i problemi suoi per la testa,te lo diceva o si allontanava.
Ma se ti chiedeva "Vuoi parlare?"o "Vuoi giocare?",tu potevi parlare e giocare:c'era uno spazio reale per te.
Se si metteva in testa una cosa,se la toglieva solo ottenendola.
Non aveva nessun motivo per credergli ma neppure per non credergli.
E gli ha creduto.
Se una borsa di acqua calda non la riempi di acqua calda non serve a niente,rimane così,come una frittella di gomma moscia.
Per la vita è un pò la stessa cosa:bisogna riempirla,è fatta per questo.
Cominciavo a pensare che forse era destino che quelli che amavo io,prima o poi,se ne andavano tutti e che forse il segreto,allora,per mantenerle ferme nella mia vita,le persone,era odiarle.
Ho sempre avuto un debole per quello sguardo tutto particolare e lampeggiante che solo in pochi (in me no) riesce ad accendersi quando chi amiamo è felice,senza che lo spenga di botto l'interruttore di una gelosia,un pensiero,un timore,un giudizio,tanti giudizi.
Con i desideri prima o poi bisogna venirsi incontro perchè si realizzino.
Le cose,a volte,è la vicinanza che ci frega e non ce le fa vedere bene.
Abbiamo deciso di viverla così com'era...di viverlo così com'è.
Io sono convinta che nel momento in cui le persone che poi diventano nostre ci rubano il primo pezzo di tempo,di sguardo,di respiro,di voce...ecco,un nervetto in noi lo sente,che sta per accadere qualcosa d'importante.
Non è detto che quel nervetto bussi alla nostra testa e si dichiari,certo,ma si muove,quel qualcosa si muove e per un bel pò non comandiamo piiù noi.
Comanda il nervetto.
Gli altri fanno quello che gli pare con quello che diciamo.
...non è esattamente angoscia,è qualcosa di più e qualcosa di meno,tanto che l'angoscia un nome ce l'ha e questa cosa che mi afferra la gola invece no...o almeno io non l'ho ancora trovato.
Eppure in sua compagnia ho trascorso praticamente tutta la vita.
I miei hanno sbagliato a mettere al mondo un figlio,semplice.
Non c'entra che quel figlio sia io,comunque fosse andata,loro non sono fatti per essere genitori.
E chi ci pensa allora a un buffet con 200 persone.
A chi gliene frega di scegliere se per le bomboniere è meglio un ciondolo di Pomellato o un libro di Neruda.
Chi fa attenzione ad abbinare le scarpe col vestito.
A invitare il preside della scuola di papà.
A mettere gli annunci sul "Messaggero".
A sorridere,annuire,dichiarare al mondo "siamo marito e moglie".
Chi ci pensa al mondo quando c'è la voglia.
Basta la luna,quando c'è la voglia.
Non traditevi mai.
Fate quello che vi pare ma l'importante nella vita è non tradirsi mai.
Inventare il mondo è spesso il modo migliore per evitarlo.
A volte,nella vita,succedono cose.
Che Leonardo fosse una di quelle persone che puoi incontrare una seconda volta e avere ancora voglia di una terza,già ne ero certa.
Ma l'animale che mi porto dentro,non mi fa vivere felice mai.
Si prende tutto,anche il caffè.
Mi rende schiavo delle mie passioni e non si arrende mai e non sa attendere.
E l'animale che mi porto dentro vuole te (Tratta da "L'animale" di Franco Battiato)
Meglio non insistere,quando c'è la bellezza di mezzo,siete d'accordo no?
Bisogna lasciarla stare e ostacolarla il meno possibile.
Sono fatti con cui fare i conti,questi.
Anche se i conti non possono tornare.
Ma un'altra cosa è quando non ci sono fatti,non ci sono conti.
C'è solo una sensazione che ti occupa tutto,fino a sostituirsi a te.
Che non sei più tu.
O forse lo sei per davvero,per la prima volta.
Avevo bisogno di abituarmi a questa me così finalmente mia e solo mia che mi si era appiccicata da tutte le parti,per trovarmi di nuovo a tu per tu con chi quella me l'aveva accesa,ma se avessi saltato quell'appuntamento,come spesso capita quando la paura gioca a rimpiattino con il desiderio,senza accorgermene mi sarei trovata sulla strada lungo la quale gli eventi si ammalano,ansimano un pò,si confondono in ricordi finchè un ictus se li porta via.
Ciao ciao.
Ho chiesto di proteggere chiunque avesse una storia da raccontare.
"Chissà dove andremo a finire..."
"Chissà dove andremo a ricominciarci..."
Patty è cromosomicamente per gli happy end.
Ti ricordi quando nel bel mezzo di alcuni film si metteva a scampanellare quell'aggeggio kitsch e voi dovevate spegnere all'istante la tele?
Era per non farvi sapere che i film che finiscono male alla fine finiscono male.
Ci doveva pur essere un modo perchè quello che avevo appena visto servisse a qualcosa:
è stato il mio primo pensiero.
Ci doveva essere un modo perchè del film della mia storia quello non fosse il finale,ma solo un passaggio obbligato per arrivare a un finale senza nessun bisogno di campanellino.
Ci doveva essere un modo e c'era.
Quel modo c'era.
Ci sono tranelli cattivi,dove cadere è pericoloso:fa male e basta.
Questa vita che volevo rivoluzionare e vincere e che invece ha rivoluzionato me,facendomi perdere tutto,facendo perdere tutti.
Sareste grandi se riusciste a non cambiare mai.
Dedico questo giorno a tutti quelli che non si tradiscono ma ogni tanto si ricominciano.
basta non scambiare un muro per una porta,no?
Sono del segno dei Pesci ma non so se credere a questa storia dei segni zodiacali.
Ho sempre pensato che l'umanità si divida in 2 o al massimo 3 categorie.
12 di sicuro no.
E allora non può esistere la paura,perchè non c'è paura maggiore di quella di ritrovarci un giorno a mangiare questa merda e dire "mhhhh",e scambiare la puzza di un ordine che ci arriva,per il profumo di una scelta che,dovunque va,magari anche a puttane,almeno è nostra.
...e la verità era solo lì,adesso,in un'altra voce che avrebbe imparato a canticchiare "c'era una volta un piccolo naviglio",
in un'altra testa dove il mondo sarebbe stato inventato,
in una mano che avrebbe scarabocchiato case e firmato bollette,
in una faccia che si sarebbe riempita di brufoli,punti neri e rughe,
in un cuore che sarebbe stato preso a morsi,a strappi,a carezze,
in qualcuno che,anche solo per un decimo di secondo,magari mangiando la prima ciliegia dell'estate,
avrebbe pensato:"Eh sì,io esisto.Esisto davvero".
Perchè Matilde le aveva insegnato che se hai uno stato d'animo e tieni un bambino,che è il tuo bambino,in braccio,poi quello stato d'animo gli si attacca addosso e presto o tardi lo torna a trovare.
Magari lo andrebbe a trovare comunque,ma un conto è andare e un conto è tornare:
questione di non dare le indicazioni per la strada giusta ai passanti sbagliati e viceversa,tutto lì.
Quando qualcosa di strano ci succede dentro casa,pensateci,dopo un pò ce lo dimentichiamo,ci sembra normale ed è per questo,credo,che fa tanto ridere "La famiglia Addams":
non perchè sono tutti strani là dentro,ma perchè fra loro si pensano normali.
...però dovete sempre cercare di ricordargli che là fuori li aspetta un mondo che "onestà" non sa cosa significhi,
che chiama brutte le cose di cui ha paura senza neanche sapere che forma hanno,
che se vede Giù pensa che è un povero handicappato e,nel migliore dei casi,si fa l'esame di coscienza e si ripromette di non lamentarsi più per qualche kg di troppo.
Mi piace pensare che in questi scatoloni non ficco anche il 12 Novembre e la faccia di quello che non è per niente un angelo,ma un dottore schifoso in camice bianco,che almeno se era un angelo diceva "l'abbiamo guadagnata" e quello invece ci dice "l'abbiamo persa".
Chissà se quando una persona nasce e all'altro capo del mondo una muore,fra queste 2 persone c'è qualche legame sotterraneo.
E'peggio correre il rischio di fare una cosa male che non correrlo perchè tanto la stai facendo per finta.
"Ma tu cosa vuoi fare da grande?"
"La rivoluzione"
"Resta!" sto urlando,disperata,mentre continuo a urlare:"Vattene!"
Qualcosa mi dice che quella sera Zuellen si sentì 1000 volte meglio di tutte le sere passate fino ad allora.
Almeno per quella sera i baci di Michelangelo la coccolarono come una coperta calda a metà dicembre e quando furono uno nell'altra provò più piacere che dolore e il dolore che provò,comunque,non c'entrava niente con quello che era venuto prima e con quello che sarebbe venuto poi.
Per questo mi fido più di chi è analfabeta che di chi è laureato in psicologia.
Perchè tanto il perchè di certe cose non lo sapremo mai:se lo sono ingoiato loro,le cose.
E allora chi non lo cerca è più intelligente,no?
Non perde tempo e lo affida,il tempo,a quello che c'è.
...una carezza di quelle che hanno il coraggio di fermarsi sulla guancia per arrivare fino all'anima.
Più divento grande e più mi accorgo di come sia terribilmente complesso volersi bene attraverso gli anni e riuscire a rispettarsi malgrado la confidenza e l'alito che certe mattine puzza di quello che la sera prima non hai digerito e le bollette...ma non hai detto che le pagavi tu? No,no.
E le taglie che aumentano,diminuiscono,comunque deludono e la televisione.
"Si può sapere cosa vuoi di più dalla vita?"
"Rubare i fiori di zucchero sopra alle torte che mamma prepara la domenica"
E'il peggiore di tutti,ma almeno è diverso,mi capisce?
Quando oggi mi chiedo se ieri era amore,mi viene da rispondermi che più che altro ieri era ieri,una roba diversa,ecco.
Si era completamente perso,o più probabilmente ritrovato,comunque non le chiedeva di scusarlo e ricominciare daccapo,perchè lui le voleva un bene dell'anima,davvero,ma la vita daccapo doveva ricominciarla con Vera.
Da vomitare il cuore,mi veniva.
Pensa ai bruchi:loro credono "oddio sto morendo!" e invece di lì a poco si trasformano in farfalle.
...il tentativo disperato di non voler crescere,se crescere significa avvertire di avere dentro un vagone d'immondizia, che non importa se è ordinata nei cassonetti o ammucchiata nel camion o sparpagliata per terra, perché comunque l'immondizia e i cassonetti,il camion e la terra sono tuoi:stanno dentro,dentro di te.
Mio fratello poteva fregarsene di andare comunque avanti con la vita di sempre,che a me si presentava di colpo come un'enorme massa di pongo informe con il cartellino delle istruzioni che minacciava "puoi trasformarla in quello che ti pare ma è ASSOLUTAMENTE VIETATO lasciarla così".
Per fortuna a volte succede come in certi quiz televisivi:se non sai più che pesci prendere,puoi chiedere un aiutino al pubblico.
E il pubblico te lo dà.
Succede,insomma,che qualcosa di cui tu non lo sapevo, ma avevi bisogno,arriva.
Strano come quel giorno mi sentissi una dea e oggi,a riguardare le foto di quel periodo,mi salga su per me stessa una specie di compassione,un pò rabbiosa e un pò dolce.
Le cose di cui siamo stati convinti hanno misteriose date di scadenza:
all'improvviso odiamo quello che abbiamo amato,
ridiamo di quello per cui abbiamo pianto e ci vergogniamo di quello di cui andavano fieri.
...scorbutico come vi vuole prevenire l'eventualità che lo diventi la vita,ma che in realtà ha dentro solo pensieri delicati e stelle cadenti.
Sono andata via.
Via da quell'impossibile qui.
...il suo esserci a metà. E con la metà sbagliata.
Preferisco non pensare troppo,soprattutto nel tunnel dei "se" con la torcia dei "forse".
Perchè lo so che è terribile ma i fatti ci sono e,cosa ancora più terribile,generano altri fatti,
Insomma,hai voglia a usare una lente colorata:
se lancio un pallone contro il vetro,il vetro si rompe,
se metto del peperoncino nel sugo,il sugo è piccante,
se non mangio,dimagrisco,
se mi do una martellata in testa,muoio...senza "se" e senza "forse".
La vita è fatta un pò così,che tu ti affanni a pensare se in quel punto lì starebbe meglio un pezzettino di Lego blu da due o due rossi da uno e,mentre pensi e ripensi,la costruzione si fa da sè.
Così ti svegli una mattina e in quel punto lì ci trovi un pezzettino verde da tre.
Ero finito in un vicolo cieco:
o mi schiantavo contro un muro,o mi schiantavo contro un muro.
Invece è arrivata Vera e tac!,mi è comparsa di fronte una strada.
Rido,studio,faccio una montagna di cose,ma c'è una specie di pizzicotto dentro che non mi lascia mai...siete voi a pizzicare.
Non ho incontrato mai nessuno che se ti guarda,sta guardando davvero te e si toglie di mezzo.
Se non le andava di ascoltarti e aveva i problemi suoi per la testa,te lo diceva o si allontanava.
Ma se ti chiedeva "Vuoi parlare?"o "Vuoi giocare?",tu potevi parlare e giocare:c'era uno spazio reale per te.
Se si metteva in testa una cosa,se la toglieva solo ottenendola.
Non aveva nessun motivo per credergli ma neppure per non credergli.
E gli ha creduto.
Se una borsa di acqua calda non la riempi di acqua calda non serve a niente,rimane così,come una frittella di gomma moscia.
Per la vita è un pò la stessa cosa:bisogna riempirla,è fatta per questo.
Cominciavo a pensare che forse era destino che quelli che amavo io,prima o poi,se ne andavano tutti e che forse il segreto,allora,per mantenerle ferme nella mia vita,le persone,era odiarle.
Ho sempre avuto un debole per quello sguardo tutto particolare e lampeggiante che solo in pochi (in me no) riesce ad accendersi quando chi amiamo è felice,senza che lo spenga di botto l'interruttore di una gelosia,un pensiero,un timore,un giudizio,tanti giudizi.
Con i desideri prima o poi bisogna venirsi incontro perchè si realizzino.
Le cose,a volte,è la vicinanza che ci frega e non ce le fa vedere bene.
Abbiamo deciso di viverla così com'era...di viverlo così com'è.
Io sono convinta che nel momento in cui le persone che poi diventano nostre ci rubano il primo pezzo di tempo,di sguardo,di respiro,di voce...ecco,un nervetto in noi lo sente,che sta per accadere qualcosa d'importante.
Non è detto che quel nervetto bussi alla nostra testa e si dichiari,certo,ma si muove,quel qualcosa si muove e per un bel pò non comandiamo piiù noi.
Comanda il nervetto.
Gli altri fanno quello che gli pare con quello che diciamo.
...non è esattamente angoscia,è qualcosa di più e qualcosa di meno,tanto che l'angoscia un nome ce l'ha e questa cosa che mi afferra la gola invece no...o almeno io non l'ho ancora trovato.
Eppure in sua compagnia ho trascorso praticamente tutta la vita.
I miei hanno sbagliato a mettere al mondo un figlio,semplice.
Non c'entra che quel figlio sia io,comunque fosse andata,loro non sono fatti per essere genitori.
E chi ci pensa allora a un buffet con 200 persone.
A chi gliene frega di scegliere se per le bomboniere è meglio un ciondolo di Pomellato o un libro di Neruda.
Chi fa attenzione ad abbinare le scarpe col vestito.
A invitare il preside della scuola di papà.
A mettere gli annunci sul "Messaggero".
A sorridere,annuire,dichiarare al mondo "siamo marito e moglie".
Chi ci pensa al mondo quando c'è la voglia.
Basta la luna,quando c'è la voglia.
Non traditevi mai.
Fate quello che vi pare ma l'importante nella vita è non tradirsi mai.
Inventare il mondo è spesso il modo migliore per evitarlo.
A volte,nella vita,succedono cose.
Che Leonardo fosse una di quelle persone che puoi incontrare una seconda volta e avere ancora voglia di una terza,già ne ero certa.
Ma l'animale che mi porto dentro,non mi fa vivere felice mai.
Si prende tutto,anche il caffè.
Mi rende schiavo delle mie passioni e non si arrende mai e non sa attendere.
E l'animale che mi porto dentro vuole te (Tratta da "L'animale" di Franco Battiato)
Meglio non insistere,quando c'è la bellezza di mezzo,siete d'accordo no?
Bisogna lasciarla stare e ostacolarla il meno possibile.
Sono fatti con cui fare i conti,questi.
Anche se i conti non possono tornare.
Ma un'altra cosa è quando non ci sono fatti,non ci sono conti.
C'è solo una sensazione che ti occupa tutto,fino a sostituirsi a te.
Che non sei più tu.
O forse lo sei per davvero,per la prima volta.
Avevo bisogno di abituarmi a questa me così finalmente mia e solo mia che mi si era appiccicata da tutte le parti,per trovarmi di nuovo a tu per tu con chi quella me l'aveva accesa,ma se avessi saltato quell'appuntamento,come spesso capita quando la paura gioca a rimpiattino con il desiderio,senza accorgermene mi sarei trovata sulla strada lungo la quale gli eventi si ammalano,ansimano un pò,si confondono in ricordi finchè un ictus se li porta via.
Ciao ciao.
Ho chiesto di proteggere chiunque avesse una storia da raccontare.
"Chissà dove andremo a finire..."
"Chissà dove andremo a ricominciarci..."
Patty è cromosomicamente per gli happy end.
Ti ricordi quando nel bel mezzo di alcuni film si metteva a scampanellare quell'aggeggio kitsch e voi dovevate spegnere all'istante la tele?
Era per non farvi sapere che i film che finiscono male alla fine finiscono male.
Ci doveva pur essere un modo perchè quello che avevo appena visto servisse a qualcosa:
è stato il mio primo pensiero.
Ci doveva essere un modo perchè del film della mia storia quello non fosse il finale,ma solo un passaggio obbligato per arrivare a un finale senza nessun bisogno di campanellino.
Ci doveva essere un modo e c'era.
Quel modo c'era.
Ci sono tranelli cattivi,dove cadere è pericoloso:fa male e basta.
Questa vita che volevo rivoluzionare e vincere e che invece ha rivoluzionato me,facendomi perdere tutto,facendo perdere tutti.
Sareste grandi se riusciste a non cambiare mai.
Dedico questo giorno a tutti quelli che non si tradiscono ma ogni tanto si ricominciano.
"Arrivano i pagliacci" Chiara Gamberale (2014)
LA TRAMA:
Allegra Lunare ha 20 anni,è nel momento in cui la vita,per molti,comincia:
invece per lei finisce,e deve trovare il coraggio per iniziarne una tutta nuova.
Allora Allegra scrive:
per non avere paura,per salvarsi l'infanzia,per non dimenticare il senso delle persone e delle cose che sono stati il suo mondo fino a quel momento.
Scrive una lettera ai nuovi inquilini che abiteranno la casa dove ha vissuto con la sua bizzarra famiglia,e prende spunto dagli oggetti che rimangono nell'appartamento e di quei pochi che porterà con sè.
Ognuno di essi racconta una storia:
quella di suo padre,universitario rivoluzionario,e della mamma,giovanissima modella americana;
la nascita di suo fratello Giuliano,con la sindrome di Down;
l'amore magico tra Adriana e Matilde;
l'incontro strepitoso con Zuellen,che è affamata d'amore e sa trasformare tutto in qualcos'altro;
le cose che ha imparato a teatro e al circo,
la più importante:
che dopo il numero dei trapezi -quando trattieni il fiato e la felicità sembra spezzarsi a ogni passo -
arriva sempre il numero dei pagliacci...
La scrittura di Allegra procede come il respiro veloce della giovinezza,quando si ha fretta di capire:
per libere associazioni,per assonanze del cuore,accostando ai sentimenti cose che ne sono i correlativi oggettivi,e che spesso li esprimono con molta maggior potenza.
Il suo sguardo si posa su ogni spazio da una prospettiva inattesa,filtrato dalle lenti colorate con cui ha imparato a osservare la vita per non essere lambita dalle sue ombre.
E ci restituisce un'istantanea sorprendente,candida e acutissima al tempo stesso.
Allegra Lunare,nel raccontare di sè finisce per porre domande su di noi.
Domande vive,che scorticano le apparenze e guardano oltre la superficie.
Domande rischiose,ma senza correre questo pericolo non c'è vita.
E non ci sarebbe letteratura.
IL MIO GIUDIZIO:
Questo romanzo è stato scritto nel 2000 e pubblicato nel 2002.
Di recente,è stato dalla stessa autrice rielaborato e ripubblicato,
mettendo a confronto,così,la Chiara poco più che ventenne di inizio anni 2000,
con la Chiara ormai trentasettenne di adesso.
La scrittura della Gamberale (di cui ho letto tutti i romanzi e di cui ho apprezzato tantissimo "Le luci nelle case degli altri") è fresca,fluida ,scorrevole,delicata e tutto ciò sopperisce,in questo caso,a una trama inizialmente un pò traballante.
La prima parte,infatti,è un pò ostica
(non a caso, da alcuni commenti letti su internet si evince che in diversi non sono riusciti ad andare oltre le prime 30/40 pagine):
la punteggiatura è pressochè assente...
certo,è una cosa voluta per rendere al meglio l'urgenza che la protagonista ha di esternare i suoi sentimenti e le sue emozioni,ma ciò rende la comprensione un pò difficoltosa.
Così come spero sia voluto quel termine assolutamente sgrammaticato "essere scherzato" che mi ha letteralmente fatto drizzare i capelli in testa ed accapponare la pelle.
Inoltre c'è il personaggio di Vera Salesani che non si capisce bene chi sia e che ruolo abbia,almeno fino a metà libro.
Però poi la narrazione acquista scioltezza e la storia diventa più coinvolgente ed appassionante e non si può fare a meno di chiedersi quale sia il motivo per cui Allegra debba necessariamente abbandonare la casa della sua infanzia.
Il romanzo racconta,infatti, la vicenda di una ragazza di 20 anni,che,
dovendo traslocare dall'appartamento dove ha sempre vissuto,
scrive una lettera "testamento" per i nuovi inquilini ,
in cui racconta la storia di ogni oggetto che troveranno all'interno dell'abitazione.
Facciamo così la conoscenza di Allegra Lunare e della sua stravagante famiglia,
composta dai suoi genitori,
dal fratello maggiore Giuliano (detto Giù ed affetto dalla sindrome di Down) e da Matilde,
un'amica di famiglia che abita con loro da dopo la morte della sua compagna.
Alle loro vicende si intrecciano quelle della migliore amica di Allegra,
Zuellen (nome dovuto a una storpiatura della Sue Ellen di "Dallas"), affascinante orfana,bisognosa di affetto e precocemente ninfomane.
Il titolo,così enigmatico,altro non è che un inno alla positività:
nel circo,dopo il difficile e pericoloso numero dei trapezisti,
arriva sempre quello allegro e spensierato dei pagliacci.
Un invito,quindi,anche nei momenti più bui e disperati,a non perdere la speranza.
Un pò come "Ma il cielo è sempre più blu" di Rino,per intendersi!
"Arrivano i pagliacci" è un romanzo surreale,
in quanto la voce narrante di Allegra manca totolmente di senso logico,ma è,allo stesso tempo,dolce,ironico,doloroso e struggente.
Ogni oggetto descritto e raccontato,anche il più banale,acquista un'anima,
si riempie di ricordi ed emozioni e contribuisce a modificare il percorso di vita della famiglia Lunare.
Perchè la vita di ognuno di noi è come il pongo:
non è immutabile ma viene plasmata dalle persone e dalle situazioni che incontriamo sul nostro cammino.
E non sempre...anzi,quasi mai,le cose vanno come nel film mentale che ci siamo fatti in testa.
Per cui ogni tanto ci vorrebbe proprio un "campanellino laccato di bianco con su dipinti come dei coriandoli verdi,rosa e gialli" che..."din din din"....suonasse giusto un attimo prima che la realtà abbia il sopravvento sui nostri sogni,impedendoci di vederli trasformati in disillusioni.
Forse non vincerà mai il Nobel per la Letteratura,ma a me la Gamberale piace davvero tanto.
Abbiamo molte cose in comune:
lo stesso anno di nascita,entrambe separate e senza figli...
ma soprattutto ritrovo in lei tante mie fragilità,
perchè tutte e due viviamo "di pancia" più che di "testa".
E non è mai un'esistenza facile,quella di chi si nutre di emozioni e sensazioni.
IL MIO VOTO:
Mi spiace per le persone che hanno abbandonato la lettura a metà perchè è un libro che,secondo me,davvero merita.
Forse non è ai livelli dello strepitoso "Le luci nelle case degli altri",ma gli estimatori di Chiara non potranno non apprezzare quest'opera tanto originale quanto intensa.
* BUONO *
LA SCRITTRICE:
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